E invece io, nonostante tuttto, sono per le Granfondo.
Su questo però, condedimi, sbagli.
E' argomento già ampiamente dibattuto con l'amico comune, anti-granfondista, Nicko 67.
Allora, io ne ho fatte 3. E pedalo da, diciamo quasi due anni.
Anzi, la terza era domenica e dopo 40 km, causa pioggia e casa vicina, ho deiciso di ritirarmi.
E devo dirti che mi sono sempre divertito come un pazzo.
E' un'altra cosa rispetto alle uscite con amici o in solitario.
E' come partecipare a una festa o a una manifestazione: anche lì è chiaro troverai gli estremisti o gli eccitati. Ma la festa è composta, per la maggior parte, da persone come te. Ti capiterà di pedalare chiacchierando con un settantenne che ha fatto il Gavia sterrato, con un quarantenne che ha litigato come te con la moglie per partecipare, con due con cui condividerai per pochi km di salita, pendenze, sofferenze, gioia della vetta.
E' un enorme calderone, metafora di vita.
E' allo stesso tempo un girone dantesco e un canto del paradiso.
ai ristori ti ciberai ridendo, riderai in griglia alle battute di qualcuno.
Ti troverai a tirare un gruppetto e altri a darti il cambio.
Sfido chiunque provi una volta nella vita una Granfondo a dirmi che non gli viene voglia, dieci minuti dopo l'arrivo, di partecipare alla prossima.
Detto questo, ovvio: le persone descritte da me sopra ci sono. E mettono tristezza.
Ma appunto anche la consapevolezza del fatto che sono tristi, ti fa capire che sono una minoranza che via via è destinata a lasciare il tempo che trova.
E la festa non te la rovinano.
Quando vedi i caschi colorati come un enorme serpetone cinese alla partenza, ti assicuro che le emozioni e la pelle d'oca sono davvero difficili da ripetere.