Viaggiatori del tempo

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Maurizio_7171
00giovedì 20 gennaio 2011 19:19
Secondo alcune ipotesi gli ufo sarebbero viaggiatori venuti dal futuro, questo spiegherebbe i frequenti avvistamenti e il fatto che difficilmente essi interagiscono con noi, infatti ogni contatto potrebbe cambiare il nostro e il loro futuro. In pratica gli extraterrestri altro non sono che terrestri del futuro. Secondo voi è una ipotesi fondata?
WOODOK
00giovedì 20 gennaio 2011 19:26
Assolutamente no!
fire1969
00giovedì 20 gennaio 2011 22:40
Mha non saprei....secondo come si evolve il nostro mondo, la vedo molto improbabile come ipotesi.
Hybrid1973
00giovedì 20 gennaio 2011 23:35
Personalmente non ritengo il viaggio nel tempo possibile ma se lo fosse comporterebbe effetti collaterali sulla linea temporale dei viaggiatori;
l'ho scritto in un altra discussione che non ricordo ma la riassumo quì.

Prendiamo come esempio un qualsiasi personaggio storico famoso: Napoleone.
Noi tutti sappiamo più o meno chi era e che cosa ha fatto.
Se qualcuno ha viaggiato nel tempo ed è giunto dal futuro in un qualsiasi tempo del nostro passato e magari ha cambiato qualcosa tipo lo avesse ucciso prima che divenisse il grande condottiero, noi comunque ancora ci ricordiamo di lui per cui il cambiamento che un ipotetico viaggiatore nel tempo attua nella storia non cambia la storia ma crea una linea temporale diversa dove Napoleone non è esistito.
E' chiaro che non scomparirebbe solo Napoleone ma scomparirebbe anche la sua stirpe; inoltre tutti i morti di Waterloo non ci sarebbero stati per cui molta gente avrebbe partecipato alla vita cambiando il mondo.
Se paradossalmente poi il viaggiatore del tempo fosse un propropropropronipote di Napoleone egli stesso avendo ucciso un antenato dovrebbe scomparire.

Quindi tornando alla storia parallela "creata" dal viaggiatore del tempo;
ora esistono due storie e ne esisterebbero tante quanti sono i viaggiatori che modificano qualcosa.
In una storia ci sono stati dei morti e in una no; l'anima che dovrebbe essere una sola, dove sta?

Per me vengono da altri pianeti ma non escludo nulla...
Hybrid1973
00venerdì 21 gennaio 2011 12:26
Re:
Luca Ilcorto, 21/01/2011 12.16:

Ciò significa dovrebbero esistere infiniti universi, uno per ogni istante, oppure questi si formano nel momento in cui si viene a creare un conflitto spazio-temporale? Ma un universo per esistere ha bisogno di molta energia, qual è la sorgente?




Non so, mi sembra tu abbia le idee più chiare di me.
Comunque ho premesso dicendo che non credo che il viaggio nel tempo sarà mai possibile e quello energetico è uno dei motivi più importanti.
Personalmente non credo nemmeno al concetto di anima per cui la sua dislocazione (quì o lì?) non è un problema che mi riguarda fondamentalmente, ma è giusto che un credente che fantastichi sui viaggi nel tempo se la ponga.
Anche se la linea del tempo rimanesse unica ma la storia cambiasse, c'è da chiedersi il perchè magari un barbone che prima che venisse effettuato il viaggio nel tempo avrebbe vissuto tutta la vita di stenti, dopo che il crononauta cambia gli eventi magari si arricchisce e vive da re.
Per ciò che riguarda comunque l'energia necessaria agli altri universi, ti saprebbe rispondere qualche scienziato che familiarizza con le dimensioni parallele e universi alternativi ma non sono io sorry.
MarcoFranceschini
00venerdì 21 gennaio 2011 18:02
E` evidente...
...che il problema della "quantita` di energia" a disposizione ed eventualmente richiesta per la creazione di una nuova entita` Universo-bolla di arrivo per il viaggiatore "nel tempo" (aggiungo io anche nello spazio ed estendendo ad infinitum il concetto, nell`infinito numero di dimensioni che caratterizzano il modello "matematico" del Multiverso...quindi ben oltre le 11 teorizzate dai teorici della teoria delle stringhe ed "arrotolate" oltre che nascoste ai comuni sensi di Homo Sapiens Sapiens) e` un falso problema.
La prova evidente e lampante e` che noi esistiamo all`interno di questo Universo e che al di fuori dello spazio-tempo a noi cronotopo abbastanza familiare esiste da sempre una/un numero non quantificabile di entita` assimilabili a "civilta` di livello superiore al quinto sicuramente" (secondo nota tassonomia per la quale noi siamo a mala pena una civilta` di livello zero)...che e` stata in grado di avviare "l`esperimento di Creazione" di questo Universo e della infinita` numerabile di altri "fratelli" confinanti ed in contatto tra di loro solo attraverso "singolarita`" nel tessuto e nella geometria delle strutture di spazio-tempo che li definiscono.
Come direbbe Jor-El ognuno di questi Universi/bolla ha le proprie leggi di tempo e di spazio oltre che di regolamentazione della fisica.
Quindi non esiste nemmeno il problema di potere trovare una collocazione fisica per la coordinata di destinazione della dislocazione spazio-temporale.
Per partire basta avere sufficiente energia per "l`innesco" della inflazione (che secondo anche gli attuali ed accettati modelli di "nascita" dell`evento conosciuto come BigBang caratterizzava il nostro Universo sicuramente dopo il tempo conosciuto come di Planck...estremamente breve e dell`ordine di 10^-33 secondi)...dopodiche` percorrerete in tempi estremamente ridotti tutto l`arco di evoluzione del nuovo Universo creato fino a giungere alla data ed al luogo di arrivo...
E` possibile comunque che perturbazioni estremamente "piccole" siano in grado di alterare gli eventi nello spazio-tempo di origine ergo non sono assolutamente sicuro che per attuale mente umana sia concepibile una dislocazione spazio-temporale simmetrica...quindi con via di ritorno.
La concezione di dislocazione spazio-temporale piu` vicina a quella che ho in mente io e` quella concepita dalla prodigiosa mente dell`ingegner James Cameron per la sua notissima saga cinematografica.
Reese dice a Sarah che non c`e` ritorno...ma forse si sbaglia...
Lo spazio-tempo e` possibilmente una ricorsione infinita ed intimamente legata oltre che connessa tra cio` che la nostra mente suddivide in passato-presente-futuro...
E questo "Mamma" SKYNET lo sa benissimo...ecco perche` sul punto di "perdere" la propria guerra per la sua sopravvivenza contro il genere umano suo Creatore (perche` di questo si tratta...dai film non traspare altro che la visione antropocentrica.) provvede ad inviare a "ritroso" in uno dei possibili stati di origine una delle sue creature...l`unita` C.S.M 101 famiglia T-800.
E continuo a sostenere che nella mente di Cameron in realta` la vera missione o quanto meno target secondario (il primario e` la uccisione di Sarah Connor che potrebbe comunque essere insufficiente a modificare il futuro a vantaggio di "Mamma" SKYNET) del C.S.M 101, a sua insaputa possibilmente, sia quella di servire da vittima sacrificale attraverso il quale/la quale ingegneri del 20 secolo possano dar vita ad un nuovo alter ego dell`essere senziente chiamato SKYNET.
Forse non avete visto i disegni della time displacement machine di SKYNET situati all`interno del main complex (non quello che si vede in Terminator Salvation per carita`...quello e` solo una sorta di complex ausiliario dei tanti esistenti)...e` sorprendente...
Esiste un sistema collimato di tre fasci di particelle esotiche (ancora da noi non scoperte ma presenti all`interno del modello unificato) che all`atto della dislocazione spazio-tempo investono il bersaglio avvolgendolo in una singolarita` puntiforme che protegge il viaggiatore dagli effetti di perturbazione che potrebbero anche condurre alla sua conversione in energia pura.
Grazie.

Marco1971.
X-721
00venerdì 21 gennaio 2011 22:29
E bravo Marco Franceschini. Se ti fossi limitato al Multiverso si poteva dire che ti eri lanciato in un volo pindarico, ma tu hai fatto un volo Quantico a tutti gli effetti.
Puro brainstorming ma mi piace moltissimo la tua visione delle cose.

Per rispondere alla domanda di Maurizio_7171, visto che sono qui, secondo me non è possibile ed è troppo semplice come ipotesi, non che le ipotesi semplici non possano essere realistiche, anzi tutt'altro, ma in questo caso l'ipotesi che la soluzione più semplice sia quella più probabile mi suona parecchio stonata.

E poi ci sono i paradossi, troppi. Ma al di la dei paradossi, c'è anche da considerare che se fosse possibile tornare indietro dal futuro questo significherebbe che tutto ciò che accade un momento dopo il presente è già "scritto", cioè si parla di Destino, cosa a cui io non credo nella maniera più assoluta. Quindi tornando indietro significherebbe solo ed unicamente poter "osservare" come in una specie di rewind.

In questo momento mi suonano al campanello di casa, ma non vado ad aprire perché sto scrivendo in questa discussione. Questa mia scelta comporterà delle conseguenze e determinerà altre scelte da parte di chi continua a scampanellare al campanello.

Tornare indietro nel tempo e quindi:
1) rivedere il passato da un punto di vista passivo, una specie di spettatore che non può però "interagire" con un presente che è già avvenuto
2) considerando il futuro come "mai scritto" quindi libero arbitrio in una moltitudine di eventi casuali tutti più o meno relazionati tra di loro, significa che già il solo fatto di ritornare indietro può alterare sensibilmente lo stesso futuro: i paradossi. Ma come dicevo, al di la di questo, è impensabile che un ritorno al passato possa mostrare qualcosa che già si conosce.
Io ora mi alzo vado ad aprire la porta mentre il ladro sta forzando la serratura convinto che la casa è vuota, questo si spaventa e mi ammazza.
Chi torna indietro dal futuro mi troverà ancora vivo? O troverà qualcun altro? O forse nessuno?

Le ipotesi che giustificano il fatto che esseri dal futuro (noi stessi) non interagiscono con noi per evitare l'alterazione del futuro, va al di la di una dicotomia, è pura contraddizione senza senso, per ovvie, evidenti e visibili ragioni.



RETE-UFO
00sabato 22 gennaio 2011 07:30
Re:
WOODOK, 20/01/2011 19.26:

Assolutamente no!




Quoto !
MarcoFranceschini
00sabato 22 gennaio 2011 10:28
Re:
X-721, 21/01/2011 22.29:

E bravo Marco Franceschini. Se ti fossi limitato al Multiverso si poteva dire che ti eri lanciato in un volo pindarico, ma tu hai fatto un volo Quantico a tutti gli effetti.
Puro brainstorming ma mi piace moltissimo la tua visione delle cose.

Per rispondere alla domanda di Maurizio_7171, visto che sono qui, secondo me non è possibile ed è troppo semplice come ipotesi, non che le ipotesi semplici non possano essere realistiche, anzi tutt'altro, ma in questo caso l'ipotesi che la soluzione più semplice sia quella più probabile mi suona parecchio stonata.

E poi ci sono i paradossi, troppi. Ma al di la dei paradossi, c'è anche da considerare che se fosse possibile tornare indietro dal futuro questo significherebbe che tutto ciò che accade un momento dopo il presente è già "scritto", cioè si parla di Destino, cosa a cui io non credo nella maniera più assoluta. Quindi tornando indietro significherebbe solo ed unicamente poter "osservare" come in una specie di rewind.

In questo momento mi suonano al campanello di casa, ma non vado ad aprire perché sto scrivendo in questa discussione. Questa mia scelta comporterà delle conseguenze e determinerà altre scelte da parte di chi continua a scampanellare al campanello.

Tornare indietro nel tempo e quindi:
1) rivedere il passato da un punto di vista passivo, una specie di spettatore che non può però "interagire" con un presente che è già avvenuto
2) considerando il futuro come "mai scritto" quindi libero arbitrio in una moltitudine di eventi casuali tutti più o meno relazionati tra di loro, significa che già il solo fatto di ritornare indietro può alterare sensibilmente lo stesso futuro: i paradossi. Ma come dicevo, al di la di questo, è impensabile che un ritorno al passato possa mostrare qualcosa che già si conosce.
Io ora mi alzo vado ad aprire la porta mentre il ladro sta forzando la serratura convinto che la casa è vuota, questo si spaventa e mi ammazza.
Chi torna indietro dal futuro mi troverà ancora vivo? O troverà qualcun altro? O forse nessuno?

Le ipotesi che giustificano il fatto che esseri dal futuro (noi stessi) non interagiscono con noi per evitare l'alterazione del futuro, va al di la di una dicotomia, è pura contraddizione senza senso, per ovvie, evidenti e visibili ragioni.






Buongiorno, stai tranquillo il "viaggio nello spazio-tempo" e` possibile...
E non esistono nemmeno le barriere addotte dalla scienza accademica odierna costituite dai cosiddetti "paradossi" che hai citato.
Non esiste nemmeno distinzione tra passato-presente-futuro...e nemmeno il libero arbitrio.
Quanto meno rimanendo all`interno della timeline dove adesso io scrivo tutto e` gia` "definito".
Gli "esseri provenienti" dal futuro in questa timeline non siamo assolutamente "noi"...che ancora procediamo a tentoni usando motori a combustione interna concepiti nel 1800.
E la mia non e` fantasia di ingegnere elettronico, e` realta di una fisica forse di la` dal realizzarsi...
Ovviamente "i dislocatori spazio-tempo" non saranno mai di pubblico dominio...anche la loro realizzazione e`/sara` relegata al di fuori della vista dell`uomo cosiddetto della strada...e questo si per le ovvie ragioni date dal potere che derivera` dall`averli a disposizione.
Il "no" perentorio non e` anche questo giustificato.
Ah vi siete mai chiesti che invece che "abitanti della Terra" provenienti dal "futuro" potrebbero anche essere "abitanti della Terra" ma provenienti invece dal "nostro passato" ?
Grazie.

Marco1971.


neocomprensioni
00sabato 22 gennaio 2011 12:52
Re: Re:
MarcoFranceschini, 22/01/2011 10.28:



Ah vi siete mai chiesti che invece che "abitanti della Terra" provenienti dal "futuro" potrebbero anche essere "abitanti della Terra" ma provenienti invece dal "nostro passato" ?
Grazie.

Marco1971.





Buongiorno Marco, è sempre un piacere leggerti.
Da appassionato dello studio di civiltà passate, mi ha particolarmente colpito la suddetta ipotesi; è una possibilità che hai approfondito nei tuoi studi oppure l'hai postulata soltanto come una delle molteplici spiegazioni al fenomeno ufo?
[SM=g8861]
fire1969
00sabato 22 gennaio 2011 14:01
Re: Re:

Ah vi siete mai chiesti che invece che "abitanti della Terra" provenienti dal "futuro" potrebbero anche essere "abitanti della Terra" ma provenienti invece dal "nostro passato" ?


Il mio parere è che gli alieni provengano da molto lontano e non intendo nei pressi della nostra galassia. Il fatto stesso che ci siano numerosi avvistamenti, ma che poi gli stessi velivoli, scompaiono in qualche posto che non è reperibile nella nostra galassia, almeno per ora, lascia pensare. Credo che sfruttino qualche "passaggio" tunnel spazio tempo, viaggiando a velocità sconosciuta o meglio qualche "salto" spaziale, sfruttando la loro tecnologia. Non so se questo possa incidere poi sulla data di "arrivo" degli alieni dopo il salto spaziale. E questo si ricollega alla tua domanda legata al tempo "passato o futuro" che sia. Di teorie se ne possono vagliare infinite. Fatto sta, che secondo gli astronomi ed i costanti monitoraggi dei cieli, non sembra che la galassia sia sorvolata cosi' "in modo evidente" da velivoli extraterrestri. Quindi io credo che riescano ad arrivare a noi in un qualche modo non semplicemente basato all'alta velocità.
X-721
00sabato 22 gennaio 2011 20:04
Re: Re:
MarcoFranceschini, 22/01/2011 10.28:


Gli "esseri provenienti" dal futuro in questa timeline non siamo assolutamente "noi"...che ancora procediamo a tentoni usando motori a combustione interna concepiti nel 1800.



Non capisco perché usi un rafforzativo come i motori a combustione sulla tua teoria che: "gli esseri provenienti dal futuro non siamo noi".

Ci sarà pure un motivo se ancora usiamo questa tecnologia, o sbaglio?
Mi pare ovvio che si tratta di compromessi politico/economici a vantaggio di pochi potenti ma a danno di noi utilizzatori, ma non da meno a danno dell'intero Pianeta terra, non certo perché non abbiamo competenze e tecnologie per mettere una X sui motori a combustione interna.




MarcoFranceschini
00sabato 22 gennaio 2011 20:26
Non e` un rafforzativo...
...anzi e` una attribuzione dequalificante per la molto spesso troppo sovrastimata capacita` dell`attuale genere umano.
Non sono altresi` sicuro che il genere umano adesso nel 2011 A.D abbia le competenze e le conoscenze per mettere una X sui motori a combustione interna aggiungo per scopo autotrazione in gran parte.
Per sostituirli con quale nuovo paradigma ?
Motori a celle ad idrogeno ?
Motori estraenti energia di cosiddetto "punto zero" dall`apparente "vuoto" siderale ?
Motori utilizzanti energia nucleare da fusione "fredda" ?
Dubbi e parecchi anche.
C`e` sicuramente il problema della "disponibilita` per tutti" anche nell`era prossima ventura del dopo petrolio.
Siamo volenti o nolenti una civilta` basata sullo sfruttamento di risorse energetiche non rinnovabili e con poca attitudine alla elaborazione di alternative...e non e` solo questione dell`utilizzo del petrolio imposto dall`alto.
Quello che volevo dire con il "noi" e` che se sono esseri umani provenienti dal futuro situato sulla stessa timeline in cui adesso come tempo presente esistiamo, evidentemente deve essersi verificata una serie di eventi che hanno posto con le classiche "spalle al muro" l`umanita`...facendole cambiare repentinamente il modo di comportarsi.
Possiamo comunque anche essere una civilta` destinata alla estinzione entro breve tempo...quindi "Loro" provenendo dal nostro futuro possono gia` avere avuto modo di cambiare il corso degli eventi.
Ovviamente non tutte le manifestazioni U.F.O ricadono all`interno di questa possibile spiegazione circa la loro origine.
Grazie.

Marco1971.
X-721
00lunedì 24 gennaio 2011 10:25
Re: Non e` un rafforzativo...
MarcoFranceschini, 22/01/2011 20.26:


Non sono altresi` sicuro che il genere umano adesso nel 2011 A.D abbia le competenze e le conoscenze per mettere una X sui motori a combustione interna aggiungo per scopo autotrazione in gran parte.
Per sostituirli con quale nuovo paradigma ?
Motori a celle ad idrogeno ?
Motori estraenti energia di cosiddetto "punto zero" dall`apparente "vuoto" siderale ?
Motori utilizzanti energia nucleare da fusione "fredda" ?
Dubbi e parecchi anche.
Marco1971.


Nessun paradigma, non scherziamo dai. Abbiamo raggiunto livelli altissimi per quanto riguarda il controllo di motori a induzione, ma anche un'altissima tecnologia degli stessi motori.
Nel caso dell'autotrazione il "problema" attuale è dovuto all'alimentazione, cioè all'accumulo di energia, tempi di ricarica e autonomia.

Ma le case produttrici hanno brevettato tutto quello che era brevettabile per quanto riguarda i nuovissimi sistemi di accumulazione energetica. Uno o più sistemi li vedremo a breve a disposizione del "pubblico", poi via via dalle pile a stilo per la radiosveglia, fino agli accumulatori per autotrazione.

Il fatto che al momento questi nuovi sistemi non siano disponibili è dovuto unicamente a una scelta di mercato ma anche strettamente legato a motivazioni politiche, non perché non "siamo in grado" o non abbiamo competenze e tecnologie.

La grande industria ha sempre avuto questo compotamento, basta pensare agli LCD, ricordati in che anno realmente sono entrati in produzione per la grande massa, ma ricordati anche in che anno sono stati realizzati per la prima volta sistemi alternativi ai CRT.

Poi non capisco perché screditi le Fuel Cell o celle a combustibile, la Apple ha appena dichiarato l'acquisizione di non so quanti brevetti, in particolare l'acquisizione di Liquidmetal, società specializzata nella realizzazione di metalli amorfi e la produzione di batterie a combustione, il che significa che entro i prossimi 3/4 anni al massimo i nuovi portatili Apple potranno dichiarare autonomie di funzionamento altissime. Che poi cito Apple ma non è che gli altri produttori restano a bocca aperta gridando al miracolo e ipotizzando delle collaborazioni con i Pleiadiani o altre civiltà Aliene.

Il problema, come ripeto, non è dovuto alla mancanza di competenze o di tecnologie, ma a delle precise scelte di mercato, purtroppo scelte che si ripercuotono negativamente sulla grande massa (l'ultimo anello della catena, i consumatori finali) e di fatto causano un rallentamento apparente dello sviluppo tecnologico.


X-721
00lunedì 24 gennaio 2011 10:48
MarcoFranceschini, 22/01/2011 20.26:


Possiamo comunque anche essere una civilta` destinata alla estinzione entro breve tempo...quindi "Loro" provenendo dal nostro futuro possono gia` avere avuto modo di cambiare il corso degli eventi.



Tutto può essere ma da un certo punto di vista è prevedibile.
Se io riesco al massimo a produrre il fuoco, con questo posso potenzialmente causare un grande incendio.

Se io inizio a dividere l'atomo le cose di complicano e diventa tutto più potenzialmente pericoloso.

Mi pare ovvio che in un laboratorio di ricerca possano essere condotti esperimenti che sfuggono al controllo con potenziali conseguenze di decimazione della popolazione mondiale.

Che facciamo, ci fermiamo tutti e aspettiamo che dal cielo arrivino gli Annunaki o Ashtan Sheran per darci le ricette per costruire il paradiso sulla Terra?

Il progresso è nato nel momento in cui è nato l'essere umano e da allora prosegue con grandi successi ma anche inevitabili grandi errori.
Senza che ci facciamo troppe pippe mentali la situazione è che staranno molto meglio quelli che nasceranno tra un centinaio di anni in avanti, naturalmente se eviteremo di commettere errori irrimediabili oggi.

Ma è su questo punto che dovremmo avere Fede, investendo nella ricerca, ma ancora prima investendo nella formazione a partire dai primi anni scolastici.

A me sembra che sia in corso una certa presa di coscienza da parte della gente sullo stato attuale come conseguenza di errori del passato. A partire dalla nostra rete autostradale che quando è iniziata si pensava che già 2 corsie erano troppe, fino alla ricerca del Bosone di Higgs o il controllo dell'antimateria.
Le scelte che facciamo oggi si ripercuoteranno nel futuro, è sempre stato così, questo è chiaro e comincia a diventarlo per tutti, compreso per chi eventualmente va avanti e indietro nel tempo come io mi preparo un caffè.

Nessuno può alterare o condizionare il nostro presente o le scelte che facciamo, se non noi stessi.

MarcoFranceschini
00martedì 25 gennaio 2011 10:56
Il concetto di "libero arbitrio"...
...e` solo un tentativo di autorassicurazione fatto dall`essere Homo Sapiens Sapiens.
Una autorassicurazione che tutto cio` che accadra`, si verifichera` all`interno durante "questa vita" sia sotto il suo esclusivo controllo.
Cosi` non e`...tutto e` gia` predeterminato.
Si crede di agire in piena liberta` ma cosi` non e`.
E` una maniera come altre di esorcizzare la paura di noi esseri umani di dover vivere una vita il cui corso degli eventi e gia` stato stabilito.
Da chi...dal Dio delle religioni monoteistiche per chi crede in "quel Dio" ad esempio.
Ma non certo da noi.
Se il libero arbitrio esistesse ed in modo completo si manifestasse in ogni istante di tempo di una vita umana, allora per tutti ci sarebbe l`opportunita` ad esempio di poter vivere la vita nel modo preferito e piu` congeniale alle proprie aspettative.
Ma cosi` non e` anche per chi crede di aver realizzato tutti i classici "sogni nel cassetto"...
Ad esempio nessuno conosce l`istante in cui la sua vita avra` termine e questo gia` di per se` e` un forte indizio che il libero arbitrio non esiste...
Grazie.

Marco1971.
Pirka
00martedì 25 gennaio 2011 11:46
Re: Il concetto di "libero arbitrio"...
MarcoFranceschini, 2011/01/25 10:56:

...e` solo un tentativo di autorassicurazione fatto dall`essere Homo Sapiens Sapiens.
Una autorassicurazione che tutto cio` che accadra`, si verifichera` all`interno durante "questa vita" sia sotto il suo esclusivo controllo.
Cosi` non e`...tutto e` gia` predeterminato.
Si crede di agire in piena liberta` ma cosi` non e`.
E` una maniera come altre di esorcizzare la paura di noi esseri umani di dover vivere una vita il cui corso degli eventi e gia` stato stabilito.
Da chi...dal Dio delle religioni monoteistiche per chi crede in "quel Dio" ad esempio.
Ma non certo da noi.
Se il libero arbitrio esistesse ed in modo completo si manifestasse in ogni istante di tempo di una vita umana, allora per tutti ci sarebbe l`opportunita` ad esempio di poter vivere la vita nel modo preferito e piu` congeniale alle proprie aspettative.
Ma cosi` non e` anche per chi crede di aver realizzato tutti i classici "sogni nel cassetto"...
Ad esempio nessuno conosce l`istante in cui la sua vita avra` termine e questo gia` di per se` e` un forte indizio che il libero arbitrio non esiste...
Grazie.
Marco1971.



Secondo me invece il "libero arbitrio" esiste. Non esiste un destino gia` definito, ma siamo noi gli unici responsabili del nostro futuro. Siamo responsabili anche della nostra vita: io posso "suicidarmi" e morire quando lo desidero,come posso fare una vita sana e vivere a lungo. Dipende da noi.
Il problema e` che nella vita agiscono anche una grandissima quantita` di fattori non del tutto noti all`individuo, e questo puo` dare l`idea di "destino". Tuttavia, piu` la nostra conoscienza / consapevolezza si amplia, piu` migliorano le possibilita` di poter conoscere e interagire con questi fattori e di poterli cambiare.

Il tuo pensiero mi ricorda il determinismo scientifico, che per alcuni versi e` simile al concetto religioso di destino. Da una parte c`e` la scienza che con la sue certezze ti definiscono gia` la vita, e dal`altra parte c`e` Dio con il suo disegno divino dove tutto e` gia` scritto, e noi possiamo solo affidarci alla fede dato che non capiremo mai il suo progetto (il mistero della fede)

Hybrid1973
00martedì 25 gennaio 2011 15:59
Io non sono credente ma il concetto di destino secondo me si sposa male con entrambe le ideologie:
se dio esiste e ti da un destino non può punirti o premiarti per ciò che fai in quanto è prestabilito.
se dio non esiste è tutto nelle tue mani e nelle mani di chi ti circonda.
Il secondo caso è ovvio.
Nel primo invece il libero arbitrio solleva non pochi problemi in quanto l'individuo sarebbe in grado di agire secondo la propria volontà che non necessariamente rispecchia quella di dio per cui verrebbe a mancare l'universalmente accettata qualità onniscienza del creatore.

Secondo alcune filosofie che vorrebbero meriti e punizioni in vite successive attraverso la legge del karma, il concetto di libero arbitrio è rappresentato secondo un compromesso tipo "la mucca con la catena nel recinto sterminato";
una mucca pur essendo in un pascolo molto vasto, può muoversi solo fin quando la catena non le strattona il collo.
L'uomo seppur di fronte a infinite possibilità sceglie solo quella che si sposa col suo destino.
L'esempio sciocco è:
sto andando in autostrada e trovo un ingorgo ma so che uscendo alla prossima a destra, potrei arrivare a destinazione seppur percorrendo una strada un pò più lunga e tortuosa.
Cosa faccio?
In teoria ho 2 possibilità: o rimango in coda sull'autostrada o esco al bivio.
In realtà ne ho solo una e dipende dalla mia esperienza di vita e cioè se sono di temperamento impulsivo, se non mi piace aspettare, se in quel momento ho fretta e così via...
Mettiamo che ho scelto di uscire al bivio e trovo la morte in un incidente.
Se potessi mandare indietro il tempo senza avere il senno di poi cioè senza sapere che morirò, rifarei esattamente la stessa scelta poichè il mio temperamento mi porterebbe a far pendere l'ago della bilancia verso la stessa decisione anche 1000 volte.
Questo modo di vedere la vita ovviamente complica di molto le cose in quanto dovrebbe significare che i "destini" di tutti sono intrecciati in maniera perfetta.
Per carità dio per definizione è perfetto e forse potrebbe riuscire a tanto ma per il mio modo di vedere il fatto che io possa decidere di correre a 200 all'ora e in un incidente distruggo una famiglia è più semplice che immaginare che siamo legati dal destino.
Sempre secondo questo modo di vedere la vita, le scelte che l'uomo può fare si riducono a pochissime in tutto l'arco dell'esistenza e sono determinanti per la sua esperienza ma insignificanti per il destino collettivo.
Per esempio un uomo odia a tal punto un'altra persona che decde di aspettarlo sotto casa con un fucile in mano.
Durante l'attesa DECIDE (cioè siamo nel caso della effettiva libera scelta) che non ne vale la pena e se ne torna a casa.
Il suo antagonista sta per rientrare a casa ignaro di tutto e cade un coppo dal tetto che lo secca sul colpo.
Il primo uomo ha scelto il bene (o l'azione virtuosa come direbbe un buddista) ma il secondo che per karma doveva morire è morto lo stesso.
Questo secondo alcune filosofie.
Scusate il lungo post. Potete SCEGLIERE se leggerlo o no!
...se magari ve l'avessi detto prima [SM=g27990]
MarcoFranceschini
00mercoledì 26 gennaio 2011 18:11
Re: Re: Il concetto di "libero arbitrio"...
Pirka, 25/01/2011 11.46:



Secondo me invece il "libero arbitrio" esiste. Non esiste un destino gia` definito, ma siamo noi gli unici responsabili del nostro futuro. Siamo responsabili anche della nostra vita: io posso "suicidarmi" e morire quando lo desidero,come posso fare una vita sana e vivere a lungo. Dipende da noi.
Il problema e` che nella vita agiscono anche una grandissima quantita` di fattori non del tutto noti all`individuo, e questo puo` dare l`idea di "destino". Tuttavia, piu` la nostra conoscienza / consapevolezza si amplia, piu` migliorano le possibilita` di poter conoscere e interagire con questi fattori e di poterli cambiare.

Il tuo pensiero mi ricorda il determinismo scientifico, che per alcuni versi e` simile al concetto religioso di destino. Da una parte c`e` la scienza che con la sue certezze ti definiscono gia` la vita, e dal`altra parte c`e` Dio con il suo disegno divino dove tutto e` gia` scritto, e noi possiamo solo affidarci alla fede dato che non capiremo mai il suo progetto (il mistero della fede)




Non sono d`accordo...la facolta` di poter porre termine a questa vita "terrena" come si suol dire non e` facolta` di libero arbitrio.
Come non esiste la possibilita` di poter decidere per quanto a lungo e soprattutto in che condizioni vivere questa vita...
Che fino a prova contraria e` anche l`unica...deja vu` esclusi.
Se un ente Creatore esistente al di fuori di questo spazio-tempo (che potrebbe anche essere una civilta` vivente in un Universo "contenente" quello dove viviamo ed esistiamo noi...con gli attributi da noi concessi ad una Entita` divina che ha la facolta` e la possibilita` di "avviare" dei processi di Genesi i cui motivi non sono a noi conoscibili; come affermava anche Einstein noi possiamo solo spiegare come funzionano le leggi che apparentemente sembrano regolare il funzionamento di questo Universo ma non possiamo rispondere a domande tipo il "perche`", "per quale motivo esistiamo" ecc. ecc.)ci avesse concesso il libero arbitrio completo, ripeto, non esisterebbero queste condizioni di parzialita`...
E il concetto di esistenza del libero arbitrio o meno non e` semplicemente correlato con le mutue interazioni tra individui.
Se esistesse davvero una facolta` di decidere come e con che qualita` vivere ciascuna esistenza, beh domani io deciderei di realizzare un "6" al Superenalotto che cambierebbe questa mia esistenza terrena...
Questo pero` non e` in mio potere e non perche` esistono le leggi del caos o della statistica...ma solo perche` chi ha avviato il "processo" che ha condotto all`esperimento di Creazione ha posto anche dei vincoli molto precisi...
Se davvero esistesse il libero arbitrio concesso dall`amorevole e caritatevole entita` creatrice questo pianeta non funzionerebbe in base alle sole regole di aumento dell`entropia di un sistema complesso qual e` la nostra societa`.
Che sopravvive e funziona solo perche` esistono "anisotropie sociali" solo apparentemente colmabili.
Si e` vero ciascuno di noi puo` autoterminarsi esiste pero` un altro evento che preclude l`esistenza del libero arbitrio ed e` l`immanenza dell`evento conosciuto come "morte".
"Morte" che al di fuori della nostra volonta` e disgiunta da condizioni al contorno imposte dal "mondo esterno" puo` sopraggiungere in ogni momento...anche durante il sonno e non ci potete fare niente...
Quindi il libero arbitrio assoluto non esiste...esistono solo sue varianti, delle limitate facolta` e gradi di liberta` oltre i quali non si puo` andare.
L`uomo ha da sempre esorcizzato questa paura, autoconvincendosi che niente e` predestinato...anche se in realta` su grande scala tutto invece appartiene ad un disegno elaborato da una mente molto piu` raffinata della nostra.
Grazie.

Marco1971.


Pirka
00giovedì 27 gennaio 2011 06:21
Re: Re: Re: Il concetto di "libero arbitrio"...
MarcoFranceschini, 2011/01/26 18:11:



Non sono d`accordo...la facolta` di poter porre termine a questa vita "terrena" come si suol dire non e` facolta` di libero arbitrio.
Come non esiste la possibilita` di poter decidere per quanto a lungo e soprattutto in che condizioni vivere questa vita...
Che fino a prova contraria e` anche l`unica...deja vu` esclusi.
Se un ente Creatore esistente al di fuori di questo spazio-tempo (che potrebbe anche essere una civilta` vivente in un Universo "contenente" quello dove viviamo ed esistiamo noi...con gli attributi da noi concessi ad una Entita` divina che ha la facolta` e la possibilita` di "avviare" dei processi di Genesi i cui motivi non sono a noi conoscibili; come affermava anche Einstein noi possiamo solo spiegare come funzionano le leggi che apparentemente sembrano regolare il funzionamento di questo Universo ma non possiamo rispondere a domande tipo il "perche`", "per quale motivo esistiamo" ecc. ecc.)ci avesse concesso il libero arbitrio completo, ripeto, non esisterebbero queste condizioni di parzialita`...
E il concetto di esistenza del libero arbitrio o meno non e` semplicemente correlato con le mutue interazioni tra individui.
Se esistesse davvero una facolta` di decidere come e con che qualita` vivere ciascuna esistenza, beh domani io deciderei di realizzare un "6" al Superenalotto che cambierebbe questa mia esistenza terrena...
Questo pero` non e` in mio potere e non perche` esistono le leggi del caos o della statistica...ma solo perche` chi ha avviato il "processo" che ha condotto all`esperimento di Creazione ha posto anche dei vincoli molto precisi...
Se davvero esistesse il libero arbitrio concesso dall`amorevole e caritatevole entita` creatrice questo pianeta non funzionerebbe in base alle sole regole di aumento dell`entropia di un sistema complesso qual e` la nostra societa`.
Che sopravvive e funziona solo perche` esistono "anisotropie sociali" solo apparentemente colmabili.
Si e` vero ciascuno di noi puo` autoterminarsi esiste pero` un altro evento che preclude l`esistenza del libero arbitrio ed e` l`immanenza dell`evento conosciuto come "morte".
"Morte" che al di fuori della nostra volonta` e disgiunta da condizioni al contorno imposte dal "mondo esterno" puo` sopraggiungere in ogni momento...anche durante il sonno e non ci potete fare niente...
Quindi il libero arbitrio assoluto non esiste...esistono solo sue varianti, delle limitate facolta` e gradi di liberta` oltre i quali non si puo` andare.
L`uomo ha da sempre esorcizzato questa paura, autoconvincendosi che niente e` predestinato...anche se in realta` su grande scala tutto invece appartiene ad un disegno elaborato da una mente molto piu` raffinata della nostra.
Grazie.

Marco1971.



Ciao.
Le condizioni di parzialita` assieme a tutti i problemi che affliggono la nostra societa` sono stati causati dalle nostre scelte, di cui solo noi ne siamo responsabili. Ogni scelta di ogni individuo che vive su questo pianeta, influenza non solo la sua vita, ma anche la vita degli altri. Tutto si basa su una semplice relazione di causa e effetto, che in questo caso consiste in un complesso "network" di eventi tutti relazionati tra di loro. Viviamo in un universo di eventi legati da una relazione di causalita` che si espande nel tempo.

Ogni individuo e` libero di esercitare la propria volonta` che gli permette di interagire con questo network creando a sua volta nuove relazioni con altri eventi, e diventa quindi responsabile delle proprie azioni e anche degli effetti.

Libero arbitrio non significa possedere delle capacita` soprannaturali, ma di poter interagire con realta` attraverso la nostra forza di volonta` e di poter inescare nuove relazioni tra gli eventi.

Io non credo che esista una Entita` divina chiamata comunemente Dio. Se esite una qualche energia creatrice, dovra pure lei sottostare alle leggi della natura.
Pirka
00giovedì 27 gennaio 2011 07:50
Volevo inoltre precisare che questo network di eventi forma un continuum, in cui noi abbiamo una presisa collocazione spazio-temporale.
MarcoFranceschini
00giovedì 27 gennaio 2011 12:03
E secondo te...
...la Natura quali origini ha ?
Vuoi quindi discernere "l`entita` od energia creatrice" dalla Natura ?
Il problema e proprio definire cosa sia questa fantomatica "Natura".
La tua definizione di libero arbitrio mi dispiace continua ad essere relativa, parziale e non assoluta.
Questo perche` escludi che esista "una singolarita`" al di fuori di questo spazio-tempo che ha "Creato" o meglio avviato la Genesi di questo Universo e degli esseri senzienti che vi esistono.
La tua definizione di "libero arbitrio" sembra ridursi ad una visione potenziata delle libere capacita` che ognuno avrebbe di potere intessere relazioni sociali con altri individui...
Il "libero arbitrio" in senso assoluto e` ben altro.
Grazie.

Marco1971.
Hybrid1973
00giovedì 27 gennaio 2011 14:43
Marco spesso mi trovo d'accordo con te ma la tua visione del destino non tiene conto del fatto che il creatore potrebbe non esistere e quindi il destino stesso potrebbe non esistere e il potere decisionale è tutto in mano all'uomo nel piccolo di sè stesso e nelle mani dell'uomo potente quello della comunità tutta.
Capisco che la visione è più romantica e uno si sente più coccolato sapendo che la sua sfortuna è frutto di una legge divina o (peggio ancora per me) è la via d'accesso a una vita eterna migliore.
Potrebbero essere solo scuse come le tentazioni di satana.
Sapere invece che la gente ti evita o ti disprezza perchè fai schifo o solo per una faccia antipatica, che non riesci nelle cose perchè sei un incapace, che fai la fame perchè di fronte alla proposta che ti avrebbe cambiato la vita hai scelto male, oppure nessuno la proposta te l'ha fatta perchè non ti ha ritenuto all'altezza è duro da accettare ma potrebbe essere così.
Interessato74
00domenica 6 marzo 2011 19:35
Secondo me state confondendo troppi discorsi, mettendo insieme termini un po' troppo eterogenei. [SM=g27994]
fire1969
00domenica 6 marzo 2011 20:10
Re:
Quindi tornando un secondo al tema viaggiatori del futuro,
questa trasmissione è completamente inventata di sana pianta?
O un minimo di vero potrebbe esserci anche tralasciando il "particolare" di John Titor? La mia ipotesi è la prima.
AdamClark
00martedì 15 maggio 2012 16:35
Re:
Maurizio_7171, 20/01/2011 19.19:

Secondo alcune ipotesi gli ufo sarebbero viaggiatori venuti dal futuro... ...è una ipotesi fondata?




Si!
E non è solo un'ipotesi.
Ho già accumulato oltre 3000 anni nella dilatazione spaziotemporale. Più fondata di così si muore! :)
AdamClark
00martedì 15 maggio 2012 17:20
Viaggiatori Del Tempo...
Il tempo non esiste. Ossia esiste soltanto sulla superficia esterna della dilatazione spaziotemporale. Quindi non è possibile spostare la *materia* da un punto all'altro dello spaziotempo nè della dilatazione spaziotemporale.

Però si può far viaggiare il Pensiero, dato che non è sottoposto alla *materia*, nè al tempo, nè allo spazio, nè alla velocità della luce. L'importante è *sintonizzare* il pensiero sulla corretta *frequenza* di una precisa dilatazione spaziotemporale posta come "punto di sintonizzazione". In questo modo il Pensiero interagisce in quella specifica frequenza, e diventa "concreto" sotto forma di ricostruzione mentale del soggetto con cui interagisce.

In effetti il Pensiero "sintonizzato" in uno spaziotempo non proprio, crea una "distorsione" delle frequenze di quella specifica dilatazione spaziotemporale. Questa distorsione genera una "lieve energia" che può essere intercettata sia da altri Pensieri, sia da stumentazioni adatte.

Se questo "Pensiero viaggiante" viene ripreso da una macchina fotografica o una videocamera, risulta come un fascio luminoso iforme, che a seconda della frequenza su cui è sintonizzato può essere "identificato" dalla mente come una "forma strana che somiglia a qualcosa di familiare".

In effetti però, tutto ciò che è stato, che è e che sarà, esiste già nello spaziotempo globale. Perciò non può "sfuggirgli" in alcun modo. Bisogna tenere conto però che la *dilatazione spaziotemporale* modifica costantemente ogni frequenza presente nello spaziotempo, quindi anche ogni pensiero, ogni atomo e ogni forma energetica. Ecco perché "ciò che è già stato" non potrà mai più essere, e "ciò che ancora deve essere" non *è* ancora.

In pratica è come un "palloncino che si gonfia" e che cambia ogni cosa in esso contenuta, pur restando sempre lo stesso "palloncino". Un "palloncino" composto da "copie di se stesso" all'infinito e in ogni direzione.

Ogni singolo *punto* di questi "palloncini nel palloncino" è sempre stato lì, e quindi può essere "sintonizzato", a patto che se ne segua la sua dilatazione spaziotemporale.

In parole povere, se volessi tornare ad un punto esatto di *ieri*, dovrei sintonizzare il Pensiero su quel punto. Se sembra non funzionare quando lo si prova a fare (basta chiudere gli occhi e ricordarsi di *ieri*, per vedere che c'è, ma che non è reale), è solo perché il *punto* memorizzato nelle cellule mnemoniche non corrisponde più al *punto* ormai già dilatatosi nello spaziotempo. Può viaggiare nel tempo solo chi è in grado di calcolare la dilatazione spaziotemporale di un *punto* specifico. Per sintonizzarvisi basta "pensare", poiché pensando si creano le frequenze bio-elettromagnetiche che si diffondono nello spaziotempo. Ma bisogna sintonizzarsi sul punto "dilatato". Quindi pensare sulle frequenze esatte di quella dilatazione specifica.

Questo sarà possibile solo in un futuro molto lontano dal XXI°secolo, perché per riuscirci occorrono elaboratori potentissimi capaci di ricostruire virtualmente la determinata "frequenza dilatata" del punto in cui si vuole interagire. La ricostruzione virtuale di quella specifica frequenza viene poi indotta alla mente del viaggiatore, in modo che mentre "pensa" possa restare costantemente sintonizzato su quella frequenza, che ovviamente dovrà costantemente venire rielaborata in tempo reale (dai calcolatori) perché dovrà includere nella frequenza dilatata originale anche la "nuova" frequenza dilatata, generata dall'interazione della frequenza del viaggiatore che in essa interagisce.

Anche se i viaggiatori non possono interagire a livello materiale, possono farlo a livello mentale. Inducendo ai pensieri senzienti presenti in un determinato *punto* il loro pensiero, che verrà da essi percepito come proprio. Quindi come "idea nuova da realizzare" grazie al presupposto libero arbitrio che, in questo specifico caso, libero arbitrio non è.

Attraverso il Pensiero si può indurre qualsiasi pensiero nei soggetti con cui si interagisce. Questo permette ai viaggiatori temporali di interagire concretamente (attraverso il soggetto reale) in un punto diverso dello spaziotempo.

Ma non può essere fatto da se. Il viaggio nel tempo è possibile solo grazie alla sinergia di più persone che lavorano per poterlo realizzare, attraverso calcolatori potentissimi suddivisi in più "settori".
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