Un sommelier anche per l'acqua!!!

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Nina§
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:52
Tratto da tgcom

Per l’acqua ci vuole un sommelier
Liscia o frizzante, si sceglie così
E’ la bevanda dissetante per eccellenza, sinonimo di purezza, semplicità, salute e bellezza: stiamo parlando dell’acqua che, da semplice liquido incolore, inodore e insapore, si trasforma in una vera e propria moda. Tanto che richiede i suoi riti di degustazione, un’apposita carta per sceglierla al ristorante e addirittura il consiglio di un esperto, chiamato “water sommelier”. Esistono poi locali a tema, i “water bar”, evoluzione ultima dei wine bar. E i designer si ingegnano a inventare bottiglie dall'aspetto sempre più accattivante, originale e seducente.


L’acqua del resto ha molte virtù curative, tanto che una volta era utilizzata come un vero medicinale. Un tempo, per goderne i benefici, ci si recava alle terme: oggi queste acque vengono raccolte e imbottigliate per somministrarle ai pazienti anche lontano dagli stabilimenti termali e sono diventate prodotti di largo consumo.

Insomma sono finiti i tempi in cui la scelta si restringeva al binomio liscia o frizzante. Soltanto in Italia esistono oltre 250 tipi di acque con caratteristiche differenti e più di 750 etichette. E la scelta comincia a seguire una serie di regole di abbinamento ai diversi cibi, come accade con i vini: le acque frizzanti si accostano a formaggi, carni, e dessert al cucchiaio, mentre l'acqua naturale si presta maggiormente ad accompagnare cibi delicati, come il pesce. Altrettanto rigide sono le norme per servirla correttamente. L’acqua naturale si gusta a una temperatura che non deve superare gli 8-10 gradi e va versata in calici bassi, mentre quella gassata si beve intorno ai 7 gradi e va bevuta in un calice a stelo lungo per evitare di scaldarla con il palmo della mano.

Per degustare l’acqua si seguono gli stessi criteri di colori e sapori usati per il vino. Un piatto delicato, come ad esempio il pesce, va associato a un'acqua a basso residuo fisso, caratterizzata da un basso contenuto di idrocarbonato che altrimenti andrebbe ad alterare il gusto delle vivande. Al contrario, le carni rosse e i piatti più saporiti richiedono l'acqua effervescente a più alto contenuto di calcio, magnesio e idrocarbonato, che aiuta a sgrassare il palato e a facilitare la digestione.



La moda di gustare l’acqua in locali a lei espressamente dedicati è nata a Parigi, dove dall'elegantissima Colette, la prima boutique al mondo a proporre il concetto di negozio come spazio di acquisto globale, e quindi non solo di abbigliamento, è stato aperto il primo water bar. La moda ha avuto successo e si è diffusa ovunque. In Italia uno dei primi Aquastore è quello di Roma, alla stazione Termini, dove si educa e si informa su tutte le caratteristiche delle acque minerali.

Dunque è sbagliato pensare che, in fondo, l’acqua è solo acqua? Sembra proprio di sì, visto che è nata una vera figura professionale legata alla bevanda, il sommelier delle acque. Per imparare tutti i segreti del mestiere esistono specifici corsi, organizzati dall’Adam, ovvero Associazione degustatori acque minerali. Il suo “inventore” si chiama Giuseppe Amati. "Prima di essere un 'idrosommelier' sono stato maitre d'hotel e operatore della ristorazione. Così sono venuto in contatto con nutrizionisti, medici, esperti di risorse idriche e ho capito che sull'acqua c'erano mille cose da scoprire". Negli ultimi cinque anni Amati ha avuto l'idea di diffondere le conoscenze acquisite e renderle di dominio pubblico. "Con l'esperienza maturata su vino e olio - racconta - ho immaginato corsi di degustazione, è stata redatta una vera e propria didattica, testata su 100 diverse tipologie, per ora, di acque diverse". Seguendo uno dei corsi dell’Adam bastano tre giorni per diventare sommelier e un quarto giorno per ottenere il master.

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