Per ricordare il 2016
Ali Muhammad (ex pugile). Ha convissuto 32 anni con il morbo di Parkinson. Ultimo, traballante tedoforo ad Atlanta, ha commosso il mondo non con la sua forza ma con la sua debolezza. E' stato il più grande da vivo, resta il più grande da morto.
Anas Al Basha (volontario). Siriano, noto come il clown di Aleppo. Membro di Space for Hope, che si occupa di 12 scuole e 4 centri di recupero psicologico per i bambini orfani in una città dove la guerra è quotidiana. Parrucca arancione, naso rosso, gran cappello di feltro giallo la sua divisa, il sorriso la sua unica arma. Morto nel bombardamento del quartiere di Mashhad, a 24 anni. Lascia una vedova, a due mesi dal matrimonio
Armstrong Kristin (ciclista Usa). Addii e ritorni senza macchia, a differenza dell'omonimo Lance. Oro a Pechino nella crono, annuncia il ritiro per maternità. Torna a Londra nel 2016: altro oro e altro ritiro. Si ripresenta a Rio, a 43 anni, e vince il terzo oro. Poi annuncia il ritiro. Definitivo, si ha ragione di credere: 9.
Aru Fabio (ciclista). Il 2017 sarà meglio del 2016, perché peggio è difficile. Mi ha deluso: 5.
Atletico Nacional (squadra di calcio colombiana). Le due finali per l'assegnazione della Copa Sudamericana (equivalente della nostra Uefa) non si sono svolte. L'aereo della Chapecoense s'è schiantato sulle montagne intorno a Medellin e quelli dell'Atletico hanno deciso che la Copa apparteneva ai colleghi morti. Gesto nobile, immediato, 10,e nemmeno tanto scontato. Come si vedrà più avanti alla voce CFB
Bardet Romain (ciclista). Il coraggio di improvvisare ma soprattutto, prima, di buttare via le stramaledette (da me) oreillettes. Gesto malinconicamente isolato, 8 a lui ma non dispero.
Basile Fabio (judoka). L'oro più inatteso di Rio. Forse non ci sperava nemmeno lui, quasi uno sconosciuto nel ranking mondiale.
Belotti Andrea (calciatore). Non ho più dubbi: il miglior attaccante della sua generazione. 8.
Berardi Domenico (calciatore). Come fosse sparito. Che succede?
Bignasca Nicola (scrittore). Ticinese, affronta i temi dell'omosessualità e del machismo nel calcio con il romanzo 'L'arbitro arcobaleno' (ed. Fontana).
Blengini Gianlorenzo (ct pallavolo maschile). Risolvo salomonicamente l'alternativa Juantorena- Zaytsev, che potevo risolvere anche scegliendo Giannelli (che però era già nei 100 nomi del 2015). L'argento (grandissimo) di Rio lo identifico con questo ct di buone maniere, piuttosto schivo. Che ha sconfitto un'altra regola non scritta: un allenatore di club non può contemporaneamente coprire il ruolo di ct. Appunto: non scritta e, da Rio in qua, un po' meno detta.
Bollani Stefano (musicista). 'L'importante è avere un piano'. Bel programma, bravo lui che può essere il Lelio Luttazzi di questo scorcio di secolo: 8,5. E 4 alla Rai che non trova di meglio che mandarlo in onda verso le 23, o anche alle 23.45.
Bolt Usain (atleta). Ormai, in questa rubrica di fine anno, fa parte dell'arredamento. Ma come si fa a lasciarlo fuori? Oro nei 100, nei 200 e nella 4x100 in tre Olimpiadi di fila. Prima o poi dovrà smettere, ma sarà molto difficile battere questo record. 9,5.
Caceres Berta (ambientalista). Co-fondatrice del Copinh, organizzazione in favore dei diritti umani in Honduras. Più volte minacciata di morte per la sua attività, era solita dire agli amici, riferendosi al governo e all'esercito : "Hanno paura di noi perché noi non abbiamo paura di loro". Uccisa da un sicario il 3 marzo, un giorno prima del suo compleanno, a La Esperanza.
Cagnotto Tania (tuffatrice). Le medaglie di Rio sono la degna conclusione di una grande carriera. 9
Caironi Martina (atleta paralimpica). Dopo l'oro di Londra quello di Rio sui 100 metri T 42. E l'argento nel lungo. Una sicurezza, 9.
Camilli Jenny (calciatrice). Gioca nel Marcon, serie B. A Imola cade in area e l'arbitro concede il rigore. Lei si alza a va a dirgli che non c'è stato fallo della squadra avversaria, semplicemente è inciampata in una buca. L'arbitro cancella il rigore, il pubblico applaude, il Marcon chiude sul 4-1. Voto 8
Campriani Niccolò (tiratore). Oro olimpico all'ultimo tiro, esulta e poi si scusa: "Ho festeggiato come un calciatore". Non importa, sarà più composto la prossima volta (sempre che non smetta). 9
Canton (città cinese). Hanno assunto automi come camerieri. Poi hanno licenziato gli automi. Non è una cantonata, anzi.
Capossela Vinicio (cantautore). Con il cd 'Le canzoni della cupa', che era praticamente pronto otto anni fa, ci ha fatto aspettare parecchio, ma ne valeva la pena: 9.
Castro Fidel (uomo politico). Ha segnato un'epoca. Su come, bene o male, si discuteva quand'era in vita e si continuerà a discutere adesso che è morto. "Meglio tardi che mai" ha titolato un giornale italiano. Il popolo che lo piangeva, a Cuba, sembrava sincero.
Chaves (famiglia). L'abbraccio di Nibali con i genitori di Chaves al quale ha appena tolto la maglia rosa rimane tra le cose più belle, sincere e profonde nello sport del 2016.
Chicago Cubs (baseball). I 'lovable losers' hanno vinto, dopo 108 anni, le World Series, sconfiggendo un'antica maledizione. Piccola gioia per la tifosa Hillary Clinton.
Cholismo (corrente di filosofia pallonara). In calo, ma il contismo è sempre molto vivo. (ansa)
Cohen Leonard (cantautore e scrittore). "Ma sulitario e lento/more 'o mutivo antico. Se ffa cchiù cupo 'o vico/ dint'all'oscurità". Che c'entra Salvatore Di Giacomo? Non lo so, volevo i versi di un poeta in morte di un poeta.
Cbf (federcalcio brasiliana). Tre giorni dopo la tragedia di Medellin, la Chapecoense avrebbe dovuto giocare l'ultima di campionato (ininfluente ai fini della classifica) con l'Atletico Mineiro. I dirigenti delle due società si accordano per non giocare. Troppo fresco il lutto e quasi impossibile per la Chape allestire una formazione anche di ripiego. Allo stadio non va nessuno, nessuno ha voglia di andarci. Solo gli arbitri inviati dalla Cbf. Poi arriva la multa, uguale per tutt'e due le squadre: 100mila reais, circa 28mila euro, partita persa 0-3 e 2 punti di penalizzazione in classifica. E' una brutta bestia ovunque, la burocrazia. Però votabile: meno 10.
Conte Antonio (allenatore Chelsea). Chi ci avrebbe scommesso? Sta facendo saltare il banco (la Premier) al primo tentativo, con 12 vittorie di fila: 9. (afp) Cotelli Mario (ex ct sci). Slalom gigante di Berchtesgaden, prova di Coppa del mondo. All'arrivo, primo Piero Gros, secondo Gustav Thoeni, terzo Erwin Stricker, quarto Helmut Schmalzl, quinto Tino Pietrogiovanna. Tra il '69 e il '78 la Valanga Azzurra ha conquistato
5 Coppe del mondo assolute, 6 di specialità, 13 medaglie iridate. Giovani e forti. Quando nel '78 Cotelli lascia per frizioni con il presidente Gattai ha solo 35 anni. Si occupa di turismo, scrive su svariati giornali, già da ct sapeva guardare oltre le piste. Lo ricordo buon compagno di tavola e credo che nel suo ruolo valga Bearzot e Velasco. È da poco uscito il suo libro 'L'epopea della Nazionale di sci', ed. New Press. Pochi svolazzi e molta sostanza. Come il suo autore.
Curry Steph (cestista). Realizza 13 canestri da 3 punti ai Warriors. Nuovo record (anche il precedente, 12, era suo). (afp)
Dipoppa Perla (giornalista Rai). Sparare sulla Rai è tra gli sport nazionali, e spesso è giusto. Giusto, però, anche riconoscere i meriti, quando ci sono. A me pare che i lunghi giorni del terremoto sugli Appennini siano stati coperti piuttosto bene. Cronista migliore:Perla Dipoppa.
Donnarumma Gigi (calciatore). Il filo di barba non riesce a invecchiarlo. Alla sua età, ha tutto il tempo per migliorare nell'uso dei piedi e nelle uscite alte, ma se non fosse già un grande portiere non avrebbe attirato l'attenzione dell'Europa che conta (e ha contanti). 8,5.
Dylan Bob (cantautore e premio Nobel per la letteratura). Voto 6 (per me un non voto) al premio, sono 30 anni che lui non ci propone niente di memorabile. Voto 4 al tira-e-molla e all'assenza "per precedenti impegni". Voto 8 perché la sua assenza, alquanto cafonesca, ci ha regalato Patti Smith, una che ha sempre saputo da che parte sta il cuore.
Eco Umberto (intellettuale atipico). L'ha dipinto bene Stefano Bartezzaghi: "Dalle filastrocche giovanili ai giochi di parole di cui riempiva i romanzi e le serate con gli amici, nella convinzione che il pensiero può essere una festa". Eccome se può. Era il mago Houdini della parola, faceva fuochi d'artificio, non si sa dove trovasse il tempo per sapere tante cose. Da lettore, grazie di tutto.
Esposito Franco (giornalista). "Dal vostro inviato" (ed. Absolutely Free) raccoglie le sue interviste in giro per il mondo, mai banali: Kubala, Rappan, Varela, Gaul, Didi, Borzov, Suleymanoglu, Cruyff, Puskas e altri ancora.
Faletti Giorgio (attore, cantante, scrittore, pittore). E' uscito postumo, con 13 titoli di cui 7 inediti, il cd 'Anche dopo che tutto si è spento'. Celebrato su molti fronti, credo che finora sia rimasto (ingiustamente) nell'ombra il Faletti chansonnier (francese usato non a caso).
Farah Mo (mezzofondista). Vince 5mila e 10mila in due Olimpiadi consecutive, come riuscì solo a Lasse Viren. 9
Fenninger Anna (sciatrice). Il 21 ottobre 2015 s'è rotta i crociati, il tendine patellare, il menisco interno ed esterno e il tendine laterale del ginocchio destro. È rientrata martedì a Semmering dopo 431 giorni. Chapeau.
Fo Dario (attore, pittore). "Ma che aspettate/a batterci le mani,/a metter le bandiere sul balcone?"
Froome Chris (ciclista). Al Tour, forse meno forte in salita ma più umano. Tre terreni tre colpi di scena: via in discesa sui Pirenei, nel ventaglio di pianura con Sagan, a piedi in salita sul Ventoux. Chi se l’aspettava? 8,5.
Gabbiadini Manolo (calciatore). Non ricorderà volentieri Napoli, e viceversa, ma per tirare quel rigore a Firenze ci voleva un bel fegato, e lui l'ha avuto. (agf) Ganna Filippo (ciclista). Da tempo ci mancava un inseguitore così forte. Campione del mondo, ma anche vincitore della Parigi-Roubaix Espoirs. 8,5.
Gasparini Gianluca (giornalista Sportweek). Alex Zanardi (10 en passant) è una persona e un atleta straordinario e la sua vita un incredibile ottovolante. Molti pensano che raccontarla sia una cosa facile, io penso invece che fosse molto difficile raccontarla bene, in modo onestamente asciutto, con ironia e passione, col giusto rispetto. Da poco è uscito il secondo libro di Gasparini su Zanardi: "...volevo solo pedalare ma sono inciampato in una seconda vita" (ed. Rizzoli). Consiglio anche il primo libro, del 2004: "...però, Zanardi da Castel Maggiore" (ed. Baldini e Castoldi). Voto 9, sarebbe più alto senza i puntini di sospensione nei due titoli. Una mia allergia, si sa, ma per coerenza non posso fare eccezioni.
Gasperini Gian Piero (allenatore Atalanta). Se lo lasciano lavorare in pace e se trova un goleador non occasionale l'Europa è possibile. Fin qui, 8. (agf)
Gaviria Fernando (ciclista). Dalla Colombia il ciclismo ci ha portato scalatori a iosa, ma questo è il primo velocista, pista e strada. Mondiale dell'omnium e gran numero alla Parigi-Tours, sprint di gruppo anticipato a 400 metri dal traguardo. E' giovane, 22 anni. E' forte. 7,5.
Giro del Trentino (corsa ciclistica). Si chiamerà Tour of the Alps. Wow, 2.
Goggia Sofia (sciatrice). A Killington, fine novembre, conquista il suo primo podio. Sembra la stagione giusta per sbocciare da bucaneve. 7,5.
Giordano Attilio (giornalista). Inadeguati, temuti, irrisi, rispettati, odiati, stimati, sopportati. In 52 anni ho lavorato per direttori di tutti i tipi. Amato, veramente e spontaneamente amato dalla redazione, solo lui, al Venerdì. Anche stimato, certo, ma attenzione: l'amore può includere la stima, la stima non include l'amore. Gli sia lieve la terra.
Iniesta Andres (calciatore). Un piccolo genio, per cui avvicina il passo d'addio. Voto alla carriera 9,5.
Inzaghi Simone (allenatore Lazio). Diavolo di un Lotito, finisce che ci azzecca anche quando punta sul cavallo sbagliato (Bielsa). Non per seminare zizzania, si può azzardare che in panca Simone sia meglio di Filippo?
Islanda (nazionale di calcio). Una novità agli Europei. Una rivelazione. Una gran simpatia: 7,5.