Valanga !!

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LKS
00venerdì 3 marzo 2006 16:30
Credo che l'argomento meriti una nuova discusione....che io preferirei iniziare così:

I MASS MEDIA ITALIANI SONO DEI DILETTANTI

Per fare notizia ne hanno inventate di tutti i colori mettendo a dura prova l'immagine della località.
bobpn
00venerdì 3 marzo 2006 16:38
Concordo,ma è anche vero che in poche ore mezza Italia ha saputo dell'esistenza di Artesina e che qui vengono disputati contemporaneamente i mondiali di sci-alpinismo e per disabili.
Forse, visto il lieto fine, non tutti i mali vangono per nuocere...
ciao

Roberto


fabiotm1
00venerdì 3 marzo 2006 16:53
mass media (anzi mass elementare)
In effetti il sensazionalismo fa sempre notizia.
A parziale difesa dei media da dire che le prime notizie (ANSA) erano davvero frammentarie Mediaset non sapeva neppure l'esistenza dei mondiali di sci alpinismo, quindi appena saputo che sono stati colpiti concorrenti e spettatori ha fatto 2 + 2 parlando di "Slavina sulla pista".
Detto questo, fino ad un'ora fa permanevano titoli del tipo "Valanga sulle piste di Artesina" e questo non è affatto professionale.


BUBUM
00venerdì 3 marzo 2006 17:05
la + tosta
l'ho sentita alle 13:30 su Babboleo (privata di ge x ki fosse foresto)


80 persone sepolte dalla valanga
simolimo
00venerdì 3 marzo 2006 19:35
Beh, credo che ci potrebbero essere gli estremi perchè l' Artesina SpA chida i danni!!!
Bisogna ribellarsi a questo pressapochismo dei giornalisti IMPERANTE!!!!
[SM=g27812] sm39 sm85 sm87 sm88
SimoMarco
00venerdì 3 marzo 2006 22:32
alla fine io nn ci ho capito niente!! dove si è staccata? di che entità era la slavina? così giusto x curiosità!
ciao e grazie sm31
simolimo
00venerdì 3 marzo 2006 22:54
Io ovviamente non ero lì, ma il Tg3 del Piemonte delle 19:30 (scaricabile da Internet) ha mostrato bene il tutto grazie alle immagini di uno dei partecipanti ai Mondiali di Scialpinismo che ha filmato il fatto.
Allora, intanto stamatina c' era un forte vento che ha contribuito a destabilizare il manto, poi sembra siano passati più a monte del gruppo che stava salendo sulla classica salita da Rocche Giardina al Mondolè (quella per capirci delle ultime 2 Tre Rifugi) e ha staccato la valanga...una valanga "strana" perchè è scesa come scendesse "piano" (non saprei come spiegarmi meglio) e ha travolto una buona parte degli spettatori che erano lì a guardare gli atleti dei Mondiali di scialpinismo che salivano al Mondolè...ma la maggior parte di questi è rimasta a "galleggiare" sulla neve che scendeva, quindi si son trovati come "mezzi-sepolti" con molte parti del corpo fuori dalla neve.
Lì erano presenti circa 100 uomini del corpo degli alpini e l' operazione di recupero è stata quindi immediata: 2 soli feriti medicati e nessun ricoverato in ospedale.

Insomma è andata bene così.

Certo che dare la notizia come l' ha data il Tg5 delle 13:00 era un' altra cosa!!!! sm39 sm39 sm39 sm39

Focus21
00venerdì 3 marzo 2006 23:05
In effetti anche io ho sentito la notizia dal tg5 e mi è preso un fotone: mio padre addirittura mi ha chiesto in che posti vado a sciare.....sti cretini del tg5 non sanno dare le notizie se non le gonfiano come palloni....
simolimo
00venerdì 3 marzo 2006 23:07
Fossero solo quelli del Tg5!...Ahimè si comportano TUTTI così!!! sm39 sm39 sm39
simolimo
00sabato 4 marzo 2006 07:46
da LA STAMPA del 4/3/2006
Artesina, la neve ha travolto 30 atleti ai Mondiali





«La valanga ci ha preso mentre facevamo la prima salita. Come un’onda mi è arrivata sopra le ginocchia. Ma si è fermata quasi subito. Così ho potuto liberarmi in pochi secondi e guardarmi attorno per vedere dov’erano i miei compagni». Lorenzo Pegoraro, lombardo di Caspoggio, è uno degli atleti di punta della Nazionale italiana Giovani di Scialpinismo. Ieri alle 11,19 era nel gruppo di testa dei ragazzi partiti da poco per la competizione individuale, alla 3ª edizione dei Campionati mondiali, in svolgimento sopra gli impianti di Artesina. Una valanga staccatasi da Rocca Giardina, per fortuna di poco spessore, ha investito l’area dove transitavano una ventina di atleti e c’erano un’altra dozzina di persone, fra componenti l’organizzazione e sostenitori. Subito si è pensato al peggio. Anche l’operatore della Rai, in zona per riprendere la competizione e che ha filmato i primi attimi dopo la caduta, ha «visto» con la telecamera atleti semisommersi dalla neve cercare disperatamente di liberarsi.
Tra i primi a soccorrere chi era stato travolto più violentemente dalla massa bianca lo stesso Pegoraro, che ha saputo mantenere sangue freddo e ripetere la procedura standard provata tante volte in esercitazione. «Ho commutato l’Arva, l’apparecchio per la ricerca - racconta -, passando dalla trasmissione alla ricezione: volevo vedere se intorno a me potevo captare segnali di qualcuno. Solo che ce n’erano fin troppi, anche di altri ragazzi in gara come me, che per fortuna erano fuori e che vedevo a poca distanza. Ma non potevamo essere sicuri che non ci fosse qualcuno anche sotto la neve. Insieme ci siamo buttati a scavare con le mani attorno a quelli che vedevamo imprigionati fino alle spalle».
Nella zona arrivano in pochi istanti uomini del Soccorso alpino (200), dell’organizzazione dei Campionati, di Finanza, Carabinieri, Forestale, Protezione civile, Croce rossa, e, pochi minuti dopo, elicotteri del «118» e dei vigili del fuoco. Si cerca febbrilmente con le sonde e con i cani su quel lungo pendio di neve. La gara viene fermata e l’organizzazione cerca di fare l’appello di atleti e uomini addetti al percorso. Serve un’ora per capire che sono tutti vivi: 13 le persone visitate al Posto medico avanzato; 7 hanno abrasioni o contusioni che non necessitano di cure; 5 finiscono all’ospedale di Mondovì e uno a quello di Cuneo. La ferita più «seria» ha un braccio lussato, ma tutti in serata sono dimessi.
Sull’incidente apre un’inchiesta la Procura della Repubblica a Mondovì. E scoppiano polemiche sull’opportunità di svolgere la competizione, visto che il bollettino meteo regionale segnalava il rischio valanghe a livello 3. Gli organizzatori dei Campionati respingono accuse di «imprudenza». «Abbiamo ritardato la partenza - dicono in un comunicato - perché le guide che avevano preparato il tracciato hanno voluto verificare con attenzione. Solo quando tutto è stato considerato in condizioni di sicurezza, la giuria ha deciso per il via».
Alla Forestale, incaricata dalla magistratura di una relazione sulle condizioni meteo al momento della partenza, addetti al percorso hanno riferito di aver visto appassionati di scialpinismo «tagliare» la neve sul pendio a monte del tracciato di gara. Sarebbero due persone, alle quali in precedenza era stato chiesto di rinunciare al percorso scelto per la gita e che avrebbe disatteso l’indicazione. Potrebbero essere i responsabili della caduta.
Due altre valanghe ieri nel Cuneese. Sulle pendici della Bisalta la massa di neve ha investito un gruppo di tre scialpinisti. Monica Dotto, 30 anni, di Borgo, è scivolata a valle per 300 metri, fortunatamente rimanendo sempre «a galla» sulla neve. Sulla strada del Colle della Maddalena un camion si è messo di traverso, trovandosi di fronte la neve appena caduta. Nessun ferito: la strada è stata riaperta mezz’ora dopo.



Il giudice controlla
previsioni meteo
e passaggi anomali


Si dovrà stabilire se sono state osservate
tutte le norme per la sicurezza degli atleti


Ci sono due filoni su cui la Procura di Mondovì sta lavorando per la slavina che si è staccata ieri da Rocca Giardina, sul Mondolè. La valutazione delle condizioni atmosferiche presenti al momento del distacco della massa nevosa e la possibilità che qualche sciatore abbia «tagliato» il fronte nevoso a monte provocando la valanga.
«Ho ricevuto la notizia della slavina dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Li ho immediatamente incaricati di svolgere le prime indagini». Lo racconta il sostituto procuratore di Mondovì Riccardo Baudinelli, titolare dell'indagine avviata ieri. Il magistrato di turno si è tenuto in costante contatto con i soccorsi che di volta in volta lo informavano degli sviluppi.
«Troppo presto per stabilire se ci potrà essere qualcuno iscritto nel registro degli indagati - dice Baudinelli -. Attendo i primi accertamenti. Si vedrà se, in relazione alle condizioni atmosferiche, alle modalità attuate dall'organizzazione della gara, si possono prefigurare ipotesi di reato».
Nel pomeriggio si è diffusa la notizia che qualcuno avrebbe visto due sciatori alpinisti scendere a monte del percorso preparato dall'organizzazione. «Corpo Forestale e carabinieri - dice Baudinelli - hanno interrogato decine di persone raccogliendo molte informazioni che valuterò al più presto. Per ora non si può nemmeno stabilire se sia stata proprio la manovra di uno sciatore a provocare il distacco o un agente atmosferico. Stiamo facendo accertamenti sulle persone presenti al momento dell'incidente. Parallalelamente ci saranno le valutazione del rischio valanghe, delle condizioni meteo nivologiche e dei fenomeni valanghivi».
Il magistrato preferisce non dire altro. La tesi dei due sciatori visti sciare poco prima del distacco della valanga viene confermata da Mauro Marucco responsabile del soccorso alpino piemontese. Marucco sostiene che alcuni suoi uomini avrebbero visto due sciatori che si trovavano a monte del percorso di gara.
Lo stesso magistrato inquirente Baudinelli si sta ancora occupando della vicenda giudiziaria di Fanny Isetta, la sciatrice ligure che due anni fa fu travolta ed uccisa da una slavina, domenica 22 febbraio 2004, mentre sciava sulle nevi di Artesina.Soccorritori accanto a uno degli atleti rimasti sotto la valangaIn pochi minuti con elicotteri ad Artesina sono arrivati soccorritori da tutto il Piemonte e dalla Liguria.


«Non sono stati
gli sciatori in gara
a provocare la scarica
di neve perché erano
più a valle»




Armando Mariotta, 58 anni, commercialista di Saluzzo, è il presidente del Comitato organizzatore dei III Campionati mondiali di sci alpinismo. E’ istruttore Cai, nonché uno dei componenti del Consiglio della Federazione internazionale di sci alpinismo.
Mariotta, dove si trovava quando si è staccata la valanga?
«Stavo salendo con uno skilift per seguire il passaggio degli atleti. Non ero lì quando la massa di neve si è staccata».
Come hanno operato la macchina organizzativa e i soccorsi?
«Da parte nostra è stato fatto il massimo affinché il percorso fosse il più sicuro possibile. Tutti i partecipanti alla gara hanno l’‘’Arva’’, l’apparecchio ricetrasmittente che ha permesso ai soccorritori di agire subito ed è anche per questo che non ci sono stati feriti gravi. Verificato che non c’erano atleti sepolti dalla neve, sono iniziate le ricerche con le sonde: potevano esserci turisti o spettatori travolti. Tutto si è svolto con efficienza e al meglio».
La partenza della gara era prevista alle 9 ed è avvenuta più di un’ora dopo. Perché?
«C’era molto vento che aveva nascosto le ‘’tracce’’ che gli atleti seguono nel percorso. Andavano ripassate per renderle visibili. Inoltre, per prevenire il rischio valanghe, alcune variazioni per eliminare i pendii più pericolosi erano state preventivate la sera prima e altre ancora sono state effettuate in mattinata».
Ci sono responsabilità per quanto è accaduto?
«Un turista pare abbia ‘’tagliato’’ la neve a monte del percorso degli atleti, provocando la valanga. Non sono stati gli sciatori in gara perché si trovavano più a sinistra. La valanga non è partita dalla pista, ma l’ha raggiunta. E’ in corso un’indagine della Magistratura e sono già state raccolte molte dichiarazioni spontanee».
Cosa accadrà al programma della gare, oggi è l’ultimo giorno dei campionati?
«Con le staffette senior, cadetti e junior si conclude il programma. Gli atleti torneranno a casa e non c’è il tempo di recuperare le gare annullate. Rimangono, come da programma, la premiazione a Cuneo alle 16 e poi la cerimonia di chiusura».



TESTIMONIANZE VITTIME E SOCCORRITORI RACCONTANO LA VALANGA







Rares e Bogdan, i due giovani atleti romeni che sono stati travolti dalla valanga e sono riusciti a liberarsi \«Mi sono sentita trasportare dalla slavina per circa trenta metri, vedevo gli alberi avvicinarsi a forte velocità. Ho avuto solo il tempo di parare il colpo con il braccio. Sono rimasta sotto choc per qualche minuto. Poi ho visto mio marito». E’ il racconto di Neus Tort, 28 anni, insegnante, atleta della Selezione nazionale del piccolo Stato di Andorra la Vella uno dei sei professionisti di sci alpinismo ricoverati nell’ospedale monregalese. La giovane è stata investita mentre gareggiava, ed è stata la prima ad arrivare al Pronto soccorso di Mondovì, trasportata da un’ambulanza del 118. Ha una lussazione al braccio destro. «Mentre salivo lungo il percorso - racconta - ho sentito una forte pressione sullo sci destro che ha cominciato ad andare per conto suo. Ho avuto il tempo di voltarmi per vedere la massa nevosa che arrivava giù dalla montagna sulla mia destra. Mi sono subito resa conto che si trattava di una slavina. Ho tenuto il capo alto e ho battuto contro un albero spinta dalla forza della slavina. Pochi secondi e qualcuno dell’organizzazione mi ha soccorso, poi è arrivato mio marito». E’ Xavi Capdevilla, altro atleta della selezione di Andorra, che stava salendo per raggiungere il punto di partenza della sua gara. \ARTESINA
Bogdan ha ancora gli scarponi gialli ai piedi, mentre Rares ha appena infilato le scarpe da ginnastica. Indossano sempre la tuta blu della Nazionale romena. Erano in gara, entrambi, e la valanga li ha travolti, coprendoli fino alle spalle.
Rares Manea, 20 anni, e Bogdan Tzganescu, 16, si sono liberati da soli dalla neve, aiutandosi a vicenda, con la preoccupazione di salvare anche gli sci, troppo preziosi per giovani che, per fare sport, non possono contare su sponsor o finanziamenti. Hanno lo sguardo smarrito, un po’ spaesato, nella confusione che si è creata al traguardo. Anche perché l’italiano lo conoscono poco e si affidano solo a qualche parola d’inglese.
«Yes, certo che abbiamo visto la valanga - spiega Rares -. La neve ci è arrivata fino qui». E con la mano indica il collo. Solo la testa fuori. Bogdan annuisce: «Anch’io».
Paura? «Yes, sì». Ce l’hanno ancora negli occhi. Entrambi erano equipaggiati con l’Arva, il segnalatore rice-trasmittente d’emergenza, ma la tensione era comunque molto alta. «Quand’è scesa la valanga - aggiungono - in pista eravamo tutti gli juniores, gli ultimi a partire».
Accanto alla panchina dove i due romeni si sono sdraiati, passa un altro atleta: tuta bianca e rossa, lunghi capelli biondi e sci stretti in mano. Uno è stato spezzato dalla neve. «E’ successo tutto di colpo, la neve trascinava via. Ho avuto paura, non riesco a dire nulla - sussurra, prima di lasciarsi andare a un pianto liberatorio -. Voglio telefonare a casa, tranquillizzare la mia famiglia. E’ un miracolo».
Maurizio Colombo, responsabile del Soccorso alpino di Mondovì: «Quand’è accaduto ero alla partenza, poi l’elicottero mi ha portato in quota. Abbiamo fatto i sondaggi per tutto il giorno, temevamo ci fosse qualcuno sotto. Per gli atleti siamo risaliti all’elenco dei presenti, così come per gli accompagnatori». E prosegue: «Cosa si prova? Un grande sconforto per quel che è successo, insieme allo sforzo per mantenersi razionali e riuscire a continuare le ricerche in maniera efficace. Sicurezza? Tutte le bandierine che indicavano il percorso erano sù».




[Modificato da simolimo 04/03/2006 7.48]

simolimo
00domenica 5 marzo 2006 10:10
da LA STAMPA del 5/3/2006
VALANGA: SI CERCA LO SCIATORE NERO


Si cerca uno scialpinista che venerdì mattina indossava una tuta nera: sarebbe lui che, non avendo dato ascolto agli addetti al percorso, ha proseguito la salita sul pendio a monte del tracciato dei Mondiali, «tagliando» la neve e provocando la valanga che ha investito una trentina di persone, fra atleti, organizzatori e sostenitori. E’ stato visto da testimoni, pochi minuti prima del distacco.
Ad Artesina due giorni fa si è rischiata la tragedia: su atleti e pubblico si è abbattuta una valanga con un fronte di circa 300 metri. Molti sono stati semisepolti, ma nessuno è rimasto ferito seriamente. La Procura della Repubblica a Mondovì ha avviato un’indagine, affidata al Coordinamento provinciale del Corpo Forestale e ai Carabinieri. Ieri agenti e militari, oltre a svolgere il loro servizio di assistenza alle gare per la prova finale dei Mondiali, hanno continuato ad ascoltare testimonianze di sciatori, accompagnatori degli atleti, organizzatori. Costituiranno gli atti principali che il sostituto procuratore Riccardo Baudinelli, titolare dell’indagine, valuterà da domani mattina, quando gli saranno consegnati i verbali.
«L’ipotesi di reato su cui, al momento, sta lavorando la Procura - spiega Baudinelli - è quella di valanga colposa, prevista dal Codice penale dall’anno scorso, dopo l’introduzione della nuova legge sulla sicurezza in montagna, e di lesioni». Fino a ieri sera, comunque, non erano state individuate la o le persone a cui si possa imputare alcun reato. «Per ora non si è proceduto ad alcuna identificazione dello sciatore o del gruppo di sciatori che alcuni sostengono di aver notato durante la gara» ribadiscono gli inquirenti. Potrebbero essere accompagnatori dei 211 atleti provenienti da 34 nazioni, oppure un qualsiasi sciatore, ma capace di raggiungere quota duemila metri e di sciare fuori pista.
Sotto esame della Procura la valutazione delle condizioni atmosfericheal momento del distacco della massa nevosa a Rocca Giardina, con un livello 3 (su 5) di rischio valanga. Gli organizzatori, in un comunicato, indicano le cause della valanga in «sciatori inesperti che hanno tagliato il manto nevoso a monte del percorso, contraddicendo le disposizioni».
Il comandante provinciale del Corpo Forestale Paolo Salsotto sostiene: «Tre le nostre ipotesi principali: il forte vento (quindi le condizioni atmosferiche), qualcuno che fuori pista ha tagliato il fronte nevoso a monte e anche la presenza di un elicottero».
La sensazione generale è che di fatto c’era un pericolo incombente, ma non così manifesto, e che se fossero passati solo gli atleti, la slavina non si sarebbe staccata. Il pilota dell’elicottero «Lima» che ha sorvolato la zona in mattinata, Andrea Marini, di Asti, della «Helitec» di Racconigi, è stato sentito dalla Forestale. Il responsabile della società, Win Turello, dice: «Siamo stati incaricati dall’organizzazione di fare trasporto materiali ed eventuali riprese. Escludo che il nostro elicottero si sia mai avvicinato in modo imprudente al campo di gara durante la competizione. Tecnicamente non è possibile che un elicottero provochi una valanga».


SOCCORSO ALPINO, AD ARTESINA I MIGLIORI SPECIALISTI


«Grazie a quei 200
intervenuti subito»



«I soccorritori di Artesina, organizzati dal Soccorso alpino, dalle Forze dell'Ordine, dalla Croce rossa e dalla Protezione civile, sono stati efficaci e decisivi per evitare vittime. A loro va il nostro ringraziamento». Il presidente della Provincia Raffaele Costa con il messaggio diramato ieri ha interpretato il pensiero di tutti. La valanga abbattutasi sulla prova individuale dei Mondiali di Scialpinismo poteva provocare una strage. Era di modeste dimensioni, è vero, ma non tali da non fare vittime. E c’è chi, fra gli atleti e gli spettatori investiti sul tracciato, se l’è vista veramente brutta. Ciò che ha funzionato perfettamente è stata tutta la macchina del salvataggio, coordinata dal Soccorso alpino.
«Ad Artesina eravamo presenti in forze, con i migliori professionisti ed esperti del settore in Piemonte. Tutto quello che è stato fatto nell’intervento risponde esattamente alle procedure standard, per le quali ci esercitiamo periodicamente». Il vicepresidente del Soccorso alpino piemontese, Gino Ghiazza, spiega che in quanto è stato fatto immediatamente dai soccorritori non c’è nulla di improvvisato o casuale. «Ad Artesina, vista l’importanza e la delicatezza della prova sportiva eravamo presenti in forze - aggiunge -. C’erano oltre duecento uomini, coordinati dai nostri elementi migliori. Basti pensare che su ogni parte del tracciato è stata presente una squadra, e ciascuna con un proprio coordinatore. Anche per questa ragione è stato possibile intervenire in pochi secondi e veramente in pochissimo tempo su quel pendio sono arrivati anche cani da valanga ed elicotteri. Insomma, c’erano tutte le condizioni per intervenire bene anche se la situazione fosse stata peggiore. Questo perché noi lavoriamo così. Perché questo è l’unico modo possibile per lavorare in questi casi».
«Durante le recenti Olimpiadi - conclude Ghiazza - il Soccorso alpino piemontese ha fatto l’assistenza per tutti gli incidenti, con duecento uomini al massimo livello di preparazione: dalla libera maschile e femminile, al trampolino, allo slittino. Ma nello stesso periodo non abbiamo ridotto in alcun modo il livello di attenzione nelle 55 stazioni di Soccorso in Regione. Uno sforzo che magari nessuno ha visto, ma che ha dato buoni risultati».

fabiotm1
00domenica 5 marzo 2006 23:06
giornalismo sensazionalistico
Ragazzi purtroppo bisogna rassegnarsi...l'ho imparato a mie spese dopo il mio viaggio a Baghdad... purtroppo oggi i telegiornali sono diventati poco più di un varietà dove si fa a gara a dirla più grossa per avere piu odiens.
Ho visto la zona colpita dalla megagalittica valanga... immaginavo di trovarmi di fronte ad accumuli di metri di neve precipitata... purtroppo non avevo la macchina fotografica per farvi fare due risate !
Una roba ridicola, come poteva seppellire "decine di sciatori" una roba di 50 cm scarsi ????
Vergognosi, ho ricevuto telefonate da parenti che non sentivo da anni allarmati dalla notizia.
In questo caso è stato fatto un danno enorme alla località sciistica (già purtroppo danneggiata dall'episodio del 2004) che ha il sacrosanto diritto di chiedere la testa di qualcuno.
Oggi pochissima gente sulle piste, non credo che sia connesso con la notizia, ma il dato oggettivo è che chiunque sia passato tra Artesina e Prato si è fatto un gran risata vedendo "l'enorme massa di neve precipitata sulla pista".
Per la cronaca la slavina ha lambito leggermente la strada di collegamento che va dallo skilift di Prato alla pista di Rocche Giardina.

GIORNALISTI VERGOGNATEVI [SM=g27812]
zuwoka
00domenica 5 marzo 2006 23:11
Condivido appieno il vostro disappunto nei confronti del pressapochismo di certo giornalismo che fa a gara a spararla più grossa. io nel mio piccolo mi ero già indignato all'epoca degli allarmismi ingiustificati sulla sicurezza e sull'innevamento delle piste olimpiche, ma questa per certi versi è ancora più grossa... c'è davvero da vergognarsi!

P.S.: fabio, che accadde nel 2004? [SM=g27833] scusami, ho la memoria corta... [SM=g27819]
simolimo
00domenica 5 marzo 2006 23:45
Io fossi nell' Artesina S.P.A. i danni li chiederi davvero!! sm39

In più, visto che il sostituto procuratore di Mondovì mi sembra uno tosto e che non si lesina nell' aprire inchieste...un Guariniello in erba...che la apra anche in questo caso e non solo quando c'è da andare contro alle società degli impianti!!! [SM=g27818]

fabiotm1
00lunedì 6 marzo 2006 09:34
per Zuwoka
Nel 2004 una slavina cadde davvero sulla pista e costò la vita a una giovane sciatrice di Artesina. Quell'incidente costò avvisi di garanzia a diversi dirigenti dell'Artesina S.p.a. il solito "atto dovuto della Procura della Repubblica".

zuwoka
00lunedì 6 marzo 2006 21:20
Ah, capisco... adesso mi è venuto in mente quel tragico evento. se non sbaglio era capitato proprio a marzo vero? ma anche quell'anno c'erano state abbondanti nevicate, attorno al 21 febbraio mi pare.
funtus
00martedì 7 marzo 2006 07:30
raga......
non dimentichiamoci che il lavoro dei giornalisti consiste proprio nell ingigantire e far diventare sensazionale anche la storia piu insignificante!!!!Sono pagati x quello!!!!E poi francamente fino a quando non ci sono state le prime immagini come fai a immaginarti che era una belinata ????Se ti dicono che c e stata una valanga che ha coinvolto una 50ina di persone e 2 sono dispersi pensi a una montagna di neve che è caduta giu!!e ovvio poi che x il giornalista le persone diventino 80 !!!!cosa doveva fare??!!dire "ma si.....c e stata una valanghetta del ca--o.....la gente era sommersa fino alle caviglie e stanno tutti bene"??!!!Non lo mettevano manco in onda il servizio!!!
simolimo
00martedì 7 marzo 2006 13:33
No, FUNTUS! Il lavoro (onsto) dei giornalisti è raccontare i fatti. NON ingigantirli!!! Ci mancherebbe ancora!!!
Che poi ci siano i vari Tg4 e Studio Aperto è un' altro discorso!!! [SM=g27818]

Bastava dare la notizia per quella che era e aspettare le prime conferme!!!

simolimo
00martedì 7 marzo 2006 13:39
da LA STAMPA del 7/3/2006
ARTESINA ACCERTAMENTI ESCLUDONO CHE LA SCARICA SIA STATA CAUSATA DA ALTRI ALPINISTI


Lo «sciatore nero»
fuori dall’inchiesta


Il procuratore: «Non ha provocato la valanga»



«Lo sciatore dalla tuta nera - dichiara il sostituto procuratore di Mondovì, Riccardo Baudinelli - non c’entra nulla con la valanga finita sul percorso di gara dei Campionati mondiali di scialpinismo». Questa la conclusione degli inquirenti dopo aver ascoltato l’uomo, che da più persone, veniva indicato come «colpevole» di aver provocato con il suo passaggio il distacco della massa nevosa.
«Lo abbiamo cercato e individuato secondo alcune testimonianze rese subito dopo l’evento e ha dimostrato che lui non era passato nel punto incriminato» continua Baudinelli. Sul tavolo del magistrato, ieri mattina, sono arrivati i primi documenti che dovrebbero raccontare la valanga, che ha investito l’area dove transitavano una ventina di atleti e dove erano presenti (tra spettatori e addetti al percorso) un’altra dozzina di persone. Tredici tra feriti e contusi, nessuno grave. In Procura si stanno valutando le cause della slavina tra decine e decine di «voci» raccolte da Corpo Forestale dello Stato, carabinieri, polizia. Su una cosa Baudinelli mostra certezza: la causa della slavina non va ricercata nel fatto che qualcuno abbia «tagliato» il manto nevoso a monte del percorso di gara. Nessuno dei testimoni avrebbe elementi certi e riscontrabili per poter sostenere questa tesi. Gli altri elementi di indagine su cui Baudinelli punterà sono il filmato che l’operatore della Rai (sul percorso) ha girato quel giorno e la relazione tecnica completa delle condizioni meteorologiche. Gl inquirenti hanno rilevato che fino alle 11,15 di venerdì mattina, nel punto del percorso su cui si è abbattuta la slavina il vento soffiava a 110 chilometri all’ora. Il vento forte è una delle ragioni per cui gli organizzatori avevano ritardato l’avvio della gara prevista quel giorno. Le guide che avevano il compito di tracciare le scie prima della gara hanno sottolineato che il vento forte cancellava nel giro di dieci minuti le tracce. Il vento ha cessato non appena è caduta la slavina. Infine Baudinelli valuterà una serie di fotografie scattate dall’elicottero pagato dall’organizzazione prima della caduta della slavina, arrivata anche sulla stradina di collegamento tra Artesina e Prato Nevoso, solitamente frequentata da centinaia di persone.
Intanto domenica mattina, sempre ad Artesina, nella zona del «Canalone» è caduta un’altra slavina che ha costretto i gestori degli impianti alla chiusura della pista per tutta la giornata. Ieri è stata riaperta.


LKS
00mercoledì 8 marzo 2006 11:42
senza dimenticare alcuni piccoli particolari......
Il comportamento poco etico dei giornalisti ha portato:
- danno all'immagine della località e dell'intero comprensorio. Infatti parlando di valanga in pista (a ragion del vero lo smottamento ha sfiorato la stradina di collegamento) di certo non si può parlare di bella figura da parte della località.
- Panico e Paura. Vi rendete conto cosa hanno passato le persone che avevano i propri cari, amici, parenti, conoscenti a sciare quel giorno? Io che ero lontano 250 Km ho ricevuto decine di telefonate poichè frequento Artesina nel fine settimana.
- Costi di gestione. Nel giro di qualche ora si sono riversati in valle pompieri, elicotteri, guardie forestali, soccorso alpino polizia, carabinieri,protezione civile ecc. con ogni tipo di mezzo attrezzato, pronti per fronteggiare una vera e propria emergenza-tsunami. E indovinate un po' chi ha pagato la sciocchezza?

Parlando a bocce ferme ( che è sempre la cosa più facile) credo che sarebbe bastato organizzare il mondiale di sci alpinismo in un periodo meno nevoso ed ovviamente non fare svolgere la gara in simili circostanze ambientali e meteorologiche. CREDO che l'organizzazione dell'evento sia stata in mano al soccorso alpino.

Un'ultima riflessione. In questa occasione , conoscendo i fatti, ci siamo accorti delle immani strunzate che ci raccontano TV,radio e giornali ma avete mai pensato a cosa dobbiamo credere quando i fatti non li conosciamo?

[Modificato da LKS 08/03/2006 11.46]

fabiotm1
00mercoledì 8 marzo 2006 11:47
BRAVO
BRAVO LKS !!!

L'ULTIMA TUA FRASE MERITA UN GROSSO APPLAUSO !!!


sm88 sm88 sm88 sm88 sm88 sm88 sm88 sm88 sm88 sm88
SudoMaGodo
00mercoledì 8 marzo 2006 22:50
LKS
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
Grande saggezza! sm47 sm47
simolimo
00venerdì 10 marzo 2006 11:05
da LA STAMPA del 10/3/2006
Slavina sugli atleti ad Artesina
In arrivo i primi avvisi di garanzia


Sembra ormai una questione di ore l’emissione dei primi avvisi di garanzia per la slavina caduta venerdì ad Artesina (13 feriti) durante una gara del terzo Campionato del mondo di sci alpinismo. La Procura della Repubblica del tribunale di Mondovì ha proseguito le indagini con l’acquisizione di testimonianze, registrazioni video e fotografie. Nei giorni scorsi, con i primi risultati dell’indagine, il sostituto procuratore Riccardo Baudinelli, titolare dell’indagine, ha escluso l’ipotesi di uno o più sciatori che abbiano «tagliato» il fronte nevoso a monte del percorso investito dalla valanga. L’episodio accaduto a Rocca Giardina, sul Mondolè, e l’evoluzione della vicenda giudiziaria, sta scuotendo il mondo dello sci alpinismo del Monregalese. Intanto, domenica 26 marzo, è in programma la 54ª edizione della «Tre Rifugi», gara internazionale sci–alpinistica con arrivo ad Artesina, divenuta una classica del genere in Europa.

LKS
00venerdì 10 marzo 2006 16:32
eccoli qui
Avvisi di garanzia a due organizzatori per valanga di Cuneo
Sono accusati per slavina che travolse atleti coppa mondo

(ANSA)-(CUNEO),10 MAR - Primi indagati per la valanga che venerdi' scorso investi' i concorrenti del 3/o campionato del mondo di sci alpinismo ad Artesina. Il magistrato incaricato delle indagini, Riccardo Baudinelli, ha emesso due informazioni di garanzia nei confronti di altrettanti componenti del Comitato organizzatore. L'accusa nei loro confronti e' di 'valanga colposa'. Un perito e' stato incaricato di redigere uno studio sulla dinamica che ha scatenato la valanga.

simolimo
00martedì 14 marzo 2006 10:35
da LA STAMPA del 14/3/2006
ARTESINA PER RICOSTRUIRE LA DINAMICA DELL’INCIDENTE DURANTE I CAMPIONATI DI SCI ALPINISMO ANCHE UNO DEGLI INDAGATI


Slavina sui Mondiali, ieri la perizia


Da Genova due esperti incaricati dalla Procura di Mondovì


Sono saliti sugli impianti del Mondolè come tanti altri, accompagnati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato e dalla Polizia. Sono i tecnici Claudio Ciccarelli e Davide Defmoide, di Genova, in azione ieri sugli impianti tra Artesina e Prato Nevoso che portano a Rocca Giardina, il luogo, fuori pista, dove il 3 marzo si è staccata la slavina caduta sugli atleti della terza prova del Campionato del Mondo di sci alpinismo: sei contusi con ferite lievi. I due tecnici sono stati incaricati dalla Procura di Mondovì, su decisione del pm Riccardo Baudinelli, titolare dell’inchiesta avviata subito dopo l’incidente. Sul registro degli indagati, da venerdì, ci sono i nomi di due degli organizzatori della prova che ha coinvolto 211 atleti di 34 nazioni (ieri era presente uno dei due indagati). Con i due periti della Procura, c’erano anche gli avvocati Giancarlo e Marco Del Zotto, di Pordenone, incaricati dal Comitato organizzatore (a Mondovì è stato incaricato l’avvocato Enrico Martinetti) e Giuseppe Barucco, altro perito di parte per gli organizzatori. «Accertamenti irripetibili» è il termine tecnico del sopralluogo previsto dalla procedura svolta ieri. Le conclusioni serviranno, in seguito, nell’eventuale sede di dibattimento. Vuol dire che la Procura, in questa fase iniziale delle indagini, ha la necessità di fotografare una situazione il più possibile vicina alle circostanze in cui si è verificata la slavina.
Ieri, con una splendida giornata di sole, come venerdì 3 marzo, il vento era moderato, mentre il giorno della gara spirava a 80 km di media. «Anche se le condizioni non sono le medesime - dicono Ciccarelli e Defmoide - a disposizione dei periti ci sono decine di fotografie, testimonianze e il filmato dell’operatore Rai presente al momento della slavina. Il nostro compito è di ragionare sul concetto di prevedibilità dell’evento e sulle relative misure di sicurezza impiegate. Se sarà necessario, eseguiremo anche un rilievo con la stazione totale, uno strumento più preciso del gps. Siamo in presenza di una gara di sci alpinismo in cui le slavine sono anche previste. Si tratta di vedere quali misure attive e passive sono state prese dagli organizzatori e come sono intervenuti per i soccorsi».
Sul pendio di Rocca Giardina ci sono ancora alcuni segni dell’incidente di dieci giorni fa. Un ramo a forma di «V» conficcato nella neve segna le due direzioni prese dalla slavina che si è staccata dal colletto. Uno smottamento che i tecnici definiscono di lieve entità: una crosta di 40 centimetri che, a valle, nel punto di maggior accumulo, è arrivata a misurare 1 metro e mezzo di spessore, coprendo in parte anche la stradina di collegamento tra Artesina e Prato Nevoso. Alcune bandierine arancioni segnano ancora il percorso dove sono transitati gli atleti. I tecnici hanno di nuovo ascoltato gli uomini della Forestale presenti al momento dell’allarme. Sono sessanta i giorni concessi dalla Procura per depositare le conclusioni tecniche. «Aspettiamo il resoconto del nostro perito per esprimere giudizi - dicono gli avvocati Del Zotto -. A nostro avviso, per i due iscritti nel registro degli indagati, non ci sono rilevanze di carattere penale né nel loro comportamento, né nelle loro responsabilità».





diffi78
00mercoledì 15 marzo 2006 23:00
nuova seggiovia
sm78ma partirà davvero la nuova seggiovia di monesi? ..o quelle che si sentono sono solo parole?...chi ha informazioni prego di contattarmi o scrive sul forum...grazie
simolimo
00mercoledì 15 marzo 2006 23:11
Ehm, non sarebbe questo il posto giusto dove scrivere sta cosa sm39 (hai sbagliato ad inserire il messaggio [SM=g27819] )...cmq sì, si farà...non si sa se quest' estate o la prossima!! [SM=g27822] Bye!!
simolimo
00sabato 18 marzo 2006 07:48
da LA STAMPA del 18/3/2006
SCI ALPINISMO OGGI LA DECISIONE DEFINITIVA, SARA’ SCELTO UN PERCORSO ALTERNATIVO


Mondiali, dopo la valanga
nessuno firma per le gare


A rischio la «Tre Rifugi» in calendario fra 8 giorni


Difficile assumersi la responsabilità per la «Tre Rifugi», la gara di scialpinismo in programma domenica 26 marzo. Dopo la valanga caduta sugli atleti dei Mondiali, gli avvisi di garanzia e le indagini, c'é timore a firmare richieste e rilasciare autorizzazioni per gareggiare sulla neve, sui «fuori pista» del Cuneese, dove il rischio di slavine resta alto.
La «Tre Rifugi» si dovrebbe correre passando sui territori montani di quattro Comuni: Roccaforte Mondovì, Frabosa Sottana, Chiusa Pesio e Magliano Alpi. E' una gara internazionale di scialpinismo ed è organizzata da un Comitato, presieduto dal monregalese Teresio Sordo, che si avvale della collaborazione di Cai, scuola di sci «Franco Cavarero», Soccorso alpino e Sci Club Tre Rifugi. L'anno scorso la «Tre Rifugi», a cui partecipano atleti da tutta Europa, fu ridotta a gara non competitiva per la morte di Papa Giovanni Paolo II. Quest’anno rischia la cancellazione: la decisione definitiva per l’edizione 2006 della competizione (nata nel ‘53, al termine dei lavori di ricostruzione del rifugio Mettolo Castellino, distrutto nella guerra) sarà presa oggi, forse domani.
Le riunioni, tra giovedì sera e ieri, si sono susseguite, accompagnate da molto nervosismo e un certo scoramento fra gli organizzatori. E nessuno ha voglia di raccontare quanto che sta accadendo per scongiurare l’annullamento della gara. Oscar Barel, presidente del Cai di Mondovì: «Nelle prossime ore riusciremo ad essere più precisi sul destino della gara. L'obiettivo è di cercare di realizzarla, anche se le difficoltà sono tante. Il Comitato sta lavorando per la gara, valutando ogni tipo di difficoltà sul percorso». Gli organizzatori hanno chiesto anche la consulenza di uno studio legale specializzato, a cui la Federazione Italiana Sci si rivolge spesso: quello di Giancarlo e Marco Del Zotto, di Pordenone, gli stessi legali incaricati dal Comitato organizzatore di tutelare gli indagati per la valanga sui Mondiali di Artesina.
Sulla scelta del percorso, probabilmente, si «giocherà» la possibilità che la gara si svolga (le prime iscrizioni sono già arrivate). Sui tratti dalla Valle Pesio ad Artesina preoccupano i passaggi su Marguareis e Mondolè. Teresio Sordo, presidente del Comitato: «Spero che la ‘’Tre Rifugi’’, dedicata alla memoria del monregalese Giovanni Abbona, recentemente scomparso, si possa effettuare, anche se dovessimo ripiegare su un percorso alternativo».

BUBUM
00lunedì 20 marzo 2006 12:42
sm78 nota:ieri apro DonnaModerna della mia consorte e,sfogliando, trovo un articolo sulle variazioni climatiche.
In mezzo all'articolo una bella foto di un recupero da valanga e di dov'era la foto? di Artesina!!!
E ora che i mass media la finiscano con questi sensazionalismi,adesso stiamo esagerando!!!
Oppure cosiglio a Conti di mettere cabine e ombrelloni tanto tra un pò qualcuno dirà ke c'è pure il mare!!! (e a Limone l'acquapark + grosso d'europa). sm78
simolimo
00mercoledì 21 giugno 2006 19:02
da LA STAMPA del 21/06/2006


Valanga sugli atleti

Tutti prosciolti



Il Comitato Organizzatore del III Campionato del Mondo di Sci Alpinismo, svoltosi nei comprensori del Monviso e del Mondolè, ha appreso con viva soddisfazione che il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Mondovì a seguito dell'evento valanghivo verificatosi il 3 marzo 2006 durante la prova individuale, si è concluso con un provvedimento di archiviazione per assenza di elementi di rilevanza penale.
Come è noto l'evento - del tutto imprevedibile - non aveva causato significative conseguenze lesive ai concorrenti coinvolti grazie anche all'immediato intervento dell'imponente sistema di soccorso approntato, ma aveva suscitato ampia risonanza nel mondo dei media per l'importanza e per il carattere internazionale dell'evento sportivo.
Con la definitiva cancellazione di qualsiasi elemento di colpa nei fatti sottoposti alla valutazione dei Magistrati, trovano esplicito e inequivoco riscontro la diligenza e l'efficienza con la quale è stato organizzato sulle nostre montagne il III Campionato del Mondo di Sci Alpinismo e la fiducia che il Comitato ha sempre avuto sull'operato della Magistratura.
Il Comitato desidera rinnovare a tutti i collaboratori e ai componenti del servizio di soccorso il proprio apprezzamento ed un sentito ringraziamento per l'impegno profuso, nonché sottolineare la professionalità con la quale gli atleti, gli allenatori e tutte le Federazioni Internazionali hanno affrontato la criticità durante e dopo l'evento.
Analogo apprezzamento e viva riconoscenza il Comitato esprime agli avvocati Giancarlo Del Zotto e Marco Del Zotto, di Pordenone, e ai consulenti tecnici Renato Cresta, di Macugnaga, e Giuseppe Barucco, di Limone Piemonte, che hanno contribuito con la loro competenza e la loro opera alla positiva conclusione dell'iter processuale.


ARMANDO MARIOTTA

Presidente Comitato Campionato del Mondo

di Sci Alpinismo, Saluzzo



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