Veltroni: troppi mille parlamentari // Berlusconi: stessi voti senza l'Udc

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silvercloud87
00martedì 19 febbraio 2008 14:34
Veltroni polemico con Casini, che parla di un "inciucio col Cavaliere"
Il leader del Pdl sul segretario del Pd: "Il suo programma è la fotocopia del mio"

Veltroni: troppi mille parlamentari
Berlusconi: stessi voti senza l'Udc

Ancora fluide le trattative per le alleanze: stallo Pd-Radicali, appello all'unità
tra i centristi. E Di Pietro riaccende il dibattito sulla tv: "A Mediaset una sola rete"



ROMA - Una giornata di campagna elettorale accesa, quella di oggi. Con una serie di accuse e polemiche incrociate: Berlusconi contro Casini (e viceversa), Berlusconi contro il governo Prodi, Berlusconi contro Veltroni, Veltroni contro Casini - e contro l'eccessivo numero di parlamentari, che produce sprechi e paralisi decisionale. E mentre il Pd continua a lavorare a un'intesa coi radicali (pur tra nuove difficoltà), e Francesco Rutelli scioglie la riserva sulla candidatura a sindaco di Roma, Antonio Di Pietro rilancia sulle tv: a Mediaset una sola rete.

Scontro Berlusconi-Casini. La battaglia tra ex alleati si fa sempre più aspra. Lo strappo del leader dell'Udc per il Cavaliere "non sposta un voto". E poi, aggiunge, "chi lo voleva comprare?", riferendosi alle parole di Casini ("non tutti sono in vendita"). "Non svendo la mia storia", replica l'ex presidente della Camera che lancia un appello all'unità dei centristi. Clemente Mastella guarda con favore, ma "senza personalismi". Savino Pezzotta della Rosa Bianca dice: "Dobbiamo sederci al tavolo e discutere senza pregiudiziali, sarebbe assurdo riproporre tra di noi il modello autoritario di Berlusconi".

Berlusconi attacca Prodi. "Per colpa di questo governo siamo percepiti come un paese del quarto mondo": l'ex premier lo dice durante il collegamento col Tg4 di Emilio Fede, riferendosi soprattutto all'emergenza rifiuti. "Il governo - prosegue - ha fallito scontentando tutti, e ci lascia una eredità pesantissima".

Berlusconi attacca Veltroni. Sempre al Tg4 il Cavaliere, anche se senza nominarlo, fa un affondo contro Veltroni: "Oggi qualcuno propone un programma neoliberista fotocopia del nostro, ma non credo che gli italiani siano così ingenui da pensare che queste persone faranno il contrario di quello che hanno fatto per decenni. E' un finto nuovismo di personaggi che sono in politica da tanto tempo". E anche in un'intervista pubblicata oggi dal Giornale il leader del Pdl prende in giro l'avversario: negando la rimonta veltroniana nei sondaggi, raccomanda all'altro candidato premier di "non prendere troppo freddo" e a "non stancarsi troppo, anche se poi, all'opposizione, avrà molto tempo per riposarsi". Replica di Veltroni: "Lo ringrazio per la premura, è lo stesso consiglio che mi ha dato mia nonna''.

Il Veltroni-day. Il segretario del Pd - che oggi tocca località come Teramo, Chieti e L'Aquila - respinge l'accusa del leader dell'Udc su un "inciucio" col Cavaliere: "Fino a tre giorni fa Berlusconi e Casini stavano per fare una lista insieme, poi, per circostanze varie, non l'hanno fatta e oggi Casini si mette a fare l'estremista...''. In serata, l'attacco agli sprechi e alla paralisi della politica: "Costano troppo mille parlamentari. Ma la cosa peggiore della politica non sono tanto i costi quanto la sua inefficienza nel prendere decisioni: una macchina così pesante produce troppi pochi risultati", mentre "la democrazia deve produrre decisioni". Attacco anche all'attuale legge elettorale, "che non garantirà stabilità al Senato".

Le alleanze del Pd. Il borsino dell'alleanza coi radicali segna un ribasso. Le parole pronunciate oggi da Emma Bonino - "la lista Bonino poteva prendere il 2%, che corrisponde a 12 deputati e tre senatori, cinque milioni tra rimborso elettorale e finanziamento pubblico e la possibilità di avere in campagna elettorale una voce in televisione" - sono state viste dai vertici del Pd come un rilancio inopportuno. Vedremo se domani la situazione si sbloccherà.

Fini, appello a Ferrara. Il leader di An, dallo studio del Tg1, dopo aver proposto "la castrazione chimica" dei pedofili, avalla la candidatura del direttore del Foglio a sindaco di Roma. Ma precisa: "Mi auguro che Ferrara desista dall'idea di presentare una lista o più liste collegate ad una questione drammatica come quella dell'aborto. La 194 è una legge equilibrata, impegnamoci, su questo Ferrara ha ragione, perchè sia applicata in tutte le sue parti, ma per favore non mettiamo sulla scheda una lista per l'aborto o contro l'aborto".

Il caso Di Pietro-tv. Nel suo blog, il leader dell'Italia dei valori sostiene che Berlusconi dovrebbe avere una sola rete televisiva, e si schiera anche contro i fondi dell'editoria. Ma Marco Follini, responsabile informazione del Pd, gela l'alleato: "La posizione del partito in materia in materia contenuta nei due disegni di legge che giacciono in parlamento. Il nostro obiettivo è portarli a buon fine. Punto".

(18 febbraio 2008)
Repubblica.it
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