Voyager del 20/05/09: Nefertiti

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-Kiya-
00martedì 19 maggio 2009 13:17
La puntata di domani riguarderà la Regina Nefertiti.
Presente Hawass che illustra la sua ipotesi riguardante la mummia della Regina che, a tutt'oggi, si troverebe ancora celata dalle sabbie della Valle. Hawaaa da tempo ormai afferma di essere vicino alla sua scoperta e durante la puntata riferirà cosa lo spinge a crederlo.
Hatshepsut76
00martedì 19 maggio 2009 14:26
visto che le ultime me le sono perse, questa volta non voglio commettere lo stesso errore [SM=g999103]
-francis-
00martedì 19 maggio 2009 16:50
Spero che non siano le solite chiacchiere, pronuciamenti di favolos ritrovamenti, e poi il nulla...
-Kiya-
00martedì 19 maggio 2009 19:55
sì, diciamo che ormai siamo più che sfiduciati.
Chissà se gli artefici di tale insoddisfazione se ne rendono conto, oppure credono di poter continuare a "giocare" per alimentare la curiosità...
Piuttosto quel che accade è che figure di spicco dell'ambito sono a serio rischio di perdita della credibilità...

Ormai ho come la sensazione di guardare un film giallo, che viene sistematicamente interrotto a 10 minuti dalla fine, per essere poi ritrasmesso da capo e interrompersi nello stesso punto. Ciclicamente...
roberta.maat
00martedì 19 maggio 2009 22:40
E va bene..... aggiungiamo anche Nefertiti tra le numerosissime aspettative delle scoperte annunciate e mai rivelate......domani sentiamo che c'è di nuovo !
-Kiya-
00martedì 19 maggio 2009 22:48
Di nuovo temo ben poco.
Tratterà della possibilità dell'esistenza della tomba della Regina nella Valle dei Re, illustrando i ritrovamenti che lo lascerebbero supporre: la stratificazione dei terrazzamenti della Valle, le abitazioni/botteghe risalenti alla XIX dinastia, rinvenute sotto tombe successive. L'ostracon con parziale nome femminile che lascia intendere l'esistenza di un'ignota principessa.

E per l'ennesima volta si tenterà di screditare le precedenti scoperte del dr. Reeves...
-Kiya-
00mercoledì 20 maggio 2009 23:53
L'intervista ad Hawass si apre immediatamente con una precisazione dello stesso: la mummia identificata col n. 61072, rinvenuta nella KV35, identificabile per il lato sinistro del viso sfondato, al pari del torace, e il braccio destro staccato dal tronco, non appartiene a Nefertiti.
Hawass, come già noto, ritiene di essere sulle tracce della tomba in cui ancora oggi il corpo della Regina riposerebbe. E' convinto che possa trovarsi nell'area in cui si concentrano gli scavi del suo team, l'area che fino a poco tempo fa si associava alla possibile esistenza della tomba di Ramesse VIII.
Per delimitare la zona, la stessa viene circoscritta all'area compresa tra la tomba di Tutankhamon (KV62), la KV55, che Hawass attribuisce esplicitamente ad Akhenaton, e la KV63, ritenuta dallo stesso la tomba della madre di Tut, ovvero Kiya.
Dopo questa introduzione, l'attenzione si sposta sugli studi eseguiti da Barry Kemp in quel di Amarna (l'antica Akhetaton) e il relativo rinvenimento di frammenti granitici che, una volta ricomposti, si sono rivelati appartenere a un gruppo statuario riproducente la Regina Nefertiti e, forse, Akhenaton. La testa calcarea conservata a Berlino (quella priva di copricapo) si adatta perfettamente alla ricostruzione, come riscontrato durante le prove eseguite con l'ausilio di un calco pervenuto dalla Germania.
Si passa a presentare la ricostruzione degli eventi che condussero Borchardt alla scoperta del famoso busto della "Regina colorata" e a quelli successivi, che resero possibile il trasferimento in Germania.
Secondo quanto riferito, si conferma il desiderio di Borchardt di trattenere il busto, ma non si fa alcun cenno ad atteggiamenti poco corretti da parte sua, per ottenere lo scopo.
Anzi, la ricostruzione rivela che lo stesso si limitò a suddividere preventivamente i due gruppi di reperti da sottoporre all'esame di Lefebvre, il quale aveva il compito di smistarli ufficialmente, ed equamente, tra l'Egitto e il paese di appartenenza dell'archeologo.
L'astuzia di Borchardt consistette nel porre in evidenza, sul gruppo volutamente destinato all'Egitto, una tavola d'altare policroma, rinvenuta tra i resti del Tempio Grande e riproducente la coppia Reale e alcune figlie, in atto di adorare l'Aton.
Lefebvre ne fu talmente colpito da non "indagare" oltre, e prendere per buona la suddivisione eseguita da Borchardt.

Si è inoltre parlato della possibilità che il busto sia un falso, ma non si ritiene possa trattarsi di un'opera moderna, piuttosto si contepla la possibile esistenza di una copia gemella dell'originale, la cui appartenenza all'epoca di Akhenaton non viene messa in dubbio.
Tale possibilità si è fortificata a seguito delle analisi condotte sul busto, tramite la TAC. La scansione ha, in effetti, mostrato la totale assenza di crepe, sepper minime. Fatto che ha lasciato perplessi coloro che se ne sono occupati. Da qui l'ipotesi che il busto attualmente esposto a Berlino sia, in realtà, una copia perfetta, eseguita per ordine di Hitler, mentre l'originale sarebbe stato sottratto con l'occasione della Seconda Guerra Mondiale.
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 00:55
qual è il vostro pensiero, in merito a quanto è stato detto?
Personalmente non intendo giudicare quanto è nel pensiero di Hawass. E' liberissimo di avere le proprie opinioni, del resto ce le abbiamo tutti.
E' il fatto di omettere che, allo stato attuale, di opinioni si tratta che non è atteggiamento corretto per un uomo nella sua posizione.
Per quanto possa ritenersi convinto che i poveri resti rinvenuti nella KV55 siano ciò che resta di Akhenaton (ipotesi che condivido), ha il dovere di sottolineare che non vi è conferma alcuna di questa teoria, anzichè affermarlo con una tal sicurezza.
Stesso discorso vale per la KV63. La confusione a riguardo è quanto mai fitta. La prima domanda che viene da posri, non è a chi appartenga, bensì: "E' una tomba o una cachette?". Finora mi pare che tutti concordino con la seconda possibilità. Attribuirla a Kiya e definirla "tomba" è un passo quanto mai azzardato.

Qunto riferito a proposito di Borchardt ha indubbiamente ridestato la mia curiosità. Anche in questo caso il mistero si infittisce... chi fu, realmente, Borchardt? Un impostore che sottrasse con l'inganno un opera inestimabile o, più semplicemente, un archeologo con un forte senso nazionalista?

Secondo i dati forniti, peraltro, sottolineo che il busto di Nefertiti fu esposto in Germania per la prima volta nel 1924. In proposito si è detto che la bellezza della Regina, mosse a tale e tanto stupore da indurre tutte le donne dell'epoca che poterono ammirarla, ad adottarne lo stile nel trucco, facendone una moda.
L'impressione è stata quella che si intendesse screditare quelle voci che affermano proprio che il busto possa essere stato concepito su richiesta di Borchardt e ispirato alle bellezze di inizio secolo scorso.


Dove sta la verità?
antonio crasto
00giovedì 21 maggio 2009 07:10
Spesso e volentieri è stato criticato il programma Voyager e Giacobbo.
Bisogna riconoscere invece che il servizio su Nefertiti era fatto molto bene. Alla parte iniziale sulla possibile mummia e tomba di Nefertiti, ha fatto seguito un’esauriente esposizione delle scoperte di Akhetaton e degli studi sulla famosa testa di Berlino.
Se c’è da trovare una pecca nel servizio è stata la presenza di Hawass. Egli non è ormai un archeologo ed egittologo serio. Con le sue sparate confonde le idee degli spettatori e fa opera di disinformazione.
La fanta-archeologia e l’archeologia-politica contraddicono la metodologia scientifica. Egli sta in pratica screditando l’Egittologia e tutto il mondo accademico.
Ha il coraggio di attaccare gli studiosi che parlano di Antico Egitto senza aver fatto studi specifici, ma poi si mette a un livello decisamente molto più basso dei più scalcinati studiosi, egli arriva a conclusioni senza aver fatto ricerche serie e aver trovato conclusioni incontrovertibili.
L’affermazione che i resti della KV 55 sono quelli di Akhenaton è accompagnata da atti concreti. Egli ha infatti fatto sistemare il sarcofago trovato nella tomba proprio nella stanza del museo del Cairo dedicata ad Akhenaton.
Hawass sta ricattando il mondo scientifico e i vari media per portare avanti le sue ipotesi non documentate, per il desiderio di essere famoso e passare alla storia.
Non esiste nessuna tomba di Kiya, non esiste uno straccio di prova che Kiya abbia avuto un figlio maschio, non esiste alcuna prova che Tutankhaton sia figlio di Akhenaton e Kiya.
Non esiste, a mio parere, alcuna mummia di Nefertiti da scoprire!!!
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 08:33
Sì, è vero. A parte l'intervento di Hawass, i contenuti dell'argomento sono stati trattati esaurientemente e con maggiore coerenza storica, rispetto allo standard.
Resta il fatto che bisognerebbe andar effettivamente ad appurare quegli eventi riferiti a proposito di Borchardt che, qualora concreti, andrebbero a rivalutarne la figura a scapito delle idee di Hawass che ha ribadito per l'ennesima volta il concetto di "dovere morale" di consegnare il busto all'Egitto, a suo dire, dovuto da parte dell'archeologo.

Molto grave l'atteggiamento del segretario dello SCA, che si ostina a voler riscrivere non solo la storia dell'Egittologia, ma anche quella dell'Antico Egitto.
antonio crasto
00giovedì 21 maggio 2009 09:55
Io non credo che la storia della sottrazione della testa di Nefertiti sia vera. Giacobbo ha presentato una ricostuzione sulla base dei documenti trovati.
Documenti che essendo stati scritti da chi è stato responsabile della sottrazione, potrebbero essere non rispondenti al vero.
In nessun documento si troverà che la testa di calcare fu ricoperta di argilla o gesso, così da farla sembrare un oggetto di nessun valore.
Vista la grande importanza che la testa rivestì per Hitler e per il nazismo, sembra sempre più probabile che la sovrapposizione in gesso sia moderna. La TAC non ha rilevato alcuna lesione del gesso, cosa molto strana per un'opera che dovrebbe avere 3400 anni e che presenta una sovrapposizione di gesso su calcare.
Hatshepsut76
00giovedì 21 maggio 2009 11:03
Condivido il parere di Antonio, poi confermato da Kiya, su Hawass, anche se mi sembra deprimente che un archeologo che opera nella sua terra di origine, getti su di essa discredito, facendo fare da tramite ai reperti... Per quanto riguarda la seconda parte del servizio, credo anch'io che sia stata ben fatta. Non mi sono fatto ancora un'idea sul fatto se Borchardt sia stato un vero archeologo, oppure qualcuno al soldo di Hitler, però visto il periodo in cui si svolge la vicenda, nulla vieta che potrebbe essersi trattato di una spia... In merito agli esami effettuati, mi sembra di ricordare che se ne fosse già parlato. L'evidenziazione di uno strato di gesso sotto al colore del busto, mi ha lasciato un po' meravigliato: possibile che qualcuno avesse voluto scolpire il viso di Nefertiti in età un po' avanzata? Indubbiamente, se così è stato, il lavoro fatto per renderlo della bellezza che oggi conosciamo, è stato impeccabile!
-francis-
00giovedì 21 maggio 2009 11:21
Prima di tutto contesto quando, all'inizio del filmato, hanno detto che Nefertiti fu la mandate (o probabile mandante) dell'assassinio di Kiya. Non sappiamo come Kiya sia morta, e non esistono testimonianza (se non i certi romanzi) di questo evento.
Mi ha fatto ridere la ricostruzione di come la testa policroma sia uscita dall'Egitto.
Quel Lefebvre doveva essere proprio tonto a non valutare entrambi i mucchi di reperti, ma se quello che ci hanno raccontato è la verità allora era proprio uno sprovveduto, da rimuovere immediatamente.
Zahi dà per scontato che le ossa della KV55 siano di Akhenaten, ma non mi risulta che la notizia sia stata data ufficialmente.
Non ci resta che aspettare che terminino gli scavi nella presunta tomba di Ramesse VIII, per appurare a chi realmente sia intestata.
Il presunto doppione del busto di Nefertiti potrebbe essere una soluzione ai tanti quesiti ancora irrisolti sulla sua autenticità...
antonio crasto
00giovedì 21 maggio 2009 12:46
Secondo Hawass, Akhenaton avrebbe introdotto nell'harem una concubina "minorenne". Imbestialita per l'affronto, avrebbe lasciato "villa Akhetaton" e si sarebbe ritirata in un'altra villa a nord della città, circondata dai figli più piccoli e qualche "filosofo di sinistra".
Esasperata per la mancata concessione del divorzio, avrebbe orchestrato l'uccisione della concubina.
Hawass ritiene che la mummia di Kiya sia la 61072, una delle tre mummie misteriose della KV 35. La TAC su questa mummia ha rivelato che le profonde ferite furono inferte prima della morte, per cui si deve trattare di un omicidio. La sofisticata analisi avrebbe individuato ancora una stessa anomalia in questa mummia e in quella di Tutankhamon. Ritenendo ereditaria questa anomalia, egli ha dedotto che si deve trattare della madre del faraone bambino.
Sulla base di questi labili indizi, egli continua a disinformare sui giornali della "ditta" e sui media di tutto il mondo, soggeti al ricatto continuo, pena la mancata autorizzazione a effettuare riprese in Egitto (vedi il "misterioso" Giacobbe).
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 13:03
Re:


A riguardo bisogna tener presente anche altri fatti. Non solo ignoriamo come Kiya sia morta, non ci è attualmente noto nemmeno a quando risalga la sua scomparsa e se questa avvenne effettivamente per decesso.
A favore di ciò, testimonia la misteriosa esistenza di un'etichetta di giara di cui si parla in numerosi testi e la cui data è oggetto di dibattito. Purtroppo non è chiaro dove si trovi attualmente questo reperto, le cui tracce si sono perse da tempo (ho fatto ricerche personalmente, interpellando i curatori del British Museum - presso il quale pareva fosse pervenuta - ma ne sono all'oscuro), e quindi non ci è possibile stabilire con certezza se si riferisca, come indicato, al vino prodotto dai possedimenti di Kiya nel XVI anno di Regno del Re.
Qualora fosse possibile dimostrare che Kiya fosse ancora in vita in quell'anno, bisognerebbe accettare che potrebbe essere sopravvissuta a Nefertiti. Certamente alla sua scomparsa.
roberta.maat
00giovedì 21 maggio 2009 13:03
Sulla preparazione di Hawas e la sua competenza storica non mi sento di sollevare critiche, casomai dissento dal suo modo di esprimere la professionalità archeologica rilasciando spesso dichiarazioni che alimetano aspetative e non chiariscono sufficientemente il perchè delle sue convinzioni.
Ritengo che in molti casi abbia ragione ed in particolare sulla KV 55, nella sua destinazione finale, inoltre penso che in quell'area più che Ramesse VIII ci possa essere ancora molto che riguarda Akenaton e la sua famiglia allargata. Secondo me, se è vero che tra le mummie della KV 35 non c'è Nefertiti, allora la regina è
tuttora sotto le sabbie giacchè, dopo la morte di Tut , l'oblio di Amarna divenne una regola e nessuna commissione di reinumazione si sarebbe mai sognata di trasferire salme di quel periodo con l'intenzione di proteggerle da furti sacrileghi.
Per quanto riguarda Kiya (a mio parere non è la madre di Tut) penso invece che non sia morta in Egitto ma piuttosto che sia rientrata nel suo paese forse perchè caduta in disgrazia o perchè troppo in ombra rispetto
alle altre personalità femminili. Probabilmente la KV 63 è una cachette amarniana.

Il busto di Nef mi crea molte perplessità , falso o no.....resta una meraviglia !
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 14:48
Re:
roberta.maat, 21/05/2009 13.03:

Sulla preparazione di Hawas e la sua competenza storica non mi sento di sollevare critiche, casomai dissento dal suo modo di esprimere la professionalità archeologica rilasciando spesso dichiarazioni che alimetano aspetative e non chiariscono sufficientemente il perchè delle sue convinzioni.
Ritengo che in molti casi abbia ragione ed in particolare sulla KV 55, nella sua destinazione finale, inoltre penso che in quell'area più che Ramesse VIII ci possa essere ancora molto che riguarda Akenaton e la sua famiglia allargata. Secondo me, se è vero che tra le mummie della KV 35 non c'è Nefertiti, allora la regina è tuttora sotto le sabbie giacchè, dopo la morte di Tut , l'oblio di Amarna divenne una regola e nessuna commissione di reinumazione si sarebbe mai sognata di trasferire salme di quel periodo con l'intenzione di proteggerle da furti sacrileghi.



Come già detto anche io propendo per ritenere che la KV55, e soprattutto il suo sarcofago, appartengano ad Akhenaton. Ma da qui al poterlo affermare con certezza, e con l'avvallo di prove storiche, la strada è ancora lunga.
Le dichiarazioni di Hawass, mandate in onda ieri sera, danno per scontato che tale ipotesi sia veritiera, al pari di qualunque altra teoria documentata storicamente. Non è così.
Antonio sottolinea che il sarcofago si trova esposto nella medesima sala in cui vi sono i reperti riguardanti Akhenaton. In proposito, possiamo affermare che l'iscrizione incisa sui suoi piedi lascia adito a ben pochi dubbi in merito alla sua appartenenza. Il volto deturpato e i cartigli rimossi vanno a completare il quadro.
Definire la KV55 come la tomba di Akhenaton, tuttavia, non è , a mio avviso, propriamente corretto. La tomba di Akhenaton è una soltanto ed è quella che si trova ad Amarna. Se effettivamente il corpo del Re sia stato trasferito nella Valle è molto probabile che sia stato deposto insieme ad altri corpi. Ciò renderebbe verosimilmente la KV55 una cachette, esattamente al pari della KV63 (come sottolinei tu stessa). Anch'essa definita "tomba" da Hawass durante l'intervista, mentre in ogni precedente intervento, comprese le dichiarazioni rilasciate a seguito di ogni aggiornamento (riportate sul sito ufficiale della scoperta) parla chiaramente di "cachette".

Per "smorzare" il tutto, posso solo avanzare un'ipotesi. Hawass ha sbrigativamente utilizzato il termine "tomba", in luogo di "cachette", perchè di significato molto più immediato per il pubblico medio di Voyager. Resta comunque inteso che si tratta di disinformazione. La stessa disinformazione che, in più di un'occasione, ha palesemente, e pubblicamente, condannato in prima persona.


-francis-
00giovedì 21 maggio 2009 17:38
Re: Re:
-Kiya-, 21/05/2009 14.48:




Per "smorzare" il tutto, posso solo avanzare un'ipotesi. Hawass ha sbrigativamente utilizzato il termine "tomba", in luogo di "cachette", perchè di significato molto più immediato per il pubblico medio di Voyager. Resta comunque inteso che si tratta di disinformazione. La stessa disinformazione che, in più di un'occasione, ha palesemente, e pubblicamente, condannato in prima persona.





Sono d'accordo. Zahi, in quelle trasmissioni, si rivolge ad un pubblico medio, che non conosce il termine cachette come invece lo conosciamo noi, che non sa che proprio in quelle cachettes furono trovate le mummie di tanti famosi faraoni.
Sono anch'io propensa a pensare che Akhenaten sia proprio quello trasfugato nella 55, ed allora mi chedo: cosa si aspetta a fare l'esame del dna visto che già si conosce quello di Tut?


antonio crasto
00giovedì 21 maggio 2009 18:26
Re: Re: Re:
-francis-, 21/05/2009 17.38:



...
Sono anch'io propensa a pensare che Akhenaten sia proprio quello trasfugato nella 55, ed allora mi chedo: cosa si aspetta a fare l'esame del dna visto che già si conosce quello di Tut?





Per ottenere un confronto fra le mummie di due discendenti diretti maschi è necessario il DNA nucleare. Non so se sia possibile averlo dopo 1400 anni.
Ammesso che si possa ottenere, non ho idea se sia capace di fornire la discendenza diretta.
Mi spiego.
Gli scienziati non hanno molti dubbi sul fatto che Tut fosse un parente stretto del personaggio della KV 55.
Esistono però varie possibilità che il personaggio sia:

1) Smenkhkara e sia padre o fratello di Tut;
2) Akhenaton e sia padre o zio di Tut;
3) Nefertiti e sia madre di Smenkhkara e nonna di Tut;
4) Neferti e non sia parente stretto di Tut
5) un'altra regina, forse Ankhesenamon.

Ritengo che non bisogna dare per scontato che Tut sia figlio di Akhenaton, altrimenti rientramo nella fanta-archeologia.

A mio parere bisogna come minimo considerare anche il DNA di Amenhotep III e quelli delle mummie misteriose della KV 35.
Ritengo che questo sia il target del teom che sta studiando il DNA, ma ritengo anche che i risultati saranno sottoposti alla censura di Hawass (sicurezza nazionale!!!).

Non ci si può valere del sarcofago in quanto esiste la possibilità che esso fosse stato donato da Akhenaton a Tiye e sia stato adattato per un'altro personaggio. Per incominciare bisognerebbe conoscere tutte le scritte (si parla di strisce d'oro conservate nelle cassaforti del Museo Egizio del cairo) e aver il colpo di fortuna di trovare i pezzi della maschera.


roberta.maat
00giovedì 21 maggio 2009 19:54
Kiya, ti do ragione......dicendo "tomba" riferendomi alla KV 55 intendevo ultima dimora (in senso temporale) , probabilmente, anzi con tutta certezza, si tratta in questo caso di una cachette così come la KV 63.
Non sono stata precisa e forse quello che ho scritto poteva trarre in inganno ed essere male interpretato-
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 20:47
No, Roby, chiarisco....

Gli appunti che ho mosso non erano rivolti a te, in prima persona. Mi riferivo ai termini riferiti da Hawass. Tu, infatti, sei stata generica, non menzionando il termine "tomba".
Dal tuo post ne ho dedotto che concordassi con lui, anche in quel senso, per questo ti ho quotata.

Ho, quindi, voluto precisare che, durnte la registrazione dell'intervista, si è peccato di leggerezza, volutamente presumo, come ho spiegato in chiusura. Ma, a mio parere, è un atteggiamento errato, che genera confusione e falsifica la realtà storica.
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 20:55
Re:
antonio crasto, 21/05/2009 12.46:

La TAC su questa mummia ha rivelato che le profonde ferite furono inferte prima della morte, per cui si deve trattare di un omicidio. La sofisticata analisi avrebbe individuato ancora una stessa anomalia in questa mummia e in quella di Tutankhamon. Ritenendo ereditaria questa anomalia, egli ha dedotto che si deve trattare della madre del faraone bambino.





In questo momento mi sfugge la discussione in cui avevamo già trattato delle analisi condotte sulla mummia 61072. A memoria, non ricordo fosse stato stabilito che i danni risalissero a quando l'individuo era ancora in vita. Mi pare, piuttosto, che fossero stati attribuiti al momento dell'inumazione, durante l'imbalsamazione. Non ricordo nemmeno i riferimenti all'anomalia...
andrò a rivedere quanto ho "archiviato" in proposito, prima di apoprofondire in questa sede.

-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 21:04
Re: Re: Re: Re:
antonio crasto, 21/05/2009 18.26:



A - Esistono però varie possibilità che il personaggio sia:

1) Smenkhkara e sia padre o fratello di Tut;
2) Akhenaton e sia padre o zio di Tut;
3) Nefertiti e sia madre di Smenkhkara e nonna di Tut;
4) Neferti e non sia parente stretto di Tut
5) un'altra regina, forse Ankhesenamon.



B - Non ci si può valere del sarcofago in quanto esiste la possibilità che esso fosse stato donato da Akhenaton a Tiye e sia stato adattato per un'altro personaggio. Per incominciare bisognerebbe conoscere tutte le scritte (si parla di strisce d'oro conservate nelle cassaforti del Museo Egizio del cairo) e aver il colpo di fortuna di trovare i pezzi della maschera.





Ho indicato i due argomenti ai quali mi riferirò con le lettere A e B, per chiarezza.

In merito al punto

A - Chi è Neferti? non mi pare di aver mai trovato riscontro di questo nome nei testi in mio possesso;


B - Certamente di riadattamenti bisongna parlare.
Nell'iscrizione che compare sul lato piedi, in alcuni casi è presente un determinativo femminile (forse solo in un caso), mentre in altri (più numerosi) esso risulta visibilmente cancellato o rimosso.
Da questo, mi pare, si sia dedotto che, originariamente, il sarcofago fosse stato concepito per una donna e che, successivamente, fu modificato per ospitare un uomo.
Le strisce di foglia d'oro di cui parli, sono quelle che il Belgio, qualche anno fa, ha restituito all'Egitto? In quella circostanza, ricordo di aver letto pareri contrastanti, a riguardo. C'era chi affermava di aver visto un frammento recante il nome di Smenkhkara e chi, invece, sosteneva vi fosse quello di Akhenaton.
In qunto ai pezzi strappti dalla maschera, ho forti dubbi che possano essere ritrovati. Non credo che siano stati estratti per essere conservati. Avrebbero eseguito un lavoro più accurtato.


antonio crasto
00giovedì 21 maggio 2009 21:22
Sorry!
Il punto A 4 deve intendersi: Nefertiti e non sia parente stretto di Tut.
-Kiya-
00giovedì 21 maggio 2009 21:37
ah ecco :D

mi era venuto il dubbio di essermi persa dati fondamentali ;)
antonio crasto
00venerdì 22 maggio 2009 17:36
Re: Re:
-Kiya-, 21/05/2009 20.55:





In questo momento mi sfugge la discussione in cui avevamo già trattato delle analisi condotte sulla mummia 61072. A memoria, non ricordo fosse stato stabilito che i danni risalissero a quando l'individuo era ancora in vita. Mi pare, piuttosto, che fossero stati attribuiti al momento dell'inumazione, durante l'imbalsamazione. Non ricordo nemmeno i riferimenti all'anomalia...
andrò a rivedere quanto ho "archiviato" in proposito, prima di apoprofondire in questa sede.




Ho cercato nelle varie discussioni, ma non ho trovato quello che cercavo.
Nel mio archivio ha qualcosa memorizzato come "Giovane donna KV 35". Mi sembra che la discussione sia stata in evidenza sull'homepage per lungo tempo.
Mi ricordo che il tutto nacque da un servizio sulla TAC ad alcune mummie. Nella presentazione mi sembra si spiegasse una possibile uccisione del personaggio della 61072 e si presentasse addirittura un filmato in tal senso.
In merito all'attribuzione fatta per Nefertiti, Hawass ritiene che il braccio destro spezzato e piegato, così da far pensare ad una regina, sia in realtà più lungo e forse estraneo alla mummia. Egli ritiene allora che anche il braccio destro fosse lungo il corpo per cui il personaggio potrebbe essere una principessa o una regina secondaria.
La TAC avrebbe rivelato una deformazione del palato simile a quella riscontrata per la mummia di Tutankhamon. Ritendo Tut figlio di Kiya egli ritiene dunque che la mummia 61072 sia quella di Kiya.
Questa purtroppo è l'egittologia di Hawass, non scienza ma fantascienza!





-Kiya-
00domenica 24 maggio 2009 14:44
Cercherò più approfonditamente, Antonio.
Intanto, direi che cade decisamente a fagiuolo una dichiarazione fatta da Hawass in un suo articolo pubblicato su Al-Ahram Weekly soltanto qualche giorno fa (21/05/09), nel quale lo stesso afferma:



Vorrei inoltre indirizzare l'attenzione sulla mia interpretazione della KV63. Inizialmente teorizzai che sarebbe potuta essere la tomba della madre di Tut, che, come anche molti altri studiosi ritengono, potrebbe essere identificata con Kiya, una sposa minore di Akhenaton. Successivamente, preso atto dei risultati degli scavi, concordai con le conclusioni di Schaden e del suo Team, accettando che la KV63 venne definitivamente utilizzata come magazzino per il contenimento di materiali impiegati per l'imbalsamazione.
Ritengo ancora, tuttavia, che la tomba fu originariamente concepita per custodire una donna appartenente al periodo Amarniano e, successivamente, usurpata. In ogni caso, in quanto studioso, ritengo di avere il diritto di proporre le mie tesi, indipendentemente dal fatto che vengano o meno condivise e che risultino o meno, a lungo termine, corrette.


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