Angle 4ever
00mercoledì 23 agosto 2006 22:36
“Todd, quanto tempo è passato da quando il nostro Odio è scaturito dal Profondo dei nostri animi? Troppo. Ed ora è il momento di Castigarti. Di Certo sei superbo, nel definirti un divino lottatore. Ma attendi, perché la tua essenza improba verrà finalmente saziata da un dolore immenso. Immenso come il Disgusto che prova il Mondo verso di te.”
Così Recitava un pallido essere, chinato su un altare, cibandosi di Sacro Nettare. Una fanciulla, svenuta, giaceva immobile sulla fredda superficie dell’Altare, mentre Falken Risengard si nutriva della sua Vita. Non gli importava di ciò che era accaduto alla fanciulla. Doveva Vivere. Vivere per Eliminare Colui che il Destino gli aveva posto contro. In mano al Vampiro vi era un pugnale, la cui lama splendente si diramava in appena accennate curve.
“Questo è il Pugnale dell’Espiazione. Codesta Donna è il Simbolo del Peccato. Così come tu sei il simbolo della Debolezza. Una Debolezza che scaturisce dal tuo comportamento peccaminoso. Ed ora…”
Falken estrasse un libro, rilegato in oro. Una splendida copertina scarlatta lo ornava, ormai consunta dall’uso e dagli anni. Una breve scritta fungeva da titolo per il Tomo.
“The Seven Sins”.
Falken poggiò il volume sull’addome della ragazza, che sospirò, per la prima volta, affannata. Con cautela lo dischiuse, poggiando gli occhi su scritte formulate in linguaggio forbito e non certo adatto ai popolani.
“Vedi, Todd, questo è un libro di cui vado fiero di esserne il possessore. Rivela tutte le tue debolezze. E, mio Caro, sono molte. Troppe.”
Falken quindi esordì nella lettura.
“Secoli fa furono stabiliti sette peccati, di cui nessuno avrebbe dovuto fregiarsene. Sette peccati in grado di rovinare lo Spirito di un Uomo. Sette peccati in grado di Uccidere un’intera specie.”
Falken sollevò lo sguardo, strofinando sulle proprie labbra macchiate dal sangue della fanciulla la propria lingua. Oh, che prelibato banchetto. Quindi, proseguì nella lettura.
“Il primo peccato, che costituisce il più intellettuale tra di essi, è l’Accidia. Rifiutare la Vita, La Bellezza della Purezza, In Cambio di un’Esistenza dedita alla Monotonia e ad una stolta conduzione di Vita. Todd, non ti rivedi in questa descrizione? Tu, che continui ad inseguire i tuoi Obiettivi, raggiungendo solamente i più infimi, quelli in cui sarebbe preferibile morire in caso di sconfitta piuttosto che vivere adornato dalla Vergogna. Non ti rivedi, Codardo e Perdente? Io credo proprio di si, ed anche tu sei di tale idea. Non temere però, non mi limiterò certo a ciò.”
Sul volto di Falken un sorriso rese il viso radioso. Era la Sfida che attendeva da tempo. La Sfida contro un Codardo. In modo da imprimere in lui il Terrore. Librò in aria il pugnale, e con un colpo secco conficcò L’Arma nella pagina. Sangue. Il Sangue invase la pagina. Come se fosse viva, la sua esistenza in un baleno ebbe termine, mentre le labbra di Falken si dischiusero.
“L’Essenza della Tua Debolezza è in me.”
Falken svoltò il foglio sottile, con cautela, proseguendo nella lettura.
“L’Avarizia Todd. Ciò che cerchi di proteggere, la tua Ricchezza. Mai la metteresti in pericolo, piuttosto di privartene, ti uccideresti. Ma Dimmi Todd, cosa proteggi tu? La Gloria? No, non credo proprio. Quando mai ne hai avuta? Perdi, sei un Eterno Secondo. Non credere di poter essere Primo a Nessuno. A Nessuno! Hai capito, Todd? Tu hai perso tutto, l’Avarizia ti ha portato via perfino il Tuo Onore. Ma di questo certo non te ne preoccupi. Cosa vuoi che importi ad un Codardo dell’Onore? Assolutamente niente. Quindi Todd, illuminami. Cosa mai dovresti proteggere tu? Non cercare risposte invano, perché la tua Esistenza non ha senso. Sei solo un’essenza non contemplata dalla Creazione Divina. Quindi, per non renderti maggiormente ridicolo, sarà meglio passare oltre. Oppure vuoi che continui? No, c’è ancora molto da dire, e vedrai che resterai estasiato dalle mie parole.”
Nuovamente il Pugnale venne issato al cielo, come il Martelletto di un Giudice che batte per dichiarare sciolta la Seduta. Giustizia Divina. Ciò che avrebbe condannato Todd. Nuovamente il sangue fuoriuscì dalla carta, e questa Essenza si trovava nel Corpo di Falken. Il quale svoltò pagina.
“La Tua ristretta mente, Todd, si chiederà quale mai sia il Successivo Peccato. Parlo naturalmente della Gola. Oh, qui ci sarebbe da stendere una vera e propria Enciclopedia sulla tua Ingordigia. Tu, accanito inseguitore della Vittoria e della Gloria, pretendi di fronteggiarmi. Ma ti sei mai forse contraddistinto? No. Aspiri a tutto, ma poi ti ritrovi in mano il Nulla. Il Nulla, come il significato che ha la tua Esistenza. Todd, per favore, non Piangere. Altrimenti non riuscirei a proseguire. Come dici? No, Todd, Non ho Pietà per te, solamente vedo un Povero Animale in Lacrime. Un Animale spesso e volentieri ubriaco, sopraffatto dalla propria Intemperanza, che presto ti porterà verso il Paradiso della Mediocrità, Luogo dove ormai sembra essere logico tu possa terminare a breve tempo. Ma ora basta, Come potrei infierire Su un Morto? Si, esatto Todd, Tu sei solamente un Morto che prosegue testardamente nella propria aspirazione di Gloria. Ma ciò non ti ha portato a nessuna Vittoria. Solamente alla Vergogna. Hai perso il Tuo Pudore, Todd, e non lo riacquisirai mai più.”
I Canini di Falken erano scintillanti come lame pronte a fendere il Mortal Colpo sul Condannato a Morte. Ed il Pugnale curvilineo nuovamente trafisse la superficie cartacea, che si lacerò, ed il Sacro Nettare che detta l’Esistenza dell’Uomo zampillò, mentre gli occhi di Falken ebbero nuova Vita. La Vita di Un Uomo privo di Debolezze verso il proprio Nemico. Ma non era ancora tempo di soddisfazione. Infatti svoltò nuovamente pagina, ed una sonora risata si dipanò nell’antro oscuro.
“Todd, Eccoti incarnato in questo Peccato. L’Invidia. Tu, che sei sempre stato considerato il più infimo ed improbo essere a questo Mondo, viene posto in una difficile situazione, lo ammetto. Avrei Compassione verso di te, se già Tu stesso non ti compatiresti. Ti rendi perfino conto anche tu di quanto sia invidioso di tutti. Di chi può condurre un’esistenza tranquilla, senza rischiare la vita ogni giorno per sopravvivere. Che controsenso, eh, Todd? Rischi la Vita per vivere. Combatti, rischiando ogni giorno di morire, solamente per sostentarti. Ed invidi coloro che si distinguono, a differenza di te e della tua incapacità, in questo Campo, senza sforzi immensi. Todd, Il tuo Cuore soffre, soffre della tua Inutilità. Riesco ad osservare le tue Lacrime, le Lacrime che verso il Tuo Povero Cuore. Nessuno sa che sofferenza deve patire, a causa Tua. Tu Invidi perfino me, costretto a cibarmi del Nobile Nettare per vivere. Invidi perfino un Morto, perché almeno lui non sarebbe perseguitato dallo Sconforto. Lo Sconforto di un essere che vive all’Ombra dell’Umanità.”
Falken nuovamente eseguì il medesimo gesto precedente, utilizzando il Pugnale, mentre il suo volto divenne Luminoso. Una Nuova Debolezza Intrappolata. Presto Todd avrebbe raggiunto la completa Punizione.
“O Todd, Tu sei completamente pervaso da un Sentimento quanto meschino e Abominevole. La Rabbia verso il Prossimo. Verso nessuno provi un sentimento che possa essere definito di Amicizia. Solamente una Donna, ma di questo te ne parlerò in seguito. Sei curioso? Oh, Anche questo è un Peccato. Non saper aspettare il proprio Turno. Ma sappi, Todd, che il Turno in cui verrai Deriso perfino dai Tuoi Parenti più stretti è ormai giunto. Pochi giorni, solamente pochi giorni. Sei Furioso, per caso? Si, sei invaso dalla rabbia, la Rabbia per essere Superfluo in questa Società. La società dei Vincenti. Tu non ne fai parte, e di questo te ne dispiace immensamente. Ma Sei Fortunato, perché anche in questo Caso saresti l’Ultimo Anello della catena. Reagisci Todd, reagisci al Destino. Cerca di sopraffarlo. Ma non ne sei in grado, purtroppo per te. E la Furia che è dentro il tuo essere viene sprigionata. Ma io so come placarla, mio caro Agnello Sacrificale.”
Una Nuova Lacerazione mediante il Pugnale, e nuovamente il Sangue Sgorgò copiosamente. Svoltò la Pagina, mentre il Sapore di quello Scarlatto Liquido Inebriava i suoi sensi. O, sarebbe riuscito a resistere alla Gola, rinunciando al nettare che più ama. Oh sì, ci sarebbe riuscito. Non è certo Michael Todd. E di questo non si può far altro che vantarsene. Una Risata divertita proveniente dall’Anfratto in cui risiedeva la Sete di Vendetta di Falken, fuoriuscì prorompente, risuonando maestosa nella Stanza Sacrificale.
“Sei Ansioso Todd di venire a conoscenza del resto? Come un bambino segue una Favola raccontata da un anziano, invaghito dalle parole e dalle gesta degli Eroi, tu non vedi l’ora di venire a comprensione di ciò che perfino tu non hai capito, ciò che costituirà la Tua Sconfitta più amara. Tu, che hai ceduto spesso e volentieri alle tentazioni delle Cortigiane, non rendendoti conto di ciò a cui saresti andato in contro. La Lussuria, mio Caro Todd. E, per ultimo, sei capitolato dinnanzi le tentazioni di una donna, anch’essa non certo delle più Pure, della quale hai perfino usufruito come parte integrante del tuo aspetto al di fuori della Tua Misera Vita Privata. Una ragazza che poi hai abbandonato, non più soddisfatto dal suo corpo, alla ricerca di nuove donne in grado di fornirti il Piacere ad un prezzo. Un prezzo troppo Alto. Il prezzo della Tua Dignità, che hai miseramente perso. Una Dignità che mai più potrai riavere, poiché Vittima di Offese Morali insanabili. E tu ne sei l’Artefice.”
Un nuovo squarcio, e una Fonte di Potere Per Falken. Ormai la sua Forza era giunta al culmine, così come la sua Resistenza. Voleva cibarsi, il sangue caldo sgorgava dalle pagine, così come ancora pulsava nel corpo della Giovine ancora priva di coscienza. Un ultimo sforzo, e poi sarebbe stato compiuto il Rito che lo avrebbe consacrato all’Invincibilità.
“Ed ora, Todd, L’ultimo Dei Sette Peccati, l’Ultima tua Debolezza. Il Peccato che è il Tuo Marchio. La Superbia. O Todd, da quando sei nato ti macchi di tale infausta Trasgressione. Tu, che per anni ti sei creduto il Migliore, e che ancora adesso tale Peccato, nonostante tu sia ormai certo di essere secondo a chiunque, nel tuo subconscio, persiste imperterrito. Vedi, Todd, questa sua essenza peccaminosa è la causa della tua Debolezza. La Debolezza di un Uomo che si mostra per com’è, non riuscendo a contrastarsi. Sei più debole di te stesso, Todd. Sei più debole della tua coscienza, sei più debole del tuo Spirito, sei più debole perfino della Vita. La Vita che lentamente si sta sottraendo a te. Morirai Presto, Todd, poiché non riuscirai a contrastare l’incombenza dell’Apocalisse. L’Apocalisse di un Debole.”
Un ultimo colpo, ed il libro fu completamente invaso dallo scarlatto sangue, che si riversava a terra, fuoriuscente da chissà quale Maligna Fonte, e che ormai aveva ricoperto il Pavimento della minuta stanza. Falken issò le braccia al cielo, mentre il suo volto era irradiato da una Luce Oscura.
“Dio Dell’Inferno, Cibati dell’Anima del tuo Servo più peccaminoso, che presto avrà la sua Fine, la Fine di un Uomo che non ha saputo contrastare nemmeno sé stesso. Un uomo che si è rassegnato ad essere per sempre inferiore, un uomo che ormai… E’ Morto. Todd, preparati dunque, perché la Resa dei Conti è ormai prossima, e l’Orgoglio, che è stata l’unica tua Fonte di Vita fino ad ora, ti verrà privato da me stesso, poiché io sono l’Inenarrabile, Colui in grado di reprimere chiunque.
Colui, che a costo della Vita, ti Batterà.”