Geniale racconto; la vita di un impiegato della Conservatoria Generale dell'Anagrafe che si improvvisa investigatore. Colleziona ritagli di giornale e foto di personaggi conosciuti ma si ritrova tra le mani il nome di una donna comune: partono da qui le sue travagliete ma tenaci indagini per dare un'identità a questa misteriosa figura. Nulla ha un nome in questo libro solo l'impiegato viene citato: nè la città, nè altri personaggi ne posseggono uno.
Abbiamo un'identità, esistiamo solo se possediamo un nome. Esistiamo, abbiamo una pesonalità, delle emozioni solo se qualcuno pronuncia il nostro nome proprio, se lo si scrive su di un pezzo di carta. Caso contario apparteniamo ad un mondo parallelo senza tempo nè bisogni fisici nè diritto o piacere di partecipare o subire la vita.
Piaciuto tantissimo il protagonista apparentemente sciatto, ligio al lavoro, banale ma...daiiiiii, non vi dico null'altro
Consigliato
un bacione