Ufficiale: Armstrong correrà il Giro d'Italia 2009

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Il Rosa Della Maglia
00lunedì 13 ottobre 2008 16:09
Ed ecco qual'era la notiziona che la Rcs doveva comunicarci...

Personalmente non è un'idea che mi entusiasma...anzi...

Comunque sia, per chi come me segue il ciclismo ormai con disincanto totale, la notizia risulterà abbastanza inspiegabile:

Che ci viene a fare il texano al Giro (mai fatto finora) dopo che si era ritirato?

Forse gli prepareranno un percorsino ad hoc?

Forse ha qualche "asso nella manica"?

e soprattutto:

Quelli di Rcs credono davvero che la presenza dell'Americano sia la cosa giusta per ridare lustro e prestigio alla corsa Rosa?
orsoold
00lunedì 13 ottobre 2008 19:25
Re:
Il Rosa Della Maglia, 13/10/2008 16.09:

Forse gli prepareranno un percorsino ad hoc?



Qualsiasi percorso, dal più piatto al più duro, sicuramente direte che il percorso è studiato per Armstrong!!!
Lapalissiano!

Walter [SM=g8119]
Lamentiamoci giustamente del marciume che insozza il nostro sport (figlio comunque dello sporco mondo che i potenti stanno distruggendo) ma...incominciamo magari ad essere un po più sportivi noi, senza prevenzioni gratuite. Noi che ci dichiariamo puliti ad ogni sospiro.


Howling Wolf
00lunedì 13 ottobre 2008 20:30
Idee nefaste
La notizia non mi entusiasma. Per nulla. Anzi, si tratta di una notizia grama. Grama perché servirà da paravento, alla RCS, per mascherare le lacune di partecipazione. Siccome c'è Armstrong (sigh) possono anche non venire gli altri vip del momento. Armstrong che poi non è un vip di oggi, ma di ieri. Armstrong sul quale si annidano migliaia di sospetti. Armstrong che rischia di essere per il Giro, ma anche per il Tour, quel che Sella e Riccò sono stati l'anno scorso al Giro, quel che Riccò è stato al Giro e al Tour, quel Armstrong è stato al Tour per sette anni. Chi può entusiasmarsi alla lettura di una simil notizia? Caro Zomegnan, lascia pure a casa Armstrong, e invita Halgand, Brandt e Landaluze. Sono tanti che hanno fatto un sospiro di sollievo quando il ciclismo è riuscito a liberarsi di Armstrong e ora gli andiamo a fare ponti d'oro. Ma quale credibilità vogliamo ridare al ciclismo? E con quali iniziative?
facchini
00lunedì 13 ottobre 2008 22:20
Spunta Fanini dal monte
Anch'io non esulto per questo ritorno inquietante di un personaggio, nel bene e nel male, inquietante. Non mi piace Lance, ma non mi piace nemmeno il fango gettato a casaccio. Demonizzare è un esercizio sbagliato comunque.
Letta in corsa su "tuttobici". Secondo Ivano Fanini, "il Giro di quest'anno è su misura per il texano, viste le assenze forzate di alcuni dei maggiori candidati alla vittoria come Piepoli, Riccò e Sella".
Fra tante considerazioni utili e sensate che era possibile fare, questa necessitava di una certa fervida immaginazione. L'avesse prodotto un vocalelli o un bulbarelli. No, viene da una vittima della cupola, da un presunto sedicente moralizzatore del ciclismo malato. Stiamo messi bene.
Spurs84
00lunedì 13 ottobre 2008 22:23
Giro 2009
Spero solo che Zomegnan non riempa il giro di tappe contro il tempo e metta degli scollinamenti facili, visto anche l'arrivo a Roma.. Altrimenti sarebbe come servire il giro su un piatto d'argento ad Armstrong (xkè mi sa che non è peggiorato di molto in 3 anni e con tutti quei sospetti su di lui..). Almeno, così dicono su alcuni siti e io mi trovo d'accordo.
facchini
00lunedì 13 ottobre 2008 22:40
Riassumendo, consentitemi. Ma di cosa stiamo parlando? Ha ragione il grande Orso. Se Armstrong ha veramente l'elisir dell'eterna giovinezza, che per lui significa anche l'elisir dell'eterna chimica, se – e ci metto tutti i se del caso – ritrona a trentotto anni come quando ha mollato nel 2005: quale sarebbe il percorso che può metterlo in difficoltà? Continuiamo a voler far ridere? Diventano le fole di quel tizio (o troll) che si firma salitepuntocià, o laverità, o agente 008, e che da anni infesta di messaggi col problema di Indurain-bidone e simili. Sono discorsi senza senso, o fatti – in quel caso – giustappunto con intenzione da provocatore. Il texano, quanta fosse la sua superiorità su qualunque terreno e qualunque avversario, l'ha dimostrato per sette anni di fila, senza se e senza ma. Embè? Che aggiungiamo? Per parte mia, preciso che non lo sto celebrando. Non mi piaceva, non mi piace, i motivi li ho già esposti con più calma in altre occasioni. E non assolvo il pianeta oscuro della sua favoleggiata (ma realissima!) cartella medica. Quello che non facevano le esenzioni, lo facevano i bravi, ottimi consigliori. E la forza del denaro e degli affari. Come spiegava Wolf, i probelmi del Giro sono tutt'altri, e Zomegnan ha cercato una scorciatoia da cui poco di buono gli verrà, ragionevolmente. Ha scelto di mettere lo sporco sotto il divano. Ma i discorsi sul percorso, Riccò Piepoli e Sella assenti, no, per favore. Anche questi sono un repertorio di provincialismo, in tutto omogeneo alla pochezza del mondo gazzettaro e di chi gli fa da contorno.
Senza intento polemico verso nessuno, ma in spirito di chiarezza!
carb level
00martedì 14 ottobre 2008 09:10
Come dice facchini, armstrong ha vinto sette tour ed ha dimostrato di essere il più forte, non certo il più pulito, ma visto che tutti prendono qualcosa, a parità lui è quello che si riesce a gestire meglio e che vince, come a parità pantani era il più forte in salita.
Poi uno dei motivi principali per cui armstrong ritorna è per pubblicizzare al meglio la lotta al cancro e per questo ha chiesto garanzie a Zomegnan, perciò ben venga anche questo.
Per quanto riguarda il discorso di hw sui vip ormai è un falso problema, basta vedere chi c'era quest'anno al giro e al tour e chi erano i vip di quest'anno, probabilmente l'unico è stato contador, che non ha certo vinto il tour!
E comunque tutto questo lo dico con animo disincantato, dopo tutto quello che è successo e che succede, il ciclismo in tv lo guardo poco e preferisco andare a divertirmi in sella alla mia bici!
Il Rosa Della Maglia
00martedì 14 ottobre 2008 09:21
Personalmente m'è sempre parso che il Texano andasse a nozze con percorsi infarciti di lunghe cronometro e salite dalle pendenze non impegnative...

Un Giro simil-Tour, per quanto riguarda il percorso, le tappe di montagna e le cronometro, non mi piacerebbe con o senza Armstrong.

Mi piacerebbe invece rivedere un giro bello tosto come nel 2006, poi facessero (ahimè) partecipare che vogliono, tanto poi se vi ricordate in un giro duro come quello andò come un treno un certo "Bufalo" di 78 kg oltre a Basso.....

Quindi come dire: visto che dai protagonisti ormai non pretendo più niente in fatto di lealtà ed onestà, almeno fosse un bel percorso, con qualche novità e senza dimenticare la storia...

Solo riferendomi a tutto questo nel post precedente mi riferivo a "percorsino ad hoc"....il Texano per quanto volava nei suoi 7 Tour senza rivali non ha mai gradito percorsi troppo duri, forse avrebbe vinto ugualmente ma chissà..
Fede - Grillo per sempre
00martedì 14 ottobre 2008 10:19
Forse non hai capito che, qualunque percorso tirino fuori (non sta venendo fuori comunque una montagna russa), è Armstrong a decidere se vincere o meno. O meglio, la sua equipe di medici, partendo dall'assunto "soldi = investimenti farmaceutici all'avanguardia". Riccò e Sella hanno preso roba quasi fuori moda. Chissà cos'altro si bevono le alte sfere.
gabriele
00martedì 14 ottobre 2008 11:01
Percorso
Stante che Armstrong fa e farà - in ogni senso! - quello che vuole, recepita la precisazione di Rosa della Maglia trovo giusta la sua osservazione: speriamo che la presenza del texano non vada scontata con un percorso osceno a deturpare il Giro del centenario.

Con osceno non intendo "con tante crono": anzi, fosse vero che la presenza di Lance contribuisse a fare inserire qualche km di crono piatta in più... L'importante è che non vengano meno le grandi salite! Se ricordate fu proprio la volontà del cowboy a far cadere la presenza fissa un-anno-sì-uno-no del Ventoux, una vera ferita alla tradizione. E speriamo che la cronosquadre di ritorno al Tour apprenda la lezione del Giro, più che riproporre gli interminabili abominii ammazzaclassifica dell'era USP.

Il Giro, nel bene e nel male, non è il Tour, non avrebbe senso snaturarsi imitando il Tour anche nel percorso, perché finiremmo a fare una triste copia in tono minore: tanto più che lo "stile Tour" è dettato da fattori geografici ben precisi, già noti a Tito Livio (!!!), e che non appartengono alla nostra penisola.
Quindi va benissimo recepire qualche salutare lezione, più tappe mosse ricche di dislivelli occulti (come già si fece l'anno scorso), no alle tappette di 110km (altra lezione recepita bene dopo il 2004), PIU' cronometro piatte (non SOLO cronometro piatte, magari, visto che le crono miste se ben fatte come Urbino sono stimolanti) per consentire anche ai passisti più puri di dire la propria in classifica generale.

Spero proprio che non spariscano le salite con pendenze importanti (non mi riferisco a quelle da circo, sia chiaro), le altimetrie da cardiopalma ricche di strappi secchi, soprattutto le tappe con salite notevoli prima dell'arrivo, o con spunti decisivi precedenti all'ultima salita. Un Giro "monorampa" come fu in gran parte quello pur durissimo di Basso non fa bene allo spettacolo, come bene non fa l'atteggiamento acquisito dal Tour durante l'era Armstrong - 2003 escluso - per compensare i limiti tattici del texano (o dei suoi ds): penultima salita lontana da quella finale, o troppo abbordabile, di modo che reggano i gregarioni d'eccellenza a "intrenare" o rintronare la corsa fino al botto di Lance ai -3km...
Si veda invece il Giro scorso, che pur imbrigliato dal nervosismo avrebbe potuto riservare grandi sorprese in classifica, ad esempio se la CSF non avesse salvato Contador sul Giau. Tappe come quelle bergamasche degli ultimi anni dimostrano che salite vere e importanti a 40-50km dal finale possono far male, nelle mani giuste (e a meno che il finale non spiani proprio del tutto, ovviamente...).

Questi i miei auspici, questo "tecnicamente" (c'è poi l'aspetto geografico e paesaggistico) il Giro che mi piacerebbe: un Giro - a livello di percorso - a cui negli ultimi anni ci si è avvicinati parecchio, con un'evoluzione tecnica costante e meritoria. Speriamo che la "massa gravitazionale" di Lance lo migliori, e non lo "spani" (o spiani...) troppo! Mi sembra un auspicio più che condivisibile, sempre nella certezza che la corsa la fanno i corridori - ma che il percorso deve almeno provarci, a dire "la sua".

Ciao, G.
antares86.
00martedì 14 ottobre 2008 13:37
nonostante tutto la presenza al giro 2009 mi intriga...
Lo stimo come atleta...
sarà dopato finchè vuoi, ma gli altri (dopati) 7 tuor non gli hanno vinti..
patagonia63
00martedì 14 ottobre 2008 14:03
ho sentito Gianni Mura per radio (un giornalista che stimo) e, giustamente, ha detto che è utile ad Armstrong partecipare al Giro del centenario visto che il tour non ha ancora ufficializzato di invitare o meno l'Astana, ma è assai più utile al Giro poichè dal punto di vista mediatico hanno cominciato a parlare del Giro stesso 6 mesi prima del solito.....Ripeto che non mi piace il rientro del texano, ma credo che un pò alla volta metabolizzerò il tutto e magari andrò a vedermi anche una tappa di montagna (se ce ne sarà una di decente) !!! [SM=g8080]
Howling Wolf
00martedì 14 ottobre 2008 14:23
Guardate, secondo me un Giro con Armstrong è comunque falsato in partenza. Secondo me ci sono due possibilità. E credo che tra queste due possibilità, quasi diametralmente opposte, non vi siano alternative intermedie. Dunque:
1) Armstrong ha scoperto di recente qualche speciale additivo che risulta sconosciuto ai controlli antidoping oppure gode ancora della famosa ricetta anticancro che gli consentirà per la sua intera vita di ingurgitare Epo, Cera o altre diavolerie passando qualsiasi controllo.
2) Armstrong è bollito, completamente bollito, e farà il Giro solo per farsi un po' di pubblicità, per accontentare Zomegnan (sigh) e per fare il turista.
Non sono convinto che Armstrong prenda in considerazione l'ipotesi di fare un quinto posto o un nono posto al Giro, magari preceduto anche da Noè.
In ognua delle due ipotesi considerate, comunque, il Giro non ha un bel nulla da guadagnarci.
n@po.
00martedì 14 ottobre 2008 15:20
n@po.
Il giro ci ha già guadagnato.
Ieri CNN, BBC, NBC, Canali francesi riportavano servizi sull'annuncio di Armstrong. Roba mai vista per il giro.
Howling Wolf
00martedì 14 ottobre 2008 15:46
Me ne fa un baffo, Napo. Anche Berlusconi fa grancassa se va in discoteca in corso Como. Ma questa non è informazione. Questo non è sport. L'informazione così e lo sport così li lascio a te. E mi dispiace dire "a te" perché ti ritengo un grande appassionato, non superficiale. La Cnn e l'Abc, per quello, si sono mosse anche quando il buffone di corte, alias Mario Cipollini, ha annunciato che voleva tornare a correre. Ha preso per il naso tutti, ha fatto 200 km ed è rientrato nei ranghi. Io a farmi prendere per il naso non ci sto. Vedete voi. Il ciclismo che va avanti a suon di pagliacciate non fa per me. Né per i veri intenditori di ciclismo.
patagonia63
00martedì 14 ottobre 2008 16:18
alla fine avete ragione tutti....certo che ormai si va avanti a suon di promozioni, televisione, veline e quant'altro...purtroppo tutto ciò è negativo e l'unico "rimedio" sarebbe di non andare più allo stadio, non abbonarsi a sky, non andare per le strade a vedere le corse ciclistiche dei pro...ecc....ecc. Oppure una sciopero generale, ma contro chi ? Contro il business-system ?
Ascoltatemi per l'ennesima volta: guardate pure tutto ciò che ci propinano come fosse un circo (in realtà lo è...) e continuate a pedalare per il semplice gusto di farlo, vivrete meglio e senza incazzature !!!
[SM=g8100]
Howling Wolf
00martedì 14 ottobre 2008 16:27
Bravo, Patagonia
Condivido in pieno. Io seguo il ciclismo da 48 anni. E non riesco a distaccarmene. Per quanto attiene all'esortazione a pedalare, ti ringrazio, non ne ho bisogno, ma l'invito è ugualmente gradito: faccio almeno 17-18.000 km l'anno, mi diverto, quello per me è ciclismo. Il ciclismo pro' lo guardo e lo segue, purtroppo, con sempre maggiore distacco. Mio malgrado. E' una grande delusione per me dover constatare tutti questi imbrogli. Ma siccome ci sono allora sono contento che affiorino e diventino di pubblico dominio.
Purtroppo tutto il mondo mediatico e il mondo dello sport sono un grande circo. Non è possibile gioire, come fa Napo, all'idea che del Giro parli la Cnn. Ma chi se ne frega se la Cnn parla del Giro solo perché c'è Armstrong? E' un tipo di informazione e di pubblicità che a me non interessa. Se l'RCS fa cassetta con questo, buon per lei. Ma non per me. E nemmeno per il Giro. Ormai con il ciclismo bisogna fare come faceva MOntanelli in cabina elettorale: lui andava a votare con il naso tappato, noi guarderemo il ciclismo con il naso tappato.
n@po.
00martedì 14 ottobre 2008 16:59
Io non gioisco (sono il primo ad aver accusato Armstrong quando di doping non parlava nessuno o quasi) ma valuto i fatti (anche non nel senso di dopati [SM=g8119] ):
Al mondiale a Varese non c'era nessuno. Un pò di stranieri, pochissimi varesotti e qualche parente dei corridori. Una roba impressionante. Ed i nostri erano strafavoriti col personaggio Bettini in vetrina. Il movimento è sepolto a livello di pubblico ed in stato terminale a livello di praticanti (almeno nel varesotto le squadre giovanili si riducono a vista d'occhio).
Il 2009, anno del centenario del giro, è l'ultima chiamata per cercare di smuovere l'interesse del pubblico. Peccato che i freschi personaggi attesi e cioè i vari:
Riccò e Sella siano squalificati,
Bettini si sia ritirato,
Cunego è nella fase di chi l'ha visto e
DiLuca privato del 'lucidante' ha già annunciato che non punterà più alla vittoria del giro mentre
Contador non verrà.
In pratica un cimitero.
In pratica una caporetto sicura in termini di ascolti, interesse e quindi sopravvivenza del movimento.
C'è Armstrong che torna in sella e volete che non facciano di tutto per averlo al via????
Howling Wolf
00martedì 14 ottobre 2008 17:36
Caro Napo, non ci siamo
Il ciclismo di non ha bisogno di personaggi per allargare il bacino di praticanti. Tantomeno personaggi che si portano dietro tanti dubbi e tanti sospetti. Se vogliamo allargare la base dei praticanti, le iniziative che dobbiamo porre in atto sono ben altre: insegnamento del ciclismo nelle scuole, affermazione di una diversa filosofia nell'approccio con la bicicletta (iniziative cicloturistiche, non sempre e soltanto granfondo, coinvolgimento delle famiglia). Se tu pensi che la presenza di Armstrong al Giro possa indurre qualche decina di ragazzini a lasciare il calcio e a prendere la bicicletta sei fuori strada. La bicicletta è una cultura, la Francia, l'Olanda e gli stessi Usa insegnano. Negli States ci sono decine di milioni di praticanti, gente che fa cicloturismo con impegno e passione. E si sono sempre stati, ancor prima che arrivasse Armstrong, ancor prima di Hampsten. E allora non confondiamo le cose. L'amore per uno sport prescinde dalla presenza di campioni. Non si ama Anquetil o Gimondi o Merckx o Indurain, ma si ama la bicicletta. E' questa la cultura che va affermata in Italia. E' la stessa cultura che già impera in altri Paesi. Solo in Italia non si fa strata perché in Italia - scuola Cannavò - uno sport esiste solo se c'è il campione, infatti i campioni olimpici italiani durano il breve spazio della settimana olimpica, poi nessuno sa più chi siano. Rinnega questa filosofia, Napo, se veramente ami lo sport e se veramente ami il ciclismo. Battiti e impegnati affinché la gente vada in bicicletta, perché la bicicletta fa bene. Il resto è altra cosa. I campioni se non ci sono non dobbiamo inventarceli. E dobbiamo imparare a stare anche senza. Perché il rischio di volere sempre e a tutti i costi i campioni, a voler affermare sempre e comunque questa perversa cultura del campionismo e del vincente porta poi a conseguenze che di recente sono state sotto gli occhi di tutti. Meglio il cicloturismo pulito, che il ciclismo vip sporco.
orsoold
00martedì 14 ottobre 2008 20:08
Re:
patagonia63, 14/10/2008 16.18:

alla fine avete ragione tutti....certo che ormai si va avanti a suon di promozioni, televisione, veline e quant'altro...purtroppo tutto ciò è negativo e l'unico "rimedio" sarebbe di non andare più allo stadio, non abbonarsi a sky, non andare per le strade a vedere le corse ciclistiche dei pro...ecc....ecc. Oppure una sciopero generale, ma contro chi ? Contro il business-system ?
Ascoltatemi per l'ennesima volta: guardate pure tutto ciò che ci propinano come fosse un circo (in realtà lo è...) e continuate a pedalare per il semplice gusto di farlo, vivrete meglio e senza incazzature !!! [SM=g8100]



Poche parole, ma illuminanti!

Anche se capisco le varie e quotidiane incazzature di molti!
S'incazzano (e hanno ragione a farlo) perchè amano il ciclismo!
profpivo
00martedì 14 ottobre 2008 20:39
Re: n@po.
n@po., 14/10/2008 15.20:

Il giro ci ha già guadagnato.
Ieri CNN, BBC, NBC, Canali francesi riportavano servizi sull'annuncio di Armstrong. Roba mai vista per il giro.



Caro N@po
qui l'unico che ci guadagna è Armstrong e spero almeno, di riflesso, la lotta contro il cancro.
Il Giro non ci guadagna un bel niente. Conta poco che l'anno prossimo lo trasmettano in diretta negli Usa o in Nuova Caledonia, tanto nel 2010 siamo punto e capo. Sarebbe come se Tomba annunciasse che partecipa ai prossimi Mondiali di sci: chiaro che quella gare la guardano in tv anche sul Kilimangiaro, ma poi? Non è in questo modo che si rilancia il Giro: servono serietà e idee chiare, come aveva iniziato a fare negli ultimi anni Zomegnan. Ma mi sembra che ultimamente abbia perso la retto via.


Howling Wolf
00martedì 14 ottobre 2008 21:01
Perfetto. Condivido. Non al clamore a buonmercato e alla superficialità. Occhio alla sostanza. Sempre.
Fede - Grillo per sempre
00mercoledì 15 ottobre 2008 09:01
Le domande di SKY SPORT 24
Ieri sera, SKY SPORT 24. Approfondimento su Armstrong. Dibattito tra il conduttore, due giornalisti (Sconcerti e Bruno) e il cittì della Nazionale. Domanda del conduttore: "Ma se vedremo Armstrong tornare molto competitivo, sarà possibile non avere qualche dubbio?". Sconcerti (conoscitore tangenziale di ciclismo): "Sì." Stop. Bruno: "Sì, ma... (e un sacco di chiacchiere)". Per Ballerini, un sacco di chiacchiere, poi l'illuminazione: "Se ci facciamo questa domanda per un campione che ritorna dopo tre anni dovremmo farcela per tutti gli sport, non solo per il ciclismo."

E ci voleva tanto, caro Ballerini? Ad una domanda così pretestuosa, tendenziosa, sinonimo di beceria intellettuale, va subito data una simile risposta, in modo chiaro e concreto. No alla gogna mediatica per il ciclismo, anche se se la va a cercare, perchè, cari amici: "Chi cerca, trova!"

Inciso: Anche se purtroppo l'antidoping attuale non ha i mezzi nè la VOLONTA' per trovare Lance. Ma questo va detto fra noi, perchè il pubblico calcistico potrebbe non arrivarci.
n@po.
00mercoledì 15 ottobre 2008 09:23
Re: Caro Napo, non ci siamo
Howling Wolf, 14/10/2008 17.36:

Il ciclismo di non ha bisogno di personaggi per allargare il bacino di praticanti.



Ah no????
Peccato che senza Chiappucci il ciclismo stava finendo sepolto nel dimenticatoio come il tennis. (per vs informazione oggi in Italia esiste un solo torneo atp che è Roma mentre prima ne esistevano anche 10!!!)
Ed è stato con Pantani che sulle strade, in bicicletta, si son rivisti i ragazzini e non i pensionati...
Ora , lo sport ed il ciclismo in particolare, grazie all'avventura dei grandi giri, è capace di creare ex novo dei personaggi ma c'è bisogno che questi avvenimenti abbiano un richiamo preventivo sul pubblico generico. Richiamo che ne focalizzi l'interesse sin dai primi giorni.
Armstrong puù non piacerci ma è utile.....


geobach
00mercoledì 15 ottobre 2008 11:51
Avrei voluto scriverlo io !
Howling Wolf, 14/10/2008 17.36:

Il ciclismo di non ha bisogno di personaggi per allargare il bacino di praticanti. Tantomeno personaggi che si portano dietro tanti dubbi e tanti sospetti. Se vogliamo allargare la base dei praticanti, le iniziative che dobbiamo porre in atto sono ben altre: insegnamento del ciclismo nelle scuole, affermazione di una diversa filosofia nell'approccio con la bicicletta (iniziative cicloturistiche, non sempre e soltanto granfondo, coinvolgimento delle famiglia). Se tu pensi che la presenza di Armstrong al Giro possa indurre qualche decina di ragazzini a lasciare il calcio e a prendere la bicicletta sei fuori strada. La bicicletta è una cultura, la Francia, l'Olanda e gli stessi Usa insegnano. Negli States ci sono decine di milioni di praticanti, gente che fa cicloturismo con impegno e passione. E si sono sempre stati, ancor prima che arrivasse Armstrong, ancor prima di Hampsten. E allora non confondiamo le cose. L'amore per uno sport prescinde dalla presenza di campioni. Non si ama Anquetil o Gimondi o Merckx o Indurain, ma si ama la bicicletta. E' questa la cultura che va affermata in Italia. E' la stessa cultura che già impera in altri Paesi. Solo in Italia non si fa strata perché in Italia - scuola Cannavò - uno sport esiste solo se c'è il campione, infatti i campioni olimpici italiani durano il breve spazio della settimana olimpica, poi nessuno sa più chi siano. Rinnega questa filosofia, Napo, se veramente ami lo sport e se veramente ami il ciclismo. Battiti e impegnati affinché la gente vada in bicicletta, perché la bicicletta fa bene. Il resto è altra cosa. I campioni se non ci sono non dobbiamo inventarceli. E dobbiamo imparare a stare anche senza. Perché il rischio di volere sempre e a tutti i costi i campioni, a voler affermare sempre e comunque questa perversa cultura del campionismo e del vincente porta poi a conseguenze che di recente sono state sotto gli occhi di tutti. Meglio il cicloturismo pulito, che il ciclismo vip sporco.



Grande HW, avrei davvero voluto scriverlo io!!!
grazie Alberto
Howling Wolf
00mercoledì 15 ottobre 2008 14:28
I bambini che vanno in bicicletta per Pantani e per Chiappucci, caro N@po, forse sono quelli della pubblicità del mulino bianco. Io di altri non ne vedo. E non ne ho visti. E nessuno mi ha detto che vanno in bicicletta per Pantani e per Chiappucci. Se vai a farti un giro in Francia (da casa tua occorrono poco più di due ore) ti accorgerai che la gente che pratica il cicloturismo sa che esiste il Tour de France perché lo sa tutto il mondo, ma forse non sa nemmeno quando si svolge, non lo segue, non gliene importa. In Francia gli ultimi campioni con la C maiuscola sono stati Hinault e Fignon, ma la passione per il cicloturismo non è mai tramontata, nemmeno quando i transalpini si sono dovuti accontentare di Jalabert, di Leblanc e di Virenque, nemmeno adesso che si devono accontentare addorittura di Halgand, di Casar e di Chavanel. Sono due mondi diversi, caro N@po, il ciclismo professionistico e il cicloturismo. Se mi dici che Chiappucci e Pantani possono aver favorito il tesseramento di qualche giovane esordiente, o allievo o giovanissimo, allora posso anche essere in parte d'accordo con te, ma non venirmi a dire che il cicloturista comune, quello che va in bicicletta alla scoperta della natura, dei luoghi più belli o delle salite ha bisogno di Chiappucci o di Pantani per riprendere la bicicletta in mano. In Olanda più di due persone su tre vanno in bicicletta. Negli Usa ci sono sempre andati, ripeto, anche quando Armstrong e Hampsten non erano ancora nati. Sono stati nei quali la passione per la bici si trasmette di padre in figlio e non c'è mai stato bisogno di campioni, dico mai, per aumentare il bacino di utenza.
n@po.
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:42
Oggi bambini che vanno in bicicletta non ce ne sono più!! C'erano e tanti ai tempi di Pantani. Il cicloturismo è bellissimo (e lo adoriamo) ma qui è fuori tema dato che questa parte del forum è dedicata all'aspetto agonistico (professionisti e corse) professionistico. Ed infatti in francia di praticanti agonistici ne hanno pochissimi. Direzione nella quale stiamo precipitando anche in Italia.
Io, tra l'altro, continuo a vedere il giro come un patrimonio italiano assoluto (come la torre di pisa, venezia o le crete senesi) che non va fatto scomparire. E perchè cio non accada serve che sia mantenuto l'interesse degli spettatori normali, quelli che non seguono quotidianamente il ciclismo, e per quelli l'effetto Armstrong c'è già e ci sarà ancor di più all'inizio del giro ( e che comunque non pareggerà l'effetto 'doping nel solo ciclismo' che è l'informazione attualmente percepita dalla popolazione e veicolata dai media).
Howling Wolf
00mercoledì 15 ottobre 2008 17:20
Due cose
Innanzitutto: 1) il forum è diviso in diversi settori; 2) quello nel quale stiamo discutendo del Giro riguarda indiscutibilmente i professionisti. Hai perfettamente ragione, allora, se mi dici che si debba parlare dei professionisti. E solo dei professionisti. Ma il tema dei bambini l'hai introdotto tu. Non io. E quando l'hai introdotto hai detto tesualmente che "sulle strade, in bicicletta, si son rivisti i ragazzini e non i pensionati...". Ora io non voglio spaccare il capello in quattro, ma ribadisco che hai detto che "sulle strade si son rivisti i ragazzini". Non hai parlato di corse, hai lasciato intendere che i ragazzini visti sulle strade fossero in giro magari per farsi un'uscita di 50-60 km, senza nemmeno essere tesserati. Ora mi vieni a dire che questa parte del forum è riservata all'agonismo. Il modo con cui ti sei espresso è quantomeno impreciso, per non dire equivoco. Comunque, per trarre una conclusione, direi che se ti riferisci alla flessione nel numero dei ragazzi tesserati nel periodo post Pantani hai ragione, ma se ti riferisci ai praticanti del cicloturismo non hai assolutamente ragione, perché le strade sono invase dai ciclisti, anzi dai cicloturisti e i meccanici ciclisti hanno sempre più lavoro. Si tratta in ogni caso di due piani ben differenti della discussione. Se cerchiamo di farci capire bene, magari evitiamo incomprensioni e malintesi. Fermo restando che a me, detto fuori dai denti, sta più a cuore l'espansione del cicloturismo che non quella del numero dei tesserati agonisti della Fci. E' vero che in Francia hanno un sempre minor numero di praticanti agonisti, soprattutto giovani, ma a me sembra che questa non sia una ragione che deve allarmare particolarmente. Non mi sembra che in Francia siano più di tanto preoccupati. Se ne preoccuperà la FFC. Per contro, però, la FFCT ha un numero elevatissimo di tesserati. Non è che magari dobbiamo anche noi iniziare a pensare che è meglio tirar su un ciclista/cicloturista piuttosto che dieci ciclisti/agonisti? Pensa, N@po, che l'Italia, Paese di grandi costruttori di biciclette, di componentistica, di freni, di raggi, di cerchi, di fili, di gomme e di gommine e blabla blabla blabla non ha ancora una federazione cicloturistica. Non ti sembra che sarebbe più intelligente e più lungimirante pensare a come costruire anche in Italia una federazione cicloturistica piuttosto che preoccuparsi di una tessera in più o in meno per la banda di Di Rocco & co. che forse in bicicletta non ci va nemmeno una volta l'anno?
Per quanto riguarda la seconda considerazione, quella secondo cui il Giro è un patrimonio, ti dico che hai completamente ragione. Però il discorso che occorrerebbe fare è molto più articolato della tua semplificazione. In parte giusta, sicuramente, ma da approfondire in ogni suo aspetto. Non intervengo su questo tema per non allungare il mio messaggio e renderlo illeggibile. Alla prossima occasione. Ciao.


n@po.
00mercoledì 15 ottobre 2008 17:49
Allora mi ero spiegato male. I bambini in bici li intendevo con velleità agonistiche. Nessun problema.
Howling Wolf
00mercoledì 15 ottobre 2008 18:04
Ok, N@po. Problema risolto. La penso come te, allora, in questo caso. Il numero dei praticanti tesserati presso la FCI, specie giovani e giovanissimi, s'è ridotto. Un po', è vero, per la mancanza di personaggi di spicco, ma in maggior misura, direi, per l'effetto doping. Quale genitore se la sentirebbe di indirizzare alla cieca il proprio figlio verso il ciclismo agonistico di fronte alla pressoché totale certezza che, una volta arrivato alla categoria juniores, almeno juniores, si troverebbe di fronte al bivio: ambire a primeggiare con il doping o accontenarsi di finire le corse senza doping?
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