Il DASPO? Facile a dirsi.......
"Ultras, più difficile vietare lo stadio
La Cassazione: non basta il questore, deve decidere il gip. L' avvocato del romanista che ha vinto il ricorso: «Prima l' uomo della curva era trattato peggio di un boss»
Garanzie estese per i tifosi violenti. I sindacati di polizia: sicurezza a rischio
Salvia Lorenzo
ROMA - Può sembrare strano, eppure gli ultras seduti in curva ieri sera non hanno discusso solo di giocatori che non vanno, di rigori non dati o di schemi da rivedere. Hanno parlato anche di una sentenza della Cassazione, una pronuncia che aumenta le garanzie nei confronti dei tifosi diffidati, quelli che allo stadio non possono entrare perché protagonisti di comportamenti violenti. La decisione preoccupa i sindacati di polizia: in questo modo, spiegano, si rischia di lasciare campo libero ai soggetti più pericolosi. SENTENZA - La sentenza riguarda il cosiddetto Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive introdotto per legge una decina di anni fa. Il provvedimento viene firmato dal questore e poi convalidato dal gip, il giudice per le indagini preliminari. Il controllo dell' autorità giudiziaria è necessario perché il Daspo - specie nella sua forma rafforzata, cioè con l' obbligo di firma in questura durante l' orario della partita - è una limitazione della libertà personale. Il problema è che a volte, specie nelle grandi città, il controllo del gip è una semplice formalità, una controfirma su un modulo prestampato e via. E' stato proprio questo il rilievo mosso in Cassazione dall' avvocato di Mauro L., tifoso romano diffidato. In un certo senso le sezioni unite penali sono andate oltre le sue intenzioni, stabilendo che il gip ha «l' obbligo di motivare il provvedimento anche in ordine alla pericolosità del soggetto colpito dalla misura, con riferimento alle speciali finalità di prevenzione perseguite». Tradotto: il magistrato non deve solo controllare accuratamente la correttezza della decisione del questore ma è tenuto ad entrare nel merito del giudizio. La valutazione sulla pericolosità del tifoso, in sostanza, non spetta solo al questore ma anche all' autorità giudiziaria. Ed è proprio questo aspetto a lasciare perplessi i sindacati di polizia. POLIZIA - Spiega Filippo Saltamartini, segretario del Sap: «In tutti i Paesi europei sono i questori a prendere decisioni di questo tipo perché sono loro ad occuparsi di ordine pubblico e di sicurezza negli stadi e quindi in grado di giudicare al meglio. Rendere più complessa la procedura vuol dire allungare i tempi, ampliare le possibilità di ricorso e, in buona sostanza, facilitare la vita agli ultras più violenti». Cambiano i toni ma non la sostanza nelle parole di Claudio Giardullo, segretario della Silp Cgil: «Il riconoscimento delle garanzie è sempre un fatto sacrosanto. Ma mi sarebbe piaciuto che la Cassazione, nel sollecitare un controllo non solamente formale, avesse chiarito che questo non vuol dire sostituire il magistrato al questore, anche perché la diffida è una misura preventiva e quindi deve essere adottata rapidamente». TIFOSI - L' altra campana, invece, suona a festa. «La verità - dice Lorenzo Contucci, avvocato di tanti tifosi che proprio con questi provvedimenti hanno avuto a che fare - è che gli ultras sono meno tutelati dei boss mafiosi. Ogni questore si regola in modo diverso, calpestando il principio dell' eguaglianza davanti alla legge». In media sono quasi 2 mila i tifosi che ogni anno si vedono proibire l' ingresso in curva. «L' unico rimedio vero - secondo Maurizio Marinelli, direttore del Centro studi sicurezza pubblica - è far diventare gli stadi di proprietà dei club, che in questo modo sarebbero responsabilizzati. E affidare la vigilanza sugli spalti a steward individuati tra gli stessi tifosi». Un modello che in Inghilterra ha già dato i suoi frutti. Lorenzo Salvia DIVIETI E BILANCI LA DIFFIDA Per 2.000 tifosi In media sono quasi 2.000 i tifosi ai quali ogni anno viene vietato l' ingresso allo stadio. Secondo i dati del centro studi sicurezza pubblica, i diffidati erano 1.006 nella stagione 1995-1996 (485 con l' obbligo di firma). Sono stati 1.815 durante il campionato 2002-2003 (635 con l' obbligo di firma) I NUMERI Passata stagione Durante la stagione 2003-2004 sono state 5.724 le partite disputate negli stadi italiani. In tutto 19,4 milioni gli spettatori dei campionati nazionali. I feriti tra le forze dell' ordine sono stati 931, tra i tifosi 282. Gli incidenti dentro lo stadio rappresentano il 21%, quelli fuori il 69. I tifosi arrestati sono stati 335, quelli denunciati 1.330 LE NUOVE REGOLE LA SENTENZA Le sezioni unite penali della Cassazione hanno aumentato le garanzie a favore dei tifosi diffidati dall' andare allo stadio IL DIVIETO Oggi il divieto di accedere allo stadio (Daspo) viene firmato dal questore e poi convalidato dal gip IL GIUDICE La Cassazione ha stabilito che il gip non dovrà limitarsi a un atto formale ma dovrà accertare l' effettiva pericolosità dei diffidati"
Dal Corriere della Sera del 28-10-2004.
Insomma dal "difficile vietare" arriveremo al "vietato vietare".
Pene corporali? Si, i "professori" della cassazione con casco scudo e sfollagente e via inquadrati allo stadio:Sm18: :Sm18: :Sm18:
Anche questo è un sogno scherzoso, eh, non datemi del fascista-razzista-violento-anti democratico-provocatore.....scusate ho finito i luoghi comuni.
Ciao a tutti
soldatoblu