Uscita odierna 2015

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oldscat
00domenica 11 gennaio 2015 19:19
Cielo grigio e freddo umido in barba ai previsori che da giorni vaticinavano per oggi un anticipo di primavera. La gamba è quella che è ma ho molta voglia di "andare lungo" nonostante il termometro sui 2° non incoraggi progetti arditi e l'aria fredda umida che ben conosce chi pedala a queste latitudini non sia gradevole. Ma comunque si va con agilità, umiltà e tanta passione verso le colline e verso una giornata da far fruttare.
La prima salita tra i castelli di Travazzano e di Magnano, incarognita dall'ultimo tratto di 100 mt al 18% scalda a dovere i muscoli intorpiditi da troppa pianura. Salendo la temperatura aumenta dando solo una piccola anticipazione di quello che accadrà più avanti, dal crinale si vede il lago di caligine che ristagna nella pianura e si insinua nelle valli del Chero e del Chiavenna, più lontano, verso ovest, si vedono le antenne che punteggiano Monte Canate ,quello che dovrebbe essere il giro di boa del primo "lungo" della stagione.
Si procede con buon ritmo attraversando Lugagnano e, dopo aver passato l'Arda, si attaccano i simpatici tornanti che con pendenze lievi e regolari si arrampicano a Vernasca. La strada è sporca, bagnata e insidiosa, non serve rischiare e la discesa lungo la valle dell'Ongina richiede prudenza. Bivio a destra e inedita (per me) salita verso Vigoleno: non lunga ma con alcuni scalini che consigliano l'uso dei rapporti più agili, dopo lo scollinamento ci si imbatte nelle mura che racchiudono il bellissimo borgo medievale di Vigoleno che domina la valle dello Stirone, il confine tra Piacenza e Parma, verso la quale scendiamo sotto un sole velato.
Dopo Scipione Ponte inizia il tratto più impegnativo del giro che, prima salendo sino a Grotta lungo un assolato crinale , poi, dopo una breve discesa, sale sino ai 658 mt. del Valico di Sant'Antonio. Il primo tratto alterna agevoli falsopiani a tratti un più impegnativi, tutto sommato soffro il giusto ma la cosa incredibile accade intorno ai 350 metri di quota quando, improvvisamente si passa da un gradevole tepore (circa 10°) ad una sauna pazzesca (22°). Mai mi era capitata una cosa simile, non si è trattata della solita inversione termica ma di un vero e proprio sconvolgimento termico in poche centinaia di metri. Leggerò poi, nel pomeriggio, che vi è stata un'irruzione di un vento da ovest che ha scaldato l'aria alle alte quote non riuscendo a scalfire in cuscinetto freddo umido ristagnante sulla pianura. Infatti basta scendere un centinaio di metri per tornare a sentire un pò di freddo. All'attacco della salita che porta al valico di Sant'Antonio le gambe iniziano ad accusare la stanchezza ma le pendenze sono umane e riesco a non incatramarmi sulla strada. Puntuale come nella salita precedente sui 380 mt. di altezza si entra nell'estate, anche la discesa verso Pellegrino Parmense è un tuffo in una nuvola calda. Nel paese entriamo in una favolosa pasticceria dove compriamo dei tortelli dolci che mangiamo fuori, seduti sugli scalini del negozio mentre il Garmin segna 23,8°.
Si riparte in discesa seguendo il corso dello Stirone e, passata la fatidica soglia, complice l'ombra, si torna a un clima più consono. Queste osservazioni meteorologiche mi distraggono dal pensare alla fatica che inizia a farsi sentire e dai chilometri che ancora mancano, a Trinità bivio a sinistra per risalire a Borla e poi a Vernasca. A me piace perché poco trafficata, pedalabilissima, a parte un dente al 15%, e panoramica. Lunga discesa sino a Lugagnano e poi bisogna iniziare a stringere i denti perché temo di essermi fatto prendere dall'entusiasmo ed aver disegnato un giro eccessivamente pretenzioso senza aver fatto i conti con la condizione (pressoché inesistente) e l'età che implacabile avanza. Decido comunque di evitare la noiosa e pericolosa provinciale, affrontare ancora un paio di salitelle per gustarmi la giornata sino al midollo. Saranno stati i tortelli, l'esperienza o la cognizione ma arrivo in vista dello skyline di Piacenza senza eccessivi patemi.
148 km (6h 15' - sosta tortelli compresa) - 2.245 mt.+
saluti e auguri a tutti per un 2015 in sella.

aresius_
00domenica 11 gennaio 2015 21:55
Complimenti per il giro...di questi tempi un chilometraggio del genere è notevole!
A proposito delle inversioni termiche violente, anche a me a volte è capitata una cosa simile; il massimo poi è quando in quota trovi il mare di nebbia! Splendido! Tra l'altro a me il Sant'Antonio piace molto...
pala69
00lunedì 12 gennaio 2015 08:47
Ciao Stefano (oldscat).
Finalmente ti rielggo sul forum con un bellissimo e lungo giro invernale sull'Appenino piacentino.
Anch'io ultimamente sono diventato latitante sul forum anche se in bici continuo ad andare regolarmente. Tanto più quesst'inverno dove a causa della mancanza di neve rischia di saltare l'intera stagione sci-alpinistica.
Un merito particolare ti va anche per aver aperto il post dell'uscita odierna del 2015.

Ne approfitto anch'io per segnalare il giro fatto in Trentino sabato 10/1 con Salvo Barbagallo.
Partenza da Mori con le seguenti salite:

1) Passo Bordala da Loppio
2) Monte Bondone da Trento
3) Passo S.Udalrico da Lasino
4) Passo S.Barbara da Bolognano con salita fino ad incontrare la neve verso il monte Stivo.
136km e, ciliegina sulla torta, 4000m di dislivello superati per la mia prima volta in inverno.

Ciao a tutti
MirkoBL
00lunedì 12 gennaio 2015 16:40
Per la categoria "umani": oggi 77 km.

Però c'è stata una temperatura massima di 10°C che faceva molto primavera. [SM=g27993]
geobach
00lunedì 12 gennaio 2015 17:15
Re:
Io un giro moooolto simile lo avevo fatto diversi anni fa, con Prati di Nago come ultima salita, ma era luglio ed ero in piena forma. Solo una semplice domanda: ma siete umani voi? [SM=g27994] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

pala69, 12/01/2015 08:47:

Ciao Stefano (oldscat).


Ne approfitto anch'io per segnalare il giro fatto in Trentino sabato 10/1 con Salvo Barbagallo.
Partenza da Mori con le seguenti salite:

1) Passo Bordala da Loppio
2) Monte Bondone da Trento
3) Passo S.Udalrico da Lasino
4) Passo S.Barbara da Bolognano con salita fino ad incontrare la neve verso il monte Stivo.
136km e, ciliegina sulla torta, 4000m di dislivello superati per la mia prima volta in inverno.

Ciao a tutti




CaSe63
00martedì 13 gennaio 2015 08:13
Re:
oldscat, 11/01/2015 19:19:

Cielo grigio e freddo umido in barba ai previsori che da giorni vaticinavano per oggi un anticipo di primavera. La gamba è quella che è ma ho molta voglia di "andare lungo" nonostante il termometro sui 2° non incoraggi progetti arditi e l'aria fredda umida che ben conosce chi pedala a queste latitudini non sia gradevole. Ma comunque si va con agilità, umiltà e tanta passione verso le colline e verso una giornata da far fruttare.
La prima salita tra i castelli di Travazzano e di Magnano, incarognita dall'ultimo tratto di 100 mt al 18% scalda a dovere i muscoli intorpiditi da troppa pianura. Salendo la temperatura aumenta dando solo una piccola anticipazione di quello che accadrà più avanti, dal crinale si vede il lago di caligine che ristagna nella pianura e si insinua nelle valli del Chero e del Chiavenna, più lontano, verso ovest, si vedono le antenne che punteggiano Monte Canate ,quello che dovrebbe essere il giro di boa del primo "lungo" della stagione.
Si procede con buon ritmo attraversando Lugagnano e, dopo aver passato l'Arda, si attaccano i simpatici tornanti che con pendenze lievi e regolari si arrampicano a Vernasca. La strada è sporca, bagnata e insidiosa, non serve rischiare e la discesa lungo la valle dell'Ongina richiede prudenza. Bivio a destra e inedita (per me) salita verso Vigoleno: non lunga ma con alcuni scalini che consigliano l'uso dei rapporti più agili, dopo lo scollinamento ci si imbatte nelle mura che racchiudono il bellissimo borgo medievale di Vigoleno che domina la valle dello Stirone, il confine tra Piacenza e Parma, verso la quale scendiamo sotto un sole velato.
Dopo Scipione Ponte inizia il tratto più impegnativo del giro che, prima salendo sino a Grotta lungo un assolato crinale , poi, dopo una breve discesa, sale sino ai 658 mt. del Valico di Sant'Antonio. Il primo tratto alterna agevoli falsopiani a tratti un più impegnativi, tutto sommato soffro il giusto ma la cosa incredibile accade intorno ai 350 metri di quota quando, improvvisamente si passa da un gradevole tepore (circa 10°) ad una sauna pazzesca (22°). Mai mi era capitata una cosa simile, non si è trattata della solita inversione termica ma di un vero e proprio sconvolgimento termico in poche centinaia di metri. Leggerò poi, nel pomeriggio, che vi è stata un'irruzione di un vento da ovest che ha scaldato l'aria alle alte quote non riuscendo a scalfire in cuscinetto freddo umido ristagnante sulla pianura. Infatti basta scendere un centinaio di metri per tornare a sentire un pò di freddo. All'attacco della salita che porta al valico di Sant'Antonio le gambe iniziano ad accusare la stanchezza ma le pendenze sono umane e riesco a non incatramarmi sulla strada. Puntuale come nella salita precedente sui 380 mt. di altezza si entra nell'estate, anche la discesa verso Pellegrino Parmense è un tuffo in una nuvola calda. Nel paese entriamo in una favolosa pasticceria dove compriamo dei tortelli dolci che mangiamo fuori, seduti sugli scalini del negozio mentre il Garmin segna 23,8°.
Si riparte in discesa seguendo il corso dello Stirone e, passata la fatidica soglia, complice l'ombra, si torna a un clima più consono. Queste osservazioni meteorologiche mi distraggono dal pensare alla fatica che inizia a farsi sentire e dai chilometri che ancora mancano, a Trinità bivio a sinistra per risalire a Borla e poi a Vernasca. A me piace perché poco trafficata, pedalabilissima, a parte un dente al 15%, e panoramica. Lunga discesa sino a Lugagnano e poi bisogna iniziare a stringere i denti perché temo di essermi fatto prendere dall'entusiasmo ed aver disegnato un giro eccessivamente pretenzioso senza aver fatto i conti con la condizione (pressoché inesistente) e l'età che implacabile avanza. Decido comunque di evitare la noiosa e pericolosa provinciale, affrontare ancora un paio di salitelle per gustarmi la giornata sino al midollo. Saranno stati i tortelli, l'esperienza o la cognizione ma arrivo in vista dello skyline di Piacenza senza eccessivi patemi.
148 km (6h 15' - sosta tortelli compresa) - 2.245 mt.+
saluti e auguri a tutti per un 2015 in sella.




Complimenti Stefano, mi hai fatto venire l'acquolina in bocca... e non solo per i tortelli!
La primavera prossima combiniamo sicuramente un giro da quelle parti.
Auguri di Buon 2015 a tutti!

Sergio
CaSe63
00martedì 13 gennaio 2015 09:41
Anche per me il 2015 ciclistico è iniziato bene: il 4 Gennaio,nella mia prima uscita dell'anno, completata la RandoBefana 2015!
Dopo la partecipazione da abusivo nel 2014 in compagnia di Elena/Grigua, l'esperienza mi è piaciuta così tanto da iscrivermi a pieno titolo. Purtroppo Elena, per una serie di motivi non è potuta essere della partita: peccato, la condivisione di certe esperienze le rende ancora più indimenticabili.
Giornata meteorologicamente splendida, minima 10° alle 8 a Spotorno ( a SanRemo alle 13 andremo vicino ai 20° [SM=g27993] ), un po' di bailamme alla registrazione (la prima della mia vita ciclistica) e poi in coda per la partenza. Quest'anno la partecipazione è molto nutrita (quasi 600 iscritti) perchè la randonnè è la prima tappa per ottenere il brevetto che permette di partecipare alla Parigi-Brest-Parigi. Per questo motivo il percorso è stato allungato a 200 km (esiste però anche un corto da 120 km, con giro di boa ad Imperia). Quindi si parte in direzione Savona dove sarà il giro di boa, per ritornare sui propri passi fino a Spotorno e quindi percorso classico fino a Sanremo, con il Poggio prima del finale.
Partenza tranquilla, mi passano diversi treni ma non mi vanno a genio, finché verso Finale vengo superato da due ragazzi della stessa squadra, leggermente più veloci. Mi accodo, e alla prima occasione inizio a scambiare due chiacchere. Uno dei due, di Alassio,allunga vistosamente perché deve passare da casa a cambiare i guanti(è di Alassio e ne approfitta) e si mettono d'accordo per il ritrovo dopo Alassio. Il superstite, Luca, di Imperia, si rivela molto simpatico e loquace. Dopo Alassio del suo amico non c'è traccia, si è sentito poco bene e ha rinunciato!
Proseguiamo in buon accordo sulle magnifiche strade liguri, scorrono i capi e si arriva al Poggio: se potessi mi toglierei gran parte dell'abbigliamento, sembra di essere a Maggio!
Si arriva a Sanremo, punto di controllo, breve sosta al bar e si riparte. Il mio compagno mi convince a fare la ciclabile fino a Imperia (che non avevo mia percorso) per poi riprendere il percorso abituale. Come lo scorso anno, la ripartenza da Sanremo è il momento più difficile, gambe durette dopo la sosta, ma la cosa passa abbastanza velocemente.

L'isola Gallinara, scendendo verso Laigueglia:



Purtroppo poco prima di arrivare ad Alassio, troviamo una sorpresa poco piacevole: macchine in coda (scopriremo poi che l'autostrada è praticamente bloccata e il traffico domenicale rimane sulla statale) che ci accompagneranno fino a Spotorno! Gli ultimi 35 km di percorso si rivelano i più stressanti, dovendo superare il serpentone di macchine ferme. Peccato, lo scorso anno l'ultima parte si era rivelata la più magica di tutto il percorso, all'imbrunire.
Arriviamo comunque a Spotorno con grande soddisfazione: il mio compagno festeggia così il suo record di km!

Eccomi all'arrivo con la divisa della nuova società:



Bellissima esperienza anche quest'anno, anche se si sa, la prima volta non si scorda mai! [SM=g27988]

Km: 201,3

Dislivello: 1324 m

Tempo: (soste comprese) : 8 h e 54 minuti.
Effettivo: 8 h e 11 minuti.

Media: 24,6 km/h

Ciao.

Sergio
grigua
00giovedì 15 gennaio 2015 00:46
La mia non-Randobefana
CaSe63, 13/01/2015 09:41:

Purtroppo Elena, per una serie di motivi non è potuta essere della partita


Ciao a tutti, eccomi qua....
Ringrazio Sergio per aver delicatamente omesso la mia presenza, la discrezione che lo contraddistingue gli fa onore ed è uno dei punti su cui si fonda la nostra amicizia, probabilmente pensava che non gradissi la citazione dal momento che non ho preso parte alla Rando e la giornata non era iniziata proprio nel migliore dei modi. Ecco qui la mia liberatoria al diritto di privacy! [SM=g27988]

In realtà, pur non partecipando alla Randobefana, a Spotorno la mattina della partenza c'ero anch'io con la mia bici. Sapendo che Sergio veniva giù, non potevo mancare l'occasione, sempre gradita e purtroppo sporadica, di poterlo incontrare e salutare, anche se questa mi è "costata" un'alzataccia alle 4,30 del mattino [SM=g27994] per arrivare in tempo utile per vederlo partire.
Io sto attraversando un momento un po' complicato, definiamolo così, e la partecipazione alla Randobefana era per il momento fuori della mia portata. In attesa di tempi migliori.

Lasciato andare Sergio nella sua veste di randonneur, sono partita a mia volta e, col mio passo attuale che poco ha a che fare con ritmi ciclistici, sono arrivata in maniera mooooolto tranquilla fino a Laigueglia dove ho fatto dietro front, riguadagnando Spotorno. Qui mi sono concessa ancora qualche "vasca" sul lungomare per raggranellare i 100 Km. tondi in attesa che, ormai nella "notte fonda" delle sei pomeridiane di una giornata meteorologicamente splendida, spuntasse Sergio sul traguardo.

Ancora una volta gentilissimi si sono dimostrati i ragazzi dell'organizzazione (ma probabilmente non sono la sola ad essermene accorta, se dai 260 partecipanti dello scorso anno, quest'anno hanno dovuto a malincuore bloccare le iscrizioni superata quota 600 per difficoltà di gestione, visto che non si aspettavano una tale marea...). Quando ho accompagnato Sergio alla firma finale e ho ricordato loro della mia precedente partecipazione (giunta "onorevolmente" ultima [SM=g27987] , per questo si ricordavano!) mi hanno trattato a tutti gli effetti da partecipante: grandi!

Che dire ancora? Grazie a Sergio per aver insistito perché andassi, nonostante la mia ritrosia. Anche se con qualche patimento iniziale, sono andata ben oltre le mie aspettative attuali. A volte 100 km. sui pedali valgono molto di più di.... 100 km. sui pedali. Bene così, a piccoli passi. Avanti piano, purché sia avanti. [SM=g28002]

La bellezza della Riviera e la stupenda giornata di questo "inverno primaverile" hanno fatto il resto. Lascio parlare le foto.

Ciao!


Alba a Spotorno




Pare un tipo poco raccomandabile....




C'è anche Sergio nelle fasi di partenza. Per questa volta io sono a bordo pista.




L'avventura è appena cominciata




Rimango sempre affascinata da questo tratto di Aurelia




I randonneurs mi sfilano, io me la prendo più comoda




Quante volte avete visto questa scritta guardando la Milano - Sanremo alla TV?




Scorci di Riviera






C'è chi pedala....




.... e chi vive in tutt'altro modo la splendida giornata di sole




Alla conquista delle "Alpi del mare"




La luna piena sorta nella luce ancora rosata del tramonto saluta questa lunga giornata






P.S.: Complimenti a Sergio per i 200 km., l'anno prossimo la si rifà insieme, è una.... quasi promessa! [SM=g28002]

Rickybici
00giovedì 15 gennaio 2015 08:29
Ci volevano queste bellissime foto di Elena per impreziosire l'inizio della giornata. [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao e buona ripresa
oldscat
00domenica 25 gennaio 2015 21:41
Mercatello di gennaio
Sosta necessaria dal meccanico per togliere la sporcizia che dalle strade si è depositata sul telaio e sugli ingranaggi della bici e quindi partenza ritardata di un'oretta. Il sole è già caldo e le montagne mi aspettano, purtroppo le gambe paiono non assecondare lo spirito, più che un'apparenza, col passare dei chilometri, diventa una certezza.
Breve parentesi tipicamente da "anziano" in cui riepilogo gli acciacchi partendo dall'alto: male all'orecchio, gola lievemente infiammata, crampi altalenanti all'intestino, dolore al ginocchio destro proprio all'altezza del rotuleo rotto 7 anni fa, e, dulcis in fundo, callo al quinto dito del piede sinistro che duole ad ogni giro di pedale. Il tutto in un contesto di gambe appesantite dai 70 km fatti venerdì pomeriggio per omaggiare una calda giornata primaverile.
Quindi non se ne parla di impegnarmi in salite eccessive e accarezzo l'idea di non allontanarmi tanto per tornare presto a casa. Mentre attacco la salita meno salita della provincia, quella che da Travo sale dolcemente verso il torrione di Bobbiano per poi raggiungere la costa che unisce la Pietra Parcellara al passo della Caldirola, penso che sarebbe bello andare a vedere da vicino la neve che per la prima volta ha imbiancato l'Appennino. Consulto mentalmente la carta della provinciale anche per non pensare ai miei mali ed il risultato è: Passo del Mercatello da Marsaglia. Mentre scendo verso Mezzano Scotti la quinta offerta dalle montagne imbiancate in una limpida giornata di sole è la risposta a tutti quelli che mi chiedono " ma chi te lo fa fare?". Da questo momento la giornata perde ogni connotato sportivo-cronometrice ed assume i contorni del viaggio. Viaggio nel cuore del'Appennino in un Gennaio che definire anomalo è un eufemismo, viaggio all'interno del mio corpo che anno dopo anno scricchiola, viaggio nei ricordi di tutte le volte che ho percorso da solo o in compagnia la strada che sovrasta i meandri di San Salvatore, oggi più bella e solitaria che mai.
Ai lati della strada tracce della nevicata breve ma intensa di giovedì, nei tratti in ombra l'aria è fredda ma la salita incombe e, tutto sommato, non va malaccio. Il pezzo iniziale è quello più impegnativo e panoramicamente insignificante ma, una volta raggiunta la chiesa di Ozzola la strada piega a sinistra correndo a mezza costa sul versante destro della Val d'Aveto. Da qui sino al passo sono poco meno di 10km completamente esposti a sud in cui si è completamente abbagliati dal sole e dal suo riverbero sulla neve. Faccio comunque fatica e giungo al Passo abbastanza provato, giusto il tempo per mangiare un panino in un silenzio magico e poi è ora di pensare al ritorno. Discesa a Ferriere e poi ultima saltella verso Centenaro anch'essa riscaldata da un sole generoso. Gli ultimi 45 km verso casa lungo la Val Nure trascorrono veloci sia per la continua lieve discesa che per l'animo leggero con il quale li affronto.
Chiudo i 150 km tondi del giro con un dislivello di 2.300 mt. ed in condizioni tutto sommato migliori di quelle di partenza.
saluti
CaSe63
00lunedì 26 gennaio 2015 22:24
Re: Mercatello di gennaio
oldscat, 25/01/2015 21:41:

Sosta necessaria dal meccanico per togliere la sporcizia che dalle strade si è depositata sul telaio e sugli ingranaggi della bici e quindi partenza ritardata di un'oretta. Il sole è già caldo e le montagne mi aspettano, purtroppo le gambe paiono non assecondare lo spirito, più che un'apparenza, col passare dei chilometri, diventa una certezza.
Breve parentesi tipicamente da "anziano" in cui riepilogo gli acciacchi partendo dall'alto: male all'orecchio, gola lievemente infiammata, crampi altalenanti all'intestino, dolore al ginocchio destro proprio all'altezza del rotuleo rotto 7 anni fa, e, dulcis in fundo, callo al quinto dito del piede sinistro che duole ad ogni giro di pedale. Il tutto in un contesto di gambe appesantite dai 70 km fatti venerdì pomeriggio per omaggiare una calda giornata primaverile.
Quindi non se ne parla di impegnarmi in salite eccessive e accarezzo l'idea di non allontanarmi tanto per tornare presto a casa. Mentre attacco la salita meno salita della provincia, quella che da Travo sale dolcemente verso il torrione di Bobbiano per poi raggiungere la costa che unisce la Pietra Parcellara al passo della Caldirola, penso che sarebbe bello andare a vedere da vicino la neve che per la prima volta ha imbiancato l'Appennino. Consulto mentalmente la carta della provinciale anche per non pensare ai miei mali ed il risultato è: Passo del Mercatello da Marsaglia. Mentre scendo verso Mezzano Scotti la quinta offerta dalle montagne imbiancate in una limpida giornata di sole è la risposta a tutti quelli che mi chiedono " ma chi te lo fa fare?". Da questo momento la giornata perde ogni connotato sportivo-cronometrice ed assume i contorni del viaggio. Viaggio nel cuore del'Appennino in un Gennaio che definire anomalo è un eufemismo, viaggio all'interno del mio corpo che anno dopo anno scricchiola, viaggio nei ricordi di tutte le volte che ho percorso da solo o in compagnia la strada che sovrasta i meandri di San Salvatore, oggi più bella e solitaria che mai.
Ai lati della strada tracce della nevicata breve ma intensa di giovedì, nei tratti in ombra l'aria è fredda ma la salita incombe e, tutto sommato, non va malaccio. Il pezzo iniziale è quello più impegnativo e panoramicamente insignificante ma, una volta raggiunta la chiesa di Ozzola la strada piega a sinistra correndo a mezza costa sul versante destro della Val d'Aveto. Da qui sino al passo sono poco meno di 10km completamente esposti a sud in cui si è completamente abbagliati dal sole e dal suo riverbero sulla neve. Faccio comunque fatica e giungo al Passo abbastanza provato, giusto il tempo per mangiare un panino in un silenzio magico e poi è ora di pensare al ritorno. Discesa a Ferriere e poi ultima saltella verso Centenaro anch'essa riscaldata da un sole generoso. Gli ultimi 45 km verso casa lungo la Val Nure trascorrono veloci sia per la continua lieve discesa che per l'animo leggero con il quale li affronto.
Chiudo i 150 km tondi del giro con un dislivello di 2.300 mt. ed in condizioni tutto sommato migliori di quelle di partenza.
saluti



Mi hai fatto venire una voglia di andare a scoprire la zona in questa stagione... Io ci vado solo d'estate, al più a tarda primavera...
Se decidi di tornarci, fammi un fischio: è un po' distante da raggiungere, ma si può fare.
Ciao.
Sergio


Maxi_78
00martedì 27 gennaio 2015 00:36
Domenica 25 Gennaio
Wow!!! Innanzitutto un saluto al forum su cui da un po' mi faccio vedere poco! [SM=g27995]
In un periodo in cui proprio ciclista non sono, dopo un bel po' di tempo sono tornato in sella con 44 km e 800 metri di dislivello... pochi ma l'importante era svegliarsi dal letargo! [SM=g27989]

Però forse la notizia più sensazionale... è che dopo non so quanto tempo sabato ho lavato la bicicletta! [SM=g27986] [SM=g27986] [SM=g27986]
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