ULTIME NOTIZIE : Sangue e operazioni chirurgiche senza trasfusioni di sangue

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Angelo Serafino53
00lunedì 16 settembre 2019 22:06


Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda
Angelo Serafino53
00lunedì 16 settembre 2019 22:10



«Il percorso interessa l’intera comunità dei pazienti, non solo i testimoni di Geova»,

precisa lui stesso, «siamo riusciti a mettere a punto un protocollo di preparazione del paziente all’intervento e di gestione intraperatoria che ci permette di operare davvero “senza sangue”, rispettando la volontà del paziente ed evitando, al tempo stesso, i rischi connessi con la trasfusione. Oggi possiamo eseguire ogni tipo di intervento cardiochirurgico senza trasfusioni: bypass, sostituzioni valvolari multiple, riparazioni valvolari, aneurismi aortici, trattamenti trans catetere (TAVI, endoprotesi vascolari, ecc). L’esperienza così maturata ci permette sempre più di contenere l’entità delle perdite ematiche intraoperatorie, azzerando in molti casi la necessità di trasfusione».

Si parlerà anche di “medicina senza sangue” al convegno di Cardiologia che riunirà all’hotel Marriott di Milano dal 23 al 26 settembre 1400 specialisti. L’Ospedale Niguarda è all’avanguardia in questa metodica, come spiega Claudio Francesco Russo, primario di Cardiochirurgia al Centro De Gasperis, sostenuto dall’omonima fondazione, che organizza il convegno.

bit.ly/2lSlBPy
Angelo Serafino53
00martedì 17 settembre 2019 21:10




Complicanze immediate (entro le 24 ore dalla trasfusione)


TRALI( I (Transfusion Related Acute Lung Injury), comparsa improvvisa di distress respiratorio dopo infusione di un emoderivato, è una sindrome

respiratoria acuta caratterizzata da dispnea con o senza cianosi, ipossia, ipotensione arteriosa, edema polmonare non cardiogeno, tosse scuotente e febbre, che può instaurarsi entro pochissime ore da una trasfusione di sangue intero o di altri emocomponenti. Tale sindrome si presenta con un esordio brusco, generalmente tra le 2 e le 4 ore dalla trasfusione di almeno 60 ml di

un qualsiasi emocomponente.

Per quanto riguarda la patogenesi di questa grave complicanza post trasfusionale si fa riferimento alla recente teoria del “Doppio evento”.

Secondo tale ipotesi esiste un primo insulto, rappresentato da una preesistente

condizione infiammatoria, che portando all’attivazione dell’endotelio polmonare

ed al sequestro dei neutrofili (PMN) abbia potuto determinare nel paziente uno

stato di relativa ipossia.

Naturalmente questo primo evento si può realizzare sia durante un qualsiasi

intervento chirurgico con anestesia generale che nel corso di un ricovero in terapia intensiva.

Il secondo insulto viene invece arrecato con la trasfusione di emocomponenti e può essere innescato sia dagli anticorpi contro gli antigeni leucocitari umani (anti-HLA), di classe I o di classe II, dagli anti-neutrofili o dagli anti-granulociti passivamente trasmessi che dalla infusione di lipidi biologicamente attivi, provenienti dalla degradazione dei prodotti cellulari durante la conservazione del sangue.



Reazione febbrile non emolitica, Queste reazioni rappresentano il tipo più frequentemente osservato e segnalato. Dal momento che i loro sintomi sono febbre e brividi, come nelle reazioni emolitiche acute, è fondamentale in ogni caso valutarle con attenzione al fine di escludere tale evenienza.

Queste reazioni, osservate in genere in pazienti politrasfusi o in donne pluripare, che più facilmente presentano anticorpi diretti contro antigeni HLA presenti su leucociti e piastrine del donatore, tendono a limitarsi da sole.

La reazione antigene-anticorpo in cui siano implicati tali anticorpi può attivare il complemento e stimolare la produzione di citochine che stimolano la liberazione di pirogeni endogeni.



Emolisi intravascolare acuta, evento raro e letale. E’ dovuta alla reazione antigene presente sui globuli rossi trasfusi – anticorpo del paziente.

Di solito avviene nell’ambito del sistema AB0.

La distruzione delle emazie si accompagna all’attivazione dei sistemi del complemento e della coagulazione a cui conseguono shock, CID e danno renale.

I sintomi tipici sono: dolore lombare, ipotensione, sudorazione profusa, malessere e febbre.

Nei pazienti anestetizzati sono indicativi l’emorragia da ferite e punti di sutura, calo pressorio ed alterazione della frequenza cardiaca.



Reazione allergica orticarioide, caratterizzata da rush cutaneo e prurito. Compare a pochi minuti dall’inizio della trasfusione e termina con la somministrazione di antistaminici



Reazioni anafilattiche, rare e letali. Si verificano nei pazienti con deficit di IgA e con anticorpi Anti- IgA. Si presentano con tosse, broncospasmo, distress respiratorio, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, shock e perdita di coscienza.



Contaminazione batterica, reazione febbrile da contaminazione batterica dell’ emocomponente.



Edema polmonare Acuto, dato dal sovraccarico circolatorio, a rischio sono i pazienti con compromissione del sistema cardiocircolatorio.

E’ dovuto alla somministrazione rapida di emocomponenti e si manifesta con tachicardia, dispnea, ipertensione, segni di insufficienza ventricolare.





Complicanze ritardate



Emolisi extravascolare, avviene in pazienti già immunizzati verso antigeni RH, Duffy, Kidd e Kell.

La trasfusione di emazie positive, da vita ad una risposta anticorpale che porta all’emolisi extravascolare, di norma entro 3-7 giorni dalla trasfusione, rilevabile con la diminuzione dell’emoglobina e l’aumento della bilirubina.



TA-GVHD, La Graft versus host disease associata a trasfusione è una rara forma di GVHD (malattia del trapianto contro l'ospite), che si ottiene quando durante una trasfusione di sangue T immunocompetenti esse aggrediscono il sistema immuntario della persona, riconoscendolo come corpo estraneo. Solitamente si manifesta entro 10-12 giorni, con numerose complicanze.

Si manifesta con rush cutaneo, febbre, epatite, diarrea, ipoplasia midollare e infezioni di progressiva intensità in pazienti immunodepressi.



TRIM, Immunomodulazione associata alla trasfusione allogenica, è una risposta che può svilupparsi in pazienti sottoposti a trasfusioni multiple, con effetto immunosoppressivo, con recidive di tumore, e di infezioni virali e batteriche.

. Vari meccanismi possono spiegare l'evidente relazione fra trasfusioni e infezioni.

1- L'effetto TRIM è mediato dai leucociti (immunologicamente attivi) del donatore, che convivono con quelli del ricevente (chimerismo).

2- L'effetto è mediato da sostanze biologicamente attive, rilasciate dai leucociti del donatore nei CE, in rapporto al tempo di conservazione.

3- L'effetto è mediato dagli antigeni HLA solubili presenti nel plasma.



4- Il sangue allogenico determina disfunzioni multiorgano (per esempio la TRALI, Transfusion-Related Acute Lung Injury), che favoriscono l'instaurarsi di infezioni.

bit.ly/2kRb5YB

Angelo Serafino53
00sabato 5 ottobre 2019 00:32

Chirurgia senza sangue: quanto è diffusa in Italia?

Rifacendoci a fonti divulgative esterne ai Testimoni di Geova, si può certamente affermare che la medicina e chirurgia senza sangue è praticata in Italia sin dai primi anni ’70. In un servizio di Panorama del 23 luglio 1979 relativo a un convegno medico nell’ospedale di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno, il dottor Cesare Buresta, precursore in questo campo pur essendo estraneo religiosamente ai testimoni di Geova, dichiarava che “era possibile operare senza trasfusioni di sangue nel 99% dei casi.

Oggi ogni anno vengano effettuati circa 16.000 interventi da parte di 5.000 medici senza il ricorso alle trasfusioni. Tra questi, interventi complessi che vanno dai trapianti di fegato alla cardiochirurgia per arrivare a interventi in utero per curare la spina bifida, come descritto dal nostro giornale qualche settimana fa.

Che dire degli interventi non programmati o delle urgenze? Il dottor Samuel Mancuso cardiochirurgo al Maria Pia Hospital di Torino afferma: “Non esistono sfide impossibili. La letteratura pubblica da anni lavori in cui si evidenzia che la mortalità dei pazienti testimoni di Geova in urgenza è alta tanto quanto quella dei pazienti in urgenza sottoposti a trasfusioni”. (Libero 15 aprile 2019).

Sulla stessa falsa riga il dottor Massimo Franchi professore di ostetricia e ginecologia all’Università degli Studi di Verona e direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona. Alla domanda se avesse visto morire qualcuno che aveva rifiutato una trasfusione ha risposto: “Nella mia esperienza clinica di oltre 30 anni non ho mai avuto esperienze di questo tipo e neanche in qualità di medico legale. Non è corretto dire che una persona morirà perché non accetta il sangue. E’ una situazione complessa e andrebbe rivista da caso a caso. Non possiamo escludere niente, ma non possiamo escludere neanche la morte da trasfusione”.

bit.ly/2OiKJLo
Angelo Serafino53
00sabato 5 ottobre 2019 01:20
Re:
Angelo Serafino53, 05/10/2019 00.32:


Chirurgia senza sangue: quanto è diffusa in Italia?

Rifacendoci a fonti divulgative esterne ai Testimoni di Geova, si può certamente affermare che la medicina e chirurgia senza sangue è praticata in Italia sin dai primi anni ’70. In un servizio di Panorama del 23 luglio 1979 relativo a un convegno medico nell’ospedale di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno, il dottor Cesare Buresta, precursore in questo campo pur essendo estraneo religiosamente ai testimoni di Geova, dichiarava che “era possibile operare senza trasfusioni di sangue nel 99% dei casi.

Oggi ogni anno vengano effettuati circa 16.000 interventi da parte di 5.000 medici senza il ricorso alle trasfusioni. Tra questi, interventi complessi che vanno dai trapianti di fegato alla cardiochirurgia per arrivare a interventi in utero per curare la spina bifida, come descritto dal nostro giornale qualche settimana fa.

Che dire degli interventi non programmati o delle urgenze? Il dottor Samuel Mancuso cardiochirurgo al Maria Pia Hospital di Torino afferma: “Non esistono sfide impossibili. La letteratura pubblica da anni lavori in cui si evidenzia che la mortalità dei pazienti testimoni di Geova in urgenza è alta tanto quanto quella dei pazienti in urgenza sottoposti a trasfusioni”. (Libero 15 aprile 2019).

Sulla stessa falsa riga il dottor Massimo Franchi professore di ostetricia e ginecologia all’Università degli Studi di Verona e direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona. Alla domanda se avesse visto morire qualcuno che aveva rifiutato una trasfusione ha risposto: “Nella mia esperienza clinica di oltre 30 anni non ho mai avuto esperienze di questo tipo e neanche in qualità di medico legale. Non è corretto dire che una persona morirà perché non accetta il sangue. E’ una situazione complessa e andrebbe rivista da caso a caso. Non possiamo escludere niente, ma non possiamo escludere neanche la morte da trasfusione”.

bit.ly/2OiKJLo



Operato a valvola mitrale senza trasfusione di sangue paziente Testimone di Geova all’Ospedale Metropolitano di Reggio

Reggio Calabria - È stato dimesso nelle scorse settimane un paziente di 87 anni Testimone di Geova sottoposto ad un delicato intervento chirurgico di sostituzione della valvola mitrale con protesi biologica nella U.O.C. di Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria

bit.ly/2VfnEej

Angelo Serafino53
00sabato 5 ottobre 2019 01:33

Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda

Il percorso interessa l’intera comunità dei pazienti, non solo i testimoni di Geova», precisa lui stesso, «siamo riusciti a mettere a punto un protocollo di preparazione del paziente all’intervento e di gestione intraperatoria che ci permette di operare davvero “senza sangue”, rispettando la volontà del paziente ed evitando, al tempo stesso, i rischi connessi con la trasfusione.

Oggi possiamo eseguire ogni tipo di intervento cardiochirurgico senza trasfusioni: bypass, sostituzioni valvolari multiple, riparazioni valvolari, aneurismi aortici, trattamenti trans catetere (TAVI, endoprotesi vascolari, ecc). L’esperienza così maturata ci permette sempre più di contenere l’entità delle perdite ematiche intraoperatorie, azzerando in molti casi la necessità di trasfusione».
bit.ly/2lSlBPy
dom@
00domenica 6 ottobre 2019 22:20
Re:
Angelo Serafino53, 10/5/2019 1:33 AM:


Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda

Il percorso interessa l’intera comunità dei pazienti, non solo i testimoni di Geova», precisa lui stesso, «siamo riusciti a mettere a punto un protocollo di preparazione del paziente all’intervento e di gestione intraperatoria che ci permette di operare davvero “senza sangue”, rispettando la volontà del paziente ed evitando, al tempo stesso, i rischi connessi con la trasfusione.

Oggi possiamo eseguire ogni tipo di intervento cardiochirurgico senza trasfusioni: bypass, sostituzioni valvolari multiple, riparazioni valvolari, aneurismi aortici, trattamenti trans catetere (TAVI, endoprotesi vascolari, ecc). L’esperienza così maturata ci permette sempre più di contenere l’entità delle perdite ematiche intraoperatorie, azzerando in molti casi la necessità di trasfusione».
bit.ly/2lSlBPy



Non sono necessarie Le trasfusioni SE va a Un Ospedali Di qualita' come questo qua' !!
youtu.be/BPUOwr8XrGc
dom@
00domenica 6 ottobre 2019 22:37
Re:
Angelo Serafino53, 10/5/2019 1:33 AM:


Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda

Il percorso interessa l’intera comunità dei pazienti, non solo i testimoni di Geova», precisa lui stesso, «siamo riusciti a mettere a punto un protocollo di preparazione del paziente all’intervento e di gestione intraperatoria che ci permette di operare davvero “senza sangue”, rispettando la volontà del paziente ed evitando, al tempo stesso, i rischi connessi con la trasfusione.

Oggi possiamo eseguire ogni tipo di intervento cardiochirurgico senza trasfusioni: bypass, sostituzioni valvolari multiple, riparazioni valvolari, aneurismi aortici, trattamenti trans catetere (TAVI, endoprotesi vascolari, ecc). L’esperienza così maturata ci permette sempre più di contenere l’entità delle perdite ematiche intraoperatorie, azzerando in molti casi la necessità di trasfusione».
bit.ly/2lSlBPy



Noscondono I Morti della trasfusione Di sangue. Le chiamano "complicazioni operatorie"
Questa infermiera lo spiega bene .

youtu.be/v4PHCwvkH24
Angelo Serafino53
00domenica 3 novembre 2019 20:57
Mazara, intervento senza trasfusione: plauso dei Testimoni di Geova


ntervenire con la chirurgia laparoscopica come nuova frontiera per tutelare i pazienti, anche quelli che per una scelta religiosa (come i testimoni di Geova) o per altri motivi, rifiutano le emotrasfusioni. E' la scelta dell'ospedale «Abele Ajello» di Mazara del Vallo e del suo reparto di chirurgia generale.

La tecnologia è stata utilizzata con successo per una gastrectomia totale laparoscopica con linfectomia per carcinoma gastrico, quinta causa di morte per cancro al mondo. La paziente, una testimone di Geova di 77 anni di Mazara del Vallo, è stata dimessa in ottime condizioni dopo una degenza postoperatoria di 9 giorni.

L'intervento è stato eseguito, spiega in una nota la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, senza trasfusioni e nel massimo rispetto della volontà della paziente, dall'equipe diretta da Giacomo Urso, primario di chirurgia generale. La metodica laparoscopica che riduce al massimo le perdite ematiche, ma soprattutto il rispetto della volontà delpaziente per quanto riguarda l'uso del sangue, hanno fatto sì che l'Ajello sia diventato il polo attrattivo anche per itestimoni di Geova.





bit.ly/2JJcz0w

ThinkTAll
00giovedì 14 novembre 2019 11:47
Aiuto e consigli!
Buongiorno a tutti. Io avrei la necessità di un consiglio. Mia madre è Testimone di Geova e potrebbe avere la necessità, spero non a breve, di dover affrontare un intervento. Vorrei evitare di ritrovarmi in momento di urgenza e non saper dove andare e da chi per rispettare il suo volere.
La domanda è. C'è un elenco di strutture o elenco di medici che intervengono senza trasfusione di sangue a Roma?
Credo sia necessario oltre ad approfondire l'"astenersi dal sangue" e far firmare documenti ai familiari di far rispettare tale decisione anche dare delle informazioni per aiutare/salvare la vita nel rispetto della stessa e di tutti, in primis del paziente ed il suo volere.

Vi ringrazio in anticipo
johnny01
00giovedì 14 novembre 2019 11:53
Re: Aiuto e consigli!
ThinkTAll, 14/11/2019 11.47:

Buongiorno a tutti. Io avrei la necessità di un consiglio. Mia madre è Testimone di Geova e potrebbe avere la necessità, spero non a breve, di dover affrontare un intervento. Vorrei evitare di ritrovarmi in momento di urgenza e non saper dove andare e da chi per rispettare il suo volere.
La domanda è. C'è un elenco di strutture o elenco di medici che intervengono senza trasfusione di sangue a Roma?
Credo sia necessario oltre ad approfondire l'"astenersi dal sangue" e far firmare documenti ai familiari di far rispettare tale decisione anche dare delle informazioni per aiutare/salvare la vita nel rispetto della stessa e di tutti, in primis del paziente ed il suo volere.

Vi ringrazio in anticipo

Ciao Think, dovresti prima fare una breve presentazione nella sezione apposita come da regolamento
[SM=g7348]
Giandujotta.50
00giovedì 14 novembre 2019 12:54
Re: Aiuto e consigli!
ThinkTAll, 14/11/2019 11.47:

Buongiorno a tutti. Io avrei la necessità di un consiglio. Mia madre è Testimone di Geova e potrebbe avere la necessità, spero non a breve, di dover affrontare un intervento. Vorrei evitare di ritrovarmi in momento di urgenza e non saper dove andare e da chi per rispettare il suo volere.
La domanda è. C'è un elenco di strutture o elenco di medici che intervengono senza trasfusione di sangue a Roma?
Credo sia necessario oltre ad approfondire l'"astenersi dal sangue" e far firmare documenti ai familiari di far rispettare tale decisione anche dare delle informazioni per aiutare/salvare la vita nel rispetto della stessa e di tutti, in primis del paziente ed il suo volere.

Vi ringrazio in anticipo




Ciao, come ti ha già suggerito Johnny, dovresti presentarti nell'apposita sezione, ciioè qui:
testimonidigeova.freeforumzone.com/a/545924/Presentazioni-e-addii/carte...

rispetto alla tua domanda, la risposta è naturalmente si.
Tua mamma sa benissimo cosa fare e a chi rivolgersi per conoscere chi nella sua Zona o altrove è in grado di praticare la chirurgia senza sangue.
Gli anziani della sua congregazione le daranno tutti i ragguagli del caso.
Auguri di cuore per un esito felice del suo intervento.
Salutacela.
Pino2019
00giovedì 14 novembre 2019 12:55
Re: Aiuto e consigli!
ThinkTAll, 14/11/2019 11.47:

Buongiorno a tutti. Io avrei la necessità di un consiglio. Mia madre è Testimone di Geova e potrebbe avere la necessità, spero non a breve, di dover affrontare un intervento. Vorrei evitare di ritrovarmi in momento di urgenza e non saper dove andare e da chi per rispettare il suo volere.
La domanda è. C'è un elenco di strutture o elenco di medici che intervengono senza trasfusione di sangue a Roma?
Credo sia necessario oltre ad approfondire l'"astenersi dal sangue" e far firmare documenti ai familiari di far rispettare tale decisione anche dare delle informazioni per aiutare/salvare la vita nel rispetto della stessa e di tutti, in primis del paziente ed il suo volere.

Vi ringrazio in anticipo



Non ho capito se tua madre ha in programma un intervento o meno, comunque in tal caso penso sappia che attraverso gli anziani di ogni congregazione può contattare un comitato di informazione sanitaria che potrà informarla su quali struttore e/o medici possono esserle d' aiuto.

Rodolphe1988
00giovedì 14 novembre 2019 14:36
Re: Re: Aiuto e consigli!
Salve fra i miei parenti (parenti non diretti) c'è una Signora anziana Testimone di Geova che per un intervento era necessario fare una trasfusione poiché avrebbe potuto perdere la vita, lei si rifiutò di farla poiché aveva già lasciato detto prima della operazione che essendo Tdg non accettava trasfusioni però siccome sia il marito che i 5 figli (nessuno Tdg) hanno parlato con i medici e firmato loro affinché venisse effettuata la trasfusione infatti la signora è ancora viva grazie a questa trasfusione.
È lei nonostante ciò non è stata assolutamente disassociata è tutt'ora Tdg nonostante abbia ricevuto a scopo vitale una trasfusione di sangue (firmata dai suoi famigliari contro la sua volontà).
Quindi non si preoccupi.
Io ovviamente questo lo so poiché essendo parente ho parlato con i figli, non so se questa signora lo abbia detto alla congregazione o l'abbia tenuto nascosto... Perché io conosco pure Tdg (perché me lo hanno raccontato di persone quindi non sono chiacchiere di corridoio) che fanno cose che non andrebbero fatte e che le tengono nascoste alla congregazione e quindi non vengono ammoniti né nulla...
ThinkTAll
00giovedì 14 novembre 2019 15:47
Re: Re: Aiuto e consigli!
Pino2019, 14/11/2019 12.55:



Non ho capito se tua madre ha in programma un intervento o meno, comunque in tal caso penso sappia che attraverso gli anziani di ogni congregazione può contattare un comitato di informazione sanitaria che potrà informarla su quali struttore e/o medici possono esserle d' aiuto.





Bhe prima o poi dovrà farlo. Ancora non sappiamo quando ma almeno vorrei stare tranquilla sul chi. Il mio problema è proprio questo. 1. trovare un chirurgo bravo che operi l'apparato gastroenterico e non chirugo cardiologo, endocrinologo ecc ecc.... non credo che un chirurgo ortopedico possa occuparsi di altro. 2. trovare un chirurgo che non faccia trasfusioni. Gli anziani al momento gli hanno dato il nome di un cardiologo...ecco perchè un pochino la mia preoccupazione. Il "problema" sta un pochino più in basso rispetto al cuore 😆! Io non posso contattare il comitato? 🤔
johnny01
00giovedì 14 novembre 2019 16:44
Re: Re: Re: Aiuto e consigli!
ThinkTAll, 14/11/2019 15.47:




Bhe prima o poi dovrà farlo. Ancora non sappiamo quando ma almeno vorrei stare tranquilla sul chi. Il mio problema è proprio questo. 1. trovare un chirurgo bravo che operi l'apparato gastroenterico e non chirugo cardiologo, endocrinologo ecc ecc.... non credo che un chirurgo ortopedico possa occuparsi di altro. 2. trovare un chirurgo che non faccia trasfusioni. Gli anziani al momento gli hanno dato il nome di un cardiologo...ecco perchè un pochino la mia preoccupazione. Il "problema" sta un pochino più in basso rispetto al cuore 😆! Io non posso contattare il comitato? 🤔

Certo che puoi contattarlo
Pino2019
00giovedì 14 novembre 2019 16:50
Re: Re: Re: Aiuto e consigli!
ThinkTAll, 14/11/2019 15.47:


Bhe prima o poi dovrà farlo. Ancora non sappiamo quando ma almeno vorrei stare tranquilla sul chi. Il mio problema è proprio questo. 1. trovare un chirurgo bravo che operi l'apparato gastroenterico e non chirugo cardiologo, endocrinologo ecc ecc.... non credo che un chirurgo ortopedico possa occuparsi di altro. 2. trovare un chirurgo che non faccia trasfusioni. Gli anziani al momento gli hanno dato il nome di un cardiologo...ecco perchè un pochino la mia preoccupazione. Il "problema" sta un pochino più in basso rispetto al cuore 😆! Io non posso contattare il comitato? 🤔



Mi sembra strano che ti abbiano dato il contatto di un cardiologo se il problema è un altro.

Comunque puoi parlare con gli Anziani della congregazione di tua madre che non avranno problemi a metterti in contatto con qualcuno del comitato di informazione sanitaria.


Angelo Serafino53
00domenica 24 novembre 2019 09:50
A cuore fermo: per la prima volta un paziente è stato operao in "animazione sospesa"




La tecnica, eseguita negli Stati Uniti, consiste nel sostituire il sangue del paziente con una soluzione salina fredda


La tecnica Epr
La tecnica, chiamata Epr (Emergency preservation and resuscitation) consiste nel sostituire il sangue del paziente, a cuore fermo, con una soluzione salina fredda per portare il corpo intorno ai 10 gradi di temperatura. Questo blocca praticamente l'attività cellulare, evitando quindi i danni ai tessuti derivanti dalla scarsa ossigenazione. A questo punto i medici hanno due ore per operare e al termine dell'intervento il corpo viene riscaldato reintroducendo il sangue.

bit.ly/35vHdTy
Angelo Serafino53
00martedì 26 novembre 2019 23:39
Travolto da auto, testimone di Geova operato senza trasfusione all’ospedale di Vercelli


Il paziente 55enne era stato coinvolto in un brutto incidente stradale che gli era costato una frattura scomposta del bacino. Per l’uomo è stato necessario intervenire chirurgicamente ma per sottoporsi all’operazione ha preteso e ottenuto di non essere sottoposto a trasfusione in quanto testimone Geova.


bit.ly/2OlhJlZ
Angelo Serafino53
00mercoledì 27 novembre 2019 08:54
Re: Travolto da auto, testimone di Geova operato senza trasfusione all’ospedale di Vercelli
Angelo Serafino53, 26/11/2019 23.39:



Il paziente 55enne era stato coinvolto in un brutto incidente stradale che gli era costato una frattura scomposta del bacino. Per l’uomo è stato necessario intervenire chirurgicamente ma per sottoporsi all’operazione ha preteso e ottenuto di non essere sottoposto a trasfusione in quanto testimone Geova.


bit.ly/2OlhJlZ



Ammirate la complessità del nostro "telaio" Ossa dell'Anca



www.youtube.com/watch?v=M_rt3GHF6g4

semlicemente meraviglioso
Angelo Serafino53
00mercoledì 27 novembre 2019 23:54
Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”



Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
bit.ly/2L0yqkJ
johnny01
00giovedì 28 novembre 2019 10:08
Re: Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”
Angelo Serafino53, 27/11/2019 23.54:




Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
bit.ly/2L0yqkJ

Amalia 52
00giovedì 28 novembre 2019 21:30
Bari, intervento su due anziani senza trasfusione di sangue. Il medico: “Meno complicazioni post operatorie”


Due interventi complessi, due successi. Tra le numerose operazioni chirurgiche eseguite negli ultimi mesi dal professor Giuseppe Piccinni, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale della Clinica convenzionata “Ospedale Santa Maria” di Bari, con la fondamentale collaborazione dell’equipe anestesiologica del dottor Agostino Brizzi, due si sono particolarmente distinte per l’elevata complessità e il ricorso all’avanzata chirurgia senza sangue.

Nel primo caso si è trattato dell’asportazione dello stomaco a una paziente di 82 anni affetta da carcinoma gastrico ulcerato associato a una severa anemia. A causa di alcuni problemi cardio-respiratori, l’intervento è stato eseguito eccezionalmente in anestesia locale. “La condizione che la paziente fosse sveglia ha esaltato la delicatezza e la precisione dell’atto chirurgico che, condotto mediante l’utilizzo di particolari dispositivi termici, ha permesso di essere concluso brillantemente senza che la paziente perdesse quantitativi critici del proprio sangue”, ha affermato il professor Piccinni.

Il secondo caso ha invece riguardato un paziente di 78 anni affetto da tumore del pancreas e cirrosi epatica che è stato sottoposto a un intervento di resezione del pancreas, ad alto rischio di sanguinamento. Per limitare le perdite ematiche sono stati usati un dissettore a radiofrequenza e una pompa di recupero sangue intraoperatorio.

Esistono terapie alternative alle emotrasfusioni e, se sì, quanto sono efficaci?

“Una premessa fondamentale nell’affrontare l’argomento emotrasfusione in ambito chirurgico è quella relativa alla dimostrazione scientifica che uno dei principali fattori di morbilità post-operatoria è la trasfusione di sangue. Infatti le complicazioni post-operatorie sono direttamente proporzionali alle unità di sangue emotrasfuse. Le strategie per limitare le emotrasfusioni piuttosto che le terapie alternative alle emotrasfusioni sono particolarmente efficaci. Oltre che limitare le perdite di sangue, tali strategie sono di conseguenza efficaci anche per limitare le complicazioni e la morbilità post-operatorie”.

Sino a che punto è possibile usare le strategie alternative alle emotrasfusioni?

“Una corretta applicazione delle strategie preoperatorie e una tecnica chirurgica particolarmente meticolosa mi ha permesso di affrontare la chirurgia maggiore fino ad eseguire interventi estremi sul distretto epato-bilio-pancreatico senza la necessità di trasfondere sangue”.

Alcuni hanno paragonato il rifiuto delle emotrasfusioni a un suicidio assistito. Secondo lei, è corretto questo paragone?

“Il suicidio (dal latino sui caedere, uccidere se stessi) è per definizione un atto volontario col quale ci si priva della vita. Al contrario il rifiuto della trasfusione è semplicemente chiedere ai sanitari di effettuare un atto terapeutico che non preveda l’emotrasfusione. Concettualmente non possiamo assimilare le due azioni perché di base sono di per loro oppositive: il suicidio è di per se la volontà di togliersi la vita mentre nell’altro caso il paziente chiede di salvargli la vita ma senza utilizzare l’emotrasfusione”.

Fonte
Angelo Serafino53
00giovedì 28 novembre 2019 22:31
Re: Bari, intervento su due anziani senza trasfusione di sangue. Il medico: “Meno complicazioni post operatorie”
Amalia 52, 28/11/2019 21.30:



Due interventi complessi, due successi. Tra le numerose operazioni chirurgiche eseguite negli ultimi mesi dal professor Giuseppe Piccinni, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale della Clinica convenzionata “Ospedale Santa Maria” di Bari, con la fondamentale collaborazione dell’equipe anestesiologica del dottor Agostino Brizzi, due si sono particolarmente distinte per l’elevata complessità e il ricorso all’avanzata chirurgia senza sangue.

Nel primo caso si è trattato dell’asportazione dello stomaco a una paziente di 82 anni affetta da carcinoma gastrico ulcerato associato a una severa anemia. A causa di alcuni problemi cardio-respiratori, l’intervento è stato eseguito eccezionalmente in anestesia locale. “La condizione che la paziente fosse sveglia ha esaltato la delicatezza e la precisione dell’atto chirurgico che, condotto mediante l’utilizzo di particolari dispositivi termici, ha permesso di essere concluso brillantemente senza che la paziente perdesse quantitativi critici del proprio sangue”, ha affermato il professor Piccinni.

Il secondo caso ha invece riguardato un paziente di 78 anni affetto da tumore del pancreas e cirrosi epatica che è stato sottoposto a un intervento di resezione del pancreas, ad alto rischio di sanguinamento. Per limitare le perdite ematiche sono stati usati un dissettore a radiofrequenza e una pompa di recupero sangue intraoperatorio.

Esistono terapie alternative alle emotrasfusioni e, se sì, quanto sono efficaci?

“Una premessa fondamentale nell’affrontare l’argomento emotrasfusione in ambito chirurgico è quella relativa alla dimostrazione scientifica che uno dei principali fattori di morbilità post-operatoria è la trasfusione di sangue. Infatti le complicazioni post-operatorie sono direttamente proporzionali alle unità di sangue emotrasfuse. Le strategie per limitare le emotrasfusioni piuttosto che le terapie alternative alle emotrasfusioni sono particolarmente efficaci. Oltre che limitare le perdite di sangue, tali strategie sono di conseguenza efficaci anche per limitare le complicazioni e la morbilità post-operatorie”.

Sino a che punto è possibile usare le strategie alternative alle emotrasfusioni?

“Una corretta applicazione delle strategie preoperatorie e una tecnica chirurgica particolarmente meticolosa mi ha permesso di affrontare la chirurgia maggiore fino ad eseguire interventi estremi sul distretto epato-bilio-pancreatico senza la necessità di trasfondere sangue”.

Alcuni hanno paragonato il rifiuto delle emotrasfusioni a un suicidio assistito. Secondo lei, è corretto questo paragone?

“Il suicidio (dal latino sui caedere, uccidere se stessi) è per definizione un atto volontario col quale ci si priva della vita. Al contrario il rifiuto della trasfusione è semplicemente chiedere ai sanitari di effettuare un atto terapeutico che non preveda l’emotrasfusione. Concettualmente non possiamo assimilare le due azioni perché di base sono di per loro oppositive: il suicidio è di per se la volontà di togliersi la vita mentre nell’altro caso il paziente chiede di salvargli la vita ma senza utilizzare l’emotrasfusione”.

Fonte



“Ospedale Santa Maria” è uno dei princpali della citta di Bari(rione Poggiofranco)
questa della "pompa di recupero del sangue intraoperatorio" la usano da molto tempo piu di 10 anni

come sai si recupera lo stesso sangue che perde e lo si rintroduce per mezzo di questa macchina,
capita spesso di doverlo spiegare, a chi parla di operazioni chirurgiche connesse con le trasfusione e di sangue.
johnny01
00giovedì 28 novembre 2019 22:42
Re: Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”
Angelo Serafino53, 27/11/2019 23.54:




Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
bit.ly/2L0yqkJ

Conosco il fratello. Sono contento sia andata bene e per la buona testimonianza [SM=g27987]
Angelo Serafino53
00giovedì 5 dicembre 2019 20:15
Prima terapia genica contro l'emofilia

Prima terapia genica contro l'emofilia, evita infusioni per diversi anni
Al Policlinico di Milano su una donna che sta bene

La terapia, infatti, gli permetterà di evitare per diversi anni le frequenti infusioni cui era stato costretto finora, e di avere una coagulazione del sangue uguale a quella di chiunque altro.


bit.ly/2OQJnYi
Angelo Serafino53
00domenica 15 dicembre 2019 14:59
Chirurgia senza sangue, Umberto Cillo : “Dobbiamo ringraziare i Testimoni di Geova”


“Devo ringraziare i Testimoni di Geova – dice il professor Umberto Cillo, Ordinario di Chirurgia generale epatobiliare e del Centro trapianti di fegato dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Presidente SITO – perché ci hanno permesso di aprirci a qualcosa a cui non prestavano tanta attenzione 10-15 anni fa, cioè al tema del risparmio di sangue”.

bit.ly/2RVqSUo



Angelo Serafino53
00mercoledì 18 dicembre 2019 13:37
Bologna operata con tecnica innovativa senza trasfusioni

Bologna, Ospedale Maggiore: vittima di gravissimo incidente operata con tecnica innovativa senza trasfusioni

il professor Giampiero Ucchino, direttore dell’U.O. di Chirurgia Generale “B”, che in collaborazione con il dottor Gregorio Tugnoli, responsabile della chirurgia d’urgenza dell’Ospedale Maggiore di Bologna, ha operato con una tecnica innovativa una signora modenese di 53 anni, testimone di Geova, vittima di un gravissimo incidente stradale seguito da pericolose complicanze.



Il professor Ucchino non ha dubbi: “Interventi simili, senza uso di emotrasfusioni, sono possibili naturalmente grazie a eccellenze come l’ospedale Maggiore di Bologna, a strutture attrezzate con strumenti all’avanguardia, a un’equipe medica ben addestrata, a un’attenta gestione del paziente dal punto di vista anestesiologico, e – non meno importante – a un rapporto chiaro e rispettoso con il paziente e i suoi familiari. Questi successi fanno bene anche ai medici, perché dimostrano che risultati del genere sono possibili”.

“Tali procedure”, conclude il professor Ucchino, “possono essere applicate con diversi vantaggi a qualunque paziente e non solo ai Testimoni di Geova”.

In Italia ogni anno vengono gestiti circa 16.000 ricoveri di pazienti testimoni di Geova e dei loro figli, senza l’utilizzo di emotrasfusioni. Alcuni interventi sono di routine; altri invece sono decisamente complessi e talvolta in situazioni di emergenza, come in questo caso. La chirurgia che mira a ridurre o a eliminare del tutto le emotrasfusioni è promossa da tempo
bit.ly/35zMnhE

1107
00mercoledì 25 dicembre 2019 10:47
Re:
Angelo Serafino53, 16/09/2019 22.06:



Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda




Il sangue e' l'unica cosa con cui sono d'accordo con voi. Altre cose no
Angelo Serafino53
00mercoledì 25 dicembre 2019 12:13
Re: Re:
1107, 25/12/2019 10.47:




Il sangue e' l'unica cosa con cui sono d'accordo con voi. Altre cose no



Ci sono altri invece che dicono il contrario ..."condividiamo tutto di voi ma non la trasfusione di sangue".

Comunque io vedo sempre il "bicchiere mezzo pieno" in tutte due i casi😃




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:37.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com