Tutto è compiuto
Come può essere realmente vissuta una tale prospettiva? Solo per fede! Fede come riconoscimento e accettazione dell'opera della grazia che dice: "Tutto è compiuto!" (Giovanni 19,30). Sotto il cupo cielo della condizione umana Dio lascia trapelare la luce della speranza. "Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati, io vi darò riposo" (Matteo l l,28). "Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre, anzi avrà la luce della vita" (Giovanni 8, l 2). Qui non si tratta di migliorare, ma di cambiare radicalmente, non si tratta d'aggiornarsi, ma di convertirsi. Senza Dio anche il progresso non è che decadenza! Poiché ogni miglioramento ci pone nuovamente in presenza della nostra derisoria insufficienza e della nostra minacciosa finitudine.
Alte persone sconvolte dalle esigenze assolute di Dio l'Evangelo di Cristo annuncia un perdono totale e quindi la pace. La sua opera è completa ed irripetibile, la sua luce sufficientemente luminosa per far impallidire tutto ciò che è umano e smascherare le meschine illusioni della nostra povertà. La grazia è ciò che non si merita! Forse tanti la stanno cercando da tanto tempo senza rendersi conto che è un dono libero e sovrano di Dio che ama e chiama per nome. Poiché non è un diritto, né qualcosa d'obbligato, essa può essere accolta solo per fede, ma anche con la riconoscenza più completa. "Chi crede nel Figliuolo ha la vita eterna". La salvezza è un dono di Dio che vale per l'eternità. E quando la si è conosciuta la si può confessare davanti agli uomini per la gloria di Dio.
Testo del prof. Pietro Bolognesi; pagina realizzata a cura di Voce della Bibbia - maggio 1999