Un rito estivo: Qi Xi. La festa dell’amore tra Niu Lang e Zhi Nu

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spirit angel
00giovedì 3 agosto 2006 00:18
In ritardo perchè sono stata costretta alla lontananza dal pc, ma mi sembrava comunque carino portarvi a conosceza di questo rito



Secondo la cosmogonia taoista, in Cina, la stagione estiva si divide in due fasi: estate e tarda estate.
L’estate corrisponde all’elemento fuoco e la tarda estate corrisponde all’elemento terra che però, ha momentaneamente, esaurito il suo ciclo dopo l’ultimo raccolto.
La terra arsa e brulla, si riposa in una morte rigeneratrice, poco prima di una tarda semina più o meno in settembre, considerata punto di congiunzione tra estate e autunno.

Nelle notti della tarda estate – illuminate dalle stelle più luminose, Vega e Altar, in Cina si suole raccontare la storia del grande amore tra un essere umano e un essere divino.
E’ la storia del povero bovaro Niu Lang e della Fata Celeste Zhi Nu, la bella tessitrice.
La leggenda è al tempo stesso un mito di fondazione cosmogonico e un rito propiziatorio per la terra.

La leggenda risponde al perché, in estate, ci siano tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, vediamo il cosiddetto "Triangolo Estivo", con tre astri ai vertici Vega, Altair e Deneb..

La leggenda, legata quindi sia al culto del Cielo che a quello della Terra, si trasforma in una festa rituale di propiziazione per un futuro marito o per cementare un matrimonio già avvenuto.

Si tratta della festa di Qi Xi , che in Cina si festeggia secondo il calendario lunisolare: ossia al settimo mese della settima lunazione che quest’anno cade il 31 luglio .

C’è un corrispettivo Giapponese della Festa. Si tratta di Tanabata che viene festeggiato in città il 7 luglio e nelle campagne il 7 agosto. Anche in questo caso, le costellazioni sono Vega e Altar, i punti più lumninosi della Via Lattea. In Giappone, il mito non varia di molto, se non nei nomi dei protagonisti e nel senso del rituale che non è unicamente un rituale dedicato all’amore, ma all’espressione di desideri legati alla prosperità, soprattutto economica.

Io seguo il calendario cinese e la la trasformazione del mito secondo quel che è avvenuto in Cina e la considero una festa femminile e propiziatrice di desideri d’amore e si stabilità.

Secondo questa storia mitologica, Zhi Nu (la tessitrice) era la nipote dell’imperatore celeste e abitava sul bordo orientale della Via Lattea. Ogni giorno lavorava al telaio, con una specie di misteriosi fili serici, per tessere strati e strati di belle nuvole. Queste ultime variavano di colore col variare del tempo e delle stagioni e venivano chiamate “il Vestito del Cielo”. Oltre a Zhi Nu, c’erano altre sei giovani fate, tutte sue sorelle. Anch’esse erano brave tessitrici, ma Zhi Nu era la più diligente e industriosa.

Al di là della splendente Via Lattea c’era il mondo degli uomini. E tra i suoi abitanti c’era un bovaro, Niu Lang. I suoi genitori erano morti da tempo ed egli veniva maltrattato dal fratello e dalla cognata, i quali gli imposero la divisione dei beni della famiglia e gli lasciarono solo un vecchio bue.
Con esso Niu Lang lavorò sodo su un pezzo di terreno brullo, lo coltivò e vi costruì anche una capanna. Ma dopo due anni stentava ancora a tirare avanti.
Inoltre, a parte il vecchio bue, nella capanna non c’era nessun’altro e si sentiva molto solo.

Un giorno, improvvisamente, il bue parlò a Niu Lang dicendogli che Zhi Nu e le altre fate avrebbero fatto un bagno nella Via Lattea e gli raccomandò di prendere l’abito di Zhi Nu quando questa si fosse spogliata per il bagno: in questo modo lui poteva prenderla in moglie.
Stupito, Niu Lang seguì le parole del bue e si è nascose fra le canne sulla riva della Via Lattea, attendendo l’arrivo di Zhi Nu e delle sue sorelle.

Poco dopo, Zhi Nu e le altre bellissime fate arrivarono, si spogliarono dei loro vestiti di seta e si immersero nel fiume: fu come se sulla superficie dell’acqua verde sbocciassero all’improvviso dei fiori di loto! Sbucando dal canneto, Niu Lang prese dal mucchio dei vestiti delle fate quello di Zhi Nu. Impaurite, le altre fate indossarono frettolosamente i loro vestiti e fuggirono via come uccelli spaventati.
Nel fiume rimase solo Zhi Nu. Niu Lang le chiese di promettere di diventare sua moglie, altrimenti non le avrebbe restituito i vestiti. Costretta dalla vergogna a dare il suo consenso, Zhi Nu diventò la moglie di Niu Lang.

Una volta sposati, il bovaro e la tessitrice lavoravano industriosamente e vivevano in armonia. Non molto tempo dopo, i due sposi ebbero due bambini molto belli, un maschio e una femmina. I due coniugi credevano di poter vivere sempre insieme, fino alla loro morte.
Disgraziatamente, il padre di Zhi Nu, l’Imperatore Celeste, e la nonna materna, Wang Mu Niang Niang, quando seppero della cosa, si arrabbiarono; inviarono immediatamente gli Dei Celesti per richiamare Zhi Nu alla Corte del Cielo. Avendo paura che gli Dei facessero le cose con poca serietà, Wang Mu Niang Niang andò personalmente a controllare la situazione.

Zhi Nu si separò con molta tristezza dal marito e dai bambini e ritornò, scortata dagli Dei, nella Corte Celeste.

Addolorato per la separatazione dalla moglie, Niu Lang subito mise i figliuoli in due ceste e, portandole a bilancia, nella stessa notte si mise sulle tracce di Zhi Nu. Pensava di guardare la chiara acqua della Via Lattea, per giungere alla Corte celeste. Ma, arrivato sul posto, non vide più il fiume celeste. Guardando in alto, si accorse che il fiume era stato trasportato nel cielo dalla nonna materna, grazie ad una forza magica. Nell’azzurro firmamento notturno, la Via Lattea era ancora un corso d’acqua splendente, però era diventata lontana, inaccessibile per Niu Lang.

Ritornato a casa, il bovaro pianse disperatamente insieme ai figli. In quel frangente, il vecchio bue parlò per la seconda volta con voce umana: “Niu Lang, sto morendo. Dopo la mia morte, scuoiami e vestiti con la mia pelle, così potrai andare nel Paradiso!”
Dette queste parole, il vecchio bue crollò al suolo e morì.

Niu Lang allora scuoiò il bue e si coprì della sua pelle, poi, portando a bilancia i due figliuoli, si recò nel cielo. Per equilibrare i due bambini, prese una mestola che aveva a portata di mano e la attaccò ad una estremità del fardello.

Giunto nel cielo, Niu Lang corse come il vento tra le stelle splendenti. Vedendo avvicinarsi la Via Lattea gli sembrò di vedere anche la moglie Zhi Nu. Niu Lang era molto contento, mentre i bambini, agitando le manine, gridavano all’unisono: “Mamma, mamma!”

Ma Niu Lang non sapeva che cosa li aspettava: erano appena arrivati alla sponda del fiume per passarlo a guado, quando dall’alto del cielo spuntò ad un tratto una mano di donna. Infatti, la nonna materna, spazientita, si era tolta dai capelli la spilla d’oro e con essa tracciò un solco lungo la Via Lattea così il corso d’acqua diventò un fiume impetuoso.
Davanti a questo fiume celeste, Niu Lang e i suoi figliuoli non potevano far altro che piangere: le loro lacrime erano incessanti come le acque del fiume celeste.
“Svuotiamo l’acqua del fiume con questa mestola fino a quando esso non sarà asciugato!” La bambina propose con ingenuità. “Bene! Portiamo via tutta l’acqua del fiume!” Indignato, Niu Lang acconsentì senza alcuna esitazione.
Poi ha preso la mestola e cominciò a togliere via l’acqua del fiume. Quando si stancava, i figliuoli l’aiutavano con tutti gli sforzi.

Il suo fermo e costante amore commosse finalmente il severo Imperatore Celeste e la nonna materna di Zhi Nu dal cuore freddo, i quali permisero ai due innamorati di incontrarsi una volta all’anno, la sera del setttimo giorno del settimo mese lunare.
Quel giorno, le gazze sarebbero venute a formare un ponte e su questo i due coniugi si sarebbero incontrati e avrebbero scambiato parole di amore e di nostalgia.

Da allora, Niu Lang e i suoi figli vissero nel Cielo, e si guardavano da lontano con Zhi Nu che viveva sull’altra riva del Fiume celeste.
Ancora oggi, in estate, tra le innumerevoli stelle del cielo notturno, possiamo vedere due stelle più grandi, che brillano ai due lati del fiume celeste: sono la stella Altair e quella Vega. Si allineano con Altair altre due stelle più piccole: si dice che siano i loro figliuoli.

La storia ha molte varianti, ma il succo è il medesimo: dare una spiegazione al fenomeno del triangolo stellare più luminoso dell’estate.
Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino quasi allo zenit.
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo": i tre notissimi astri ai vertici sono Vega, Altair e Deneb.
Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno.Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è la stella più brillante del cielo estivo:
La costellazione dell'Aquila ha invece una forma a "T", e Altair ne rappresenta la testa.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile.

Inoltre, ogni particolare della storia d’amore tra la fata tessitrice e il bovaro del bue d’aqua ha numerosi implicazioni nella teoria dei cinque elementi dell’ I Ching.
Non solo. La costellazione ha a che vedere anche con alcuni miti di fondazione del pantheon ellenico...
Ma è estate, fa caldo e forse possiamo permetterci meno zelo, ma tanta voglia di fare il rito.

Riguardo alle varianti, del mito ne segnalo solo una.
Ad esempio nel libro che ho a casa di antiche fiabe cinesi Niu Lang e Zi Nu fano felicemente ritorno sulla terra, ma questo avverrebbe per il raccolto di autunno e in quel periodo, nella Cina del sud, si fanno ancora canti feste e balli e per la gioia del raccolto abbondante. Le donne della popolazione Miao, si vestono con i migliori abiti che hanno, avendo tra loro la compagnia di una fata del palazzo del cielo, quindi una fata bellissima.

Personalmente credo che nel momento in cui si decide di celebrare il ricongiungimento celeste e terreno di Niu Lang e Zhi Nu sia il caso per evocare su di noi l’energia del loro eterno amore. Per richiamare quell’energia possiamo dire o scrivere le parole che i due sposi si sono detti nel momento del loro incontro. Parole che trovo molto poetiche e cariche di simbologia magica e che parlano dell'unione tra lato e basso tra cielo e terra.
E non dimentichiamoci il ricorrere del numero sette, numero magico, anch'esso.


Niu Lang :

"L’immenso cielo vuole le nuvole per dipingere quadri stupendi nell’aria limpida;
i campi vogliono la pioggia per bagnare i semi e i raccolti copiosi;
la vita dell’uomo vuole l’amore per riempirsi del profumo della poesia e della dolcezza.
Sia per gli dei, sia per gli uomini la cosa più preziosa è l’amore;
a tutti porta gioia, felicità e nuova vita;
Lascia solo che io ti ami: cosa importa quanto sono lontani cielo e terra?"

Risponde Zhi Nu:

"Il cielo si specchia nelle acque dei fiumi e dei laghi;
l’amore dell’innamorato si specchia negli occhi dell’amata.
L’unione del cielo e della terra si vede in tutte le cose."


Dopo aver fatto questo [scritto , detto, pensato ...] con le amiche, in un cerchio, dove volete e anche da sole - basta che siate un po’ concentrate, calura permettendo - possiamo lasciarci andare al momento più gioso del rito.
Si possono fare festoni sui quali scriviamo i nostri desideri amorosi , a chi sono indirizzati, chiedere maggiore prosperità in un matrimonio già avviato. Insomma, ognuna di noi sa quel che vuole dall’amore.
Se disponete di un giardino meglio, se no, va bene uguale: l’importante è che attacchiate i festoni all’aperto, magari su una girandola… fino a che il vento non li porti via e sussurri i vostri desideri al Cielo e alla Terra.

Il rito lo possono fare sia le donne single che maritate, tutte assieme.

Dopo aver messo i vostri festoni [bastano striscioline di carta .. chi vuole e sa industriarsi li arricchisce come sente e desidera] su una girandola, lungo un corso d’acqua attaccati a un davanzale, vedete voi, fate un’offerta a Niu Lang e a Zhi Nu.

L’offerta consiste in frutta, fiori , thè e cipria.
Sì, la cipria!!!
Dopo aver fatto l’offerta, che prevede anche piccole opere d’arte fatte intagliando dei meloni, qualora ne aveste voglia e siate capaci di farlo. Insomma dopo l’offerta, almeno per me viene il momento di gioco puro.
Prendete la cipria, soffiatene un po’ sul viso, delicatamente, delle vostre amiche e sorelle; la cipria rimanente gettatela da un tetto, da un balcone, in un corso d’acqua .. dipende da dove vi trovate.
In Cina, si crede che, con questo gesto rituale , si faccia un “incanto” , all'interno del rito che è già una forma di ringrazimento e di connessione con le energie dell'amore di Cielo e Terra.
Spruzzandosi a vicenda la cipria, ci si lega alla bellezza della Fata Celeste Zhi Nu.

E piaccia che sia così.
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