Re:
U. N. Owen, 02/12/2013 23:06:
Mamma mia che confusione che hai Gingerdani.
Proviamo a chiarire un paio di punti.
Innanzi tutto, qua stiamo parlando di scienza, non di farfalline, quindi la terminologia dev'essere precisa. Non esiste "vabbè tanto ci capiamo lo stesso". E non posso non citare Winola sul sensazionalismo alla base dell'utilizzo del termine errato "vivisezione".
Infatti il termine vivisezione non l'ho usato io, ma comunque non mi sembra il caso di scassare l'anima per una parola.
Si, sono d'accordo, è puro sensazionalismo, il marketing funziona così, tant'è che ormai se n'è tanto abusato che la distinzione tra vivisezione e SA viene annullata anche dalle enciclopedie, e allora?
Ci siamo capiti, benissimo. protestate contro chi ha creato l'iniziativa raccolta firme chiamandola (come innumerevoli siti, associazioni ecc NO VIVISEZIONE).
Poi, il discorso della talidomide dovresti farlo alla Dott.ssa Nadia Malavasi. Se non sai chi è, è la presidentessa dell'associazione italiana talidomici, e una delle più grandi sostenitrici dell'importanza della sperimentazione animale in italia. E sì, è stata vittima della talidomide.
Che cos'è questa stregoneria? E' forse una pazza? No, è una persona razionale ed informata.
Infatti il caso talidomide depone a favore della sperimentazione animale, in quanto è un tipico caso di sperimentazione fatta in modo troppo blando. Non hanno sperimentato su animali gravidi. L'avessero fatto non sarebbe successo. Infatti poi è stata dimostrata causa di focomelia anche sui modelli animali.
Intanto la sperimentazione fatta a quel modo non serve a un fico secco sul serio, e fin qui siamo tutti d'accordo. Non credo affatto che in regimi di restrizioni economiche come siamo adesso la situazione sia tanto migliorata da permettere di scegliere l'animale di cui si ha bisogno nelle condizioni di cui si ha bisogno...
Scetticismo?
Mi pare che fosse Michael Festing quello che ha candidamente confessato, una volta in pensione, che gli animali vengono scelti per economicità e praticità, quindi scientificamente a casaccio. Un mito.
Poi, solo una cosa sulle case farmaceutiche, è nei loro interessi progettare e vendere un farmaco il più risolutivo possibile perchè in tal modo spazzano via la concorrenza e si fanno palate di soldi. Altro che vendere farmaci poco funzionali, così danno modo alle altre case di brevettare farmaci migliori e perderci. Mica son cretini.
Quanta confusione, oddio... o.o hahah! dai, ti prego, credi davvero che un imprenditore rinuncerebbe a fare guadagni sul lungo termine per un breve periodo di vincita sulla concorrenza?
Nessuna di loro ha interesse a mettere in commercio qualcosa di risolutivo, perchè oltre a far male alle concorrenti, fa malissimo a sè stessa.
La medicina perfetta dev'essere funzionale ma non risolutiva, da assumere possibilmente a vita ( si sta ovviamente parlando di patologie gravi, che sono quelle che fruttano di più).
Comunque, cambiando discorso, proviamo a fare un esercizio di fantasia. Cosa potrebbe accadere se la SA venisse abolita dall'oggi al domani?
Si, e io oggi ho preso il the coi pasticcini con un leone nella savana.
Innanzitutto, i ricercatori non smetterebbero di lavorare.
ottima notizia, visto la disoccupazione dilagante, procediamo allora...
Semplicemente non userebbero più cavie animali. La parte di sperimentazione preclinica conosciuta come SA, estremamente importante in fase di esclusione e riscrittura dei farmaci non funzionali o troppo dannosi, verrebbe eliminata.
Chi mi dice che quei farmaci magari sull'uomo non sarebbero stati una genialata? non mi convinci affatto, la fai veramente troppo semplicistica...
Ciò significa prima di tutto un sacco di costi in meno per le case farmaceutiche (infatti ho il sospetto che ci siano loro dietro la campagna di stop-vivsection) che passerebbero alla sperimentazione clinica tutte le numerose molecole che hanno passato la sperimentazione in vitro tra le quali le moltissime che sarebbero state escluse dalla SA.
Peccato che di quelle che passano la SA il 98% venga bocciato in fase successiva.
Io sono convinta che con un po' di impegno la SA potrebbe essere veramente eliminata per molti tipi di test.
Ora, dubito che introdurrebbero la sperimentazione umana, neanche sugli individui in stato di morte cerebrale (come studiare gli psicofarmaci, in ogni caso?) perchè l'uomo non è un buon modello sperimentale per l'uomo. Metabolismo troppo lento, aspettativa di vita troppo lunga, impossibilità di ottenere linee genetiche pure e un sacco di altri problemi.
Ma l'uomo è incredibilmente simile all'uomo, no? quindi non c'è modello migliore per una marea di altri test diversi dagli psicofarmaci(tossicità, impianti pace maker ecc).
L'essere umano in stato di morte cerebrale è la creazione dello sviluppo medico più affascinante e contro natura che esista: un morto tenuto in vita inducendo attività cardiaca e respiratoria...una banca d'organi e una risorsa scientifica di inestimabile valore. Per di più non soffre e non è necessaria alcuna anestesia.
Risolverebbe un mucchio di problemi.
In realtà anche la donazione del cadavere vero e proprio alle università risolve parecchi problemi didattici.
Ciò porta principalmente a due possibili situazioni.
1) Misure di sicurezza drasticamente ridotte nella commercializzazione dei farmaci perchè non ci sarebbe modo di sperimentare clinicamente in modo efficace tutte le molecole prodotte, che porterebbe a una situazione di vera e propria sperimentazione sull'acquirente. Ciò significa che i casi tipo talidomide diverrebbero all'ordine del giorno.
cosa che praticamente già avviene, visto che hai malati con patologie rare o gravi vengono spesso proposti farmaci in fase sperimentale senza poter portare a termine un vero consenso informato.
Informato, infatti, non lo è neppure il medico che li somministra.
2) Secondo caso, più probabile forse, la ricerca di base continua ma è completamente congelata. Non si fanno progressi significativi, non escono nuovi farmaci, chi ha malattie attualmente incurabili è condannato. Intanto, le case farmaceutiche continuano ad ingrassare sugli introiti dei loro farmaci già in commercio, dato che non hanno uscite sostanziose.
O magari si inzia finalmente a investire in ricerche più serie, meno speciste e più fruttose.
In entrambi i casi, la situazione è drammatica.
Per non parlare della medicina veterinaria, quella si bloccherebbe in qualsiasi caso.
D'altronde non ha senso ammazzare animali sani per guarire animali malati.
Concludo con una bella citazione di Neil Tyson: "The good thing about science is that it's true whether or not you believe in it."
E i dati scientifici dicono che per ora la sperimentazione animale è necessaria ed insostituibile.
Casualmente si trovano anche parecchi dati contrari, ma anche ammettendo da non scienziata che tu abbia ragione, la SA resta sempre e comunque eticamente inaccettabile