Un ringraziamento ad HOLOGON ...

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softstudio2
00lunedì 3 ottobre 2011 17:57
... per avermi instradato sullo STAND.

Proverò a spiegarmi meglio, scanner permettendo.

Lo scorso week end sono andato in gita fotografica corredato della mia GS1 a magazzini intercambiabili con l'obiettivo di fare DUE PELLICOLE IDENTICHE di SCATTI IDENTICI !!

Lo scopo era "vedere" e "toccare" con mano le differenze tra uno sviluppo normale ed uno STAND. Sapete quanto sia vasta la mia ignoranza in merito e quindi ... tra curiosità e bisogno di fare esperienza ... mi sono lanciato.
Dai negativi, non sono riuscito a "vedere" un gran chè ma, durante la stampa ho capito ...


FOTO1: LA SCENA ed un primo provino del negativo ROLLEI RPX100 sviluppato STANDARD HC110-Sol-B


20115301A_1 di softstudio2, su Flickr

Come potete vedere, tra cascata e vegetazione c'era un bel salto di luminosità. Spero si veda bene come l'acqua in caduta e le facciate degli edifici non abbiano molti dettagli ... pur essendo (a forza di allungare il tempo di esposizione) giunto al limite del dettaglio nelle ombre più scure ... con un filtro 2,5
In questa situazione, o riducevo il filtro (buttandomi in un mare, anzi in una cascata, di grigi) o mi impiccavo con delle mascherature impossibili ...




Ho invece sostituito il negativo con quello identico (sempre un ROLLEI RPX100 scattato con la medesima esposizione e condizione di luce) ma sviluppato il STAND ortodosso ... ed ho provato inizialmente a stamparlo con i medesimi parametri del precedente. Risultato ...

FOTO2: Primo provino del negativo ROLLEI RPX100 sviluppato STAND ADONAL 1:200 canonico


20115301A_2 di softstudio2, su Flickr

OLTRE UNO STOP IN PIU' sulle ombre e decisamente meno sulle luci.



Tant'è che ho potuto ancora "scurire" il tutto, guadagnando nella differenza fino a ottenere ...

FOTO3: Secondo provino del negativo ROLLEI RPX100 sviluppato STAND ADONAL 1:200 canonico (1 e 1/3 stop in più del precedente


20115301A_5 di softstudio2, su Flickr

... il medesimo livello delle ombre della foto 1 ma più ricche di trama, oltre ad un deciso abbassamento delle luci su palazzi e cascata estremamente più ricche ora di dettagli.
E vi assicuro che lo scanner non rende giustizia al lavoro ottenuto.




Unico neo. Il cielo è molto "granuloso".
Il cielo è frutto invece di una "aggiunta" di bruciatura eseguita tradizionalmente. Forse un pò eccessiva (+40% del tempo totale)

Sinceramente non so dire se è dipeso dalla mia bruciatura (visto che riguarda solo questa parte del fotogramma), dallo STAND o piuttosto dalla pellicola.
La sensazione di una grana "evidente", comunque la avevo già avuta ad inizio sessione direttamente dal focometro ....

SONO GRADITI COMMENTI ED INDICAZIONI.

P.S.
da A.A. " ... Bisogna ricordare che quando si usano sistemi compensatori è necessaria una esposizione supplementare nelle zone in ombra ...."

Siccome sono "Pirla" [o come meglio diceva il compianto Comandante Prata, mio indimenticabile istruttore di volo aereo... "Piccione!!!"], non ho sovraesposto di base i miei scatti come avrei dovuto: neppure di nulla. Avrei guadagnato qualche cosina in più ....





ROLLEI58
00lunedì 3 ottobre 2011 18:37
Dico che la terza è ottima.......come principiante sei molto avanti.
Hologon
00lunedì 3 ottobre 2011 19:16
Eh eh eh, ti ho portato sulla cattiva strada [SM=g7405] !

Andrea
Rollei_Pino
00lunedì 3 ottobre 2011 20:21
Ciao GiBi, te lo dico con franchezza, se non ti disturba un parere (tale come qualsiasi altro e niente di più); per me non ci siamo per niente. Il contrasto è eccessivo, (chi ha problemi di miopia però le potrebbe gradire perchè più portato a gradire immagini luminose e contrastate).

Al di là del gradimento è un problema di gamma tonale ridotta. Potrei anche farmi i fatti miei, ma penso che quello che viene postato ha una valenza anche didattica. Se chi non ha mai lavorato con pellicola pensa che questo è lo standard di una buona foto, si instrada su una strada sbagliata. Alle immagini che per necessità o scelta espressiva si avvalgono di una esasperazione dei contrasti, ci si può arrivare, ma solo dopo aver imparato a sviluppare e stampare tirando fuori più possibile la gamma di toni che un negativo (specie di medio formato) può dare.

Per ora è ancora qui la differenza con il digitale. Quando la differenza non ci sarà più, o quando guardando una foto come queste nel web uno dicesse :- La digitale ha una gamma tonale migliore-, la pellicola sarà morta. Quindi cerchiamo di esaltare la bellezza della pellicola per i suoi pregi, cercando di fare il massimo per dare a Cesare quel che è di Cesare. Per me lo Stand va bene se c'è necessità di aumentare l'acutanza e basta, ma se uno mi mostra una foto con una gamma di toni come quelle che io ottengo con lo sviluppo tradizionale, non ho problemi ad adottarlo.

Posto un esempio di una foto come io intendo una buona gamma tonale e la stessa foto aumentando il contrasto (e aggiungendo un po' di grana simile a quella che c'è nelle tue). Osserva i toni sul tappettino della gondola e il senso di spazialità globale che in quella contrastata è inferiore.
Ciao e non volermene per la sincerità.
Rollei_Pino
00lunedì 3 ottobre 2011 20:23
softstudio2
00lunedì 3 ottobre 2011 23:35
Prima Premessa:
Non te ne voglio assolutamente per la sincerità: io sono quì per imparare ed i buoni consigli non mi dispiacciono affatto. Non sono tra quelli che pubblicano le proprie foto per ... pavoneggiarsi. Anzi

Seconda Premessa:
Che io sia l'ultimo arrivato in CO ed il penultimo a scattare in B&N non ne ho fatto mai mistero: pertanto sono più che consapevole dei "limiti" della mia fotografia.

Terza Premessa:
Sono daccordo che quello che si pubblica può e deve avere una valenza didattica; ma proprio per questo, non può essere enucleato al di fuori del contesto in cui si trova. A rischio di non comprenderne il senso.


Il mio topic voleva solo essere il naturale seguito di alcune discussioni avvenute sulla valenza (o meno) dello sviluppo compensatore detto STAND al quale, tra i vantaggi che altri avevano ad esso riconosciuto, mi ero permesso di aggiungere che ... è uno sviluppo che si presta bene per neofiti come me: perchè limita le azioni (e quindi i danni) di chi si avvicina, senza esperienza, allo sviluppo.

L'esempio riportato, difatti, voleva solo descrivere il "vantaggio" immediato, visibile (magari non tanto via scanner) e pratico che, in CO si ottiene da questa tecnica ... magari usata come si deve e non come ho fatto Io.

Lo sviluppo compensatore che, se ho capito bene, è finalizzato, non ad aumentare il contrasto, ma a consentire una migliore esposizione dei dettagli in ombra salvaguardando i valori alti eventualmente presenti, (e quindi in presenza di "salti" di luminanza maggiore di quella presente nel tuo bellissimo scatto) sicuramente consente di ottenere risultati di gran lunga migliori di quelli ottenuti da me.

Ma in condizioni meno ottimali del tuo scatto nel quale si gode, effettivamente, di una gamma tonale particolare ma certamente NON compromessa da una luce fortemente abbagliante che cade su due ampie aree attigue, ricadenti(o quasi) allle estremità del sistema zonale.

Se ho dato la sensazione di voler far passare il mio scatto come " una buona foto" me ne scuso, ma non era l'intendimento.

E credimi, sono felice di poter "approfondire" il discorso sulla fotografia con chi stimo e reputo sicuramente più esperto di me

[SM=g7340]



PS: Se invece mi stai semplicemente dicendo che ... avrei dovuto tentare di ottenere, nonostante la scena e le condizioni d'illuminazione presenti, una maggiore gamma tonale, ... sarò felice di ricevere indicazioni in merito. Perchè anche a me, la scarsa gamma tonale di questo scatto ... non soddisfa.
Rollei_Pino
00martedì 4 ottobre 2011 00:09
........Se chi non ha mai lavorato con pellicola...
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Non sei tu GiBi, è un qualsiasi lettore che volesse approcciarsi; a quel lettore io mi sento di dire: - Non pensare che sia questo il meglio che la pellicola possa dare! -

I contrasti di illuminazione di cui parli ci sono anche nella foto che ho postato, se guardi la riva destra, è in pieno sole. E' proprio lo sviluppo che non va bene e per questo ti dico che lo stand non fa i miracoli che ci si aspetta, a tuo uso e consumo del parere.
Ciao
Hologon
00martedì 4 ottobre 2011 09:25
Confrontare scene diverse, con contrasti diversi, non è un modo scientifico di confrontare sistemi di sviluppo che, semmai, potrebbero essere confrontati riprendendo la stessa scena.
I tuoi riferimenti alla didattica, Pino, sono anche simpatici, ma io voglio partire dal presupposto che chi ci legge ragioni con il suo cervello, confronti le informazioni, faccia delle prove: insomma, faccia quello che va fatto per imparar qualcosa, anche ai tempi delle semplificazioni che il mezzo informatico consente.

Quello che mi pare interessante è che, in una certa situazione, GiBi abbia trovato un beneficio in alcuni parametri dell'immagine, chiaramente a detrimento di altri. Nella scansione, quando si acquisisce un negativo sviluppato con uno sviluppo stand basico, caratterizzato da una buona estensione tonale e in genere non molto denso, c'è il rischio che intervenendo con una post produzione non adeguata si ottenga un aumento del contrasto e un aumento della grana. Poiché gli scanner prediligono l'acquisizionedi negativi densi, se il fine è la scansione, è meglio disporsi di negativi più carichi. Come farlo l'ho già scritto diverse volte: un doppio stand con una certa sottoesposizione. Il fine di GiBi è però la stampa, dove non mi sorprende che veda risultati maggiori rispetto a quanto si veda a monitor.

Andrea
Rollei_Pino
00martedì 4 ottobre 2011 12:03
Sono punti di vista diversi; io invece sostengo che per una buona scansione lo scanner (parlo del mio Epson 4990) predilige un negativo più leggero che denso (basta fare la prova).

Sul fatto della didattica qui nessuno (o pochi che io conosca di cui ho visto i lavori) è maestro, io per primo, ma se una cosa non va bene in maniera evidente, bisogna dirlo chiaramente, magari approfondire il discorso andando a vedere dove sono i parametri sbagliati. Credo che a parte le probabili antipatie a cui si va incontro, sia molto più profiquo per chi si cimenta con questi strumenti.

Per fare fotografia, alla vecchia maniera, e vale la pena per moltissimi motivi, prima di tutto bisogna avere una ottima padronaza degli strumenti che si usano. E' fondamentale, e allora ripeto che non bisogna essere indulgenti, a tutto beneficio di questo tipo di fotografia e di chi la fa. Se uno è caparbiamente intenzionato a percorrere questa strada non facile e lunga, non si scoraggerà per un suggerimento.

L'esempio che ho postato è coerente al suo interno. Ci sono 2 modi di usare il contrasto, ed è lampante che un contrasto accentuato distrugge la gamma tonale distruggendoo di conseguenza l'effetto di ariosità che un buon obietivo abbinato ad un buon processo può dare.
softstudio2
00martedì 4 ottobre 2011 12:50
Re:
Rollei_Pino, 03/10/2011 20.21:

(e aggiungendo un po' di grana simile a quella che c'è nelle tue)...




Caro Pino, aiutami a capire.
La grana "in eccesso" di cui parli, io la vedo solo nel cielo (osservando gli originali al negativo ed al positivo).

O, come dicevo nel mio post, la dimensione della grana "di entrambi i negativi, stand e non" mi ha colpito già dalla fase di osservazione al focometro. Per essere dei 100ISO mi è sembrata da subito troppo evidente.

(1) Può essere una "caratteristica" del tipo di pellicola (Rollei RPX100) ?

Quella che evidentemente vedi a video, deve essere (come dice Andrea) una diretta conseguenza della scansione, peraltro fatta NON curando questo aspetto, perchè non inerente allo scopo. Sempre che Tu non ti riferisca alle facciate dei palazzi: in questo caso non è grana bensì tessitura del prospetto stesso. (Ma penso che questa sia una precisazione inutile)

Quindi la domanda che Ti faccio, ... che Vi faccio è ...

(2) L'ingrossamento della grana è una conseguenza diretta dello sviluppo compensatore, in genere? (io sapevo di no)

(3) Quanto stimate debba essere la esposizione supplementare di cui parla A.A.? Per lui dovrebbe essere 1stop. Avete esperienze in merito?

(4) Dipende anche dal tipo di pellicole/sensibilità?


P.S.
In un altro post chiedevo se lo STAND va fatto solo con il RODINAL.

Ho trovato che anche il Maestro cita " ... uno sviluppo compensatore fatto con HC-110 il soluzione di stoccaggio diluito 1:30 per 18-20 minuti a 20° ma con agitazione per 15" ogni 3/4 minuti oltre all'intero primo minuto ...
A parte che con lo STAND ortodosso, non ci azzecca ...., ma

(5) con una diluizione 1:123 dal concentrato (s.e.&.o) e tutte quelle agitazioni, si può ancora parlare di sviluppo compensatore?

Grazie e scusate la tempesta di domande
[SM=g7475]






Rollei_Pino
00martedì 4 ottobre 2011 13:52
Caro GiBi, della grana non mi preocuperei troppo al momento (forse è frutto di un tempo di sviluppo eccessivo). Premetto che il mio gidizio è soprattutto di carattere estetico, posso ribadire che se quello è il risultato globale, per me non va bene perchè c'è una perdita evidente di tonalità. E' qui secondo me che devi lavorare cercando soprattutto di tenerti leggero con la densità e inizialmente senza usare filtri (soprattutto l'arancio) che accentuano i contrasti (io i filtri non li uso per niente).

Lo pseudo STAND di Adams che citi con l'HC-110 l'ho provato ed è nella foto che allego (HP5), con quella pellicola va bene. Ho già inserito in altro post una risposta riguardo il tipo di visualizzazione. Ci si deve decidere, o si lavora per la stampa o per il monitor. I giudizzi che mi permetto di esprimere sono su quello che vedo a monitor. E' chiaro che anche lavorando per una visione a monitor, si devono in genere apportare dei piccoli aggiustamenti in post, con curve e livelli. E' quello che si fa in camera oscura decidendo quale tipo di carta o di gradazione utilizzare, ed eventuali mascherature e spuntinatura finali. Ciò non toglie che lavorando per il monitor, non si possa successivamente tarare il monitor per vederci quello che la propria stampante o quella del service darà e apportare le correzioni di conseguenza.

Per quanto mi riguarda seguo la filosofia che è anche quella espressa da Alberto: una pellicola, un rivelatore. Non ho una conoscenza enciclopedica sui rivelatori perchè è già tanto impratichirsi sufficientemente di uno, puoi farlo con l'HC-110 trovando la diluizione più giusta per te oppure ti consiglio il Rodinal (ex Rodinal) in diluizione 1+50, su quello he sciegli devi fare prove scalari di tempi di sviluppo, ed in breve troverai la giusta soluzione. Ti consiglio di sovraesporre sempre di uno stop se decidi di provare la Fomapan 100 che è la pellicola che uso al 99%.

Riguardo a chi maestro potrebbe essere, cito i primi che mi vengono in mente di cui ho visto qualcosa, Pierantonio, Alberto, Impressionando, , Riccardo, Vic-Thor, (di Roberto ho visto poco e qualcosa meritava). Altri che non cito mi perdoneranno ma magari è solo perchè hanno delle tecniche molto personali come Thomas (o perchè mi sono dimenticato di citarli e me ne scuso).
Quelli che ho citato hanno sicuramente attenzione per una gamma estesa e potrebbero consigliarti.
walter.59
00martedì 4 ottobre 2011 15:17
Bello il bacino dell'Orseolo.

RolleiPino non sarai mica di Venezia?

Saluti
Rollei_Pino
00martedì 4 ottobre 2011 16:34
Walter, apprezzo il tuo sforzo topografico ma se fosse si chiamerebbe "Bacino Orseolo" che è quello che sta dietro Piazza S.Marco. Questo è un angolo di Lido di Venezia. Io sto a Lido.
Ciao
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