UNA MOSTRA "MOSTRUOSA" COL PLACET DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DEI VIRTUOSI AL PANTHEON

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
S_Daniele
00giovedì 17 giugno 2010 17:10

UNA MOSTRA "MOSTRUOSA" COL PLACET DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DEI VIRTUOSI AL PANTHEON

Giuseppe Colin - INRI

di Francesco Colafemmina

Vi piace questo Cristo-Prometeo dilaniato da 3 avvoltoi forse provenienti dalla "voliera" di San Pietro sullo sfondo? Vi disgusta?

Ma allora non capite nulla di arte sacra!

Sì, perché questa crosta di tal Giuseppe Colin è l'opera che apre la mostra intitolata "Sacro contemporaneo" allestita recentemente presso il Museo Crocetti di Roma. Questa mostra davvero mostruosa è stata inaugurata da Monsignor Pasquale Jacobone, officiale del Pontificio Consiglio per la Cultura, incaricato del dipartimento Arte e Fede, già artefice assieme al Presidente Mons. Ravasi del famigerato incontro con gli artisti in Cappella Sistina del 21 Novembre scorso.

Ma Jacobone con i suoi bei baffetti artistici non è il solo rappresentante vaticano ad avere a che fare con questa esibizione di croste e deformità varie. C'é anche il patrocinio della rutilante Pontificia e Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon!

Dal sito della Santa Sede leggiamo cos'è questa Pontificia Accademia dei Virtuosi: "Con il nuovo Statuto approvato nel 1995, la Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon ha lo scopo di favorire lo studio, l'esercizio ed il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti, con particolare riguardo alla letteratura d'ispirazione cristiana e all'arte sacra in tutte le sue espressioni, e di promuovere l'elevazione spirituale degli artisti, in collegamento con il Pontificio Consiglio della Cultura".

Oh ma che elevazione culturale percepiamo nella contemplazione di questo Cristo prometeico! Che grande ispirazione cristiana c'è in quegli avvoltoi che beccano l'occhio di Cristo! Che grande favore reso allo studio, l'esercizio e il perfezionamento delle Belle Arti dall'esposizione e il patrocinio di simili croste!

Leggo dalla recensione della mostra pubblicata sul Messaggero da Danilo Maestosi:

"Inaugurata da monsignor Pasquale Jacobone, la mostra è dedicata al Sacro Contemporaneo ed è articolata in due diverse sezioni. La prima offre passerella ai giovani allievi delle accademie vincitori del Concorso lanciato in occasione dell'esposizione della Sindone, confermando e l'impegno promozionale e la collaborazione dell'Argam con il Ministero dell'istruzione nonostante l'ennesimo rifiuto di contributi pubblici. La seconda presenta invece 23 autori di generazioni diverse che si sono misurati con le icone della religiosità e della tradizione cristiana. Due sfide volutamente controcorrente che offrono testimonianza del rapporto sempre più complesso e mediato che la società e l'arte di oggi intrattengono con i simboli e i misteri del sacro nel naufragio di valori di un'epoca che sembra essersi consegnata alla tirannia narcisa dell'istante e del superfluo. Anche il fantasma della Sindone, leit motiv su cui si cimentavano gli allievi delle Accademie, stenta a trovare fonna. C'è chi lo evoca rifugiandosi nell'iconografia tradizionale del Cristo deposto, chi lo annega nel labirinto dell'informale e chi lo precipita nel dubbio di un'istallazione concettuale, un telo di lino sporco con una chiosa ambigua, «vedere o non vedere». La soluzione più convincente e originale è dell'aquilana Giuditta Martiniechio che miscela sulla tela l'impronta di Cristo e le ferite del terremoto.

Ennio Calabria - Ritratto di Giovanni Paolo II

Ma è uno scoglio, quello del sacro, che mette a dura prova anche la truppa più navigata dei maestri e degli autori in carriera. Suggerendo punti di fuga ironici, come il classico ritratto di papa che Benedetta Bonichi rivisita a raggi x, o il cardinale seduto che Antonio De Totero immagina come uno scheletro in posa su pergamena, o ancora il raffinato assemblaggio grafico di Pablo Echaurren. Sconfinamenti mitologici come nel Crocefisso-Prometeo divorato dalle aquile di Giuseppe Colin. Funambolismi magrittiani come nello scorcio del duomo di Orvieto di Claudio Sciascia. Slittamenti onirici: Il Cristo e un pesciolino su sfondo di nuvole firmato da Rosetta Acerbi. Rivisitazione postrnodeme: il santino di papa Ratzinger tra foglie di bronzo di Sinisca. I confronti più intensi con il Sacro sono quelli che si concentrano sulle sofferenze del corpo: l'ombra scura che avvolge le pene di papa Woytila nel ritratto di Ennio Calabria. il dolore puro distillato nella cupa Crocifissione astratta di Piero Mascetti, lo scheletro dilaniato della deposizione di Renzo Vespignani. Tra le altre chicche un raro disegno di De Chirico, e una Natività di Purificato."

Renzo Vespignani - Deposizione

Ma che bella accozzaglia di mostruosità! E' questa l'arte che i mondani monsignori vaticani apprezzano? Questo è il livello infimo che l'arte sacra oggi ha raggiunto nonché il modello per un'arte sacra del futuro? Signori, alzo le mani. Dinanzi alla cecità e al contorcimento narcisistico, dinanzi alle consorterie e ai circoli di clientele ed amicizie prelatizie, mi viene una incredibile nausea che credo sia condivisa dalla maggior parte dei semplici fedeli e di tanti sacerdoti... Dopo poco, però, subentra il sorriso! Un sorriso democriteo nel contemplare i miseri resti di quest'arte poco sacra e poco arte. Un sorriso al solo pensiero che questi signori hanno il coraggio di definirsi artisti e finiscono per trovare dei validi supporter al di qua delle mura leonine...

Ah se solo il Papa potesse vedere cosa combina questa gente a pochi passi dai Sacri Palazzi!

Fides et Forma
Vilucchio.
00giovedì 17 giugno 2010 18:22
Nn mi piacciono.
Tra l'altro Cristo nn e' stato divorato dagli avvoltoi.....cos'è una visione onirica?Il San Pietro sullo sfondo poi da' un 'impressione di lontananza e di indifferenza verso il Cristo che viene dilaniato da eresie ect ect ...oddio...potrebbe essere qta una chiave di lettura,no?
Tuttavia nn mi piace .E' gia' cruenta la morte in Croce che vedere avvoltoi mi raccapriccia anche se a volte penso che Cristo venga si dilaniato da chi lo odia.Cmq nn e' storia,Cristo nn e' stato mangiato da avvoltoi o aquile quel che e'....insomma mi sembra un'immagine sacrilega.Perche' il Cristo Risorto ha le cicatrici delle ferite ,in primis quella sul costato.Nn e' stato divorato.
Nn mi piace.
Vilucchio.
00giovedì 17 giugno 2010 18:24
Questo Crocifisso poi nn riporta ferite scritte nei Vangeli ....e l'aquila che becca nell'occhio di Cristo....scusatemi ma lo trovo blasfemo!!!!!!
Vilucchio.
00giovedì 17 giugno 2010 18:25
Ingrandite l'immagine del Crocifisso....e vedete le differenze dal vero Crocifisso.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:44.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com