UN CANE LO PUO' FARE!

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robydew
00sabato 18 settembre 2004 22:36
Convegno "Nella vecchia fattoria si può fare terapia"
Verona, 3 giugno 2000
Nel 1960 circa un neuropsichiatra infantile americano, Boris Levinson, notò che la presenza del suo cane aveva effetti positivi sulle sedute con i suoi piccoli pazienti. Studiò questo fenomeno e documentò il modo in cui l'animale da compagnia poteva favorire e sviluppare il rapporto tra terapista e paziente e come favoriva la motivazione del paziente a curarsi.
Pur nella complessità dell'animale, il rapporto uomo/animale è più semplice, più spontaneo di una relazione tra persone.
Da allora il mondo scientifico ha approfondito il tema dei rapporti uomo/animale con fini terapeutici ed assistenziali.
Aspetto primario e vantaggio di un'attività/terapia assistita dall'animale sta nel fatto che quest'ultimo, nello specifico il cane, non giudica la disabilità delle persone e le ama incondizionatamente.
Il suo comportamento non è influenzato da pregiudizi che possono invece condizionare negativamente i rapporti tra umani.
La presenza di deficit fisici, sensoriali e psichici non limitano la comunicazione perché il cane è in grado di interagire a qualsiasi livello di gravità della persona.
Si sottolinea l'importanza dell'animale come tale, nella sua diversità da noi. Il cane è in grado di decidere quale comportamento tenere a seconda delle situazioni. Qualunque cane può essere addestrato ottimamente, cercando di esaltarne le caratteristiche e le capacità.
Il rapporto di sintonia ed affetto che si crea tra uomo e cane è importante, il cane ricambia spontaneamente l'amore che noi gli doniamo. Per affrontare i problemi del paziente attraverso più discipline, questo tipo di terapie si inseriscono in un lavoro d'equipe dove si presuppone comunque la presenza di una figura medica.
In presenza di una persona con gravi deficit, pressoché incapace di muoversi o con gravi problemi sensoriali, l'interazione avverrà prevalentemente tramite il contatto fisico e la stimolazione dei sensi.
Con persone meno gravi l'interazione si sposterà verso i bisogni del cane come la necessità di uscire, di essere accudito e coccolato … semplici gesti che si rivelano utili per stimolare la manualità e la conoscenza del modo di esprimersi dell’animale.
L'accudire il cane, oltre che favorire il movimento, instaura senso di responsabilità che, per un processo proiettivo e di introiezione viene trasferito su se stessi, si può parlare quindi di intervento educativo.
Nelle case di riposo, il cane può essere un valido stimolo al movimento per un anziano che lo accudisce, lo spazzola e lo porta a passeggio, inoltre con il cane si instaura un forte legame d’affetto e la sua presenza crea un'occasione di incontro e conversazione.
Nelle persone con difficoltà motorie, è possibile impiegare il cane come aiuto nel favorire l'autonomia personale necessaria anche per una maggiore autostima.
Il cane impara ad eseguire a comando alcuni compiti come aprire e chiudere le porte, accendere e spegnere la luce, raccogliere gli oggetti ...
Quando si interviene su una persona con un programma di assistenza o per l'affido permanente del cane, è indispensabile individuare quale cane sia più adatto per quella persona e per quel compito perché ogni cane presenta caratteristiche e capacità uniche.
Un cane d'assistenza deve avere un'ottima socializzazione, deve essere affidabile e non mostrare aggressività verso uomini ed altri animali.
Durante la terapia il conduttore del cane è sempre presente per garantire il benessere psico - fisico dell'animale e capirne i segnali.
E' indispensabile perciò conoscere il linguaggio del cane per prevenirlo da situazioni troppo gravose, per comprenderne la comunicazione e comunicare con lui, insegnamento che viene dato anche alle persone alle quali il cane viene affidato.
Una cosa molto importante da non dimenticare: il cane è a tutti gli effetti un coterapeuta e come tale va rispettato e considerato, non modificando la sua natura.
Al convegno “Nella vecchia fattoria si può fare terapia” tenutosi a Verona il 3 giugno 2000 sono intervenuti il Sig. Galimberti e la Sig.ra Buttram dell’A.I.U.C.A., associazione che promuove la tipologia di interventi sopra descritti. (Per saperne di più visitate il sito www.aiuca.org)
Il cane ci ama e ci accetta per come siamo.
Non esiste medicina che ci sappia far sorridere ... un cane lo sa fare.
[SM=g27811]
SilviaeDew
00mercoledì 22 settembre 2004 00:02
[SM=g27817]
robydew
00giovedì 23 settembre 2004 11:12
Bello vero??[SM=g27828]
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