Un nuovo sovrano per i Draconici {OK}

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Ascalyn
00giovedì 12 dicembre 2013 01:08
Dovakiin Dovakiin !!
Riassunto: Ambasciata draconica, il draconico Ademon Targayren sta per essere incoronato Re dei Draconici dal Sommo Sacerdote Laedo. Tutti si riuniscono nel palazzo...Elriel, Tarik e per sino Larhon il drago Rosso. La cerimonia prende il via con una solenne introduzione da parte del Dorato, che attimo dopo attimo fa salire l'emozione in tutti i presenti. Ademon giura fedeltà al suo popolo e Laedo gli posa la corona sul capo; ma è qui che accade un qualcosa di particolare Kalessin il Dio dei Sette che rappresenta la Luce, scende a benedire il nuovo sovrano dei figli degli Antichi tra lo stupore di tutti. Dopo ciò si puo dare il via finalmente al banchetto.


Commento: Non c'era molto tempo per poter fare qualcosa che potesse dare "azione" alla quest, però ho cercato di mettere un finale che potesse far piacere al nuovo Re dei draconici e che potesse risultare un po un "effetto speciale" per una quest tranquilla e solenne come giusto che sia un incoronazione. Bravi a tutti complimenti! e grazie per avermi di nuovo seguito nei miei responsi. Spero non sia risultata pesante per chi assisteva all'incoronazione >.<
P.S: spero di non essermi persa qualche post, se fosse cosi chiedo venia [SM=g2439331]

La Quest:


[ATTENDERE RESPONSO]

[E di nuovo il fato muove le sue ali, fatte di vento gelido d’inverno e nubi che coprono le stelle e la Luna, nella Zona del Conciglio posta al centro della Città fortezza di Raad. Agile e sinuoso come solo l’aria sa essere si insinua tra le ambasciate, si tuffa nell’acqua che circonda i palazzi dei potenti, e prosegue il suo percorso senza fermarsi se non una volta raggiunta un’ambasciata in particolare, un ambasciata dalle finestre completamente illuminate e sulle cui torri spiccano fiaccole che simboleggiano festa…questa è l’ambasciata di due delle razze piu influenti di tutta Raad: L’ambasciata dei Draconici e degli Antichi Draghi. Molte guardie sono state poste a sicurezza del palazzo, guardie che studiano con sguardi severi e dall’alto in basso chiunque entri nel luogo…richiedono armi e indicano agli invitati come entrare. Gia perché questa sera l’ambasciata è un luogo aperto a chiunque…anche al popolo, che aveva tirato fuori dalle cassapanche i vestiti migliori per andare a vedere il volto di un nuovo draconico, di un uomo che sta per prendere parte alla storia della casata dei Targaryen…un uomo che sta per diventare Re di tutto il popolo draconico. Tappeti rossi scivolano e guidano coloro che muovono i passi all’interno dell’ambasciata, salgono scalinate, si insinuano e si snodano tra i vari ambienti austeri e tipici dell’architettura draconica…fino ad arrivare alle scale che conducono alla Torre Reale…e di li..gradino dopo gradino…raggiungono una grande sala: La Sala Del trono. Il tappeto rosso infatti termina solo ai piedi della pedana rialzata ove la seduta del re spicca tra tutto il resto dell’arredamento; l’ampio salone è infatti abbellito da drappi di velluto rosso che dal soffitto scendono e si accostano alle pareti perimetrali, candele bianche sono poste in ogni angolo della sala, su candelabri preziosi, per illuminare completamente il luogo e renderlo accogliente per coloro che assisteranno alla solenne cerimonia. Ai lati del tappeto rosso, gruppi di dame e cavalieri o popolane e popolani, parlano tra loro…mescolati a dare un tocco di colore con i loro abiti eleganti a quelle pareti di pietra; tra di essi girano come ombre onnipresenti i vari servitori che offrono bevande per allietare i vari presenti: vini speziati e liquori forti tipici delle terre del nord di Oldaine. Alla parete destra della sala poi vi è un lungo tavolo imbandito a festa, con cibo di ogni tipo e di ottima qualità, ma a nessuno è ancora stato permesso di avvicnarlo…una schiera di servitori tiene tutto sotto controllo. All’altro lato – alla parete sinistra – un ampio caminetto riscalda il grande salone, e a tre metri da esso, un gruppo di musicanti chiamati per l’occasione armeggia con i vari strumenti, pronto per suonare al momento opportuno. Tutti attendono Ademon Targayren, tutti sono giunti li per lui.[// immagine sala del trono: i638.photobucket.com/albums/uu106/JarethLaedo/Ambasciata22_zpsf3280... [GDR PLAY – TURNI: ADEMON, LAEDO, ELRIEL, INVITATI IN ORDINE ALFABETICO – TEMPO MASSIMO 10 MINUTI A POST (NEL CASO SI AUMENTA O DIMINUISCE, DIPENDE DAI PARTECIPANTI) – PARTIRE DAI DINTORNI DELLA SALA DEL TRONO PER FAVORE]



21:46 Ademon [Sala Del Trono]: Eccoti qui Ademon Targaryen , pronto a far si che il tuo destino si compia , un destino gia' scritto nel sangue che ti scorre nelle vene , un destino beffardo però che ti ha voluto Re lontano dalla tua terra , certo qui non è il Druk Yul dove l'aria è intrisa del respiro dei Draghi , ti sarebbe piaciuto essere incoronato tra la tua gente e nessun'altro che non fosse della tua razza , qui non c'è quel respiro , qui non c'è quella purezza , ma cosi' ha deciso il fato , un'alleanza con altre razze, razze barbare ai tuoi occhi, ma indispensabili nel difendere cio' che ora è rimasto in cui poter vivere ... Raad un luogo che non senti tuo ma che per ora è l'unica fonte di vita , ed è qui che il Sommo Navar celebrerà la tua incoronazione... Sei pronto e l'attesa non intacca nulla di te , nulla palesa il tuo sguardo se non fierezza ed orgoglio, l'orgoglio di essere tu a riportare la razza Draconica ai ranghi che di diritto le spetta , la razza che pulsa nel cuore il sangue piu' antico del mondo... sai benissimo che non sarà cosa facile , ma sai benissimo anche che non sarai solo nello svolgere il tuo compito , ed è aiutandosi l'un con l'altro che saranno stilate le fondamenta per riportare la razza alla sua magnificenza... Sono tanti i pensieri che ora non vorresti ci fossero nella tua mente , cerchi di scacciarli riguardandoti l'abito tessuto apposta per questa occasione , velluti raffinati che esaltano diverse sfumature di grigio in modo che il fisico gi'a possente e muscoloso di suo ne tragga ancor di piu' beneficio , filamenti in oro a far da contrasto nelle piu' svariate trame che come arabeschi impreziosiscono il lavoro fatto dai sarti , sulle spalle un lungo mantello nero sempre arricchito dagli stessi filamenti che nei loro intrecci però delineano palesemente la figura di un Drago proprio all'altezza della schiena , stivali in cuoio nero in cui da poco piu' che sotto il ginocchio vi si infilano dentro i pantaloni , i lunghi capelli biondi ti ricadono sulle spalle appoggiandosi sul mantello, quasi a voler sfumarsi con l'oro dei ricami , gli occhi di un'azzurro cielo screziati di un blu molto intenso ora spaziano per l'enorme sala , sfiorando per un'attimo il viso di chi partecipa alla cerimonia illuminato dai fuochi delle torce poste sui muri portanti della torre e dalle numerose candele che risplendono la loro fiamma sull'apice di preziosi candelabbri...Tutto lo sfarzo che primeggia nella sala indica quanto solenne sia questa serata ....Ti incammini verso il trono affiancato da due guardie, gli occhi or sono fissi nel seguire il rosso del tappeto, nessun sguardo vien concesso a chi e' postato ai lati di esso ...

21:52 Laedo { Corridoio - Sala del Trono}: Nei giorni precedenti l'incoronazione, i misteriosi confini dell'Ambasciata draconica fervevano di attività. Le porte della Sala del Trono furono spalancate e tutto venne pulito come non mai: le pareti strofinate, le colonne strofinate, le colonne lustrate, il pavimento incerato e tirato a lucido sino a splendere come marmo. Dall'immenso camino venne levato anche il minimo puntino di cenere e fu allestito un vacillante ponteggio, in modo che squadre di agili artisti potessero togliere mesi di sudicia concrezione degli affreschi del soffitto. Quando la sala vuota e incontaminata fu giudicata pronta, venne addobbata con candele bianche e drappi di velluto rosso che dal soffitto discendono come morbide onde per poi rilassare ed agganciarsi nuovamente verso l'alto e sulla parete perimetrale; un lungo tavolo è stato coperto da una candida tovaglia per ospitare il ricco banchetto a buffet che veniva preparato nelle cucine. In tale occasione un Drago non può che sentirsi stranamente a disagio, un istinto indomito che si ribella alla sola idea di immergersi in un 'bagno di folla' per loro - i Draghi - assolutamente evitabile. Tuttavia ha accettato sulle sue spalle il peso di proteggere quel popolino indifeso , progenie mista del suo sangue; ha il dovere morale di custodire la sopravvivenza di queste creature ed oggi nominerà reggente un nuovo Dovahkiin, colui che possiede per diretta discendenza il sangue delle creature più antiche del mondo. Una veste lunga bianca adornata con intarsi dorati discende sino alle caviglie cinte dai lacci di sandali di cuoio e pelle marrone. Un anello d'oro all'anulare destro e una corona d'oro sottile posta sul capo del Supremo Sacerdote raffigurante due draghi ruggenti che trattengono un grosso rubino tra le zampe. Una porticina, addetta a coloro che discendono dalla torre, viene aperta dall'Antico e con grazia e sicurezza avanza senza mirare sguardo alcuno, salendo i gradini del trono.

21:56 Elriel [§>sala Trono§] Ecco che infine il giorno tanto agognato per le genti della razza che dalle Antiche Creature discente è finalmente giunto..il giorno in cui un Nuovo Re venga ufficialmente proclamato innanzi a tutto il popolo.Fredda la serata che accoglie l'evento,in una Notte che piano avanza le proprie spire,attorniandosi di una brezza gelida che sfiora le mura dell'Ambasciata,penetrando all'interno solamente in flebili spifferi attraverso gli incavi delle finestre illuminate.E tu saresti lì,Draconica,il tuo corpo snello che per la seconda volta è avvolto dal rubineo velluto del lungo abito femminile ricamato con fili dorati,avente ampio scollo,maniche larghe e lasciante interamente scoperte spalle e scapole,rendendo in tal modo ancora più evidenti ad occhi altrui quei segni bianchi sulla pelle lasciati dalle cicatrici che la Guerra ti ha procurato [//vedasi Apoteca in scheda].Ritmici e lenti i passi che silenziosi verrebbero mossi sul tappeto rosso da semplici stivali in cuoio chiaro indossati sotto l'abito,il contatto metallico di un piccolo pugnale prelevato in Accademia che si farebbe sentire all'interno dello stivale destro...un cammino che piano rallenterebbe fino ad essere arrestato innanzi all'uscio ligneo fungente da varco per la Sala del Trono.Pochi gli attimi che il corpo trascorrerebbe immobile nella sua perfetta Beltà,prima che la mandritta vada a contatto con la maniglia e che l'uscio venga aperto.Faresti il tuo ingresso,dunque,Figlia del Fuoco,superando quella soglia in un cigolio di cardini,lasciando che l'uscio si richiuda da sè alle tue spalle.Emergeresti all'interno della Sala del Trono,il capo eretto dal cipiglio Orgoglioso,lo sguardo bicromo traboccante di immane Fierezza puntato ritto innanzi a te..due gemme di smeraldo e rubino perfettamente incastonate in quel viso d'alabastro incorniciato da una chioma castana acconciata sulla nuca per l'occasione [//http://imageshack.com/a/img853/4162/0fi7.jpg].Avanzeresti,il Medaglione e l'Anello simboli del tuo rango come unici vezzi femminei ad abbellire l'intero corpo,gli sguardi altrui che forse d'Istinto si rivolgerebbero a te in un misto di timore,Rispetto e maschile desio,riconoscendoti non solo come Guerriera..ma anche come Donna.Sei lì anche tu,Draconica,come tanti altri presenti..Non potevi mancare.

22:06 Tarik [Sala Del Trono]: Spaesato. Ecco l'emozione che domina il suo cuore mentre varca le porte della sala del trono dell'ambasciata dei draconici. Il rumore dei suoi zoccoli è attutito dal tappeto rosso che attraversa la sala fino alla pedana. Si sposta dal tappeto per non attirare troppo l'attenzione anche se,a causa della sua stazza, la cosa è difficoltosa. Un servitore gli si avvicina intimidito dall'aspetto del centauro e gli porge un boccale di vino speziato che lui svuota in un attimo. Dopo averne preso un altro si allontana dal servitore che lo osserva con occhi sbarrati e si guarda intorno. Le candele illuminano le numerose strisce bianche delle cicatrici che riempiono il suo corpo. I drappi di velluto rosso attirano il suo sguardo visto che come colore gli piace molto. Rosso, il colore della cosa che più lo rende felice, il sangue. Scuote la testa, questi pensieri legati ai ricordi che lentamente gli stanno tornando, lo spaventano. Con una mano stringe il sacchetto di figurine di metallo che gli pende dalla cintura e ritrova un briciolo di serenità e, per distrarre la mente, osserva la gente che riempe la sala. Il suo sguardo sorvola senza interesse su popolani e cavalieri, si sofferma su qualche dama particolarmente graziosa. Stringe le braccia al petto facendo risaltare i bicipiti sviluppati dall'allentamento e dalle battaglie. Muove qualche passo riempiendo l'aria del rumore dei suoi zoccoli sul pavimento che si mescola con il vociare che lo circonda, ma si ferma quasi subito e osserva con stupore l'ospite d'onore che avanza sul tappeto scortato da due guardie con i capelli biondi che ricadono sul mantello. Muove qualche passo per avvicinarsi, dubitando di essere notato visto che il draconico tiene lo sguardo puntato a terra. La draconica appena entrata in sala attira il suo sguardo che si riempie di stupore nell'osservare le sue forme femminili. Un sorriso spunta sul suo volto mentre la guarda.

[ATTENDERE RESPONSO]
[Tutti muovono i loro passi all’interno dell’ampia sala, Laedo il Sommo Sacerdote con la sua veste bianca, la corona e l’anello simbolo del suo rango all’interno del Culto, che gli conferiscono un aspetto regale e rispettabile…un aspetto che solo un Drago Antico puo avere; la bellissima Elriel Supremo dei Cavalieri del Drago nel suo abito rosso come il fuoco che arde in lei, come il rubino che spunta al suo collo su quella pelle olivastra che molti uomini si ritrovano a guardare e a desiderare, ma che sanno di non poter sfiorare nemmeno con un dito e Tarik il giovane centauro del Branco di Gandar, alto e ben riconoscibile nella sua stazza non passa inosservato di certo, tanto che molti uomini lo guardano timorosi, altri stupiti, altri con ribrezzo…ma qualche dolce fanciulla nell’incrociarne lo sguardo sorriderà timidamente. Ma non sono totalmente loro i protagonisti di questa serata, loro sono il coro che accompagna il vero attore centrale della scena…lo accompagnano tanto quanto quelle due guardie con armatura ed armi tirate perfettamente a lucido. I musici, nel sentire il brusio della gente farsi piu sommesso e zittirsi lentamente, comprendono che il futuro reggente è giunto e si sta muovendo verso il posto d’onore che spetta a chi ha sangue nobile e reale nelle sue vene, non solo il sangue degli Antichi. Iniziano quindi a suonare una musica lugubre a tratti ma che da solennità a tutto ciò che sta per accadere [// www.youtube.com/watch?v=8eYnK6v276k], note le loro che vibreranno negli animi degli invitati che silenziosi osservano l’avanzare di Ademon…un uomo alto dal fisico prestante e dal portamento elegante e marziale. Molti lo guardano tra gli invitati e in molti provano invidia o timore o rispetto per quel l’alto biondo dal sangue Targayren che vuole riportare all’antico splendore quella razza di cui orgogliosamente fa parte. Raggiungerà il trono Ademon, per incontrarsi con il Re dei Draghi, con il Sommo sacerdote Laedo. Che la cerimonia abbi inizio…che il fato si faccia ora spettatore di tale evento e resti ad aleggiare con le sue spire sulle teste dei presenti…][GDR PLAY – TURNI: ADEMON, LAEDO, ELRIEL, LARHON, TARIK – 10 MINUTI A POST PER ADEMON E LAEDO - TUTTI GLI ALTRI 5 MINUTI A POST]



22:29 Ademon [Sala Del Trono]: Le note che i musici intonano han il colore e la purezza dell'antica razza , come stille di sangue ti scorrono nelle vene riportandoti se non altro nella memoria cio' che qui ti manca... il trono e' alle tue spalle mentre l'avvolgente cilindro che e' la torre ora si palesa per intero ai tuoi occhi , le voci dei presenti pian piano si affievoliscono quasi a lasciar spazio al passaggio del Sommo Sacerdote su quel tappeto che fino a te conduce...eleganza inimitabile quel suo muoversi impreziosito per l'occasione da abiti candidi e puri... per un'attimo la corona che porta sul capo ruba la tua attenzione , i riverberi che le sfaccettature del rubino posto tra gli artigli di due Draghi d'oro riflettono sui muri a sembrar gocce di sangue ...e poi lasci quella vista quando dal fondo della sala con la fierezza Draconica dipinta sul volto vedi entrare il tuo campione...velluto rosso ne copre il corpo .. di grazia non sembra di certo chi tu ben conosci per le imprese e le vittorie ottenute in battaglia e che le hanno dato pieno titolo per diventare campione del Druk Yul... guardi lei e guardi Navar...la tua gente , il tuo sangue, mentre il Dovahkiin passo dopo passo li porta sempre piu'vicino a te ....il respiro dei Draghi ora lo senti , spira come il vento da colui che di un drago ne ha il cuore e che ora ti proclamera' Re ...

22:34 Laedo [{sala Del Trono}]: Rosso: il colore della Casata Targaryen. Rosso come il motto della famiglia reale "Sangue e Fuoco". Rosso come il colore dei bicromi del Campione del Druk Yul. Rosso come il cuore pulsante di un Drago. Trattenuto in draconica forma, l'Antico, padre dei draghi di quelle terre, lamenta un senso di soffocamento allargando il petto e emettendo un sospiro con le narici leggermente dilatate in attesa che il futuro sovrano venga innanzi alla sua persona. I suoi passi lo hanno condotto esattamente innanzi al trono dove si è arrestato come soglia di sbarramento tra il draconico ed il suo regno; la sua stessa figura è alta e autorevole, innanzi a quel trono di condizione regale che di molto supera in splendore le ricchezze dei regni barbari. Tutti lo hanno ammirato, tutti lo temono e lo rispettano per la carica ed il carisma che egli stesso possiede ma, al momento, non ha manifestato cenni di saluto per nessuno dei presenti; è giunto con una missione e deve conseguirla sino al suo termine.. in seguito ci sarà tempo per i convenevoli. Adornato di magnificenza tanto quanto un sovrano, è forse percepibile la sua aura che lo rende un particolare draconico, degno di attenzione. Il momento richiede un silenzio che presto viene a formarsi, in sordina, come una corrente d'aria dispettosa che si insinua tra le vesti e solo con il suo tocco è possibile percepirla. Brevi attimi e le braccia dell'Antico vengono aperte e rivolte in avanti verso il pubblico ed Ademon [ Popolo e potenti di Raad ] esordisce [Deità del Dovakiin ] leva la voce invocando i Sette Divini: Areseth, Kalessin, Adewar, Nethuns, Ghaarat, Shen, Agartha. [Poichè non esiste baratro o caduta che possa trattenere nel suo ventre un vigore immortale, per quanto oppressi e dispersi dal nostro regno..] continua riferendosi alla reclusione e all'esilio dal Druk Yul verso la città di Raad per colpa di potenze oscure ancora ignote [ ...da questa sconfitta risorgeremo ] esclama mentre lo sguardo si sposta dal pubblico ad Ademon, futuro sovrano di quel popolo [ Inginocchiatevi ] gli ordina mormorandolo appena, ma con voce abbastanza udibile da esser ascoltato almeno dalle prime file di spettatori. Una volta che il draconico abbia assecondato tale ordine continuerebbe [ Dal nostro risorgimento i Sette Divini appariranno ancora più gloriosi di quanto non sarebbero se non avessero mai conosciuto la caduta, sicuri di non doverla ripetere una seconda volta, perchè Voi, Ademon, figlio della capostipite della famiglia Targaryen, portate nelle vostre vene parte del sangue di Drago ] rivela all'intero popolo rendendo la voce greve sulle ultime parole. Riprende [ Ademon Targaryen ] pronuncia ad alta voce avanzando di un passo verso il sovrano inginocchiato per tentare di anteporgli le mani sul biondo capo per proferire [ Giurate di preservare la sopravvivenza del popolo Draconico, di votarvi - anima e corpo - al Culto del Dovakiin e condurre la vostra esistenza rispettando coloro che discendono dai Sette Divini? ] tre domande in un unico quesito. Il trono è un diritto di sangue..un diritto non invidiato e sicuro, ottenuto con pieno consenso di chi ha stabilito il suo Fato.

22:39 Elriel [§sala Del Trono§]: Avanzeresti così,Signora dei Cavalieri,in quella Sala che avrebbe visto sorgere un nuovo Re,i tuoi passi che silenti verrebbero accolti ed ospitati con grazia dal tessuto rosso del tappeto che riveste interamente il pavimento fino ai piedi del Trono.Un seggio reale che avrebbe finalmente trovato un nuovo proprietario..un diretto discendente Dovahkiin giunto a guidare le proprie genti qual luminoso faro di Speranza.La medesima Speranza che molti,forse presenti proprio lì in quella medesima stanza,ripongono in te,Draconica,tu che incarneresti dietro le tue membra di Donna lo Spirito indomito di un Cavaliere di Fuoco...tu che saresti l'emblema di coloro che sono in grado di cavalcare le Antiche Creature e che,al tempo stesso,saresti colei che si fregia dell'onore d'esser Campionessa dell'intero Druk Yul.Non baderesti agli sguardi altrui,tu che sei Figlia dei Draghi,le Creature più Antiche e potenti di tutta Oldaine...semplicemente non ti interessano.Saresti Orgogliosa come sempre immersa nel bagliore del caminetto che sembrerebbe far risplendere le tue stesse membra,cammineresti con quel cipiglio fiero ed al contempo quasi regale nel tuo passo soffuso all'interno della grande Sala del Trono,come se anche tu fossi una Regina..o forse,in fin dei conti,magari lo sei..perchè sei la Signora assoluta di tutti i Cavalieri.Per qualche attimo fuggevole l'attenzione verrebbe attratta dalla mole del centauro e dal suono dei suoi zoccoli a terra,le bicrome iridi che incontrerebbero quelle altrui per qualche secondo,lasciando che il capo compia rapido gesto di saluto [Y'Ani Druak.].Sibilante il saluto rivolto al centauro nel passargli accanto,forse l'aveva già visto altrove,probabilmente alla Commemorazione...poi le labbra andrebbero a serrarsi,mentre il passo terminerebbe la propria traiettoria ai piedi del Trono,in un fruscio di velluto rosso...rosso come il rubino al collo,rosso come il Fuoco..rosso come il Sangue caduto in battaglia.L'attenzione ora verrebbe completamente rivolta verso colui che a breve sarebbe divenuto Sovrano,sguardo di smeraldo e rubino che si poserebbe con Rispetto prima su Ademon,poi verso il Sommo,colui che incarna i Sette in terra,mentre nell'aere si spanderebbero le note dei musici.Accoglierebbe l'oto il discorso del Sommo Sacerdote,le labbra che si schiuderebbero appena,mormorando sottile invocazione personale.[Areseth,volgi il tuo Occhio di Fuoco ed ascoltaci..osservaci..].Chiameresti il tuo Protettore,Consacrata del Fuoco,mentre ti renderesti partecipe di quella cerimonia solenne.

22:46 Larhon [Corridoio] “Sarete tutti accolti, figli e non dei Sette Divini, tra le mura dell'ambasciata per conferire lustro e onore a Colui che incarnerà il nuovo Sangue di Drago.” L’ultima volta che ha avuto modo di scontrarsi con dei manierismi simili è stata quando ha permesso allo sguardo di veleggiare su fiumi purpurei intrappolati al centro di pergamene incartapecorite e dimenticate. L’irrisoria eredità dei suoi antenati. Hanno tentato di imprimere a tutti i costi la gravità abissale delle loro esistenze sulla carta per far sì che le gesta sgorgate dal fulcro di un egocentrismo smisurato non divenissero preda dell’oblio, che non venissero dimenticate, negli anni avvenire. Ma la storia, quale che sia il suo fautore, si scrive col sangue. E’ dalla quantità della linfa color rubino spesa in favore di una causa che deriva l’unico lascito che abbia una qualche forma di valore tra gli annali della vita – perfino quella incommensurabilmente criptica di un Drago – per quella creatura. Perciò no, non vi è leziosità che possa attecchire nell’animo di quell’inguaribile menefreghista. Ed il fatto che appartenga alla stirpe dei figli del Fuoco non rappresenta una giustificazione valida per scagionarlo dalla vastità dei suoi meravigliosamente ignobili difetti – capeggiati, per lo più, da un’incalcolabile e squisita, almeno per il giudizio dell’alato, Boria -. E così come non vi è leziosità non vi sarà la benché minima volontà di conferire onore o lustro nei riguardi di chi non si è ancora meritato, in alcun modo, la fiducia del Libertino. Perché, esiste davvero qualcuno che sia mai stato fregiato di cotanto onore, Vaalar, negli ultimi decenni? Oh sì, qualcuno c’è. Qualcuno che, stanotte, è costretto nelle grinfie di un abito rosso fiamma. Ma ne parleremo più tardi. Adesso è giusto soffermarsi sull’esatta ragione per la quale quel ritratto di emblematica armonia che è in grado di racchiudere in sé la corruzione tipicamente umana e la perfezione meramente trascendentale si trovi qui, in questo luogo pieno di rumori, colori, donnicciole e miasmi orribilmente sgradevoli. Ma per l’alcool, mi sembra ovvio! Gratuito, aggiungerei. Che scorra a fiumi, giacché è molta la sete che arreca quella fallace ma incredibilmente allettante forma. Le sue ossa saranno pure fragili, con quelle vesti, ma il vantaggio scaturito dalla capacità di confondersi, in quel tappeto di identità variopinte, vale ogni svantaggio. I capelli spettinati, d’ebano come lo è la notte quando non è bagnata dalla luce della luna, ricadono sulla fronte alabastrina, un deserto di espressività invidiabili. Adesso, su quei tratti spigolosi e marcati, dominano pennellate di tedio miste a tratti di inaffidabile curiosità. E’ vestito come un conte, come se quella fosse la Sua Festa. Tutto di nero, ché anche il colore del lutto.. giacché non ha ancora avuto modo di adocchiare il tavolo delle vivande direi che si adatta perfettamente al suo stato d’animo! Oh..la voce poderosa di Qualcuno domanda riverenza. Larhon, nell’ombra che dovrebbe conferirgli la colonna sulla quale vorrebbe trovare appoggio, con le spalle, ovviamente, la nega. Non ha intenzione di inzozzare i pantaloni del sudiciume di questo posto. Giammai..

22:49 Tarik [Sala Del Trono]: La musica parte all'improvviso e le note suonate dai musicisti gli vibrano nell'orecchio incantandolo mentre lo sguardo segue l'avanzata del draconico seguita da quella del Sommo Sacerdote, candido nella veste che lo ricopre. Muove la coda a tempo con la musica mentre intercetta con lo sguardo un servitore e, intimidendolo con lo sguardo, lo fa avvicinare terrorizzato. Quando è vicino a te sorridi, un sorriso che non lo rassicura e al contrario lo fa rabbrividire e prendi un boccale di vino mentre gli porgi il vuoto. Mentre sorseggi il vino riporti l'attenzione sulla draconica, dimenticandoti totalmente dell'esistenza del servitore che non ha il coraggio di spostarsi. Il vestito rosso ricopre il suo corpo risaltandolo mentre il suo sguardo incuterebbe una soggezione alla quale non vuole cedere. Mentre gli passa accanto ricambia il suo saluto con un sorriso che gli illumina il volto e osservandola mentre si allontana. All'improvviso la musica cessa e il Sommo Sacerdote comincia a parlare. Riporti quindi lo sguardo sul trono ascoltando l'orazione e la reazione del draconico. Mentre spazia con lo sguardo la sala qualche dama gli lancia timidi sorrisi circondate da popolani che lo guardano con ribrezzo. Scuote il capo rimpiangendo di non avere il suo spadone per poi rimproverarsi subito per questo pensiero perchè dopotutto è a un incoronazione e deve comportarsi bene . Punta lo sguardo sul trono mentre sorseggia il vino.

[ATTENDERE RESPONSO]
[Ademon e Laedo sono il fulcro di tutto quella sera, la musica lentamente cessa di farsi sentire, perché ora le note fanno posto alla voce profonda e carismatica del Dorato, quella figura alta e imponente piu d’animo che d’aspetto in quella forma draconica…tutti i draconici e gli appartenenti al Culto dei Dovakiin abbassano il capo quando egli invoca i Sette, tutti recitano preghiere personali come la giovane Elriel; gli spettatori ascoltano in silenzio e osservano ogni mossa dei due protagonisti su quel palcoscenico dallo sfondo regale, il trono torreggia prezioso alle spalle del futuro re, mentre attorno l’atmosfera si fa piu intensa e importante. Quando e se Ademon si inginocchierà, tutti tratterranno il fiato, perché il momento è giunto…i fieri figli degli Antichi proveranno onore e il loro orgoglio e la loro fierezza si farà sentire in quei taciti sguardi, dai piu colori, puntati e ammiranti quell’uomo dai capelli d’oro. Un giuramento è stato richiesto dal Sommo, un giuramento di fedeltà al suo popolo e al Culto dei Sette, un giuramento che è solo l’inizio degli oneri e delle incombenze che possono gravare sulle spalle possenti di quel Dovakiin sul cui capo posano le mani dell’Antico. Elriel dalle prime file prega, Tarik assiste composto al tutto bevendo ed intimorendo con la sua sola presenza coloro che ha in torno, che gli lasciano tutto lo spazio possibile per muoversi…diffidenti di quella stazza in quel posto ristretto. Ma Larhon nel suo angolino buio, appoggiato alla colonna…non gode della stessa tranquillità d’animo…sembra essere tediato da tutto quel fare, da figlio del fuoco qual’è, da drago rosso dall’animo irrequieto…una cerimonia del genere puo solo che procurargli una noia fastidiosa...presto anche il suo desiderio di vino e cibo verrà saziato…ma non ora…ora è il tempo delle parole solenni…ora è il tempo dell’incoronazione] [GDR PLAY STESSI TURNI 10 minuti ADEMON – LAEDO 5 minuti TUTTI GLI ALTRI]



23:14 Ademon [Sala Del Trono]: Il respiro del Drago si tramuta in voce, null'altro si sente in quella sala se non il volere di coloro che il Sommo incarna..La sua voce si fa padrona di chiunque e' allinterno nel proclamare la sovranita e la forza con cui i Draghi risorgeranno ad iniziareda ora.... ora che la razza potra' avere di nuovo a capo un puro , un Targaryen , si sarai tu a far si che tutto ritorni come prma ...Inginocchiati Ademon .. ed e' cosi che ti ritrovi , sei ai suoi piedi , quasi non per ricevere quella corona ma per il rispetto che provi in questo momento per quella persona che tra breve invece la posera' sul tuo capo...un ginocchio appoggiato al freddo pavimento mentre l'altro tenuto in angolo retto una volta che hai appoggiato il piede a terra ' .. il mantello si allunga alle tue spalle allargandosi a ventaglio sulla pietra lucida... si rivolge a te il Sommo .. le sue parole son la richiesta di un giuramento , un giuramento che di certo non ti pesera' a mantenerlo , sei un Draconico e sei cresciuto con quel credo rispettandone ogni singola regola...non ti viene difficile rispondere ... [ Lo Giuro ].. non e'una semplice parola Ademon ... quella pronunciata e' l'inizio di quelche sara' il risorgere tuo e dei Draconici tutti...qui il fato ti ha voluto a pronunciare quella parola che al pari di quelle del Sommo hanno ora vergato un patto tra te e il tuo popolo , tra te e lasovranita' dei Draghi ... rimani in ginocchio lasciando che il tuo silenzio dia di nuovo spazio alle parole del Sacerdote .....

23:17 Laedo [{sala Del Trono}]: Tace l'Antico ascoltando il giuramento del suo figlio prima di abbandonarlo agli sguardi del popolo per recarsi verso il trono dove, collocata sulla seduta, una corona d'oro giace con fredda magnificenza; e le mani del drago s'avvolgono su quel tesoro, gli occhi brillano di una punta di avidità ma l'esperienza insegna a resistere a quell'impulso e lentamente si volta accingendosi nuovamente al nuovo re [ Alzatevi, Ademon Targaryen, Nuovo Sovrano del Druk Yul ] lo chiama come se lo ridestasse da un lungo sonno o torpore. Il braccio destro allarga verso l'esterno voltandosi a tre quarti col corpo indicando il trono, in un invito a occupare il suo legittimo posto. Una scintilla, un sussulto .. e lentamente con noncuranza mira la sala alla ricerca di colui che ha reso frizzante, tutto d'un tratto, il suo sangue: un parirazza. Un breve volo con il proprio sguardo, carezzando capi e forme e.. eccolo. Ruota il capo nuovamente verso il sovrano, non si inchina ma si mostra composto in dignità, d'una calma che pare adatto a gesta e discorsi memorabili. Si allontana dal trono di un paio di passi ed un cenno rivolge a quegli animaletti domestici , che vestono i panni di domestici, ben addestrati che non si sorprende per quanto prontamente rispondano; un cuscino con un medaglione ed un anello: le insegne regali [Altezza permettete di consegnarvi i simboli della casata reale ]. Il medaglione raccoglie in se sette pietre di diverso colore con al centro quel che pare un rubino, ma solo in pochi sanno che in esso è contenuto il sangue di un drago, fonte di estremo potere. Tenterebbe quindi di posare attorno al collo del reale il medaglione e porre al dito l'anello di riconoscimento.

23:24 Elriel [§sala Del Trono§]: Tutto si compirebbe innanzi ai tuoi occhi,Signora dei Cavalieri,con calma,spettacolo che pian piano si attuerebbe su quel palcoscenico appositamente allestito ed a cui le tue iridi bicrome e brucianti assistono in una presenza muta,assorbendo ogni dettaglio di quell'evento solo apparentemente mondano ma che in realtà sarebbe un Rito che richiama gli Sguardi Eterni dei Sette verso i comuni mortali.Sembrerebbe quasi rallentare il tuo respiro,Fedele del Fuoco Sacro,il tuo Cuore di Fiamma che si farebbe sentire dentro di te,come tamburo che prepotente vuole far udire la propria Voce,sospingendo con maggior veemenza il Sangue nelle vene..un Sangue che ribolle e che,probabilmente,il Rosso non faticherà a percepire..un Cuore che si aprirebbe intimamente,quasi volesse abbracciare le Fiamme del caminetto poco lontano per farle proprie ed andare a sfiorare Colui al quale è sono stati votati mente ed Anima e che,ne era certa,ora stava osservando tutto quanto dall'immensità divina con il suo Occhio bruciante.E quasi verrebbe trattenuto il respiro stesso,nel momento fatidico in cui quelle uniche due parole di giuramento vengono pronunciate dal nuovo Sangue di Drago,un respiro che ora tornerebbe a farsi più profondo,inspirando l'aere elettrizzante colma di tensione e di adrenalina che si sarebbe venuta a creare in quella Sala così ampia,quasi ella volesse far propria tutta quell'ebrezza racchiusa in sole quattro mura,mentre lo sguardo segue silente i gesti di quel rito ormai completamente compiuto.Non una parola,non un'azione compiuta da quel corpo immoto che parrebbe essere stato scolpito da abile artista per ricreare una Venere perfetta ed intoccabile.[Areseth..Cala la tua Fiamma a proteggere il nuovo Eletto del nostro Popolo.].Preghiera soffusa,mormorata tra quelle labbra appena dischiuse che subito poi si chiuderebbero di nuovo in una morsa,lasciando che il capo s'inclini appena verso il basso,in cenno di Rispetto verso il nuovo Re,la chioma che andrebbe a baciare ribelle i lineamenti del viso affilato.Non ti pieghi,vero Draconica?Non ti inginocchi.Non l'avresti mai fatto per nessun mortale.

23:41 Larhon [Corridoio]: Probabilmente non siete a conoscenza di un fatto. Un fatto fondamentalmente ovvio, innegabile e immutabile: la pazienza non è la miglior dote di un Rosso. Anzi, per essere più specifico, non è e basta. Nel senso che quelle creature non ne posseggono, nemmeno un briciolo, non una misera goccia. Sapete, invece, cos’hanno in quantità decisamente illimitate? Irriverenza. Provate ad immaginare questa parola, ad assaggiarla, sotto al palato. Non credete che suoni meglio, rispetto a pazienza? Lui sì. Per quella lingua calza a pennello. Per quella bocca e la cicatrice muta del sorriso che accoglie tutto d’un tratto non esiste fonte d’ispirazione più degna di nota che non sia già tutta racchiusa nel mantello della sfacciataggine. Per tutti gli Alati... non ci siamo, non ci siamo affatto! Non esiste misura del tempo che possa adattarsi dignitosamente alle esigenze di un figlio del Fuoco. E’ il tempo a doversi piegare, al suo cospetto. Così, se per quella sala gremita d’anime insignificanti quegli istanti parranno eterni, immortalati nella costellazione dei ricordi più memorabili, per Vaalar sembreranno meri frammenti di inconsistenza, cocci rotolati a terra dal costato della fragilità che ha avuto l’ardire di accoppiare l’impurità e la purezza, generando l’abominio. Per fortuna esiste qualcuno in grado di distinguersi, per il Rosso, in quel marasma indistinto. Qualcuno che dalla spregevolezza della fallacità è stato in grado di innalzarsi, catturando ripetutamente l’attenzione di Vaalar. Ed è Lui a fiutarla, anziché l’uomo. Gli sembra di sentire il suo sangue, il suo cuore pulsante con la stessa vivida impelleza con cui avverte il proprio. Si delizia di tale consapevolezza, lasciandosi distrarre solo da un paio d’occhi che, inevitabilmente, finiscono nella traiettoria di quelli cristallini di Larhon. Ricambia interamente lo sguardo del Dorato, con la profondità inafferrabile che è propria di ogni Drago, di quella che ti scava dentro, che sconquassa la superfice, che viola ogni genere di terreno confine. Poi, incurante di tutta la cerimonia, non fa altro che cambiare posizione, spostando il peso da una gamba all’altra. Annoiato? E’ dir poco. Non vi è nemmeno qualche pollastrella da adescare. Non degna delle esigenze del Rosso,almeno . Quand’è che avrà fine, quest’assurdità? Incrocia le braccia. Sospira. Sbuffa. Arriccia le labbra. [Bla bla bla..] cantilena.

23:42 Tarik [Sala Del Trono]: Il draconico esegue il suo giuramento sotto lo sguardo suo e della platea che lo circonda. Tutti tacciono, tutti ascoltano, tutti riflettono. Il momento è molto solenne questo si percepisce nell'aria che lo circonda e un leggero sbuffo esce dalle sue labbra. Non è mancanza di rispetto verso la cerimonia ma lui aveva sempre preferito l'azione ai lunghi discorsi. Finisce il boccale che stringe tra le mani e senza guardare il servitore ne prende un altro dal vassoio sorseggiandolo mentre il Sommo Sacerdote completa l'incoronazione e consegna al nuovo sovrano i simboli della casata reale. Ora l'aria intorno a lui è meno tesa, come se il momento atteso da tutti fosse arrivato e se ne fosse già andato. Poco più avanti di lui uò osservare l'abito rosso della draconica che, fiera e composta, non perde di vista il trono. Sferza l'aria con la coda mentre la cerimonia prosegue e muove qualche passo verso il trono mentre la gente si sposta per cedergli il passo.

[ATTENDERE RESPONSO]

[E tutto si compie e il fato osserva, tutto arriva al culmine di quella serata, il Figlio dei Draghi giura fedeltà in poche semplici parole, che racchiudono in se molto piu che aria e suono, chiudono l’orgoglio e la fierezza di un intero popolo che ora lui rappresenta. Si perché Laedo il Sommo dei Sette va a prendere la corona d’oro e la poggia su quel capo, lasciando che il colore dei capelli di Ademon si intersechi perfettamente con quello del monile prezioso, segno di potere e rispetto. Parole solenni pronunciate dall’Antico, che lascia acclamare il Re ai suoi sudditi e a tutti gli altri abitanti di Raad riunitisi li. Preghiere mute agli Dei sussultano tra un presente e l’altro, qualsiasi sia il Culto…in quel momento tutti sperano in quella nuova figura reggente, tutti sperano che possa muovere qualcosa di buono contro la minaccia dell’Oscurità che ormai ha attanagliato sin troppi cuori e fatto sin troppe vittime. Quando Ademon si alzerà per recarsi presso il trono, la ove il Drago d’oro gli donerà i simboli reali, un applauso spontaneo partirà dalla folla, un applauso al quale seguiranno grida di gioia [Lunga vita al Re…Lunga vita ad Ademon Targayren!]. Molte voci si innalzano rompendo quella pace solenne che si era creata sino a poco prima, ma qualcosa deve ancora avvenire. Qualcosa di importante …qualcosa che tutti lascerà a bocca aperta! Non solo il fato sembra guardare quella sera, cosa sta accadendo nell’ambasciata draconica; anche altri occhi sono puntati in quel luogo…gli occhi di qualcuno molto piu potente…gli occhi di qualcuno molto piu in alto dei comuni mortali. Appena il primo tra i Draconici siederà sul trono…una strana luce scivolerà lungo le pareti della sala, fino ad arrivare a galleggiare sopra il capo del nuovo Re…da li lentamente scivolerà verso il basso e lo ricoprirà di uno strano bagliore dorato…un bagliore che ad Ademon donerà un senso di pace e sicurezza, un senso di forza e di coraggio…sensazioni di benessere e positive, che lo faranno sentire come tra le braccia di un padre affettuoso e protettivo verso il proprio figlio. {Ademon dei Targayren…} dirà una voce profonda e calda con tono solenne che infonde sugestione {guida con saggezza il tuo fiero popolo…sei sangue del drago…non dimenticarlo mai…Io Kalessin veglierò sul tuo cammino e sul tuo operato…} finite queste parole dal tono etereo, la luce attorno ad Ademon e le sensazioni collegate andrebbero a svanire lentamente come erano comparse. Chi sa cosa penserà il Rosso a questa apparizione di luce? E chi sa cosa penseranno tutti gli altri? Per ora l’incoronazione è avvenuta, il popolo draconico ha una nuova guida…e il fato non ha piu nulla da osservare se non persone che continueranno a festeggiare assieme questo nuovo inizio. Scivola via il destino…scivola e vola come era arrivato…fuori e lontano da quell’ambasciata…lasciando ai protagonisti stessi la libertà di scegliere il loro operato…[GDR END! GRAZIE PER LA GIOCATA…SCRIVETE COME E PIU VOLETE SENZA RESTRIZIONI!!! BUONANOTTE A TUTTI! I TURNI SONO GLI STESSI DI PRIMA COMUNQUE! CONTINUATE PURE IN AUTOMASTERING...MA RICORDATE DI POSTARE IN SUCCESSIONE AL MIO POST IN FORUM!]



00:07 Ademon [Sala Del Trono]: Rimane il silenzio per qualche istante mentre il Sommo con grazia si porta alle spalle per avvicinarsi altrono..sono pochi attimi a trascorrere prima che lo ritrovi di nuovo al cospetto dei tuoi occhi che seppur con la testa chianata verso il basso riescono a vedere la magnificenza di quei suoi movimenti... freddo l'oro della corona vien posto sulla tua testa , una corona molto piu' pesante di quel che realmente e' il suo peso , una corona indossata con onore da molti Targaryen prima di te e in quella corona in parte vive ancora la loro anima .. pochi attimi ancora in ginocchio prima che di nuovo l'eco della sua voce ti esorta ad alzarti , forzi sul piede d'appoggio riportandoti in piedi e darti modo per un'istante di volgere lo sguardo tra i presenti per poi con lo stesso ritornare innanzi a lui che ora in silenzio ma con movimenti fluidi ti indica il trono , sali il gradino e ti porti ad un passo da quella seduta , ti soffermi e riempi i polmoni di quell'aria che ora ti appartiene ,,dai le spalle a quel rosso velluto la mano sinistra e poi quella destra avvolgono i braccioli con le lunghe dita , la forza dellebraccia fa si che la tua seduta sia quasi uno sfioro su quella stoffa per poi invece lasciarti andare nell'occupare quel posto che pulsa ora nuovo Sangue di Drago... rimane il tuo sguardo sul Sommo e alle sue parole [ Permettervi?...E' un'onore ricevere dalle vostre mani quel medaglione e quell'anello ]..annuendo poi con il capo la sua richiesta ... [ Voi avete portato qui in questa serata lo spirito dei Draghi .. avete incoronato me ..ma allo stesso tempo avete ridato fluidita' alla purezza del nostro sangue ]..ti alzi , ti avvicini a lui e di nuovo ti inginocchi alla sua figura ,ora e' un Re li ai suoi piedi a rendergli onore ... un rispetto che gli e'dovuto ora e sempre ... lasci che ti ponga il medaglione al collo e gli porgi la mano per l'anello ... e poi se null'altro lui ha da proferire ti rialzeresti per rimetterti sul trono e far cenno ai servitori e ai musici che ora e' giunto il momento di fare festa....

00:17 Laedo [{sala Del Trono}]: Un bagliore di luce scivola come balsamo sulle pareti addensandosi presso il corpo del nuovo sovrano. Sei stato benedetto Ademon. Da Colui che illumina i cammini di ogni singolo Essere con la propria luce: la luce della speranza, della bontà, della vita. Non può che compiacersi di questo. La divinità ha parlato al nuovo sovrano e forse ei è talmente preso dall'evento da non essersene accorto, oppure da esserselo immaginato, tuttavia può percepire una sorta di protezione che forse erroneamente attribuirà al Sommo Sacerdote. Detto ciò si allontana dal trono congedandosi con un mezzo inchino, dovuto più alla presenza di Kalessin che nei riguardi del draconico, e presto va a congedarsi [ Vi ringrazio. Mi ritiro nei miei alloggi, Altezza ] ricercando uno spazio per stare in solitudine con i suoi pensieri tenendosi a una distanza di 15m dal Rosso prima di uscire. {S.U.:Conoscenza sensibile III} ricerca, quindi, con la mente ed i propri istinti quel contatto con il parirazza, lo rammenta bene - i draghi hanno una memoria eccezionale - per poi salutarlo mentalmente {S.I: Telepatia III} [ Non sono per niente stupito di vedere che sei sopravvissuto alla guerra Larhon.. ] queste sono le parole che il Rosso dovrebbe sentir rimbombare nella propria mente udendo una voce ormai inconfondibile di un drago Antico, raschiante e tonante che lo saluta come un padre che si rivolge al figlio [ Sono solo sorpreso di vederti qui ] ironizza. Quelle parole non sono altro che un 'affettuoso' saluto, come da parte di un padre nei confronti di un figlio. Null'altro aggiunge e nuovamente si ritira uscendo dalla stessa porta in cui ha palesato il suo ingresso. Ad accoglierlo le ombre della notte increata a minacciare la luce che guida ogni sua azione, il Fuoco delle intenzioni non può oscurare la devozione di un Drago di Luce votato anima e corpo alla sua causa. Di questo trono, Ademon, e di questa imperiale sovranità adornata di splendore, armata di potenza, potresti anche considerarti degno agli occhi del Rosso se ascolterai i consigli e i giudizi di chi ha vissuto per millenni in questo mondo. Tutto a suo tempo.

00:25 Elriel [§sala Del Trono§]: Passano i secondi,tramutandosi in minuti,in quella serata che ormai s'è trasformata in Notte avanzante senza stelle a rischiarare il firmamento lontano,nessun raggio d'argentea Luna a fendere le nubi esterne ed a riverberare contro i vetri incorniciati delle finestre...solo il bagliore crepitante del caminetto all'interno della Sala illumina tutti gli astanti,inondando ciascuno dei presenti con il proprio soffuso calore,portando Luce in quel Rito solenne che altrimenti sarebbe rimasto prigioniero dell'Ombra notturna.Quasi la vedrebbero sorridere gli occhi attenti del Fato mentre la mente rincorrerebbe quel pensiero fuggevole,labbra che solo in modo flebile s'inarcherebbero dal lato sinistro,lasciando che nella testa e nel Cuore divampi la salda certezza del proprio Credo,giacchè quel misero caminetto nel buio altro non era che piccola propaggine del Fuoco Sacro di Areseth sempre presente ad incrinare la Tenebra più oscura.Tutto è compiuto,tutto s'è svolto.Giuramenti sono stati fatti,corona ed emblemi sono stati donati,assieme ad oneri e responsabilità.Applausi di gente mondana estranea alla stirpe fendono l'aere,uniti a grida di giubilo più o meno sincere che inneggiano al nuovo Re.Ma sarebbe ben altro ad intercettare l'attenzione tua,Draconica..quel bagliore dorato e quella voce profonda che per pochi attimi si farebbe udire ma che quasi ti farebbe mancare per un istante solo il respiro.Kalessin.Il Primo tra i Sette,l'incarnazione Divina della Luce.Di certo lei,una Figlia dei Draghi,non avrebbe mai dimenticato quel momento prezioso come il più grande dei tesori.Ma in fretta ti ricomporresti,Signora dei Cavalieri,eretta e fiera nella tua immobilità che trasuda Bellezza,lasciando che le labbra ora finalmente si schiudano,lasciando uscire la voce in parole che parrebbero senza senso,simili al rombo del grugnito sommesso degli stessi Draghi.[Hon,Hua,Hon...Hon,Huan,Hon...HON!HUA!HON].E si ripeterebbero quei suoni per altre quattro,cinque volte,di volta in volta sempre più forte,la voce che quasi parrebbe divenire tonante,gli astanti Draconici che probabilmente aggiungerebbero le proprie voci,mentre i musici,come indotti dall'Istinto,prenderebbero a tenere il tempo,scandendo il ritmo..E poi,il canto.Un canto quasi potente,marziale,graffiante e poco aggraziato che emergerebbe dalle labbra d'ella,unitamente alle voci altrui.[Dovahkiin, Dovahkiin, naal ok zin los vahriin,Wah dein vokul mahfaeraak ahst vaal! Ahrk fin norok paal graan fod nust hon zindro zaan,Dovahkiin, fah hin kogaan mu draal!].Ed esploderebbero le voci dei Draconici presenti,continuando quel canto gutturale,sibilante,quasi duro...in un inno al nuovo Re che la stessa Signora dei Cavalieri aveva iniziato,volutamente.[//http://www.youtube.com/watch?v=5xHRQL5R4Do].

00:54 Larhon [Sala]: Un nuovo Re si fa carico del peso di antichi onori. Un nuovo discendente dell’Antica stirpe siede sul trono dei draconici, incorato da Colui che, nell’inafferrabilità del tempo, si è guadagnato, tra gli alati, se non l’affetto di sicuro il rispetto del Rosso. E Vaalar tutto osserva, tutto assimila, tutto recepisce. Perché per quanto sembri totalmente disinteressato al corso degli eventi, per quanto la sua controparte meramente umana sembri esclusivamente devota alla soddisfazione di ciò che corrisponde interamente al piacere carnale, quale che sia la forma con cui esso si manifesta, vi è comunque una parte di lui, quella che, nel profondo, si riveste di scaglie di rubino, che accarezza quella sala e l’infragibilità del giuramento che il biondo si accinge a prestare con una inviolabile profondità che nessuno, al di là dei Draghi, potrebbe dimostrare di possedere. E’ come se attendesse qualcosa, nell’impazienza di quel frangente che per il figlio del fuoco si estenderà ben oltre il simulacro di una semplice notte. E’ come se pretendesse qualcosa che vada ben oltre un’accozzaglia di parole, dal nuovo reggente. Non ripone in egli la sua fiducia, questo, probabilmente, non accadrà mai, ma gli concederà comunque il privilegio di un’aspettativa, soffermandosi, più che su quel volto virile, sull’aura che lo riveste, ora investita di una luce che agli occhi del Rosso non apparirà inosservata. E’ per questo che compiono un guizzo. E’ per questo che l’azzurro ingurgita per un lungo istante il nero della pupilla, riflettendo su di sè il riverbero aureo che sembra risvegliare improvvisamente qualcosa, sul fondo voluttuoso di uno spirito devoto alla contaminazione del peccato. Non è qualcosa di esattamente positivo, ma è pur sempre qualcosa che lo smuove, che lo agita, che gli permette di spezzare la staticità con cui si è offerto a quel luogo, inducendolo a sciogliere l’intreccio delle braccia e a compiere mezzo passo in avanti, con il capo leggermente inclinato in avanti e lo sguardo trepidante, immobilizzato laddove Kalessin sembra essersi manifestato [Esibizionista] sputa fuori quella parola subito dopo averne assaggiato il gusto sotto la lingua, mostrando una smorfia che è a metà fra il disgusto e la beffa, alzando una guancia, aggiungendo pieghe su pieghe al di sopra della pelle dapprima perfettamente distesa. Poi, è il turno di Laedo. Si potrebbe quasi dire che le attendeva con impazienza, quelle parole. Riempiono la mente della forma ibrida con la quale si palesa al mondo in questo momento ma investono in particolar modo quella del Rosso che, sul fondo di una coscienza infinita, libera un ghigno incredibilmente gutturale e cavernicolo. Sposta lo sguardo. Non accarezza più la figura del Dorato. Finge di interessarsi ad altro, a quell’ammasso di mani impegnate nell’atto di sperperare applausi. Eppure ogni fibra del proprio essere adesso è protesa nella direzione del figlio della Luce. E’ come se in qualche modo potesse e volesse intrecciare i fili delle loro esistenze, attraverso il messaggio che gli riserva in risposta. E mentre lo fa, sorride. Sorride di un sarcasmo che calzerebbe tanto bene solo a lui. Sorride, ebbro di ironia, ubriaco di pensieri *Oh credimi, non sei il solo.* si è stupito per sé stesso, per aver concesso ai comuni mortali il privilegio di una visione simile. Probabilmente entrambi sanno benissimo che perfino dietro quell’apparizione vi è una ragione che per molti potrebbe esser ritenuta come inaccettabile, legata quasi totalmente ad un proprio tornaconto. Magari le cose stanno davvero così. O magari no. *Anche io sono felice di rivederti. Cerca di imprimerti bene queste parole, nella memoria, perché non le ripeterò un’altra volta* ed infine si unisce agli applausi, guardandosi intorno, facendosi beffe di quella gioia, partecipandovi ma senza crederci davvero, sorridendo, ridendo perfino. Una risata disumana. La risata di un Drago. Al coro non si unisce, quello no, ma ne cerca la fonte, tagliando la folla con noncuranza. Presto la raggiungerà.[//Telepatia]

00:55 Tarik [Sala Del Trono]: Ed ecco, l'incoronazione è terminata. Unisce la sua voce al coro che grida per il sovrano anche se il suo tono di voce rimane calmo. Poco dopo la musica riprende e tutti sembrano come sciolti da un immobilità e cominciano a bere e a parlare tra di loro. Prendendosi un altro boccale allontana con un gesto il servitore che gli era rimasto vicino e supera un gruppetto di dame che lo guardano maliziosamente. Scuotendo la coda sorride loro e strizza l'occhio per poi allontanarsi mentre il rumore dei suoi zoccoli è coperto dalla musica e dal vociare intorno a lui. Il nuovo sovrano sembra cosi splendente davanti a lui e quando i loro sguardi si incrociano china il capo in segno di rispetto verso il draconico. Lancia un occhiata alla draconica li vicino e sorride mentre finisce l'ennesimo boccale ascoltando affascinato il canto che aveva cominciato.

PUNTEGGI CONSIGLIATI:


ADEMON:[Attento ai responsi del master :P] 18 PE
LAEDO: 18 PE
LARHON: 18 PE
ELRIEL: 18 PE
TARIK: 18 PE

(Aggiungere punteggio in piu per chi continua in automastering ovviamente!)
=Elwing=
00giovedì 12 dicembre 2013 02:30
Breve prosecuzione in Automastering

Partecipanti: Elriel-Larhon.

01:12 Elriel [§sala Del Trono§]: Il canto s'espande,ebbro d'adrenalina,esplodono le voci
all'unisono,in quel canto gutturale che sembra aver radici lontane nel Tempo.Eppure
tu,Draconica,tu che hai iniziato quell'inno nella Vera Lingua ora hai le labbra nuovamente
serrate,la voce tornata ad essere ingoiata all'interno del corpo,come se già fosse stato dono
prezioso e rarissimo per gli astanti l'averla anche solo ascoltata.Probabilmente coloro che
non appartenevano alla sua stessa stirpe e che erano presenti solamente per partecipare a
quell'evento mondano avevano tappato le orecchie o fatto smorfie di completa disapprovazione
nell'udire la sua voce femminile modulata in quel modo gutturale,sibilante e di certo non
propriamente aggraziato...ma poco le importava.Non era una cantante,non faceva sfoggio
d'abilità canora per compiacere altrui presenza.Tutt'altro.Era fiera di ciò che era,del
Sangue che le ribolliva nelle vene,era Orgogliosa di avere l'onore di poter parlare quel
linguaggio millenario appartenente alle Creature più Antiche di sempre.I Draghi.Chi non era
un Draconico..o chi non era un Drago stesso,non poteva comprendere certo il valore di quella
lingua sibilante ed a tratti anche dura.Cenno di Rispetto verrebbe donato al nuovo Sovrano
tramite il capo e mentre quell'inno andrebbe a cessare,ecco che l'intero corpo snello
verrebbe indotto a muoversi,rompendo la staticità.Si volta,donando quasi le spalle al
trono,iniziando a muovere qualche passo in avanti,come a voler prendere le distanze da quel
seggio regale ora nuovamente occupato.E la fanno passare,gli astanti si scostano innanzi a
lei,cedendole il cammino,creando un varco,come se anch'ella rappresentasse una Sovrana..una
Regina.Tutto ciò che vuole è allontanarsi dalla calca,dalla ressa di quella popolazione
venuta alla festa che ora trovava godimento nell'alcool..Ma non si rende conto
che,inconsciamente,si sta avviando nella direzione complementare a quella del Rosso,come se
entrambi fossero due calamite che s'attraggono l'una verso l'altra.S'arresterebbe così
innanzi ad ei in un fruscio di velluto,le iridi bicrome che non possono far a meno di
notarlo,d'incontrarne lo sguardo di ghiaccio,lasciando che le labbra prorompano in poche
frasi,ironiche.[Non credevo di trovarvi a questo evento così...solenne.].Beffardo sorriso ad
inarcare le labbra morbide in direzione del Rosso...piega che sempre alberga sul viso d'ella
nei loro incontri.

01:40 Larhon [Sala]: Il canto si eleva, accarezza le labbra di molti, riempendo l’etere di
suoni gutturali, significativi, comprensibili solo per le orecchie di coloro che conoscono la
vera Lingua, che aggiungono all’inettezza delle vite insignificanti dei presenti il
privilegio di poter udire il più puro Verbo. Eppure la voce di colei che ha dato origine a
quella sinfonia si interrompe, tutto d’un tratto, costringendolo ad appellarsi ad altri sensi
per individuarne la collocazione esatta. E’ una caccia al tesoro non esageratamente difficile
per il figlio dei draghi, comunque, giacché egli ha ben impresso nella testa l’odore della
femmina. Saprebbe riconoscere l’impetuosità di quel Sangue anche all’interno di una folla più
vasta di questa. Calca il pavimento con grazia, come un felino pronto a sfilare attraverso il
folto, tra alberi cresciuti a poca distanza gli uni dagli altri e boscaglia incontaminata,
senza aver bisogno di sfoderare chissà quale abilità per farsi spazio tra i vari drappelli
che vanno a scomporsi dal momento che sono gli astanti stessi ad agevolare il suo passaggio.
Forse perché l’aura di quel Drago vibra di un vigore incontrastato, espandendosi al di là di
quella forma come uno scudo, come un drappo minaccioso e invisibile. Mantello con il quale,
prima ancora di catturarla nella propria visuale, già abbraccia Elriel, nel silenzio mentale
che precede ogni genere di suono. Rimane solo un ultimo ostacolo da superare.. un individuo
che, probabilmente per distrazione, si posiziona di profilo tra i due, concentrando tutta la
sua euforia sui festeggiamenti. Puzza di gioia. E’ altamente vomitevole. Senza nemmeno
domandarsi di chi o di cosa si tratti Larhon, con gli occhi già puntati in direzione del
Cavaliere, impone con forza le proprie mani sulle spalle di costui, per cercare di scansarlo
con una quantità di gentilezza davvero misera. Agevola la comparsa del sorriso solo quando si
priva di quell’impaccio, togliendolo di mezzo, incurante di qualsiasi reazione dovesse o non
dovesse giungere dall’altra parte, ora che, finalmente, può soffermare del tutto l’attenzione
sulla draconica. E’ chiaramente compiaciuto nel vederla in quelle vesti ma è con un’enfasi
esageratamente teatrale che la fissa, scivolando addosso al suo abito con fare quasi
estasiato. “Davvero?” Non è stupito di sentirselo dire visto che si tratta pressappoco della
stessa affermazione che gli ha riservato il Dorato ma finge comunque di apparire stupito,
alzando le sopracciglia e ingigantendo la dimensione degli occhi. “Beh sì, non mi è difficile
intuire il perché..” abbassa la voce, rendendo il tono molto più colloquiale, complice
perfino “Tutto questo..” lancia uno sguardo nei dintorni, palesando una smorfia chiaramente
disgustata “lerciume, mi da i brividi... ma fortunatamente vi è anche chi sa distinguersi
dalla massa” e così dicendo torna ad accarezzarla con lo sguardo, regalandole un sorriso
sghembo. Il sorriso di un rapace dal quale non devi aspettarti assolutamente nulla di buono
“Forse dovrei partecipare più spesso a degli eventi del genere..” non si spreca in
complimenti. I suoi occhi, il modo in cui la guarda, la linea delle labbra che le mostra
dovrebbero parlare da sé “Ti unisci al banchetto?” e non le chiede il permesso, né le offre
il braccio per far sì che lo incastri nel proprio, quando le soffia contro quella proposta, a
pochi centimetri, si limita solo a passarle al fianco sinistro, cercando di scivolare con il
dorso dell’indice sul braccio della draconica nella sua interezza, delicatamente, prima di
raggiungere la sua mano nel tentativo di intrecciarla alla propria. Si potrebbe quasi dire
che quella domanda custodisca in sé un senso ben più profondo di quello che dovrebbe lasciar
trasparire. Ricorda lontanamente idee lascive. Ma con quel folle di Larhon niente è mai
certo. Ciò che è certo è che ha sete. Per davvero.

01:57 Elriel [§sala Del Trono§]: Lo studi,Draconica,come sempre accade nei momenti in cui i
vostri cammini si intersecano,le tue iridi di smeraldo e rubino che in muto contatto vanno a
ricercare quelle altrui,per intrecciarvisi in un legame invisibile di cui solamente loro
erano a conoscenza,di cui solo loro potevano sentirne l'intensità sconcertante.Chiunque,in
quella Sala,se si fosse interposto tra ella ed il Rosso,avrebbe potuto rimanere ustionato
dalle scintille di Fiamma ardenti nei loro animi,nei loro occhi...e nessuno dei presenti a
quella festa potrebbe rimanere indifferente innanzi alla Perfezione racchiusa nella Beltà di
quelle due Creature viventi che ancora una volta erano state spinte dal Destino Burattinaio
ad incontrarsi nuovamente,calpestando all'unisono quel palcoscenico fatto di
celebrazioni,grida ed ebrezza mondana permeanti l'aere tutt'attorno a loro.Coglierebbe gli
sguardi che il Rosso le riserva,si sente osservata in tutta la propria interezza,come se
l'altro volesse spogliarla di tutto ciò che ora la ricopre,per lasciarle indosso solamente la
sua pelle.Ma non si ritrae a quegli sguardi,non fugge,pur in vestigia di Guerriera sempre
permane una Donna,Venere che intimamente ben gradisce attenzioni di quel tipo,nonostante sia
totalmente indifferente a ciò che potrebbe essere la mera Vanità senza scopo.[Dentro il
marcio della cenere c'è sempre una brace che ancora brucia..].Sprezzante ed al tempo stesso
soffusa la frase che emerge dalle labbra morbide,in caldo verbo che continua [Forse dovremmo
parteciparvi più spesso entrambi,vista la nostra..Fortuna.].Quasi un sussurro quelle ultime
parole,la linea inarcata delle labbra in un sorriso beffardo ed accattivante.Brivido lungo la
schiena discende nel momento in cui il braccio viene sfiorato dal Rosso,sorriso irriverente
quello che ad ei vien donato,mentre i musici intonano note di danza allegra
(//http://www.youtube.com/watch?v=Je_AJwNwvsQ),prima che altro verbo giunga in risposta
[Solamente se tu mi concederai la danza..].Non un ricatto,bensì una richiesta..Dare per
avere,come sempre,mentr'ella lascerebbe che la mano s'intrecci con quella altrui,con
naturalezza,almeno inizialmente..e solo nel momento in cui entrambi raggiungeranno il
banchetto,se il Rosso lo concederà,scioglierà il contatto reciproco...Ma sarebbe rimasta
accanto al Rosso Larhon per il resto della festa..senza intenzioni lascive,non si sarebbe
concessa,non ancora.Forse in Futuro,chissà..Ma nessun altro in quella Sala avrebbe meritato
la sua compagnia.[//Exit].

02:19 Larhon [Sala]: “..e dalla brace può sorgere un fuoco avvampante” termina, come se quelle parole fossero già state pensate per conoscere la loro conclusione fra le labbra del Rosso. “Forse” ripete, rimarcando il sorriso ignobile che gli riempie la faccia, offuscando ogni pensiero anche solo lontanamente positivo dietro una patina di oscurità e peccato. Se non vi fosse il Fuoco ad animarlo quel Drago sarebbe una macchia nera. Solo una macchia nera che inghiotte ogni cosa, trasformandola in Caos. Eppure vi è dell’altro, lo stesso rosso che si può intravedere sul fondo dei suoi occhi di cristallo, nel cuore pulsante di quella creatura alimentata esclusivamente da istinto e passioni sfrenate. Non si perde quel brivido, giacché è egli stesso a provocarlo, così come non esclude, dalla parabola delle proprie attenzioni, la risposta sagace della draconica che ancora una volta si dimostra in grado di fronteggiarlo senza problemi, risvegliando l’orgoglio insito che l’Alato prova nei suoi riguardi. *Affare fatto* risponde senza indugi, sbattendo le ciglia nere e lunghe sugli occhi come a voler enfatizzare il corso della volontà con la quale asseconderà piacevolmente i desideri della femmina. Si daranno alle danze, dopo aver bevuto. Probabilmente Elriel scoprirà l’ennesima dote del Rosso stanotte dal momento che, nella sua ferrea educazione sono state incluse anche lezioni di ballo. Per confondersi perfettamente fra la melma devi divenirlo a tua volta, abbassarti al loro livello, votarti ai loro impulsi. E a questo piano Larhon si attiene, dividendo con Elriel l’intimità di una danza che sì, probabilmente non sarà carnale, non per questa notte, ma che li unirà come se fossero un tutt’uno. Un solo essere, un solo spirito, un solo Fuoco.
-Galian-
00giovedì 12 dicembre 2013 17:06
GDR APPROVATO:


ADEMON: 18 PE
LAEDO: 20 PE
LARHON: 20 + 5 = 25 PE
ELRIEL: 20 +5 = 25 PE
TARIK: 18 PE


ANNOTAZIONI: non ho aggiunto due punti in più come agli altri ad Ademon e a Tarik, poichè nell'ultimo post non è stato seguito il responso del master, responso molto importante per la trama e per lo stesso Ademon. Sarà stata l'ora tarda :) [SM=g2439319]

Poi una nota generale rivolta a tutti chi più chi meno :) , ho notato che in alcuni punti, le indicazioni del master (come posizioni ecc.) non sono state seguite, queste sono piccolezze che non influiscono sul punteggio, però credo sia giusto farlo notare :) Per il resto complimenti e "lunga vita al nuovo re" [SM=g2439354]


PUNTEGGI AGGIORNATI



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com