Valentina Cortese

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adry1486
00mercoledì 26 aprile 2006 23:48
Stamattina a Cominciamo Bene trasmettevano una sua intervista. Da quel poco che sono riuscita a seguire dev'essere un personaggio... perdonate la mia ignoranza! Chi sa dirmi qualcosa?
[SM=x875449]
Giorgio68
00giovedì 27 aprile 2006 17:53
So abbastanza poco di lei....ma la ricordo nel bellissimo "effetto notte" di truffau dove di fatto interpreta se stessa.
Walter Matthau
00venerdì 28 aprile 2006 10:21
E' stata ed è tuttora una grande attrice, soprattutto di teatro.
nel cinema ha sempre scelto testi e registi di valore: Antonioni, Rosi, Zeffirelli ecc.
apprezzata forse più all'estero (soprattutto Francia) che in Italia.
altro no saprei dirti [SM=g27995]
adry1486
00domenica 7 maggio 2006 13:47
da wikipedia... vediamo di saperne qualcosa di più...
Biografia
La biografia e' stata aggiornata in calce al topic
grognard
00mercoledì 10 maggio 2006 15:37
alla faccia del bicarbonato.....il nome lo conoscevo e sapevo che era un'attrice famosa.....ma devo ammettere che la biografia mi ha sorpreso...una vera stella
ugo.p
00giovedì 10 novembre 2011 06:36
dal Giardino dei ciliegi
ugo.p
00giovedì 10 novembre 2011 06:40
Intervista dopo il film "Via Montenapoleone"
ugo.p
00domenica 20 novembre 2022 08:02
Biografia da Wikipedia
Aggiorniamola (sempre da wikipedia)

Valentina Elena Cortese (Milano, 1º gennaio 1923 – Milano, 10 luglio 2019) è stata un'attrice italiana, considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano.

Nata a Milano da una famiglia originaria di Stresa, trascorse l'infanzia nei territori cremaschi, tra Agnadello e Rivolta d'Adda.

Giovanissima, si innamorò del direttore d’orchestra Victor de Sabata, di trentun anni più vecchio di lei, sposato e con figli, quindi lasciò il liceo per seguirlo a Roma dove si diplomò all’Accademia d’Arte Drammatica.

Debuttò nel cinema in L'orizzonte dipinto (1940) di Guido Salvini. Recitava in teatro, ma nel 1941 venne messa sotto contratto dalla Scalera Film per il suo viso dai tratti delicati, nel filone dei “telefoni bianchi”. Il suo primo ruolo importante fu quello di Lisabetta nel film La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti.

Dotata di una forte e magnetica presenza scenica, nonostante il fisico minuto, grazie a pellicole come La regina di Navarra (1942) di Carmine Gallone, Orizzonte di sangue (1943) di Gennaro Righelli e Quartetto pazzo (1945) di Guido Salvini, la Cortese si impose come nome di richiamo del cinema degli anni quaranta. Apparve anche in Roma città libera (1946) e nel 1948 partecipò a I miserabili di Riccardo Freda, in cui recitò accanto a Marcello Mastroianni. Insieme avrebbero interpretato anche Lulù (1953) di Fernando Cerchio.

Nel 1948 raggiunse Hollywood, dove firmò un contratto con la 20th Century Fox e lavorò accanto a celebri attori, come James Stewart e Spencer Tracy in Malesia (1949) di Richard Thorpe, e Orson Welles in Cagliostro (1949) di Gregory Ratoff. Venne diretta da Jules Dassin in I corsari della strada (1949), accanto a Richard Conte. Nel 1951 interpretò Ho paura di lui di Robert Wise, sul set del quale conobbe il futuro marito Richard Basehart. Nel 1952 affiancò una giovanissima e non ancora famosa Audrey Hepburn, e di cui rimase amica, in The Secret People di Thorold Dickinson. In quel periodo lavorò ancora a Hollywood nel film La contessa scalza (1954) di Joseph L. Mankiewicz, accanto ad Ava Gardner, Humphrey Bogart e Rossano Brazzi, in Italia in Le amiche (1955) di Michelangelo Antonioni, film grazie al quale vinse il Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista, e in Spagna in Calabuig (1957) di Luis García Berlanga, accanto a Edmund Gwenn. Nel 1957 recitò in Kean - Genio e sregolatezza, interpretato e diretto da Vittorio Gassman.

Nel 1958 la Cortese si ritirò temporaneamente dalle scene in seguito allo sfortunato matrimonio con il collega Richard Basehart, che aveva sposato il 24 marzo 1951 e da cui divorziò nel 1960. Dalla loro unione nacque Jackie, divenuto anche lui attore. A seguito della gravidanza, l'attrice dovette rinunciare alla proposta giunta direttamente da Charlie Chaplin per il ruolo della protagonista femminile nel film Luci della ribalta (1952), poi assegnato a Claire Bloom[3].

Tornò alla ribalta anche in Italia con i film Barabba (1961) di Richard Fleischer, accanto ad Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman ed Ernest Borgnine, e La ragazza che sapeva troppo (1963) di Mario Bava. Nel 1964 duettò con Ingrid Bergman in La vendetta della signora di Bernhard Wicki. L'anno successivo venne diretta da Federico Fellini in Giulietta degli spiriti. Nel 1966 affiancò Michèle Mercier e Daniel Gélin in L'angelica avventuriera - Sole nero di Denys de La Patellière, cui seguì una partecipazione in Scusi, facciamo l'amore? (1967) di Vittorio Caprioli. Subito dopo venne richiamata negli Stati Uniti, insieme a Rossella Falk e Gabriele Tinti, per interpretare il personaggio di una sofisticata contessa italiana nel film Quando muore una stella (1968) di Robert Aldrich, con protagonisti Kim Novak e Peter Finch. Tra i vari film a cui partecipò in Italia in quegli anni si segnalano la bizzarra commedia Toh, è morta la nonna! (1969) di Mario Monicelli e il drammatico Imputazione di omicidio per uno studente (1972) di Mauro Bolognini.

Dopo alcune partecipazioni ad importanti produzioni televisive italiane, come I Buddenbrook (1971), ove fu diretta da Edmo Fenoglio, l'incontro con Giorgio Strehler e il teatro misero ulteriormente in mostra le sue qualità di attrice drammatica. Nel 1970 venne diretta da Maximilian Schell nel film di produzione elvetica Primo amore. Due ruoli secondari, ma rilevanti, riportarono Valentina Cortese alla ribalta internazionale all'inizio degli anni settanta: in La barca sull'erba (1970) di Gérard Brach, con Claude Jade e Jean-Pierre Cassel, interpretò la madre esaltata di John McEnery; recitò quindi con Richard Burton, Alain Delon e Romy Schneider in L'assassinio di Trotsky (1972) di Joseph Losey, in cui interpretò la moglie di Lev Trockij. Dopo questi due film ottenne uno dei suoi più grandi successi sul grande schermo, all'età di 50 anni, con Effetto notte (1973) di François Truffaut, in cui impersonò la non più giovanissima e fragile diva del cinema Severine, al fianco di Jean-Pierre Léaud, Jean-Pierre Aumont e Jacqueline Bisset. La pellicola fu premiata con l'Oscar al miglior film straniero e la Cortese ottenne una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista. La vincitrice di quell'anno per quella categoria, Ingrid Bergman, durante la cerimonia di consegna del premio si scusò pubblicamente con la collega e amica Cortese, affermando che secondo il suo parere era proprio l'attrice italiana a meritarlo pienamente.

Nonostante l'intensa attività teatrale e i ruoli in produzioni internazionali, negli anni settanta la Cortese continuò a partecipare a film italiani di vario genere (commedie, polizieschi, horror), ma talora di modesto rilievo anche sul piano commerciale. Nel suo ultimo film americano, Ormai non c'è più scampo (1980) di James Goldstone, lavorò con William Holden, Paul Newman ed ancora Jacqueline Bisset. Nel 1987 partecipò al film Via Montenapoleone di Carlo Vanzina, tratteggiando il ruolo di una madre dell'alta borghesia incapace di accettare l'omosessualità del figlio, interpretato da Luca Barbareschi. Nel 1988 prese parte a Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam in cui interpretò il doppio ruolo di Daisy/Regina della Luna, al fianco di Robin Williams.

Importante e apprezzato fu il sodalizio con il regista Franco Zeffirelli, iniziato con il film Fratello sole, sorella luna (1971) e continuato con lo sceneggiato televisivo Gesù di Nazareth (1977), ove l'attrice interpretò il ruolo di Erodiade, e ancora nelle pellicole Il giovane Toscanini (1988) e Storia di una capinera (1993), ultimo film cui l'attrice partecipò. Negli anni duemila portò in scena il Magnificat di Alda Merini, con la regia di Fabio Battistini. La sua ultima apparizione televisiva risale al 2012 nel programma Che tempo che fa, ove presentò l'autobiografia Quanti sono i domani passati a cura di Enrico Rotelli. Nel 2017 il regista Francesco Patierno le rese omaggio con il film Diva!.

Nel 2015 il figlio Jackie morì a causa di una malattia, fatto che provocherà un grande dolore all'attrice, che da qui in avanti diraderà sempre più le sue apparizioni in pubblico. Malata da tempo, è morta il 10 luglio 2019 nella sua casa di Milano, all'età di 96 anni. Dopo la camera ardente al Piccolo Teatro Grassi e il funerale nella chiesa di San Marco nella mattinata del 12 luglio, è stata tumulata accanto al secondo marito nella tomba di famiglia, al Riparto VI del Cimitero Monumentale del capoluogo lombardo.

ugo.p
00domenica 20 novembre 2022 08:02
Filmografia (stessa fonte)
Cinema

L'orizzonte dipinto, regia di Guido Salvini (1941)
L'attore scomparso, regia di Luigi Zampa (1941)
Il bravo di Venezia, regia di Carlo Campogalliani (1941)
Primo amore, regia di Carmine Gallone (1941)
Una signora dell'Ovest, regia di Carl Koch (1942)
La cena delle beffe, regia di Alessandro Blasetti (1942)
La regina di Navarra, regia di Carmine Gallone (1942)
Soltanto un bacio, regia di Giorgio Simonelli (1942)
Orizzonte di sangue, regia di Gennaro Righelli (1942)
Quarta pagina, regia di Nicola Manzari (1942)
Giorni felici, regia di Gianni Franciolini (1942)
4 ragazze sognano, regia di Guglielmo Giannini (1943)
La carica degli eroi, regia di Oreste Biancoli e Anton Giulio Majano (1943)
Nessuno torna indietro, regia di Alessandro Blasetti (1945)
Non nominare il nome di Dio invano, episodio de I dieci comandamenti, regia di Giorgio Walter Chili (1945)
Chi l'ha visto?, regia di Goffredo Alessandrini (1945)
Roma città libera, regia di Marcello Pagliero (1946)
Un americano in vacanza, regia di Luigi Zampa (1946)
Il Passatore, regia di Duilio Coletti (1947)
Il corriere del re, regia di Gennaro Righelli (1947)
I miserabili, regia di Riccardo Freda (1948)
L'ebreo errante, regia di Goffredo Alessandrini (1948)
Gli uomini sono nemici, regia di Ettore Giannini (1948)
La montagna di cristallo (The Glass Mountain), regia di Henry Cass (1949)
Cagliostro (Black Magic), regia di Gregory Ratoff (1949)
I corsari della strada (Thieves' Highway), regia di Jules Dassin (1949)
Malesia (Malasya), regia di Richard Thorpe (1949)
Donne senza nome, regia di Géza von Radványi (1950)
Shadow of the Eagle, regia di Sidney Salkow (1950)
La rivale dell'imperatrice, regia di Jacopo Comin e Sidney Salkow (1951)
Ho paura di lui (The House on Telegraph Hill), regia di Robert Wise (1951)
The Secret People, regia di Thorold Dickinson (1952)
Lulù, regia di Fernando Cerchio (1953)
La passeggiata, regia di Renato Rascel (1953)
Donne proibite, regia di Giuseppe Amato (1953)
Il matrimonio, regia di Antonio Petrucci (1954)
Avanzi di galera, regia di Vittorio Cottafavi (1954)
La contessa scalza (The Barefoot Contessa), regia di Joseph L. Mankiewicz (1954)
Adriana Lecouvreur, regia di Guido Salvini (1955)
Le amiche, regia di Michelangelo Antonioni (1955)
Il conte Aquila, regia di Guido Salvini (1955)
Faccia da mascalzone, regia di Raffaele Andreassi (1956)
Fuoco magico (Magic Fire), regia di William Dieterle (1956)
Calabuig (Calabuch), regia di Luis García Berlanga (1956)
Dimentica il mio passato, regia di Primo Zeglio (1957)
Kean - Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman (1957)
Amore a prima vista, regia di Franco Rossi (1958)
Amore e guai, regia di Angelo Dorigo (1958)
Béatrice ou la servante folle, cortometraggio, regia di Dominique Delouche (1959)
Square of Violence, regia di Leonardo Bercovici (1961)
Barabba, regia di Richard Fleischer (1961)
La ragazza che sapeva troppo, regia di Mario Bava (1963)
La vendetta della signora (The Visit), regia di Bernhard Wicki (1964)
La donna del lago, regia di Luigi Bazzoni e Franco Rossellini (1965)
Giulietta degli spiriti, regia di Federico Fellini (1965)
L'angelica avventuriera - Sole nero (Soleil noir), regia di Denys de la Patellière (1966)
Scusi, facciamo l'amore?, regia di Vittorio Caprioli (1967)
Quando muore una stella (The Legend of Lylah Clare), regia di Robert Aldrich (1968)
Toh, è morta la nonna!, regia di Mario Monicelli (1969)
Portami quello che hai e prenditi quello che vuoi (Les caprices de Marie), regia di Philippe de Broca (1970)
Primo amore (Erste Liebe), regia di Maximilian Schell (1970)
Madly, il piacere dell'uomo (Madly), regia di Roger Kahane (1970)
La barca sull'erba (Le bateau sur l'herbe), regia di Gérard Brach (1971)
L'iguana dalla lingua di fuoco, regia di Riccardo Freda (1971)
Imputazione di omicidio per uno studente, regia di Mauro Bolognini (1972)
Fratello sole, sorella luna, regia di Franco Zeffirelli (1972)
L'assassinio di Trotsky (The Assassination of Trotsky), regia di Joseph Losey (1972)
Effetto notte (La nuit américaine), regia di François Truffaut (1973)
Appassionata, regia di Gianluigi Calderone (1974)
Tendre Dracula, regia di Pierre Grunstein (1974)
Il bacio, regia di Mario Lanfranchi (1974)
Amore mio, non farmi male, regia di Vittorio Sindoni (1974)
Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, regia di Lucio Fulci (1975)
La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori, regia di Fernando Di Leo (1975)
Son tornate a fiorire le rose, regia di Vittorio Sindoni (1975)
Gli amici di Nick Hezard, regia di Fernando Di Leo (1976)
Il genio (Le grand escogriffe), regia di Claude Pinoteau (1976)
Nido de viudas, regia di Tino Navarro (1977)
Tanto va la gatta al lardo..., regia di Vittorio Sindoni (1978)
Un'ombra nell'ombra, regia di Pier Carpi (1979)
Ormai non c'è più scampo (When Time Ran Out), regia di James Goldstone (1980)
La ferdinanda: Sonate für eine Medici-Villa, regia di Rebecca Horn (1982)
Via Montenapoleone, regia di Carlo Vanzina (1987)
Tango blu, regia di Alberto Bevilacqua (1987)
Il giovane Toscanini, regia di Franco Zeffirelli (1988)
Le avventure del barone di Munchausen (The Adventures of Baron Munchausen), regia di Terry Gilliam (1988)
Buster's Bedroom, regia di Rebecca Horn (1991)
Storia di una capinera, regia di Franco Zeffirelli (1993)
Diva!, regia di Francesco Patierno (2017)

Televisione

Douglas Fairbanks, Jr., Presents - serie TV, 1 episodio (1955)
Lux Video Theatre - serie TV, 1 episodio (1957)
Schlitz Playhouse of Stars - serie TV, 1 episodio (1958)
Decision - serie TV, 1 episodio (1958)
I grandi camaleonti - miniserie TV, 8 episodi (1964)
Processi a porte aperte - serie TV, 1 episodio (1968)
Istruttoria preliminare - miniserie TV (1968)
Il killer - miniserie TV (1969)
I Buddenbrook - miniserie TV, 5 episodi (1971)
Le colonne della società, regia di Mario Missiroli - film TV (1972)
Gesù di Nazareth - miniserie TV, 2 episodi (1977)
La granduchessa e i camerieri, regia di Gino Landi - film TV (1977)
Il giardino dei ciliegi - film TV (1978)
Le troisième couteau - film TV (1979)
Facciaffittasi - miniserie TV, 6 episodi (1987)
La trappola - film TV (1989)
I promessi sposi - miniserie TV, 3 episodi (1989)
ugo.p
00domenica 20 novembre 2022 08:04
Teatrografia (incompleta) Stessa fonte
Ma va là che non è vero, varietà di Vincenzo Rovi (1944)
Donne, di Clare Boothe Luce, regia di Lamberto Picasso, Teatro Valle di Roma (1944)
Ma non è una cosa seria, di Luigi Pirandello (1945)
Strano interludio, di Eugene O'Neill, regia di Ettore Giannini (1945)
Platonov e gli altri, di Anton Čechov, regia di Giorgio Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1958)
La congiura, di Giorgio Prosperi, regia di Luigi Squarzina. Piccolo Teatro di Milano (1959)
El nost Milan, di Carlo Bertolazzi, regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1961)
L'eredità del Felis, di Luigi Illica, regia di Virginio Puecher. Piccolo Teatro di Milano (1962)
Donne senza paradiso - La storia di San Michele (Axel Munthe - Der Arzt von San Michele), regia di Giorgio Capitani e Rudolf Jugert (1962)
Arlecchino servitore di due padroni, di Carlo Goldoni, regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1963)
Il gioco dei potenti, da Enrico VI, parte I, Enrico VI, parte II e Enrico VI, parte III di William Shakespeare, regia di G. Strehler, prima al Teatro Lirico di Milano il 21 giugno 1964.
I giganti della montagna, di Luigi Pirandello, regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1966)
Il processo di Giovanna d'Arco, di Anna Seghers, regia di Klaus Michael Grüber. Piccolo Teatro di Milano (1967)
Santa Giovanna dei Macelli, di Bertolt Brecht, regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1970)
Lulù, di Frank Wedekind, regia di Patrice Chéreau. Piccolo Teatro di Milano (1971)
Il giardino dei ciliegi, di A. Čechov, regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano (1973)
Maria Stuarda, di Friedrich Schiller, regia di Franco Zeffirelli, Teatro della Pergola di Firenze (1983)
Magnificat di Alda Merini, regia Fabio Battistini, produzione di Stefania Reggiani (dal 2003 al 2009)
ugo.p
00domenica 20 novembre 2022 08:04
Riconoscimenti (stessa fonte)
Premio Oscar
1975 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Effetto notte

Golden Globe
1974 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Effetto notte

BAFTA
1974 – Migliore attrice non protagonista per Effetto notte

David di Donatello
1987 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Via Montenapoleone

Nastro d'argento
1956 – Migliore attrice non protagonista per Le amiche
1969 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Scusi, facciamo l'amore?
1987 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Via Montenapoleone

New York Film Critics Circle Awards
1973 – Miglior attrice non protagonista per Effetto notte

Grolla d'oro
1956 – Miglior attrice per Le amiche

Premio San Genesio
1968 – Migliore attrice per I giganti della montagna
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