Demonfly
00mercoledì 1 ottobre 2003 16:53
Quello che segue e' un racconto breve che ho scritto qualche mese fa, ispirato a Dallas. Ce ne sono altri, ma non su JFK, sul mio sito...
La collinetta erbosa
Le scarpe mi fanno male. L'ho detto cento volte a Roger, guarda il numero, non le prendere a occhio.
Mi ha prelevato in carcere stamattina alle otto, e sono qui da quasi venti minuti. Non passa mai. Il tempo, intendo.
Mi chiamo Raoul. Non e' il mio nome, ma e' questo quello che uso per i "lavoretti". Ma questo sara' speciale. Me lo ha detto Roger. Mi ha detto che hanno preparato due squadre, quindi la cosa stavolta sara' grossa, ma non mi ha detto chi e' l'obiettivo. Mentre scendevo dall'auto ho visto tre barboni, e quello piu' alto mi ha fatto venire i brividi. Era la persona piu' simile a Raoul che io abbia mai visto in vita mia.
Non sono Raoul, il mio nome e' James.
La vedo, l'auto sta girando sotto il deposito dei libri. Mi hanno detto che ci sara' un tiro singolo, e che verra' arrestato un tizio che hanno "imbevuto" per bene. Se il tiro non dovesse andare a buon fine...
Eccolo. Ecco l'auto. Ora dovrebbe...
Cristo, ha sbagliato. Un colpo, due colpi. Bang.
La sua testa si e' aperta come un melone. Non l'ho riconosciuto, sono in prigione da molto, ma stavolta mi metto a riposo.
Cammino veloce, il mio fucile se l'e' preso Roger. Ha lasciato il suo vestito da sceriffo federale per mettere un completo nero e degli occhiali. Lo vedo passare l'arma ad un tizio vestito da operaio della ferrovia.
Salgo in auto, scappiamo a tutto gas.
La sera in TV vedo i tre vagabondi. Quello alto e' proprio Raoul, o almeno la persona che gli assomiglia di piu' tra quelle che ho visto in vita mia.
Gli altri ospiti del braccio B fanno battutacce sul Presidente amico dei negri, ma me ne sto zitto. Per adesso.
(continua?)