Un post omnibus, per entrare in partita...

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Demonfly
00mercoledì 1 ottobre 2003 16:08
Cari frequentatori

Ho scoperto il sito che ci ospita alcuni mesi fa, e devo dire che mi ha colpito... Dicevo: cavolo, c'e' ancora qualcuno che crede ad Oswald! Beh, forse sono gli stessi che credono a Bin Laden (cmq cerco di rispettare qualsiasi convinzione, potrei avere torto, e soprattutto non ho letto il libro del nostro ospite)... L'argomento Cospirazione e' uno dei miei favoriti, ho scritto un romanzo sull'argomento e appena finito quello su cui sto lavorando ora mi dedichero' al seguito del primo... Potete immaginare come la storia di Kennedy mi interessi.

Nella finzione del mio primo romanzo, immagino che l'organizzatore di Dallas sia un membro di una societa' segreta, e che suo figlio sia colui che - sul piano originale del 1963 - ha poi organizzato l'11 settembre...

Ora mi sono presentato (cmq potete veder il mio profile per i particolari), tra poco postero' la mia ricostruzione del caso JFK: spero che qualcuno mi dica dove sbaglio ;-)))

Ciao
Demonfly
00mercoledì 1 ottobre 2003 16:14
Il racconto di Marziale

Marziale e' il protagonista negativo del mio primo romanzo: e' membro degli Skull and Bones come suo padre Platone, colui che nella finzione di Basta! organizzo' Dallas...

..... Estratto da Basta! - Romanzo - Alessandro Maiucchi 2003 .....

La speranza.
Una fiammella che brilla nel buio, che qualsiasi alito di vento può minacciare, o spazzare via. Una luce tremolante, fuori dalla tua capanna, nei boschi, da usare come riferimento per il ritorno a casa.
La speranza è per gli stupidi, come l'amore.
Sperare di poter cambiare il mondo è nella natura dell'uomo, ma è una speranza vana: il mondo cambia solo se qualcuno decide che deve cambiare.
C'è un gruppo di uomini che da secoli prende queste decisioni da dietro le quinte, uomini sparsi sui cinque continenti e conosciuti attraverso nomi segreti.
Il mio nome è Marziale.
Mio padre era Platone, e mio nonno era Melchiade.
Questi sono i nomi con cui siamo conosciuti nel gruppo di cui facciamo parte: esso non ha un vero nome, ma noi lo chiamiamo l'Ordine.
La mia famiglia è nell'Ordine da sempre, e ci resterà fino alla fine: siamo stati fedeli per generazioni, e abbiamo partecipato ad alcune delle azioni più impegnative.
Mio padre ha ucciso l'amico dei negri, a Dallas.
Non gli ha sparato - perchè noi facciamo accadere le cose, non le eseguiamo in prima persona - ma ha organizzato tutto affinchè quel maledetto si levasse di mezzo... ed è riuscito a dare la colpa al fratellino!
Il piccolo Robert si è sentito una merda per anni, quando ha capito di aver firmato con le sue mani l'epitaffio sulla tomba di Jack.
Appena entrato nei Bones, il ramo americano dell'Ordine, non sapevo quali fossero i nomi segreti dei miei antenati, ed è stata una fortuna. Crescendo ho capito meglio l'importanza di ciò che mio padre aveva fatto, senza i sensi di colpa che ti fanno venire a scuola a proposito dei Kennedy.
Mio figlio ha dodici anni, e non saprà che io sono Marziale per lungo tempo ancora. Spero che quando scoprirà come ho fatto in modo che anche il figlio di John Fitzgerald Kennedy morisse, la gente avrà smesso di parlarne: di lui e della sua maledetta famiglia.
Quello che ho fatto l'ho fatto per l'Ordine, non ho sensi di colpa perchè non ho una coscienza che me li faccia notare.
Ricordo ancora quando andai da mio padre a chiedergli di Dallas.
L'avevo saputo la sera prima, e dopo il primo momento avevo capito che aveva fatto la cosa giusta: era rimasta la curiosità di sapere tutto sull'assassinio più famoso della storia, e Platone me lo descrisse in modo esauriente. Quello che lui non mi disse l'ho scoperto in seguito con le mie ricerche, è un argomento che amo.

Erano anni che tenevamo d'occhio Jack, perchè stava facendo delle scelte che andavano contro gli interessi di molti membri dell'Ordine, e a volte contro l'Ordine stesso. Avevamo deciso di fermarlo prima che fosse lui a tentare di fermarci: in un discorso alla nazione, il 12 novembre 1963, parlò quasi apertamente di noi, minacciandoci. Doveva essere fermato subito: e per noi, la parola 'fermare' ha un solo significato.
Però non era abbastanza, dovevamo fare in modo che nessuno dei componenti della sua dinastia potesse mai raggiungere il potere: avrebbero subito cercato di sapere la verità.
Nella sede della CIA a Langley c'è una scritta incisa nel marmo.
«La verità ti renderà libero». Bibbia, Giovanni 8:32.
La verità a cui si allude tuttavia non si trova nella Bibbia, ma è conosciuta solo da chi è iniziato al segreto, da chi crede che saggezza e potere siano garantiti solo a pochi.

La strada che portò a Dallas fu lunga e tortuosa.
Tutto ebbe inizio quando la CIA incaricò il colonnello Sheffield Edwards di trovare un modo poco dispendioso per uccidere Castro, e lui avvicinò l'ex FBI Robert Maheu con un'offerta da 150.000 dollari.
Maheu suggerì John Roselli, il quale reclutò Giancana e Trafficante. L'uso dei mafiosi avrebbe dato una copertura alla CIA, si sarebbe detto che la mafia aveva ordinato l'omicidio per difendere i suoi interessi: in contropartita i tre avrebbero avuto la protezione dell'Agenzia contro l'FBI.
Fu in questa atmosfera che Richard Bissell - capo delle operazioni coperte CIA - creò ZR/Rifle, l'anonima omicidi dell'Agenzia che le dava la capacità esecutiva di uccidere capi di stato stranieri.
Il responsabile era William Harvey, capo della sezione CIA di Berlino nel 1960: per l'affare Castro fu istruito da Bissell a collaborare con Roselli per collaudare ZR/Rifle.
Harvey ebbe un grosso problema con Maheu e Giancana, che avevano attirato l'attenzione dell'FBI citando la propria connessione alla CIA per bloccare una loro investigazione su una delle ragazze di Giancana: in questo modo Hoover aveva scoperto i loro affari sporchi ad Havana, e che un'altra delle ragazze - Judith Campbell Exner - aveva una storia con JFK. Hoover a quel punto avvertì RFK della connessione mafia-CIA, della relazione personale del fratello Presidente e dell'offerta di Maheu a Giancana di 150.000 dollari per trovare un killer che andasse a Cuba per Fidel: queste manovre avrebbero impedito al Procuratore Generale di negare tutto, anche se non contenevano riferimenti a Roselli. Il piano poteva procedere.
Roselli propose di avvelenare Castro tramite uno del suo entourage, e la CIA cominciò a testare un veleno invisibile, al botulino, da usare in forma di pasticche oppure da iniettare nei sigari che Fidel fumava ogni giorno.
Nell'aprile 1961 veniva lanciata la disastrosa invasione di Cuba, l'Operazione Baia dei Porci, condannata dal mancato appoggio da parte di JFK: dopo quel fallimento, Bissell fu sostituito da Helms.
In seguito, i Kennedy crearono una struttura per risolvere il problema-Castro, lo Special Group Augmented, che nel novembre successivo lanciò l'Operazione Mangusta.
Questo gruppo studiò piani di ogni tipo, dalla guerra chimica contro la produzione cubana di zucchero al sabotaggio, dall'omicidio di membri del governo dell'isola con l'Operazione Bounty agli attentati in Florida, con grandi perdite di civili statunitensi, compiuti da falsi cubani con l'Operazione Northwoods.
Il tempo passava e i tentativi della mafia sponsorizzati dalla CIA per uccidere Castro andavano male. Quello che i due Kennedy non sapevano è che la squadra messa insieme per Mangusta aveva ricevuto nuovi ordini ed un nuovo obiettivo.

Qualcosa si stava muovendo da un'altra direzione.
Entrano in campo Shaw e quel rompicoglioni di Garrison.
Clay Shaw era nel consiglio di amministrazione della Permanent Industrial Exposition, meglio conosciuta in seguito come Permindex, e del Centro Mondiale Commerciale, la sua succursale di Roma, una creatura CIA per finanziare gruppi anticomunisti.
La Permindex di Clay Shaw era la facciata ufficiale di una società di servizi 'sporchi', presieduta da Louis Bloomfield: questa società finanziava ed organizzava omicidi di leader europei e del Medio Oriente che potevano minacciare gli interessi dei petrolieri e dell'Occidente.
Il procuratore di New Orleans, Garrison, arrivò pericolosamente vicino a capire: ma non riuscì a far condannare Shaw, quindi il suo cammino verso di noi dovette fermarsi... e del resto si stava affannando su un falso bersaglio, perchè la stessa Permindex fu solo una pedina.
L'omicidio di JFK fu pianificato dalla Divisione 5 dell'FBI, il dipartimento di controspionaggio, insieme con la DIA (Defense Intelligence Agency), agli ordini del DISC (Defense Industrial Security Command), agenzia tenuta segreta anche al Congresso.
Bloomfield era il coordinatore della Divisione 5, e quindi dell'intero piano, agli ordini di Platone.
La Permindex era responsabile per la fornitura del personale, attraverso cinque gruppi: i Solidaristi, organizzazione di esiliati della Russia zarista e dell'Est, diretti da Ferenc Nagy e John DeMenil, grande amico di Lyndon Johnson; il Consiglio Americano delle Chiese Cristiane di H.L. Hunt, da Dallas; il Comitato per Cuba Libera di Carlos Prio Socarras; un'associazione di gestori di casinò legati alla mafia di Joe Bonnano e la Security Division della NASA di Wernher Von Braun, uno dei tedeschi arrivati tramite l'Operazione Paperclip, legata al DISC.
Il DISC era l'agenzia per la fornitura di armi e munizioni - organizzata da Hoover - per la quale lavoravano Clay Shaw, Bannister, Ferrie, Oswald, Ruby e altri personaggi legati alla Permindex.
Tutto il personale NASA che lavorò all'omicidio era sotto contratto con la Divisione 5 e con gli altri gruppi. A guidare tutto era un piccolo gruppo interforze che lavorava tenendo all'oscuro il resto del personale: non era un'operazione americana, ma un'azione intrapresa da questi uomini.
Dai nostri uomini.
In vista della fase finale dell'operazione, Alex Carlson mosse tutto il personale dell'operazione Double-Check della CIA sulla Divisione 5: per questo molti hanno creduto che il tirassegno della Dealey Plaza fosse stata opera dell'Agenzia.
Nagy a Dallas, Socarras e Carlson a Miami, Shaw a New Orleans, DeMenil a Houston e tutti gli altri, lavoravano sotto la direzione di Bloomfield, mentre Albert Osborne faceva da supervisore in Texas ad alcuni dei killer professionisti che si sarebbero occupati di sparare.
Quando i killer furono pronti Osborne andò a Montreal a conferire con Bloomfield: fino al 22 novembre, lui e una decina dei suoi tiratori vissero al 3126 Harlendale di Oak Cliff, Dallas, mentre altri tre erano a casa di Tammie True a Fort Worth.
Il resto dei killer, quelli di ZR/Rifle, erano stati preparati dagli esperti delle forze speciali a Fort Bragg, nel North Carolina. Erano stati reclutati dalla CIA per azioni all'estero, ma qualcosa era cambiato. Erano in gran parte dei killer stranieri e dovevano uccidere un politico americano, sul suolo americano.

Nel gruppo di fuoco c'erano molti strani personaggi: la storia di uno di loro merita di essere raccontata, quella di James Earl Ray.
La parte interessante della biografia di James è ricca di arresti e periodi in galera, durante i quali lui stesso sembrò sabotare le proprie vie di fuga.
Nel 1952 rapinò un tassista, ma poi fuggì in una strada senza uscita dove fu arrestato; nel 1954 mentre fuggiva perse le scarpe e saltò attraverso una finestra tagliandosi le piante dei piedi: fu scoperto grazie alle macchie di sangue che lasciava; nel 1959 in fuga dopo una rapina cadde dalla macchina mentre faceva una curva ad alta velocità, e ancora nel 1959 cercò di evadere prendendo l'ascensore, ma scordò di chiudere la seconda porta e quello non si mosse, permettendo alla guardia che lo inseguiva di riacciuffarlo.
Sembra proprio un criminale incapace, oppure una persona che vuole stare in prigione... L'alibi della prigione era geniale, poteva partecipare ad attività clandestine che richiedevano segretezza. Poteva lasciare la prigione in qualsiasi momento ed essere coperto dal punto di vista carcerario.
Negli anni '60 era molto facile per un U.S. Marshall prendere in custodia un prigioniero, quindi era possibile prelevare Ray, fargli svolgere l'incarico, e riportarlo senza che nessuno se ne accorgesse, alterando i registri.
Nel 1975 il Senato americano venne a conoscenza dei piani per eliminare leader stranieri, ovvero del progetto ZR/Rifle della CIA, e fece delle indagini su due dei membri della 'squadra' chiamati in codice QJ/WIN e WI/ROGUE.
James era QJ/WIN mentre WI/ROGUE rispondeva al nome di Raymond Curtis. Ray e Curtis erano davvero gente di cui aver paura, ecco perchè le prove dell'omicidio King furono usate contro James, mentre l'assassinio fu eseguito da 'normali' agenti. Il governo lo voleva sotto controllo, per la 'sicurezza nazionale'.
Garrison aveva imboccato anche questa pista: aveva notato l'aspetto dei tre vagabondi trovati sul treno sulla Dealey Plaza, di cui non c'è traccia nei verbali d'arresto. Erano stati arrestati dalla polizia di Dallas la notte prima, rifocillati e vestiti in modo decente. Però non aveva capito quale fosse stato il loro rapporto con l'omicidio.

A Dallas fu eseguito un piano perfetto: è un uso comune nell'intelligence quello dei sosia, vengono scelti da personale specializzato in antropologia per assomigliare ad agenti operativi e fornire ad essi un alibi.
Detto alibi era pronto per quattro persone, a loro stessa insaputa.
E. Howard Hunt, CIA, era il capo-progetto di ZR/Rifle per Dallas, agli ordini diretti di Platone come lo era Bloomfield; Charles Harrelson, un killer professionista in contatto con la mafia, che ha in seguito ammesso la straordinaria somiglianza con il vagabondo arrestato; James Earl Ray, che lavorava spesso nei progetti individuali di persone legate alla CIA - realizzati usando risorse dell'Agenzia stessa - anche tramite la Permindex; Mr. M, un cubano anticastrista che viveva a Dallas, molto somigliante ad Lee Harvey Oswald, l'uomo che era stato prescelto come capro espiatorio.
Se qualcuno tra il pubblico avesse visto uno di questi personaggi sparare, sarebbe bastato mettere il sosia nelle mani della polizia, il quale avrebbe avuto un alibi per screditare il testimone, oppure usare il sosia come capro espiatorio.
Le foto dei vagabondi furono rese pubbliche nel 1967, il periodo in cui Ray fuggì di prigione e smise di usarla come copertura.

La partecipazione di mafia, anticastristi e intelligence all'assassinio non fu casuale, ed anche l'Esercito svolse un suo ruolo: allargare a questo modo l'operazione l'avrebbe resa incredibile all'opinione pubblica, che infatti ha accettato la facile soluzione del pazzo solitario.
Per essere sicuri del successo dell'operazione, piazzammo il killer preparato dall'intelligence nel posto migliore come emergenza in caso gli altri avessero fallito: l'area ora conosciuta come la collinetta erbosa. Questo tiratore era un operativo, perchè era il più importante e quello messo nella posizione più scoperta; l'anticastrista era al deposito dei libri come il suo sosia Oswald; il tiratore della mafia era in un'altra posizione.
Oltre a Lee Harvey Oswald, c'era un secondo sosia a disposizione, Kerry Thornley: sarebbe servito in caso di emergenza, per rimpiazzare il capro espiatorio.
A Dallas un testimone - poi incoraggiato al silenzio - vide un uomo ben vestito dietro lo steccato sulla collinetta correre con un fucile in mano subito dopo gli spari; l'uomo passò il fucile ad un altro vestito come un operaio della ferrovia che lo divise in due parti e lo mise in una scatola degli attrezzi, mentre quello ben vestito tornava indietro. Il tiratore e la prova fisica devono essere separati prima possibile, quindi l'uomo ben vestito non era colui che aveva sparato, e l'operaio aveva rimosso la prova incriminante.
Nel 1993 Ray ci fece tremare, disse che un certo Raoul aveva una storia da prima pagina: Raoul era il personaggio che viveva la seconda vita di James, quella segreta, quella da cui si dissociava.
Quando gli fu mostrata la foto del vagabondo di Dallas, Ray disse che era la persona più simile a Raoul che avesse mai visto.

Il 18 novembre JFK era a Miami: il suo giro in auto fu cancellato dopo che un informatore della polizia ascoltò una conversazione del leader di destra Joseph Milteer, in cui dice che «l'omicidio è in preparazione», e che «sarà effettuato da un palazzo con un fucile potente», e che «prenderanno qualcuno poche ore dopo per accontentare il pubblico».
Altri quattro giorni.
Il posto era la Dealey Plaza, nella vecchia West End di Dallas, in Texas. Era il 22 novembre del 1963. L'orologio della Hertz sopra il deposito di libri segnava mezzogiorno e mezzo.
Tre auto giravano nel parcheggio dietro lo steccato oltre il deposito di libri, e i loro occupanti parlavano nei walkie talkie.
L'operativo CIA Frank Sturgis e il mercenario Gerry Hemmings erano arrivati da Miami con gli esuli cubani Guillermo ed Ignacio Novo, mentre Carlos Montoya - alias Charles Rodgers - esperto di comunicazioni della CIA, era nell'area della ferrovia con un tiratore della mafia.
Nel 1980 Charles Harrelson fu arrestato per aver ucciso a San Antonio il Giudice Federale John Wood: confermò la sua presenza alla Dealey Plaza col suo amico d'infanzia Charles Rodgers.
Era presente anche un mercenario francese, Jean Paul Souetre, che lavorava per l'OAS e per il Mossad, e alcuni killer corsi alle dipendenze di Trafficante.
Nel deposito libri e nel Dal Tex Building erano Richard Scalzetti, killer usato da mafia e CIA, e Chuckie Nicoletti del clan Giancana, mentre l'agente CIA E. Howard Hunt coordinava le varie squadre.
Malgrado questa imponente organizzazione, il piano iniziale andò a farsi benedire. Mr. M, il sosia di Oswald, avrebbe dovuto sparare dal deposito libri: se il suo colpo fosse andato a segno, non ci sarebbe stata nessuna collinetta erbosa. Invece sbagliò, e sfiorammo il disastro. Lasciarono il Mauser ed un altro fucile nel palazzo, e fu un problema farli sparire. Nel frattempo anche il secondo gruppo di fuoco aveva fallito, e furono necessari i colpi successivi.
Comunque alla fine la missione era compiuta, e prima che fosse buio, il 23 novembre, erano tutti lontani da Dallas. Erano coinvolte almeno trenta persone: lo stesso team, sotto la direzione di Bloomfield, pianificò ed eseguì le uccisioni di Martin Luther King e di Robert Kennedy.
John Kennedy avrebbe portato 1.000 soldati a casa dal Vietnam per il Natale del 1963, e gli altri 11.000 americani entro il 1964: l'amministrazione Johnson invece ne mandò altri e creò il falso incidente del Tonkino che diede il via alla guerra.
I piani di Kennedy per la pace coi russi e in Vietnam gli avrebbero garantito altri quattro anni alla Casa Bianca, a preparare il terreno per il fratello Robert, con i Democratici alla presidenza per gli anni '70. Non lo potevamo permettere.

Il fratello del Presidente era Procuratore Generale, e vennero prese delle misure speciali per assicurarsi che partecipasse alla copertura. Non conoscendone il vero proposito, approvò un programma per il controllo dell'autopsia, delle prove e dell'informazione in caso di assassinio di un leader statunitense pochi mesi prima che il fratello fosse ucciso, e fu costretto a negare l'esistenza di una cospirazione per non far trasparire le connessioni tra CIA e mafia, anche se probabilmente immaginava che dietro Dallas ci fosse ZR/Rifle. Aveva le mani sporche, come Caino.
Ma ebbe solo cinque anni per soffrirne.
Pensare a Robert e al suo dolore segreto fu la più dolce delle vendette per Platone, e per l'Ordine.

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