USARKOZY CALA IL PRIMO ASSO

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centrosardegna
00martedì 21 agosto 2007 15:53
Il ministro degli esteri Kouchner, in visita ufficiale nell'Iraq occupato, attesta la chiara volontà di smantellare la Francia La Francia era, per l'ideologo imperialista americano Brzezinski, uno dei cinque attori strategici mondiali con i quali la Casa Bianca è chiamata a fare i conti. Per l'analista che ha dettato gran parte della politica estera del Cfr la Francia era persino la più pericolosa e indomabile. Lo era, perché da ieri, 19 agosto, si può ben dire che non lo è più.

Questo infatti è il chiaro significato della prima visita ufficiale del ministro degli esteri, Kouchner, nell'Iraq invaso, martoriato, rapinato e occupato dai tre complici Usa-Gran Bretagna-Iran con un ruolo di primo piano svolto da Israele in modo lampante.

Un'invasione, quella dell'Iraq, che ha anche una chiave di lettura anti-europea e in particolare è andata a colpire al cuore gli interessi di Parigi.

Non è pertanto per una semplice forma di cerimoniale se l'inchino francese di ieri al gotha del partito atlantico è stato salutato con gioia da Bush che ha utilizzato parole che attestano inequivocabilmente come di un de profundis dell'orgoglio nazionale e del ruolo di potenza transalpina si sia trattato.

Non c'è di che stupirsi, del resto. Kouchner, l'uomo scelto dal nuovo residente dell'Eliseo per spezzare la linea estera del Paese, è da sempre uomo delle ong, un accanito mondialista dai forti sentimenti cosmopoliti, particolarmente legato ad Israele per comuni origini religiose. Un comun denominatore, questo, che lo lega allo stesso primo cittadino francese, figlio di una famiglia sincretica e pluriconfesionale, che ha sempre tenuto orgogliosamente viva la radice israelitica. Sarkozy, inoltre, che ben merita l'appellativo Usarkozy, è il paladino degli interessi borsistici newyorchesi che hanno investito la borsa di Parigi, è sponsorizzato dal quell'industria militare che ha cointeressi con gli Stati Uniti (e che vanta nella sua corte mondana Gianfranco Fini).

La sfida della nuova Amministrazione è insomma partita e lo ha fatto con un coup d'éclat (colpo a sensazione). La sfida è chiara: cercare di smantellare rapidamente la Francia e tutto quanto è stato fatto per decenni per impedire che divenisse una colonia all'italiana.

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