Un pò di....poesia...

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Fiokko
00venerdì 15 febbraio 2008 22:59
AThos Banchini....un piccolo uomo, un grande poeta
Cari Amici,
Uno dei miei hobby è scrivere poesie, ma voglio presentarvene una tradotta dal vernacolo pisano scritta da un poeta contemporaneo che ho avuto il piacere di conoscere Athos Banchini che con semplicità usando una penna riusciva a trascrivere su un foglio bianco ciò che gli dettava il cuore. Cosa ne pensate? NAturalmente l'ho riadattata dal dialetto, forse ha perso un pò di scorrevolezza nella lettura, ma volevo fosse chiaro a tutti il contenuto....


Tradotta dal vernacolo

Passavi ogni mattina con la cartella
Davanti casa mia...e puntuale
Alla finestra a far da sentinella
Ti aspettavo appoggiato al davanzale.

Com'eri bella con quelle trecce estrose,
Intrigate di fiocchi color viola!...
Ti avrei voluto dire molte cose
Invece non mi usciva una parola.

All'uscita di scuola in quel mulino
Ci si scambiava un timido sorriso
E mentre si giocava a nascondino,
Arrossiva turbato il tuo bel viso.

Bastò sedersi poi su quella ruota
Consumata dalla pioggia,
Per stringerti e baciarti su una gota,
Cullati dal fruscio di una tramoggia.

Ma in quella primavera grigia e stanca
Al salmodiare di afflitte Ave Marie,
Passasti avvolta in una bara bianca
Con tutti i sogni che ti portavi via.


Sapessi i lucciconi che mi asciugavo
Ogni notte nel letto con la tua foto!...
E le volte che lassù mi inginocchiavo
Sul tuo marmo a pregare, perso nel vuoto!

Quanto tempo amor mio è passato!...
Son vecchio ormai! E il cuore, a respirar
Mi da l'affanno. Ma un cuore innamorato
Se anche è decrepito...non ha età.

L'altra sera a singhiozzo, pian piano
Mi sono trascinato a quel mulino
Non frulla più il buratto, non ha più grano
Ma quella ruota è lì, al suo posticino.


Accanto ci è nato un fiordaliso
Di un bel colore azzurro come i tuoi occhi
Allora mi sei apparsa all'improvviso
Con quelle trecce lunghe, con quei fiocchi.

Ti ho stretto al petto, col volto inumidito
Ma un venticello uggioso mi ha svegliato
Mi son guardato intorno un pò stranito
Mi abbagliava un crepuscolo dorato.

E una nuvola bianca, delicata
Volando in cielo come una farfalla
E' giunta su di me si è traccheggiata
Ma non c'è stato modo di fermarla


[SM=g1407855]
@Rosy
00venerdì 15 febbraio 2008 23:25
bellissima poesia, triste ma bella ... se vuoi puoi anche riscriverla in vernacolo pisano, mi piacerebbe leggerla com'è nata.
Anche qui nel salottino abbiamo un poeta, è Myrr, scrive delle belle poesie, ora non c'è, anzi è un bel pò di tempo che manca... speriamo che stia bene...
marmellatadifragole
00sabato 16 febbraio 2008 15:02
Come ha detto Rosy è triste ma bella
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