Buono scambio ... con Giuseppe ...
Non so se io ho fatto la parte del tenente John Dunbar oppure se quella dell'indiano, ma quello di stamattina è stato davvero un
"Buono scambio".
Chi di voi non ricorda il mitico film di Kevin Costner
"Balla coi lupi", eh??? Impossibile, letteralmente impossibile non averlo visto almeno una volta (o, nel mio caso, almeno una dozzina di volte).
Vi ricordate la scena dopo la caccia ai bisonti, con l'accampamento indiano in festa e nella tenda quel mezzo equivoco tra il protagonista e l'indiano un pò irascibile (forse a causa di quello che aveva bevuto ...) che voleva il suo cappello da tenente?
Bene, la mancata querelle si era chiusa per intercessione di
Vento nei Capelli che aveva legittimato con la frase
"Buono scambio" la consegna del cappello del tenente all'indiano e quella dell'ornamento sioux a John Dunbar.
Buono scambio, appunto. Ma cosa c'entra???
C'entra, eccome se c'entra. State a sentire. Stamattina prima uscita del 2010 con
Giuseppe (
GNaldi, al forum). Appuntamento alle ore 8,30 tra Montello (25 km da casa mia) e Chiuduno (21 km da casa). Mancano 5 minuti alle 8, quando ho percorso 10 km scarsi e mi suona il cellulare. Scongiuro che non sia una rinuncia per motivi di salute, invece Giuseppe mi sorprende dicendomi di essere già a Chiuduno (la località più vicina a casa mia e più distante per lui).
"Ma a che ora ti hanno buttato fuori di casa?"
Ricalibriamo l'incontro su Telgate. OK. Passa meno di un minuto e suona ancora il telefono. Ancora Giuseppe "Ho forato la posteriore". "Ok, vengo a Chiuduno. Ripara la ruota e aspettami lì".
Quando arrivo lo trovo intento ad armeggiare con la mini-pompa a mo di palestrato che allena bicipiti, tricipiti e pettorali. Mostruoso.
Ci salutiamo e lì ho la prima sorpresa del giorno: Giuseppe, appena tornato dall'Abruzzo, mi regala una stecca di torrone abruzzese (buono già solo a vederlo ...
) ... anche se lo convinco a darmelo solo alla fine dell'uscita. Lui l'ha attaccato alla borsa portatutto, io dovrei tenerlo in tasca. Ripartiamo senza trovare acqua per lavare le mani (di Giuseppe), in quanto le fontanelle che proviamo sono state chiuse per il freddo. In effetti siamo a 0°C e quando sono partito di casa era -1°C. Brrrrrrrrrrrrrrrrr
Ci dirigiamo a Grumello del Monte per fare la prima salita del giorno: il Gandosso, dal lato meno complicato e più soleggiato, anche se il sole tarda ad uscire e ci sono un bel pò di nuvole.
Anche la fontanella allo scollinamento è chiusa. Quindi, dopo una foto al presepe, ripartiamo in discesa (freddissima) verso Credaro. 100 metri di pianura ed alla successiva rotonda, svolta a sinistra per iniziare la seconda salita verso Foresto Sparso ed il passo di San Giovanni delle Formiche. All'inizio la salita è un falsopiano, ma poi spara alcuni tratti con pendenze importanti (il Polar ha registrato il 21%
). Fortuna che il ghiaccio sulla strada scarseggia e quel poco è ben visibile. Solo che in un paio di km prima di San Giovanni delle Formiche la strada è invasa dalla ghiaia rimasta per far sciogliere il ghiaccio dei giorni freddi la settimana prima di Natale ...
Discesona (con punta del 20%) verso la Buca del Corno e ci siamo trovati infreddoliti ad Entratico, Val Cavallina. I termometri in strada confermano: ancora 0°C. Quando sto per arrivare a Casazza, Giuseppe non è più nella mia scia. Intuisco quello che lui mi conferma con una telefonata: seconda foratura. Torno indietro e ci mettiamo all'opera, anzi fa tutto Giuseppe che ha già le mani sporche dalla volta precedente. Utilizza la seconda camera. L'ultima. Controlliamo quella forata e (sbagliandoci) riteniamo che sia stato un raggio. Quindi, scioccamente, non controlliamo il copertone.
Giuseppe inizia ad agitarsi perché ha finito le camere d'aria. Io cerco di tranquillizzarlo dicendo che ne ho una io, che non ci sono problemi, ma lui parte di testa e la terza salita a 763 metri del Colle Gallo (quello dell'ultimo Giro d'Italia, anche se noi abbiamo fatto una variante più alta e meno trafficata) è un inferno ... per lui, ovviamente. Io sto bene. Va su a strappi e poi torno. Insomma, faccio l'elastico. Giuseppe non ne vuole sapere di tranquillizzarsi per la camera d'aria. Infatti ... Infatti, ai -2 km dalla vetta, prima del tratto più duro rifora per la terza volta.
Qui subentra
"Buono scambio". Lui mi ha dato il torrone abruzzese, il gli dò la camera d'aria bresciana ... Giuseppe scherzo, te l'avrei data anche senza torrone, ma così ho lo spunto per scrivere sul forum di questa avventura.
Questa volta non facciamo la c***ata di non controllare. Troviamo il buco. Cavoli !!! E' dal lato esterno, mica da quello dei raggi. Infatti, troviamo una scheggia di vetro nel copertoncino che Giuseppe rimuove. La causa delle forature è stata trovata. Cambiamo la camera e ripartiamo, ma Giuseppe non ha più energie nè fisiche, nè mentali. Le forature lo hanno fatto saltare. A fatica lo tiro fino alla vetta. A fatica gli faccio fare i 10 km di discesa fino ad Albino. A fatica lo porto a Gavarno con 4 km di su e giù. Lì ci salutiamo.
Metto il mio "Buono scambio" nella tasca centrale posteriore e parto per farmi la quarta salita del giorno: una bazzecola, il Colle dei Pasta da Gavarno.
Scollino alle 12,19 precise e con 31 km da fare capisco che neppure in moto potrei essere alle 13 con le gambe sotto il tavolo. Chiamo mia moglie
e le dico "Voi incominciate a mangiare". Entro in garage alle 13,15 precise e salgo subito in cucina dove mia moglie
e mia figlia
devono solo prendere il caffè, ma io stringo pieno di orgoglio il premio del giorno: il torrone abruzzese (morbido e rivestito di cioccolato
) che Giuseppe (caro ragazzo) mi ha donato.
Una bella avventura ... a lieto fine.
Tempo: 4h 48'
Distanza: 114,8 km
Battiti: 136/176 bpm
Cadenza: 75/109 rpm
Velocità media: 23,9 km/h (penalizzata dallo sconforto post-foratura)
Dislivello: 1.515 mt
Calorie: 3.540 kcal
Ciao e buone pedalate a tutti