Trattativa Stato-mafia

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MarcoPantani
00venerdì 4 dicembre 2009 14:17
TORINO (Reuters) - Il "pentito" di mafia Gaspare Spatuzza ha detto oggi in un'aula di tribunale che il boss Giuseppe Graviano gli parlò all'inizio del 1994 di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri come referenti politici della mafia al tempo delle stragi del 1993.

Davanti alla Corte d'appello che deve giudicare dell'Utri - senatore del Pdl, condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa - Spatuzza ha riferito che in un incontro avvenuto in un bar in via Veneto a Roma, pochi giorni prima di un fallito attentato nella capitale, Graviano, parlando dei politici con cui avrebbe fatto accordi in relazione alle stragi, c'era "Berlusconi, quello di Canale 5, e un compaesano, Dell'Utri".

Berlusconi e Dell'Utri hanno fermamente smentito le accuse di coinvolgimento con la mafia.

Fonte: Reuters

Io non dico che ciò che dice Spatuzza sia vero al 100%, non posso saperlo, ma dico che è giusto che venga accertata la verità perchè un Presidente del Consiglio colluso con la mafia è quanto di peggio si possa avere.
In un Paese normale dovrebbe dimettersi finchè non fosse accertata la verità... ma in Italia sicuramente ciò non succederà.

Però c'è da notare una cosa e cioè che tante leggi fatte durante i governi di centrodestra hanno ostruito il lavoro della giustizia.
Berlusconi tra l'altro poteva evitare la battuta "strozzerei chi ha fatto la Piovra".

Fantomarco
00venerdì 4 dicembre 2009 21:14
Re:
MarcoPantani, 04/12/2009 14.17:

un Presidente del Consiglio colluso con la mafia è quanto di peggio si possa avere.


Berlusca non è stato il primo e temo che non sarà nemmeno l'ultimo! [SM=g27812]
MarcoPantani
00sabato 5 dicembre 2009 11:16

Il modo migliore per cercare di combattere questi possibili rapporti tra stato e mafia è evitare candidature di persone non solo condannate ma anche indagate, finchè queste ultime dimostrino la propria innocenza.
Certo si correrebbe il rischio di mettere temporaneamente fuori persone che non lo meriterebbero, ma preferisco questo rischio piuttosto che il rischio di avere in ruoli importanti dei delinquenti.

Fosse per me andrei oltre, vieterei la politica anche a coloro che siano stati sotto processo per reati gravi dove la sentenza finale sia stata di prescrizione. Infatti se posso accettare che non vadano in galera, non voglio rischiare di averli in politica.
Ricordo che se uno sa di essere innocente e non vuole rinunciare alla politica può sempre dire al giudice di voler rinunciare alla prescrizione.

MarcoPantani
00martedì 8 dicembre 2009 11:35
Ieri ho guardato un po' "Porta a porta" che parlava del caso Spatuzza, trasmissione fatta quasi tutta a senso unico da far schifo.
Perfino il giornalista "di sinistra" (il virgolettato ci sta tutto) Sansonetti si metteva contro Spatuzza.

Innanzitutto è normale che i pentiti siano persone che abbiano fatto cose disgustose, d'altronde erano parte della criminalità organizzata e solo per questo sono a conoscenza di tante cose. Quindi ritenere Spatuzza non credibile per questo motivo francamente è una scemata.
Poi Vespa ha il solito vizietto di parlare della questione invitando l'imputato e non l'accusa.

Io non dico che quello che dice Spatuzza è sicuramente vero, la magistratura è lì per fare il suo lavoro e lo sanno benissimo anche loro che una testimonianza di un pentito non vale niente se non è confortata da altri elementi di prova. Prove che più che Spatuzza potrebbero fornire i fratelli Graviano se decidessero di parlare.

Mentre loro si chiedevano che senso ha che uno dopo 15 anni si sveglia e si mette a parlare, altrettanto potrei chiedermi che interesse dovrebbe avere Spatuzza ad inventarsi una cosa falsa sul più potente d'Italia, se infatti si dovesse accertare che le sue sono solo invenzioni allora col cavolo che avrebbe un trattamento agevolato... carcere duro.

Spero che la magistratura venga lasciata lavorare in tranquillità e che si arrivi ad un dunque... è giusto che gli italiani sappiano la verità.




Fantomarco
00martedì 8 dicembre 2009 12:05
Re:
MarcoPantani, 08/12/2009 11.35:

che interesse dovrebbe avere Spatuzza ad inventarsi una cosa falsa sul più potente d'Italia, se infatti si dovesse accertare che le sue sono solo invenzioni allora col cavolo che avrebbe un trattamento agevolato... carcere duro.


Potrebbe essere che Spatuzza sia masochista? [SM=x478660]
MarcoPantani
00venerdì 11 dicembre 2009 12:33
E' in corso la deposizione di Filippo Graviano.
Ha smentito di aver detto a Spatuzza di un accordo con Berlusconi e Dell'Utri, inoltre ha smentito di conoscere Dell'Utri o aver avuto qualsiasi rapporto.

A questo punto uno tra Spatuzza e Filippo Graviano mente.

Corry
00venerdì 11 dicembre 2009 13:45
Re:
MarcoPantani, 11/12/2009 12.33:

E' in corso la deposizione di Filippo Graviano.
Ha smentito di aver detto a Spatuzza di un accordo con Berlusconi e Dell'Utri, inoltre ha smentito di conoscere Dell'Utri o aver avuto qualsiasi rapporto.

A questo punto uno tra Spatuzza e Filippo Graviano mente.



Sicuramente san Spatuzza dirà il vero,mentre Graviano è un vile bugiardo e proteggerà i boss Berlusconi e Dell'Utri....Questo secondo tanti italiani che,naturalmente,sanno tutto...Poi siccome lo dicono Di Pietro e compagnia bella,allora è di per certo vero.. [SM=g27829]

MarcoPantani
00venerdì 11 dicembre 2009 17:33
Palermo, 11 dic. - (Adnkronos) - "Giuseppe Graviano e' sepolto vivo, e' in una situazione alienante, perche' dovrebbe rispondere al processo? Cosa ci guadagna? E' quello che mi ha detto". A farsi portavoce delle lamentele del boss mafioso Giuseppe Graviano che oggi, al processo a Marcello Dell'Utri si e' avvalso della facolta' di non rispondere, e' il suo legale, l'avvocato Gaetano Giacobbe. Graviano ha annunciato alla Corte di avere inviato un memoriale via fax.

MarcoPantani
00venerdì 11 dicembre 2009 17:50
Re: Re:
Corry, 11/12/2009 13.45:


Sicuramente san Spatuzza dirà il vero,mentre Graviano è un vile bugiardo e proteggerà i boss Berlusconi e Dell'Utri....Questo secondo tanti italiani che,naturalmente,sanno tutto...Poi siccome lo dicono Di Pietro e compagnia bella,allora è di per certo vero.. [SM=g27829]



La gente che tu denigri non è per niente amica di Spatuzza e nemmeno dei Graviano ("eroici" come Mangano?), è gente che vuole che la giustizia possa fare il suo regolare corso senza inteferenze quando viene toccato il potente di turno.

Di Pietro quando è stato indagato si è lasciato processare tranquillamente, è stato pienamente assolto e solo dopo è entrato in politica.
Finezze che sempre meno persone hanno l'onestà di fare.

P.S. in primo grado Dell'Utri ha preso 9 anni senza alcuna deposizione di Spatuzza... ci sono tanti altri elementi che il braccio destro di Berlusconi senza entrare nel merito ha detto da Vespa di aver sbugiardato... peccato per lui che il giudice non sia Vespa.

[SM=g27829]

Lasciamo che la giustizia segua il suo corso.

MarcoPantani
00venerdì 11 dicembre 2009 17:59
(ANSA) - NAPOLI, 11 DIC - Secondo Massimo D'Alema, la smentita di Filippo Graviano delle affermazioni di Spatuzza, 'non e' la prova che la giustizia non funziona'.

Sugli sviluppi del processo Dell'Utri, il presidente della Fondazione Italianieuropei ha detto: 'Spatuzza e' un pentito e Graviano no. Certo, spetta ai magistrati accertare il pentimento ma se un pentito fa una rivelazione sul capo mafia e' difficile che l'altro lo confermi. Graviano e' un capomafia che non collabora con lo Stato'.
Fantomarco
00venerdì 11 dicembre 2009 21:30
Forse è possibile intuire chi possa aver mentito rispondendo alla seguente domanda:
partendo dal presupposto che uno tra Spatuzza e Graviano stia sicuramente mentendo, chi ha da perderci di più nel fare falsa testimonianza?

Meditante, gente, meditate... [SM=g27829]
MarcoPantani
00lunedì 14 dicembre 2009 14:51
Precisazione

Spatuzza, almeno per la dichiarazione che coinvolge il senatore-imputato e il premier, non è stato smentito, ma soltanto non è stato riscontrato perché il solo che potrà smentire o confermare le sue dichiarazioni, in assenza di altri testimoni presenti al colloquio, non può che essere Giuseppe Graviano, che fino ad ora si è rifugiato dietro un ermetico quanto minaccioso silenzio.
Spatuzza, che da quasi due anni è in un regime di isolamento più afflittivo del 41-bis, che non ha colloqui nemmeno con la sua famiglia, che non ha mai richiesto benefici, interpretando il suo status come la giusta espiazione delle sue colpe, che ha scagionato colpevoli e accusato responsabili ancora in libertà, non ha mai detto che Filippo Graviano gli aveva riferito di conoscere o di avere rapporti diretti o indiretti con Dell’Utri, dunque, anche sotto questo aspetto, non si può dire che sia stato smentito.”

MarcoPantani
00martedì 9 febbraio 2010 18:35
Le ultime dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio di Vito, confermano quanto detto da Spatuzza, però a differenza del mafioso pentito Ciancimino sta portando della documentazione che trova scartabellando tra le carte del padre.

C'è una cosa che non capisco, ma su questo forum sono solo io che trovo angosciante che c'è la possibilità che Forza Italia fosse nata dalla trattativa con la mafia? Si parla di calcio, fantacalcio, poker, telefilm, film... la cosa che non capisco è se non ve ne frega niente oppure preferite tenere una linea di basso profilo, cioè vi siete fatti un'idea ma non avete voglia di discuterne sul forum.

Ciancimino non ha alcun interesse a raccontare simili palle, ricordo che mafioso era suo padre e non lui, ha ricevuto una condanna solo perchè ha utilizzato i soldi "sporchi" del padre. Tirare in ballo poteri forti e smascherare la mafia lo mette in condizioni di grave rischio, lui e i suoi familiari sono sotto scorta, i suoi familiari hanno un nome falso.

Non so se ridere o piangere quando sento Alfano dire che sono cose che vengono dette a fini elettorali. E vanno col solito ritornello del governo che lotta contro la mafia, quando la lotta alla mafia la fanno i poliziotti ed i magistrati, ai quali stanno togliendo risorse... e dimenticando di dire che lo scudo fiscale non permette di sapere i soldi da dove venivano. Poi si sente parlare di togliere il reato di "concorso esterno in associazione mafiosa", uno del Pdl che proponeva una legge blocca-pentiti (per fortuna Maroni è contrario e questo gli va dato atto).

So già che Corry ovviamente riterrà tutte menzogne la rivelazioni di Ciancimino, per lui come per tanti la fede politica è come quella calcistica... non conta tanto come viene governato e come si fanno le leggi, basta che al comando sia la coalizione preferita.

Non so più come se ne esce, ormai te la possono fare sotto il naso che tanto gli italiani creduloni te la lasciano passare.

Cito Gaber "Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono".


omir
00martedì 9 febbraio 2010 21:27
Parli di italiani creduloni,però appunto per questo, nell'obiettività più totale, ti dico che la parola "pentito" sinceramente,per me , è da prendere con le pinze.No penso di essere pro berlusca se dico così.

Non ti nego che la paura che questo sia veramente accaduto c'è.
Penso che non sia di un'altro mondo dire come prima cosa che ci può essere un fondo di verità.ma poi valutare quanto sia inventato e quanto vero, e nel secondo caso quanto di realmente imputabile, risulta difficile.Terra terra, basta aver fatto una telefonta con un mafioso (anche senza sapere chi questo fosse e le sue reali intenzioni) e poi magari
non sentirlo più ...per ritrovarsi 20 anni dopo a dire che c'è stato un contatto con la mafia.Ci sta!E' vero!Ma quanto è condannabile una persona per questo?
Le cose potrebbero essere andate peggio... oppure anche semplicemente così.
A me, pentito, basta dimostrare che la telefonata è avvenuta per dare credibilità a tutto il resto del mio racconto ..vero o inventato che sia.
I sospetti su Andreotti erano forti...ma poi alla fine è stato assolto in pieno.
Era nelle mani della magistratura alla fine.


Posso darti torto e ragione ma mi baso solo su sospetti però.Valutioamo i possibili interessi da un parte e dall'altra.
Ciancimino rischia affermando certe cose, certo!ma tu sei veramente sicuro che non sia manovrato?Un pentito dice per forza la verità?
Secondo te la protezione e la scorta dello stato sono veramente una cosa brutta per un mafioso o in questo caso il figlio di un mafioso importante?
La mafia lotta sì contro lo stato ma è anche in continua lotta intestina.Potrebbero esserci assi di interesse differenti in tutto sto discorso.
Domani ci sarà un nuovo pentito che conferma quanto detto ma è possibile anche che ci sia qualcun'altro che dice che è una azione fatta per ripicca nei confronti dello Stato.
Graviano, imputato per mafia, non è stato zitto ma ha rettificato su tante cose.
Anche qui ovviamente chissà se anche lui non è diventata una pedina al servizio di chi.
Obiettivamente è possibile anche questo.C'è sempre il sospetto.
Ma se credo ad uno perchè non ad un'altro?Siamo sicuri che gli interessi di queste persone siano facilmente intuibili?

Fin'ora ho forse detto che Ciancimino ha detto bugie?
Hai ragione a dire che è angosciante sta cosa..ma permettimi fino ad un certo o punto e con il giusto peso.
Che questo governo oltre che a fare il bene per i propri cittadini si riservi un trattamento speciale è opinione condivisibilissima e forse sotto questo aspetto posso darti una opinione più ponderata.Ma anche se si imputa il governo di scelte incostituzionali,
pro premier ecc...ciò non implica necessariamente che vi sia una implicazione con cosa nostra.
Posso dirti che continuerò a seguire l'evoluzione di sta storia sui giornali,e ciò non toglie che io possa pensare di trovare un giorno qualche prova concretache avalli quanto detto da Ciancimino.Non lo posso escludere.
Spero che tu abbia capito che non ti ho dato torto ma volevo solamente aggiungere qualcosa al tuo discorso che trovo sia giusto ma permettimi ho percepito un po di"arrendevolezza".Fin'ora tanti sopetti ma niente di concreto.Non chiudiamo la questione e vediamo cosa succede in futuro.
E sì...è vero non ho scritto la mia su questa notizia.Credimi volevo farlo tempo fa, hai fatto bene a richiamarmi su sta cosa.
Continuiamo il dibattito [SM=g27811]

Fantomarco
00martedì 9 febbraio 2010 22:03
Re:
MarcoPantani, 09/02/2010 18.35:


C'è una cosa che non capisco, ma su questo forum sono solo io che trovo angosciante che c'è la possibilità che Forza Italia fosse nata dalla trattativa con la mafia? Si parla di calcio, fantacalcio, poker, telefilm, film... la cosa che non capisco è se non ve ne frega niente oppure preferite tenere una linea di basso profilo, cioè vi siete fatti un'idea ma non avete voglia di discuterne sul forum.


A me sembra che ognuno abbia già detto la propria in proposito.

Non mi sarò dilungato come altri nell'esporre la mia opinione, ma, come ho già scritto altre volte, sono sfiduciato dalla situazione politica italiana, e non vedo il motivo di portare avanti una discussione che non porterà a nulla, in quanto in questo forum siamo in 4 gatti (nel vero senso della parola).
In fin dei conti, un presidente del consiglio colluso con la mafia ce lo abbiamo già avuto più di 30 anni fa. Perchè le cose dovrebbero cambiare adesso?

Preferisco discutere di cose più piacevoli come calcio, fantacalcio, poker, film, eccetera, piuttosto che di questioni spiacevoli che non posso cambiare.
Corry
00mercoledì 10 febbraio 2010 00:33
Concordo pienamente con quanto detto da Omar...
Stiamo bene attenti a quando parlano i pentiti!Ricordiamoci che in passato grazie a "prove" di certi pentiti Enzo Tortora è stato arrestato con l'accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico. Sappiamo tutti com'è finita,con l'assoluzione in pieno del presentatore perchè totalmente estraneo ai fatti! Quanti altri casi ci sono stati?Mi dispiace,ma non sono nè credulone nè tantomeno angosciato..SE un giorno venisse fuori che veramente Forza Italia fosse nata dalla trattativa con la mafia ne prenderò atto,ma le dichiazioni del figlio di un mafioso avvenute quasi 20 anni dopo non mi fanno nè caldo nè freddo,non mi angosciano e mi fanno dormire serenamente...
Poi se vogliamo fare come i complottisti allora possiamo dire che:
-Gli americani non sono mai andati sulla luna
-Marylin Monroe non si è suicidata,ma uccisa per conto della Cia
-L'attentato alle torri gemelle è stato progettato dalla Cia
-UFO e files segreti
...e di certo te ne potrei citare altri della nostra vita italiana...Tutti esempi ovviamente correlati di prove documentate,ma questo significa che è tutto vero?
Avrei potuto benissimo aprire un topic che parlava della famosa foto venuta fuori pochi giorni fa di Di Pietro a cena con Contrada e altra gente,a pochi giorni dall'arresto di quest'ultimo nel '92 per rapporti con la mafia...E certamente avrei potuto dubitare di Di Pietro..ma tutto questo ovviamente non l'ho fatto......

Ritornando a Forza Italia,ripeto comunque che tutto ciò non mi turba,ma ovviamente non posso escludere che il contrario non sia avvenuto,e se ciò fosse effettivamente comprovato allora reagirei di conseguenza...
MarcoPantani
00mercoledì 10 febbraio 2010 01:25
Wow, vedo che tutti si sono espressi sull'argomento, quindi il mio sfogo è servito a qualcosa.

Rispondo ad Omar, innanzitutto devo farti delle precisazioni su quanto hai scritto:

- Ciancimino non è un pentito in quanto non è un ex mafioso (o almeno non è mai risultato nulla del genere), in passato ha sempre raccontato il meno possibile per evitare di rovinarsi la vita e dover girare con la scorta, poi purtroppo per lui i magistrati hanno iniziato a fargli domande
- non basta certo una telefonata a formare un capo d'accusa ma tante singole prove ed elementi
- i Graviano sono mafiosi ma non sono pentiti, le loro smentite valgono come le smentite di Totò Riina
- e soprattutto al di la di quanto vogliono farci credere Andreotti non è stato assolto per niente, vai a leggerti la sentenza... posso riassumertela così: per i reati fino al 1980 è stato prescritto ma "la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione."
- Berlusconi quando gli chiesero da dove venivano i soldi per i suoi primi investimenti si avvalse della facoltà di non rispondere

Non bisogna prendere certo per oro colato tutto ciò che viene raccontato ma ci sono tanti elementi, tante coincidenze, tanti comportamenti... il mio timore è che le indagini verranno ostacolate per non arrivare alla realtà.

A Fantomarco dico solo che per un potente non c'è niente di meglio per farsi i suoi porci comodi di avere una popolazione sfiduciata nella politica, che si disinteressa e che sia convinta che siano tutti uguali.

A Corry lo lascio vivere nel "paese delle meraviglie".



MarcoPantani
00mercoledì 10 febbraio 2010 18:56
Prendereste per vostro figlio una baby sitter indagata come pluriomicida? Immagino che fino alla condanna in Cassazione sì, o?

Fantomarco
00mercoledì 10 febbraio 2010 23:26
Re:
MarcoPantani, 10/02/2010 1.25:


A Fantomarco dico solo che per un potente non c'è niente di meglio per farsi i suoi porci comodi di avere una popolazione sfiduciata nella politica, che si disinteressa e che sia convinta che siano tutti uguali.


Come ho già scritto, il problema è che qui siamo solo in 4, e al massimo potremmo essere solo io ed Omar ad appoggiarti in questa "rivolta".

Un'altra questione, è che in Italia manca un'alternativa a Berlusconi.
Tolto lui, rimane il PD che non è capace di governare.
O preferisci la Lega?

Se l'IDV e l'UDC dovessero dare qualche certezza in più, sarebbero delle alternative interessanti, ma a me sembra che neanche questi due partiti abbiano le idee chiare sul come farsi sostenere.

Se qualcuno vuole che io ritrovi fiducia nei politici italiani, allora vi prego di dirmi chi può meritarsela e perchè!
[SM=g27812]
MarcoPantani
00giovedì 11 febbraio 2010 00:34
Hai ragione ad affermare che il panorama politico non offre grandi possibilità, però sinceramente peggio di Berlusconi non ce n'è.
Usando un esempio estremo pur con le dovute differenze sarebbe come dire "meglio Hitler che almeno riesce a governare".
L'esempio di Hitler non è sulle cose fatte ma che con il troppo potere uno finisce per sentirsi onnipotente e non riconoscere nessuna autorità oltre la sua. Berlusconi usa il potere non nell'interesse degli italiani ma nel proprio interesse, ma non potendo mantenere il potere tramite la forza come i dittatori classici, lo fa ottenendo il consenso attraverso la manipolazione del pensiero... e in Italia è pieno di boccaloni.

Ma mettiamo da parte per un attimo le sue vicende giudiziarie e il suo potere che lo rende di fatto sovrano d'Italia (e non sono cose di poco conto), togliendo il suo primo Governo durato troppo poco per giudicare, dal 2001 ad oggi ha governato quasi sempre il centrodestra, vedete miglioramenti?

E' vero che in X-forum siamo solo in 4 ma se tu e Omar la pensaste come me non potrebbe che farmi piacere.
A volte il forum serve anche come valvola di sfogo, non ne puoi più di vedere certe cose ma soprattutto non ne puoi più di vedere tanta gente che di fronte a quelle cose non reagisce più o si lascia prendere per i fondelli mentre te la fanno sotto il naso.

omir
00giovedì 11 febbraio 2010 20:31
Re:
MarcoPantani, 10/02/2010 1.25:

Wow, vedo che tutti si sono espressi sull'argomento, quindi il mio sfogo è servito a qualcosa.

Rispondo ad Omar, innanzitutto devo farti delle precisazioni su quanto hai scritto:

- Ciancimino non è un pentito in quanto non è un ex mafioso (o almeno non è mai risultato nulla del genere), in passato ha sempre raccontato il meno possibile per evitare di rovinarsi la vita e dover girare con la scorta, poi purtroppo per lui i magistrati hanno iniziato a fargli domande
- non basta certo una telefonata a formare un capo d'accusa ma tante singole prove ed elementi
- i Graviano sono mafiosi ma non sono pentiti, le loro smentite valgono come le smentite di Totò Riina
- e soprattutto al di la di quanto vogliono farci credere Andreotti non è stato assolto per niente, vai a leggerti la sentenza... posso riassumertela così: per i reati fino al 1980 è stato prescritto ma "la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione."
- Berlusconi quando gli chiesero da dove venivano i soldi per i suoi primi investimenti si avvalse della facoltà di non rispondere

Non bisogna prendere certo per oro colato tutto ciò che viene raccontato ma ci sono tanti elementi, tante coincidenze, tanti comportamenti... il mio timore è che le indagini verranno ostacolate per non arrivare alla realtà.



Chiarisco su alcuni punti:
Il fatto che Ciancimino non sia un "pentito" vero e proprio, è vero. Non è registrato così all'ufficio di giustizia.
E' stato un abuso di locuzione.Anche se lui parla in condizioni differenti da un boss mafioso, però è come se facesse le veci del papà. E' come se parlasse a suo nome.Probabilmente ho abusato del termine, ma la linea di confine tra le due situazioni può diventare sottile.Facile confondersi.
Su andreotti invece hai pienamente ragione.Ma penso di aver preso un abbaglio, ho scritto che è stato assolto.."in pieno". Non mi sono ricordato di alcuni particolari. Assolto "con riserva" diciamo. [SM=g27811]
Grazie

Invece vorrei argomentare sul fatto della semplice telefonata che può inguaiarti.
Viviamo in Italia e questo cambia molte cose, come hai scritto tu Ciancimino ha trovato qualcosa "scartabellando" tra le carte del papà.Ma cosa?Sarà stato un appunto spaiato o un un tema argomentato con nomi e date?
E' sufficiente anche solo l'appuntino per far avviare una procedura di indagine. La giustizia farà il suo corso. C'è un sospetto ed è giusto che si approfondisca.Ma mi rimetto sempre all'obiettività e cioè: "tutto con il giusto peso".Anche io ho un sospetto e durerà fino alla fine dell'indagine.
Allo stesso tempo è innegabile che la stampa si scatenerà con indagini parallele serie o prive di senso.A volte mi sembra che siano i media ad essere giudice.
E' giusto questa cosa?Questo era il senso di quello che ho scritto all'inizio.
E adesso il figlio del boss è su tutte le prime pagine,certo come dici tu, non è colpa sua se si ritrova così,ma posso dire che può avere lo stesso risalto mediatico di un pentito?
Chiarisco anche sul fatto che Ciancimino affermi contatti tra cosa nostra e Berlusconi.
Riporto di seguito una intervista risalente al 12 settembre 2009.
Se poi mi dici che ha ritrattato tutto questo e ha cambiato versione allora ti rispondo chiedendoti che credibilità può avere una persona così?Quanto è sicura di quello che dichiara?
E poi leggendo questa intervista chiedo a tutti...quanto effettivamente la nostra opinione è stata manipolata,anche in questo caso, da giornali e tv?
Chi ha detto che sono implicati Berlusconi e dell'Utri nel caso Ciancimino? perchè?Qualcuno ha puntato il dito?
L'intervista di seguito mi sembra scagioni delle persone.Inventata?mah..
Posso permettermi di dire di essere obiettivo parlando così?Vi prego di non confondere il mio senso critico come un atto pro berlusca.
Magari se c'è stato qualcuno dentro a FI che ha avuto contatti con certi pregiudicati,può averlo fatto per conto proprio o magari in gruppo con altri, per interessi personali come anche no.Vedremo.
Dentro a questo partito ci lavorano migliaia di persone e sicuramente ci sarà del marcio.Possono essere anche esponenti di spicco o nomi poco conosciuti ma l'asse dei sospetti si deve spostare.




omir
00giovedì 11 febbraio 2010 20:36
Il figlio dell’ex sindaco-boss di Palermo che i pm vogliono usare contro il premier: "Mio padre disse che non c’entrava. Il Cavaliere è una vittima, è estraneo a Cosa nostra e alle stragi. Non ho parlato prima perché nessuno me lo ha chiesto"


Palermo - «Io a Silvio Berlusconi mafioso non ci credo. Né papà mi ha mai detto qualcosa al riguardo. Glielo chiesi tre o quattro volte, e rispose sempre allo stesso modo: “È fuori da tutto”. Per certo so che Berlusconi era piuttosto una vittima della mafia. Forse qualcuno intorno a lui, magari del suo più stretto entourage, può aver avuto contatti con Cosa nostra millantando amicizie e mandati del Cavaliere, muovendosi in suo nome e per suo conto, senza che Berlusconi lo sapesse. Papà aveva solo delle perplessità su alcuni personaggi...». Tenetevi forte.

Chi parla in favore del Cavaliere è Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito. Sulla carta dovrebbe essere il grande accusatore del premier-mafioso nelle nuove indagini sulle stragi del ’92-93, la gola profonda delle procure in possesso sia del famoso papello con la trattativa fra stato e mafia, sia di alcuni biglietti scritti da Provenzano a Berlusconi. In quest’intervista al Giornale Ciancimino jr offre invece un’altra verità rispetto a quella che tiene banco in questi giorni. Questa.

Senta Ciancimino, di Berlusconi ha già detto. E del senatore Marcello Dell’Utri, altro obiettivo delle procure, cos’ha da dire?
«Dico solo che papà non l’ha mai voluto incontrare perché non lo stimava...».

Queste sue considerazioni su Berlusconi le ha verbalizzate?
«No. I pm mi hanno chiesto di parlare solo di cose concrete e di soffermarmi sui documenti sequestrati a casa o da me esibiti. “Le sensazioni e le idee - hanno tagliato corto - se le tenga pure per sé. Non interessano”. E così ho fatto».

Lei decide di parlare ai magistrati di cose delicatissime sulla stagione delle stragi e di consegnare documenti esplosivi solo dopo aver incassato una condanna a cinque anni e otto mesi per aver riciclato il tesoro di suo padre. C’è chi ritiene sospetta questa tempistica in relazione, magari, a uno scambio di favori, un trattamento migliore in appello.
«Follie. Mi condannassero se ci sono prove ma andassero davvero a fondo alla vicenda scandagliando ovunque, anche laddove ci sono interessi di politici e magistrati. Se son venute fuori le carte di cui tanto si parla oggi non è perché ho voluto mercanteggiare un trattamento di favore in secondo grado, ma perché dalle perquisizioni sono usciti documenti di papà di cui non conoscevo l’esistenza. Quando ho visto di che cosa si trattava, ho pensato: adesso cominciano i casini. E così è stato. Io voglio solo l’accertamento dei fatti sul riciclaggio perché sto pagando per un “tesoro” che riguarda fatti, collusioni, rapporti, affari di altri. Se fossi stato il figlio del pirata Jack Sparrow avrei avuto meno problemi».

Non ha risposto. Perché non ha parlato prima?
«Se non ho parlato prima è solo perché nessuno ha avuto la bontà di interrogarmi. E quando, finalmente, lo fece il procuratore Pignatone fu surreale, tant’è che quell’atto è oggi oggetto di indagine. Durante quell’interrogatorio a un certo punto mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Dopodiché, prima di chiudere il verbale, il procuratore mi dice: “Va bene Ciancimino, ecco l’elenco delle domande che le avremmo voluto fare”. Io e il mio avvocato restammo di sasso. Mi venne spontaneo ribattere così: scusi ma che senso ha elencare queste cose? E il procuratore: “No, niente, è solo per nostra comodità” e mette giù la domanda su Berlusconi, quella sulla trattativa, e via discorrendo. Gli dissi, ci metta pure l’omicidio di Kennedy e stiamo a posto. Che modo è di fare questo, con Massimo Ciancimino? Chiunque dovrebbe stare attento due volte rispetto al nome che porto. Ma quel che è veramente grave è che nessuno ha voluto chiedere niente nemmeno a mio padre».



In che senso?
«Mai alcun magistrato ha sentito il bisogno di chiedere all’ex sindaco di Palermo, l’uomo in contatto coi corleonesi, qualcosa in merito alla famosa trattativa. Nel processo delle stragi, quando Totò Riina se ne esce citando me e Nicola Mancino, con mio padre ci siamo guardati e ci siamo detti: finalmente, così adesso qualcuno ci verrà a interrogare. E invece, nulla, silenzio assoluto».

Perché?
«Non dovete farla a me questa domanda. Se qualche pm, di una delle tante procure interessate, lo avesse ascoltato in relazione al riferimento a Mancino o a Violante, papà avrebbe potuto dire qualcosa di utile. E invece da Palermo a Caltanissetta, da Firenze a Milano fino a Catania, nessuno s’è fatto avanti. E poi vi chiedo: è normale che per vicende così delicate nemmeno la commissione antimafia abbia sentito il bisogno di sentire papà, l’unico politico condannato per mafia? Piuttosto...».

Dica Ciancimino.
«Il giorno in cui è morto, coincidenza, mi hanno iscritto sul registro degli indagati e da lì è cominciato il lento accerchiamento. Lei ci crede alle coincidenze? Io no. Hanno puntato l’anello debole della catena, ed eccomi qua, in un mare di guai, stritolato, uno strumento usato per raggiungere scopi altrui che nulla hanno a che fare con la mia vicenda giudiziaria. Io non sono la chiave di lettura di niente anche se si ostinano a far passare il messaggio inverso. E il guaio è che non posso più tirarmi fuori».

Che fa si pente di essersi pentito?
«Non chiamatemi pentito, per carità. Visto come stanno precipitando le cose diciamo che se tornassi indietro me ne starei zitto e buono, farei come i miei fratelli che me lo hanno sempre detto: fatti gli affari tuoi. La verità vera è che io non ho fornito la prova sulle stragi, non ho la prova della colpevolezza di Berlusconi, non ho nemmeno la prova della famosa trattativa fra Stato e mafia. Hanno trovato della documentazione a casa quando mi hanno perquisito e io sto solo discutendo di quella. Sta passando un messaggio sbagliato nei miei confronti, non sono un pentito, lo scriva».

Parliamo del famoso «bigliettino strappato» rinvenuto a casa sua in cui si fa cenno a Berlusconi e alle tv. Per i pm si trattava della prova che Cosa nostra voleva una televisione del Cavaliere. Poi lei ha detto che la grafia era di suo padre, e si è scoperto che così non era. Quindi che era di Provenzano, e così non è.
«È vero, non è nemmeno di Provenzano. La procura sa benissimo di chi è. Io non posso parlare».

Perché allora si continua a far passare l’idea dell’interesse mafioso per le televisioni del Cavaliere?
«E lo chiedete a me?».

Sì.
«C’è il segreto istruttorio, se parlo commetto un reato e addio indulto».

Quando ha iniziato a «collaborare» con le procure nessun giudice le ha chiesto conto del perché non avesse parlato prima?
«Come no. E io ho risposto loro che non mi chiamavo Marzullo, che solitamente non mi faccio le domande da solo per darmi anche le risposte. Nel gli anni sono accadute tante cose strane...».

Non sia criptico.
«Per dire: agli atti del mio processo c’è la storia del boss Messina Denaro che voleva uccidermi, con Provenzano che invece sventò l’esecuzione, o quella di killer in azione per farmi fuori. Nonostante ciò, dopo 8 mesi di arresti domiciliari, inspiegabilmemte, mi sbattono in cella al “comune”, all’Ucciardone. Fra i mafiosi! Un giorno intero ho supplicato l’ufficio matricole a non mettermi lì, accettando l’unica cella al reparto pedofili. Perché quello sgarbo?».

Fonte IlGiornale.it
MarcoPantani
00giovedì 11 febbraio 2010 21:24
Il fatto che ha ritrattato (mia ipotesi) può dipendere dal fatto che mettersi contro uno potente come Berlusconi può rovinarti la vita e ci pensi 1.000 volte prima di farlo. E' francamente più facile tacere su un potente che metterlo in mezzo.

Poi non pensare che la giustizia funzioni con un pentito che parla e gli si crede a tutto, le cose vanno provate e messe a confronto con altri testimoni per verificarne la coerenza.

Oltretutto non si dice che Berlusconi è mafioso, ma che ha avuto rapporti ed affari con la mafia e che la mafia abbia sostenuto Forza Italia.

Comunque per rinfrescare la memoria c'era oltre 10 anni fa chi era arrivato alle stesse conclusioni, perchè ora non parla? (domanda retorica).



Andreotti più che altro lo definirei come un colpevole non condannabile solo per prescrizione dei termini.

MarcoPantani
00giovedì 11 febbraio 2010 21:30
Continuo con le interviste di Ciancimino, eccone una fresca fresca.


"Mio padre Vito diceva sempre che Berlusconi prima o poi sarebbe caduto sul DPF. Che cos’è ? Sono i suoi punti deboli: Dell’Utri, Previti e le Femmine". Massimo Ciancimino è arrabbiato per le dichiarazioni rilasciate dal senatore Marcello Dell’Utri al Fatto, in cui il figlio dell’ex sindaco di Palermo viene descritto come "lo scemo di famiglia", che viene "gestito dai pm" in cambio di sconti di pena. "Faccio causa a Dell’Utri – annuncia Ciancimino – perché ho già sopportato anche troppo le sue intimidazioni. Ogni volta che parla mostra la sua vera natura".

Si è offeso perché Dell’Utri le ha dato dello scemo?

Pensi che uno degli elementi per cui sono stato condannato è che mio padre mi ha nominato suo unico erede. Evidentemente non mi considerava così stupido. Dell’Utri vuole solo screditarmi.

Cos’ha pensato leggendo l’intervista?

Che questo è un Dell’Utri in grande difficoltà.

Secondo il senatore lei è manovrato dai pm.

Non mi è mai stato chiesto di dichiarare nulla che non fosse vero. E non lo farei mai.

Quindi il pm Antonio Ingroia non è il regista occulto dei pentiti?

Questa la chiamo “sindrome da procura”. Vogliono creare un caso. E magari Ingroia, per certe sue esternazioni, si presta. Ma io non sono mai stato spinto a dire nulla.

Secondo Dell’Utri lei lo accusa per guadagnare sconti di pena.

Falso. Mi hanno solo applicato le attenuanti generiche perché ero incensurato e ho collaborato.

Allora lo fa per salvare il tesoretto che, secondo il senatore, nasconde all’estero?

E’ illogico pensarlo. Vivo sotto scorta, blindato, questo tesoro potrei solo guardarlo. E poi il mio patrimonio è già stato sequestrato. Mi hanno confermato il sequestro anche di una barca e di un appartamento.

Di cosa vive allora Massimo Ciancimino?

Lavoro per un’agenzia di crediti. Faccio il trader, vivo con quei soldi.

Come mai lei è l’unico nella sua famiglia a parlare?

Io parlo perché so le cose, ho i documenti.

Dell’Utri dice che lei ha un fratello "dignitosissimo, che infatti non parla".

Dell'Utri riconosce la dignità a chi sta zitto. I miei fratelli non conoscevano l’attività lavorativa e politica con cui nostro padre si arricchì. Mio fratello è certamente una persona dignitosa, come dice il senatore, ma è d’accordo con me e supporta la mia scelta di parlare".

Cosa pensava suo padre di Dell'Utri?

Lo vedeva come un subalterno. Pensava che era troppo istintivo. La grande differenza comunque è stata che mio padre non ha avuto nessuna immunità.

Dell'Utri ha detto che è entrato in politica per non finire in carcere.

Mio padre ha subìto tutti i suoi processi. Dell’Utri ha goduto dell’immunità che la sua carica, e una serie di conoscenze, gli hanno dato.

Suo padre le parlava mai dello "stalliere di Arcore" Vittorio Mangano?

Certo. Papà trovava allucinante che un imprenditore come Berlusconi, nel momento in cui i figli erano a rischio attentati, si rivolgesse a uno come Mangano!

Perché?

Questi erano i classici "metodi accerchiativi", come diceva mio padre, di personaggi come Dell’Utri, per rendersi indispensabili a Berlusconi: fai le minacce per accreditarti sempre di più, e poi dai le soluzioni.

Lei ha affermato che Dell’Utri, a un certo punto, ha preso il posto di suo padre come mediatore con la politica.

Io non faccio una colpa a Dell’Utri di aver sostituito mio padre nei rapporti tra mafia e politica. Però è successo: lo dice mio padre, lo scrive mio padre. Io lo confermo in aula.

Il 2 marzo lei verrà sottoposto al contro-esame nel processo Mori.

Dimostrerò il tassello mancante: che non c’è stata nessuna contrapposizione dello Stato in quegli anni, come sempre accade nelle regioni del sud. Lo Stato, tra i mali, ha scelto il minore. La criminalità organizzata nasce e cresce negli spazi vuoti lasciati tra cittadini e istituzioni. Per questo capisco il ruolo che hanno dato a Dell’Utri.

Sarebbe?

Dell'Utri era una nuova faccia su cui contare, capace di reggere questo equilibrio. Si voleva una mafia fondamentalmente meno dannosa per lo Stato. Una mafia non stragista. E infatti in 10 anni ci saranno stati solo una decina di omicidi.

Berlusconi ieri ha detto che "siamo alla giustizia spiritica, con qualcuno – lei – che riferisce parole di qualcuno – suo padre – che è morto da diversi anni". Parole che "non hanno nulla a che fare con la realtà".

A Berlusconi risponderò il 2 marzo con i fatti, quando produrrò in aula tutti i documenti. Non sono come uno Spatuzza qualsiasi che parla de relato. Io antepongo al racconto il documento cartaceo che lo prova. Documentazione che mio padre ha scritto. Se mio padre scrive 'Dell’Utri, Milano 2, Berlusconi', io quel foglio lo porto in aula.

Ma cosa ci guadagna a parlare?

Nulla. Anzi, ho capito molto tempo fa che il mio comportamento costituisce un pericolo per me. Pensi che io vengo iscritto nel registro degli indagati lo stesso giorno in cui muore mio padre, il 19 novembre 2002. Era un avvertimento: se prima c’era mio padre che garantiva questo tipo di silenzio, ora toccava a me.

Poi sono arrivate le prime minacce.

Ho ricevuto visite spiacevoli di carabinieri e di uomini appartenenti ai servizi. Mi sono arrivati a casa pacchi bomba. Persino una lettera intimidatoria indirizzata a me, a mio figlio e a mia moglie. Da quel momento mia moglie ha cominciato a chiedermi: "Chi te lo fa fare?". Poi, quando ho continuato a collaborare, ha chiesto la separazione.

Ha ripensamenti?

È chiaro che chi si fa i cazzi suoi ha solo vantaggi. I miei fratelli sono stati tutti prosciolti. Oggi sono preoccupato.

Cosa teme?

È chiaro che c’è un processo di cambiamento nell’aria che fa paura. C’è chi lavora per il dopo Berlusconi. Ho paura che qualche entità esterna voglia accelerare questo processo di cambiamento, come è avvenuto nel 1992 quando Tangentopoli stava sgretolando il sistema e la politica stragista di Cosa Nostra ha accelerato il cambiamento. Oggi c’è la stessa aria. E io spero di non esserne vittima.

Ha un ruolo la Sicilia di oggi in questa ricerca dell’erede?

No. La Sicilia, come diceva mio padre, è solo il luogo dove si fa il lavoro sporco. Ma non ci nasce mai realmente qualcosa. Le cose nascono a Roma e a Milano.

Da il Fatto Quotidiano dell'11 febbraio
omir
00giovedì 11 febbraio 2010 22:18
Re:
MarcoPantani, 11/02/2010 21.24:

Il fatto che ha ritrattato (mia ipotesi) può dipendere dal fatto che mettersi contro uno potente come Berlusconi può rovinarti la vita e ci pensi 1.000 volte prima di farlo. E' francamente più facile tacere su un potente che metterlo in mezzo.

Poi non pensare che la giustizia funzioni con un pentito che parla e gli si crede a tutto, le cose vanno provate e messe a confronto con altri testimoni per verificarne la coerenza.

Oltretutto non si dice che Berlusconi è mafioso, ma che ha avuto rapporti ed affari con la mafia e che la mafia abbia sostenuto Forza Italia.

Comunque per rinfrescare la memoria c'era oltre 10 anni fa chi era arrivato alle stesse conclusioni, perchè ora non parla? (domanda retorica).



Andreotti più che altro lo definirei come un colpevole non condannabile solo per prescrizione dei termini.





Però se vai contro dell'Utri è come se andassi un po anche contro Berlusconi.
Sempre contro potenti ti schieri.A meno che Dell'utri in futuro non
venga lasciato solo..

Certo, ma io non dico che la giustizia creda a tutto.Però se parla
il figlio di un boss gli si da molta attendibilità.
Poi come dici tu ovviamente si continua con le indagini dovute!Ma
tutto deve partire da qualcosa.In questo caso ci sono dei fogli di carta incriminati.

E' vero, si sente di tutto su Berlusconi.Però permettimi di dire
che forse in questa storia è stato tirato in ballo più dai media.
Non sto dicendo che è innocente però, dopo questa intervista, mi sento di rivalutare molto la sua posizione.Dimmi se da neutrale non posso, in questo momento, pensarla così.Penso sia legittimo.
Se Ciancimino è guidato da qualcun'altro o dalla paura di urtare qualche potente...penso che non gli giovi dire le cose a metà.
Sta andando contro un partito che è al potere.


Anche io ti riporto una intervento fresco:
E' lo stesso Ciancimino che avverte a farsi prendere dalle notizie delle prima pagine.Anche lui dice che alcune notizie non sono veritiere.Questo è il nocciolo di quello che ho scritto prima.
E' rivendica ancora la completa estraneità di Berlusconi con la mafia.

Sarai d'acordo con me che il caso Ciancimino non è per niente chiaro.
Aspettiamo le parole della procura.Aspettiamo dei nomi.

Qui risponde alle accuse sul blog di Micicchè.


Massimo C. scrive:
febbraio 10, 2010 alle 1:03 am
Egr. On. Miccichè,
evito di rivolgerMi con altri toni confidenziali, sicuramente oggi non più da Lei autorizzati. Non ho dubbi che Lei era presente all’epoca della nascita di Forza Italia, essendone di fatto stato chiamato a dirigere ed a seguirne direttamente nella scelta gli uomini da coinvolgere per la nuova esperienza Politica in ambito Siciliano, so benissimo quanto ha lavorato e con quanto impegno e sacrificio ha svolto il Suo indiscutibile ruolo.
( Oggi forse da molte sue ” creature ” non più riconosciutoLe,ma per persona di grande esperienza quale Lei è, sicuramente avrà potuto apprendere come la parola gratitudine è ben lontana dal mondo a cui Lei oggi appartiene.
Personalmente non ho mai sentito neanche pronunziare il suo nome a Mio Padre ne direttamente o indirettamente.
L’ho sempre conosciuta come una persona libera e corretta,ed solo per questo che mi permetto di scriverLe.
Mi consenta, gradirà sicuramente l’utilizzo del termine, Le confermo che Io non c’ero, quello che Lei riferisce nel Suo Bolg risponde sicuramente al vero , non c’ero e non ero presente.
Sono però altrettanto sicuro che Lei durante le Mie dichiarazioni rese in aula innanzi alla IV Sezione del Tribunale di Palermo, non c’era, non era presente . Ed è per la stima che ho sempre avuto per Lei, e per la serenità e scevro da secondi fini , come ultimamente ipotizzati da illustri Suoi compagni di Partito , e con il quale ho sempre reso dichiarazioni innanzi alla Procura di Palermo e Caltanissetta, stessa serenità con la quale ho sempre anche escluso,avendo lo stesso appreso da direttamente da Mio Padre , ogni coinvolgimento diretto del Presidente del Consiglio Berlusconi con ambienti mafiosi.
Vorrei solamente permetter Mi di invitare Lei Onorevole e tanti altri personaggi appartenente alla stessa Sua coalizione Politica, a saper aspettare di conoscere tutte le Mie dichiarazioni nella loro interezza rese e ancora da rendere nelle Aule di Giustizia, prima di poter arrivare a rilasciare dichiarazioni alquanto banali da Me oggi lette nei principali quotidiani , ben lontane dalla reale ” Mia versione dei fatti ” . Lasciamo ad altri, in ogni caso , il compito di stabilirne la veridicità.
In merito al Mio presunto ruolo da ” star ” da Lei attribuitomi,Mi permetto di ricordarLe come ben altri illustri Suoi colleghi condannati a reati e pene ben più severe delle Mie, già da tempo godano di canali e spazi mediatici ben più consistenti ed esclusivi di quelli offerti a Me, ed anche con la prerogativa di poter rendere interviste ed insulti nella totale assenza di giusto , e credo anche corretto , contraddittorio.
Rinnovando la Mia stima, prima alla Persona e poi al Politico,
cordiali saluti,Massimo Ciancimino
MarcoPantani
00venerdì 12 febbraio 2010 01:30
Sai cosa, le parole di Ciancimino e quelle di Spatuzza non sono fulmini a ciel sereno ma seguono altre testimonianze e prove.

Qui ad esempio il pentito Giuffrè:
http://berlmafia.splinder.com/post/16784544

E oltretutto ci sono dei comportamenti di Berlusconi e Dell'Utri molto ambigui.

Se vuoi documentarti ti do una mano con le fonti.

[SM=g27811]

MarcoPantani
00venerdì 12 febbraio 2010 17:43
Ho cambiato il titolo anche a questa discussione perchè non riguarda solo Spatuzza.

Per curiosità, lo avete visto il video che ho postato?
La Padania oltre 10 anni fa era arrivata alle stesse conclusioni a cui si sta andando adesso e le 11 domande sono rimaste senza risposta.

Per fugare ogni dubbio Berlusconi non farebbe prima a chiarire questi punti? (è una domanda retorica).
I soldi all'inizio della sua ascesa, dove li ha presi?



Corry
00venerdì 12 febbraio 2010 18:44
Re:
MarcoPantani, 12/02/2010 17.43:

Ho cambiato il titolo anche a questa discussione perchè non riguarda solo Spatuzza.

Per curiosità, lo avete visto il video che ho postato?
La Padania oltre 10 anni fa era arrivata alle stesse conclusioni a cui si sta andando adesso e le 11 domande sono rimaste senza risposta.

Per fugare ogni dubbio Berlusconi non farebbe prima a chiarire questi punti? (è una domanda retorica).
I soldi all'inizio della sua ascesa, dove li ha presi?



Beh,certe domande si potrebbero fare a qualsiasi grande imprenditore come De Benedetti o altri...Io penso comunque che il fatto di essere iscritto nella loggia P2 abbia aiutato non poco Berlusconi a raggiungere determinati traguardi..Poi è inutile che ci si meraviglia: siamo in Italia e per raggiungere determinati livelli devi per forza scendere a compromessi,andare nell'illegalità o almeno stare lì lì ai confini tra ciò che è lecito e ciò che non lo è...E' così,punto!Sono d'accordo che non è giusto,ma (senza prove certe)posso tranquillamente pensare che magari Silvio sia arrivato ad avere un patrimonio così vasto,anche con qualche operazione poco cristallina..Poi,magari,arrivato alla posizione ambita,il suo lavoro lo fa in modo onesto cercando di fare il bene del suo Paese,perchè le intenzioni sono buone.
Questo è il mio pensiero,per ciò che riguarda il patrimonio che è venuto a crearsi. Ho visto il video che hai postato e non mi ha per niente sorpreso.In quel periodo la Lega era all'opposizione e anche Bossi ne ha dette di cotte e di crude,poi come ben sai e come hai detto per Fini,"solo gli stupidi non cambiano idea"..

Detto questo andiamoci cauti,visto anche le dichiarazioni ambigue di Ciancimino jr,a fare certe affermazioni tra mafia e forza italia..
Ora scusatemi,ma ritorno a vivere nel "Paese delle meraviglie".. [SM=g27829]
omir
00lunedì 15 febbraio 2010 20:57
Re:
MarcoPantani, 12/02/2010 17.43:

Ho cambiato il titolo anche a questa discussione perchè non riguarda solo Spatuzza.

Per curiosità, lo avete visto il video che ho postato?
La Padania oltre 10 anni fa era arrivata alle stesse conclusioni a cui si sta andando adesso e le 11 domande sono rimaste senza risposta.

Per fugare ogni dubbio Berlusconi non farebbe prima a chiarire questi punti? (è una domanda retorica).
I soldi all'inizio della sua ascesa, dove li ha presi?






Concordo.
Probabilmente il vero tallone d'Achille del presidente è il suo passato imprenditoriale che ovviamente non chiarisce.
Negli anni 80'-90' tutti i grandi manager hanno fatto i loro comodi.Se eri uno stinco di santo di sicuro non facevi tanta strada in questo settore.La penso così.La tangente alla fine era diventata una moda [SM=g27812]

Tornando al topic principale e cioè il caso mafia all'interno dello Stato, l'ultima verità di Ciancimino non è che abbia chiarito molto.
Non so.Leggendo le sue dichiarazioni direi che la cosa è ancora in alto mare.
Domanda, che può sembrarti strana, in termini calcistici:adesso, alla luce di quello che è stato detto fin'ora da stampa e tv, sei sicuro che Spatuzza e Ciancimino giochino nella stessa squadra?
MarcoPantani
00lunedì 15 febbraio 2010 22:45
La tangente non è passata di moda.
Può darsi che la tangente sia come il doping nel ciclismo (e non solo), se non ne fai uso hai un grave handicap verso i concorrenti.
Però se fai il furbo devi essere consapevole che se vieni beccato devi essere punito.

Ma anche il Berlusconi politico lascia a desiderare con tutte le leggi che dimostrano come i suoi interessi vengono prima degli interessi degli italiani.

Cosa intendi come squadra? Spatuzza e Ciancimino percorrono ognuno un proprio percorso.

Credo Ciancimino abbia ancora tantissime cose da dire, credo di aver capito che però preferisce non parlare di cose finchè non ha delle prove da mostrare a supporto. Tra alcuni giorni deporrà nel processo di Dell'Utri.

Da quanto dice, Berlusconi più che altro è una persona ricattabile e dunque per questo interlocutore della mafia (gli si potevano chiedere cose).

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