All'E3 la Microsoft ha presentato il suo progetto denominato Natal, ovvero una piccola cosina per 360 che prende il concetto del Nintendo Wii e lo trasporta milioni di anni nel futuro.
Guardate voi stessi:
Spot dimostrativo
Peter Molineux che presenta il suo progetto, Milo.
In poche parole: motion-control senza l'utilizzo di alcun controller, riconoscimento vocale e facciale che va a influire sull'interazione col gioco, probabilmente molta fatica.
Guardando i video in questione, specialmente Milo, devo dire che mi è venuta un po' di pelle d'oca. Stiamo davvero entrando in territori da storia di Phillip K. Dick, roba da Minority Report o The Matrix...roba che vedi per tutta la vita nei film sci-fi e poi un giorno del cazzo accendi il computer e scopri che è disponibile.
Che ne dite? Personalmente il Wii mi ha affascinato moltissimo sulla carta ma nella realtà non ci farei niente (un po' come il gioco online. Sono disperatamente vecchia scuola). Questo però sembra avere potenzialità che vanno anni luce oltre al tirare una cazzo di palla da bowling.
Riconoscimento facciale e interazione vocale? Immaginate qualcosa tipo Splinter Cell, il dover parlare con un terrorista controllando a dovere il tono di voce e l'espressione facciale per evitare che capisca che stai mentendo. O eseguire un interrogatorio...avanzare in un'avventura grafica...applicate questa tecnologia a un gioco come Heavy Rain. Oppure al sitema di relazioni di un gioco come Fallout, in cui il tuo personaggio viene definito non solo da chi ammazzi o aiuti ma anche da come effettivamente ti comporti con le persone che incontri.
Le possibilità sono infinite, e per me sono quelle che sono veramente interessanti. E' a dir poco evidente che non mi mettero MAI a tirare calci rotanti in salotto, o a fare ollies su uno skateboard che non esiste. E' l'idea di un'immersione così nella storia, nei personaggi e nelle loro interazioni che mi fa immaginare a cosa cazzo giocheremo tra pochi anni.
In effetti però l'applicazione del mostro gigante che mostrano nello spot è probabilmente la cosa più vicina ai miei sogni che abbia mai visto.