Un’italiana premiata per le sue ricerche contro l’AIDS

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harrypotter79
00domenica 24 maggio 2009 00:15
Lucia Lopalco ed è stata l’unica italiana, su nove europei, a ricevere 100 mila dollari della Bill and Melinda Gates Foundation


Dopo la prima astronauta italiana entrata nel team dell’Agenzia Spaziale Europea – la famosissima Samantha Cristoforetti, di cui tanto si parla in questi giorni – un’altra donna, anche lei italiana, ha varcato i confini delle Alpi, per distinguersi a livello internazionale. Lei si chiama Lucia Lopalco ed è stata l’unica italiana, su nove europei, a ricevere 100 mila dollari della Bill and Melinda Gates Foundation per la seconda edizione del “Grand Challenge Exploration”, l’iniziativa pensata dal guru di Microsoft per sostenere gli scienziati di tutto il mondo, nei loro progetti contro la povertà e le malattie nei Paesi in via di sviluppo.

Responsabile dell’Unità di immunobiologia di HIV della divisione di immunologia, trapianti e malattie infettive dell’ospedale San Raffaele di Milano, la Lopalco si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento economico che, per i prossimi dodici mesi, darà un importante contributo finanziario alle sue sperimentazioni che, da dieci anni, sono alla ricerca di un nuovo metodo nella lotta all’AIDS. Un approccio così innovativo da aver conquistato addirittura il primo posto nella categoria dedicata agli scienziati immunologi.

«Ovviamente questo premio mi riempie di orgoglio – spiega la Lopalco – anche perché quest’anno si sono presentati oltre 3mila ricercatori e ne sono stati premiati soltanto 81, di cui nove europei». Ma in cosa consiste questo nuovo vaccino che parla milanese? «Il mio progetto – continua la dottoressa – punta a sconfiggere il virus indirettamente, bloccando una proteina dell’uomo, la CCR 5, che l’HIV utilizza per entrare nelle cellule. Finora, gli approcci hanno sempre cercato di bloccare il virus, io invece voglio bloccare la porta dalla quale potrebbe entrare il virus». Insomma, anziché sconfiggere il virus, una volta che il contagio è già avvenuto, l’équipe milanese vuole trovare il modo per evitare a priori che il contagio si verifichi, sbarrando al virus la porta d’ingresso nel corpo umano. « Di fatto sono degli anticorpi - continua la ricercatrice - il modo per bloccare l’azione del virus esiste e l’ho riscontrato in alcune persone che sono resistenti al virus in maniera naturale, come se fosse già stati vaccinati». Un vaccino preventivo e non curativo, insomma, che infatti andrebbe somministrato, nelle persone a rischio contagio, prima della potenziale esposizione al virus: per esempio, nelle future madri africane, prima che trasmettano il virus al feto. Un’innovazione che, secondo il team della Lopalco potrebbe davvero permettere di compiere una svolta perché, a differenza dei farmaci vaccinali sperimentati finora, potrebbe essere usato su larga scala.

L’équipe del San Raffaele, composta in tutto da quattro persone oltre alla dottoressa Lopalco, avrà quindi un anno per mettere a punto le ultime sperimentazioni e il modello scientifico, grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Fondazione, e se il loro lavoro sarà ritenuto idoneo, ancora una volta, riceveranno un contributo ancora più importante: un milione di dollari all’anno per due anni. Per compiere la svolta decisiva, passare alla sperimentazione sui primati. Sperando di poter arrivare, prima possibile, a curare gli esseri umani.

www.ifgonline.it/pub/167/show.jsp?id=4679&iso=1&is=167

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harrypotter79
00domenica 24 maggio 2009 00:18
IT: Aids, Bill Gates sostiene progetto vaccino hi-tech
Milano, 21 mag. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ha ricevuto il sostegno di una delle fondazioni piu' importanti del mondo: la Bill and Melinda Gates Foundation. E adesso Lucia Lopalco, ricercatrice dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano (responsabile dell'Unita' di immunobiologia di Hiv della Divisione di immunologia, trapianti e malattie infettive), con i 100 mila dollari ricevuti in premio per il carattere innovativo della sua ricerca potra' continuare il suo progetto: mettere a punto un vaccino hi-tech contro l'Aids. Obiettivo: bloccare la via d'ingresso nelle cellule al virus Hiv, grazie a un anticorpo che riconosce la proteina CCR5 principale corecettore del virus. Per la prima volta - spiega una nota dell'ospedale lombardo - si vuole produrre un vaccino che invece di dirigersi direttamente al virus colpisca la proteina cellulare utilizzata dallo stesso. La grande variabilita' del virus non consente infatti, attualmente, di avere un vaccino efficace basato sulla generazione di anticorpi neutralizzanti. Il nuovo approccio a cui sta lavorando l'equipe diretta da Lopalco permette invece di indirizzarsi verso una proteina specifica, che e' ridondante e identica in tutti gli individui. Cio' esclude il problema della variabilita' e rende quindi questo vaccino utilizzabile da tutti. Se dopo un anno di ricerche, sostenute grazie alla somma ricevuta, il gruppo di Lopalco otterra' i risultati attesi, la Bill and Melinda Gates Foundation riconoscera' un ulteriore finanziamento: un milione di dollari l'anno per due anni, che verranno utilizzati per testare in vivo sui primati l'efficacia di questo nuovo approccio. Lopalco e' l'unica italiana tra i nove europei a vincere uno degli 81 premi assegnati quest'anno dalla fondazione statunitense nella seconda edizione del 'Grand Challenge Explorations', iniziativa nata per sostenere gli scienziati di tutto il mondo a sperimentare vie concrete, ma insondate, per il miglioramento della salute nei Paesi in via di sviluppo.

www.adnkronos.com/IGN/CyberNews/?id=3.0.3344024295
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