Un milione di bibbie per il Brasile

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S_Daniele
00sabato 6 marzo 2010 07:24
Al via la campagna promossa dalla Conferenza episcopale

Un milione di bibbie per il Brasile


Brasilia, 5. Portare la Parola di Dio a tutti coloro che, in Brasile, non possono permettersi di comprare la Bibbia e altri sussidi didattici per intraprendere il cammino dell'evangelizzazione. Si tratta dell'avvio di una formazione permanente personale e comunitaria per riuscire a divenire "discepoli e servitori della Parola di Dio". È questo l'obiettivo del progetto "Un milione di bibbie", che ha per tema il passo del Vangelo di Matteo, "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
La campagna nazionale, elaborata dalla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), in collaborazione con la Commissione per la Missione continentale nel Paese, sarà lanciata, la prossima settimana, dall'arcivescovo di Teresina e presidente della Regione nord-est 4 della Cnbb (Piaui), monsignor Sérgio da Rocha.
Il progetto sarà avviato anche nelle diocesi di Picos, dal vescovo Plínio José Luz da Silva, di Campo Maior, dal vescovo Eduardo Zielski e di Oeiras dal vescovo Juarez Sousa da Silva.
"Sono grandi le aspettative pastorali della Regione 4 nord-est della Cnbb. Tutte le diocesi - sottolinea il vescovo di Picos - hanno già ricevuto il materiale della campagna regionale e i presuli si sono confrontati sui criteri da adottare per la distribuzione e sulle modalità della pastorale territoriale. Ci auguriamo che la nostra esperienza possa essere condivisa con le altre Chiese locali del Brasile".
Secondo il vescovo Dimas Lara Barbosa, segretario della Cnbb, "i presuli brasiliani intendono offrire a tutte le diocesi, agli enti e agli operatori pastorali del popolo di Dio, ai movimenti, associazioni e gruppi di ispirazione cattolica, un mezzo indispensabile, il libro della Bibbia, per la crescita spirituale e culturale dei singoli e della comunità. Un servizio per formare futuri missionari e discepoli chiamati ad annunciare la Buona Novella di Gesù Cristo al mondo e alla città".
A illustrare il progetto è uno degli organizzatori, Padre Altevir Silva, consulente della Commissione episcopale per la pastorale e l'azione missionaria della Cnbb e segretario esecutivo del Consiglio missionario nazionale:  "Il cammino aperto da parte della Conferenza di Aparecida - spiega il religioso - mostra che la Parola di Dio è una lettera d'amore al suo popolo. Il contesto brasiliano certo è segnato da molte povertà, dalla miseria dalla impossibilità per molti addirittura di nutrirsi. Verso gli ultimi e gli emarginati la Chiesa, concretamente, protende il suo cuore. Anche il "Progetto un milione di bibbie" è un gesto di carità ecclesiale, in quanto tende a saturare il desiderio della Parola di coloro che non possono permettersi di avere tra le mani una Bibbia".
"La lettura orante della Bibbia - conclude il religioso - è l'anima della Missione continentale".
Padre Altevir ricorda che la stampa del milione di bibbie è stato il frutto di donazioni. Alle diocesi verrà consegnato un "kit" che contiene, oltre la Sacra Bibbia, la Bibbia per bambini, un opuscolo per il catechismo e una guida per la lettura della Bibbia.
Intanto, insieme con la carità spirituale, la Conferenza nazionale dei vescovi brasiliani ha accolto e approvato all'unanimità il "Progetto della Chiesa del Brasile, solidale con Haiti", presentato al Consiglio permanente della Cnbb, dal Consiglio dei religiosi del Brasile (Crb) e dalla Caritas Brasile.
Suor Antonia Mendes Gomes, incaricata dalla Crb per il progetto di solidarietà con Haiti, ha spiegato che l'iniziativa, ancora in fase di preparazione, intende dare vita a una équipe multidisciplinare  di  religiosi e religiose  per  andare  a prestare la loro opera nella capitale haitiana di Port-au- Prince.
Il progetto consiste nella creazione di una comunità religiosa ad Haiti per assistere i bambini mutilati vittime del terremoto.
La comunità avrà sede a Port-au-Prince e sarà attiva per la durata di un minimo di cinque anni e un massimo di dieci. Il progetto prevede che il gruppo operativo sia costituito da una équipe multidisciplinare:  religiosi e religiose appartenenti a diverse congregazioni; operatori laici di varie discipline, cioè medici, infermieri, terapisti, fisioterapisti, educatori e assistenti sociali.


(©L'Osservatore Romano - 6 marzo 2010)
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