Prima lo hanno ucciso barbaramente e ora chiedono denaro per restituire la salma. I killer di Enzo Baldoni consegneranno il cadavere del giornalista soltanto in cambio di una congrua somma. Lo svela colui che avrebbe dovuto mediare per la sua liberazione. E si continua a trattare: da una parte i Servizi, impegnati a riportare la salma in Italia e consegnarla ai familiari, dall'altra interlocutori ignoti che si nascondono sotto falsa identità.
Sajaf Al Jhidi, l'uomo che ha mediato senza successo la liberazione del giornalista collaboratore del settimanale il "Diario", e che ora pare sia impegnato nella trattativa della restituzione del cadavere non ha dubbi:"Alcuni gruppi di banditi nelle file della resistenza irachena sono attenti soltanto al loro tornaconto".
Intanto restano tante, troppe le zone d'ombra sul rapimento, uccisione e ora riscatto del pubblicitario. Innanzitutto, cosa è successo quel 20 agosto, giorno dell'agguato all'auto sulla quale viaggiava l'italiano insieme al suo autista? E' stato veramente rapito oppure è stato ucciso anche lui a bruciapelo e poi è stato inscenato il rapimento?
Tutti interrogativi sui quali occorre fare chiarezza. E proprio per questo il pm che si occupa delle indagini, Franco Ionta ha in programma una serie di interrogatori. Primo fra tutti sentirà Giuseppe De Santis, capo della missione alla quale si aggregò Baldoni. Inoltre nei prossimi giorni partirà una rogatoria per ottenere le immagini in possesso di Al Jazeera.
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