Ungheria, si dimette il presidente Schmitt "travolto" dallo scandalo per plagio di una tesi

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binariomorto
00mercoledì 4 aprile 2012 00:46
Ungheria, si dimette il presidente Schmitt
Travolto da scandalo per plagio di una tesi

Il capo dello Stato, indicato dal partito ultraconservatore del premier Orbàn, costretto alla resa: il suo lavoro di laurea sulla storia dei giochi olimpici è risultato copiato di sana pianta. Il partito Fidesz l'ha difeso fino all'ultimo


BERLINO - Gravissimo colpo d'immagine per il potere nazionalconservatore ungherese e per il premier autocratico Viktor Orbàn: il capo dello Stato Pàl Schmitt, ex schermidore olimpionico e persona scelta da Orbàn e dal suo partito (la Fidesz) per la massima carica istituzionale, oggi dopo aver resistito a lungo ha gettato la spugna. Si è visto costretto alle dimissioni, per le accuse pressanti di plagio. Schmitt, nel 1992, aveva copiato quasi tutta la sua tesi di laurea sulla storia del giochi olimpici dal lavoro di un esperto bulgaro, il dottor Georgiev.

Per Orbàn, che lo aveva coperto e difeso fino all'ultimo, è un gravissimo smacco, proprio mentre il premier ungherese cerca vie e modi per portare a conclusione i difficili negoziati - ufficiosamente sospesi proprio da lui in un sussulto d'orgoglio - con Ue, Bce e Fondo monetario. Budapest in mano alla destra nazionale infatti ha urgente bisogno di un credito di almeno 20 miliardi di dollari per evitare il default.

La decisione di Pàl Schmitt è arrivata poco fa, comunicata dai suoi portavoce, mentre una folla di manifestanti di ogni colore (socialisti, verdi, gruppi sociali ma anche l'ultradestra di Jobbik e simpatizzanti del partito di governo) inscenava un'enorme dimostrazione di protesta davanti alla sua lussuosa residenza ufficiale a Buda, la riva occidentale della splendida capitale, quella dove sorge la collina del castello reale dei tempi austroungarici.

Il presidente ha deciso di lasciare l'incarico, hanno detto i suoi uomini. E'una svolta radicale. Fino all'ultimo, Schmitt aveva difeso il suo operato, aveva minimizzato il caso. Non vedo cosa c'entri la mia tesi di allora col mio mandato di presidente, aveva detto. E con sfacciataggine si era detto disposto "semmai a riscrivere la tesi".

Socialisti e verdi, all'opposizione, avevano presentato in Parlamento una mozione per chiedere che il governo ingiungesse a Schmitt di dimettersi, ma con la sua maggioranza di due terzi il partito di Orbàn l'aveva respinta. Poche ore prima della resa di Schmitt, in un gesto clamoroso, si era dimesso il rettore dell'università Semmelweiss (quella dove Schmitt si era laureato copiando), Tivadar Tulassay, in segno di protesta contro il grave colpo al prestigio del mondo accademico. "Se Schmitt vuole lottare per il suo onore non possiamo negargli questo diritto", avevano insistito fino all'ultimo gli uomini di Orbàn. Così hanno gettato il paese - già isolato in Europa per la svolta autoritaria - in una profonda crisi morale.

Fonte: Repubblica
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