Voli di gabbiani e imbrogli a carte coperte
[POSTQUOTE][QUOTE:90545336=lemiemanisudite2., 23/01/2009 12.11]
Le parole fanno male se colpiscono, anche solo di striscio, nel segno, altrimenti assomigliano a quelle che Miller chiamava scorregge secche.
Spropositate, violente,feroci,ma pur sempre scorregge secche.
Per una forma mista di rispetto, pena e (auto)senso del ridicolo, mi preme dire che il mio, probabilmente(chi lo ritenga opportuno tolga pure l'avverbio)fuori luogo, scazzo nasceva da una sempre più insopportabile idiosincrasia verso la costante denigrazione del pensiero altrui, verso l'ergersi a giudici di intenzioni, retropensieri, presunte assurdità e povertà di spirito altrui.
Ritengo che certi atteggiamenti, spesso gratuiti, rendano impossibile lo scambio o semplicemente rendano meno piacevole dire la propria opinione. La verità è che ho sbagliato a non farmi gli affari miei, l'unico atteggiamento ormai possibile in questo forum, quel giusto atteggiamento di sufficienza adottato dai più e che è l'unico possibile.
E, sebbene sappia che qualsiasi cosa dica o faccia le opinioni non verrano cambiate, mai ho confuso il forum con la mia vita.
Non Luisa si è lamentata, ma le mie(tue, sue,nostre, vostre, proprie,altrui)manisudite(me,se,noi, voi, loro)o sudate o suddite.
Scusate queste ulteriori parole di cui non vi importerà una minchia, ma a volte è giusto fare delle cose per se stessi.
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Cara (gettailsassoenascondi)letuemani,
Bene hai fatto a mettere quel titolo al tuo post nel topic vi riporto un articolo.
Le parole feroci di Giovanni hanno colpito tutti. Anche me.
Non tanto per la possibilità che ti ferissero, quanto per le motivazioni che possono averle ispirate.
Temino
Estrapolazione fraudolenta delle parole degli altri con attribuzione del senso più consono al proprio ragionamento (e ai propri scopi). Es. "Viva Giovanni ma solo quando vola più in alto dei gabbiani"
Svolgimentino
Per il mio elevato senso del rispetto verso le persone, e in particolare verso quelle ben capaci di volare più in alto dei gabbiani, mi fa male al cuore che Giovanni abbia dovuto sporcarsi le sue mani in quel modo.
Sono certa che Giovanni ha capito che il senso di quella frase non era il plauso per la sua invettiva e mi basta.
Non è la prima volta che tu scrivi frasi ingenue contro le quali si scatena l'invettiva di Cor. Non è la prima volta che io sottolineo quanto l'invettiva faccia male soprattutto a chi la fa. Non è la prima volta che tu estrapoli tale commento come un appoggio dell'invettiva.
Bene hai fatto anche a citare il senso del ridicolo. L'ho fatto anche io solo mezz'ora fa in un'altra conversazione.
Se tu ne avessi anche solo un pò, taceresti opportunamente, perché non puoi sempre contare sulla correttezza forumistica degli altri.
Intelligenti pauca. Evito di elencare esempi pertinenti: sono certa che non ve ne sia bisogno e che tu abbia già capito. E a me basta che capisca tu.
Ti ho già scritto sul forum e in vecchie fzmail che certe pensierini possono ben essere espressi in privato.
Il che mi da lo spunto per entrare nel merito del tuo "scazzo".
Rileggendo ciò che ho scritto ultimamente, non riesco a trovare una sola frase in cui io mi sia sollevata a "giudice di intenzioni (...) e povertà di spirito altrui".
Qualcun altro si è sollevato - e ben più di una volta - a giudice ecc. delle mie opinioni. Non fa niente.
Invece di "un e te credo
" o di un "scusa Annarella ma se la gente del forum VI fa cagare, perché non mangiaTE più kiwi?", PERCHE' non hai semplicemente scritto "mi stai annoiando, sei pedante, dici cazzate" ecc. ecc.? O, meglio, perché non hai contribuito alla discussione con la tua opinione sulla discussione?
Rivolta a me, parlando al plurale. Ingenuo errore o sottolineavi subdolamente un'oscura alleanza con qualcuno?
Quando avrei denigrato il pensiero altrui? E se l'ho fatto, perché non lo hai sottolineato subito a difesa del denigrato?
"Mai ho confuso il forum con la mia vita" è una frase che fa riflettere.
Io ho molto forte, ancor più del senso del ridicolo, anche quello della vergogna.
E ora mi sta coprendo totalmente.
E tu, che sai perché, farai opportunamente finta di non saperlo.