Transgender

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Reiko_Artemis
00domenica 20 settembre 2009 16:39
Vi voglio parlare del mio caso personale, per chiedervi un parere.

Io sono una donna.
Non mi sento affatto tale.
Ormai non ho più tredici anni, tempo in cui mi vestivo da maschio e motivavo il mio comportamento dicendo che siccome non avevo ancora "le tette" come le avevano invece le mie compagne, tanto valeva essere un uomo.
Ho scritto "dicevo", perché a questo punto la mia poteva essere una scusa bella e buona, una motivazione costruita facilmente ma che non spiegava la mia situazione. Mi ero convinta di essere solo invidiosa dei corpi delle mie compagne e di vergognarmi del mio ancora infantile.
Ebbene i tredici anni li ho passati da un bel po' di tempo, il mio corpo è femminile, mi piaccio moltissimo tanto che spesso rasento il narcisismo, ma non mi sento donna.
è come se mi trovassi in abiti non miei.
Un po' come quando gli omosessuali (o bisex) repressi (quelli che sono anche omofobi) ostentano eterosessualità, io continuo a curare il mio aspetto e renderlo femminile per non arrendermi all'evidenza:
Dovrei essere uomo.
Certo, probabilmente sarei un uomo che si cura molto fisicamente, probabilmente sarei un omosessuale, dato che mi piacciono gli uomini, però non mi trovo bene col mio sesso.
Tutti quelli che parlano con me dicono:- Mi sembra di parlare con un maschio.
Premettendo che non sono dell'idea che le femmine siano romantiche perché femmine, non ho comunque mai accettato il romanticismo, il rosa, la maternità, il matrimonio.
Cosa ne pensate?
Sono solo fisime?
Makichan
00domenica 20 settembre 2009 18:07
Credo che, essendo una questione MOLTO spinosa, sarebbe molto meglio parlarne con uno psicologo: lui saprebbe dirti - forse - come stanno le cose.

Io ti auguro in bocca al lupo, in ogni caso =)
Reiko_Artemis
00domenica 20 settembre 2009 18:47
Gliene ho parlato. Mi ha spiegato il motivo, però purtroppo sono ancora così "immersa nella mia psicosi" come la chiamo, che mi manca completamente la voglia di cambiare, nel senso di accettarmi come sono e festa finita.
Il mio desiderio più grande continua ad essere "diventare un maschio", il bello è che non ci sono vere e proprie motivazioni, tipo "non voglio mettere in ordine camera da letto" "se fossi uomo potrei rientrare tardi la sera" "voglio essere sicura di fare carriera" (quello mi preme, sì, ma è una cosa a cui arrivo pensandoci, non inconscia).
Semplicemente non mi sento donna.

Detto ciò, magari si potrebbe anche parlare del transgender in genere, anche a prescindere dalla mia esperienza personale.
Makichan
00domenica 20 settembre 2009 18:57
Re:
Reiko_Artemis, 20/09/2009 18.47:


Detto ciò, magari si potrebbe anche parlare del transgender in genere, anche a prescindere dalla mia esperienza personale.



Certo!
Penso che sia un discorso davvero complesso, che solo chi lo vive possa capire ciò che si prova.
Penso sia come sentirsi monchi, ma non ho termini di paragone perché, fortunatamente, vivo bene con il mio sesso e la mia identità.
Le persone che si ritrovano in questa situazione, avranno semrpe il mio appoggio morale!
Forse...
Forse è più sdoganato per un maschio diventare femmina, diciamo che ci siamo più abituati!

Ciao!

Armelle
00domenica 20 settembre 2009 19:07

Premettendo che non sono dell'idea che le femmine siano romantiche perché femmine, non ho comunque mai accettato il romanticismo, il rosa, la maternità, il matrimonio.


No, ma secondo me questi sono soltanto luoghi comuni, eh! Uomini e donne non è che siano fatti in serie, ci sono uomini più dolci e romantici delle donne, come donne più rozze e insensibili degli uomini.
Non credo che sia da questo che si possa giudicare l'orientamento sessuale o il sesso, devi vedere da chi ti senti attratta o se ti senti a disagio con il tuo corpo, soltanto questo.
Non farti influenzare da questi maledetti luoghi comuni.


Il mio desiderio più grande continua ad essere "diventare un maschio", il bello è che non ci sono vere e proprie motivazioni, tipo "non voglio mettere in ordine camera da letto" "se fossi uomo potrei rientrare tardi la sera" "voglio essere sicura di fare carriera" (quello mi preme, sì, ma è una cosa a cui arrivo pensandoci, non inconscia).



Ma chi è che vuole mettere in ordine? XD E rientrare tardi la sera, perchè non potresti se sei donna, non capisco... La carriera poi, non è che sia una prerogativa maschile, tante donne scelgono questa alla maternità. Questi concetti sono un po' passati, se mi permetti, non è questo che distingue un uomo da una donna. Ogni uomo e ogni donna sono diversi, l'uno dall'altro.
Reiko_Artemis
00domenica 20 settembre 2009 19:27
Scusa, mi sono spiegata male^^
Dunque, la storia del rosa e della maternità è una questione un po' strana: io sono convintissima che gli uomini e le donne non "nascono" amando uno l'azzurro e l'altra il rosa, lo stesso per la maternità.
Non tutte le donne hanno il senso materno.
Come direbbe Beauvoir (potrei averlo scritto male): non esistono madri snaturate, perché l'amore materno non ha nulla di naturale.
Solo che vedendo tutte le ragazze attorno a me fare: aaahw *-*! vedendo un bambino, qualche dubbio a volte mi viene, anche se so di essere nel giusto.
Per quanto riguarda il resto, era solo un esempio, perché ci sono molte ragazze che dicono, magari per lamentarsi dell'eccessiva severità dei genitori, che vorrebbero essere maschi così magari vanno a pesca invece di mettere in ordine la stanza.
Era giusto per puntualizzare che le mie motivazioni sono più inconsce ed appartenere ad un sesso che non riconosco come mio mi fa soffrire, al di là di quello che può fare un uomo che la donna non fa.
Per la carriera intendevo ancora un'altra cosa: anche da donna, so che farò carriera e non mi da' fastidio l'idea di non procreare, solo che l'uomo è più avvantaggiato dalla società. Per esempio (le percentuali sono indicative, forse esatte) il 90% del corpo docente è femminile, il 10% è maschile. Ebbene il 90% dei posti di rilievo in una scuola (tipo preside) è occupato da questo 10%. Quel novanta per cento di donne sono perlopiù maestre (dato che l'asilo, la scuola materna e le elementari sono affidate perlopiù a donne).
Comunque anche quello era un esempio dei vantaggi di essere uomo, che però non sono quelli che mi spingono ad avere questo desiderio.
Lo so, sembra quasi che attacchi prima che qualcuno mi dica che sono soltanto una "fissata". è che me lo dice abbastanza la mia famiglia e mi sembra sempre opportuno spiegarmi.
Armelle
00domenica 20 settembre 2009 19:36

Solo che vedendo tutte le ragazze attorno a me fare: aaahw *-*! vedendo un bambino, qualche dubbio a volte mi viene, anche se so di essere nel giusto.


Guarda, nemmeno a me piacciono i bambini, ma "aaahw *-*" lo faccio quando vedo un cagnolino o un orsetto di peluche! XD


Per la carriera intendevo ancora un'altra cosa: anche da donna, so che farò carriera e non mi da' fastidio l'idea di non procreare, solo che l'uomo è più avvantaggiato dalla società. Per esempio (le percentuali sono indicative, forse esatte) il 90% del corpo docente è femminile, il 10% è maschile. Ebbene il 90% dei posti di rilievo in una scuola (tipo preside) è occupato da questo 10%. Quel novanta per cento di donne sono perlopiù maestre (dato che l'asilo, la scuola materna e le elementari sono affidate perlopiù a donne).
Comunque anche quello era un esempio dei vantaggi di essere uomo, che però non sono quelli che mi spingono ad avere questo desiderio.



Ah, su questo hai perfettamente ragione, però qui la questione mi sembra un po' diversa, trasgen dovrebbe essere un'altra cosa, ma io non sono tanto informata al riguardo...
Poi, per carità, alla fine solo tu puoi saperlo, solo non farti influenzare dalla gente che ti dice "devi essere così perchè lo sono le altre quarantamila in piazza", questo no!
nisi corvonero
00lunedì 21 settembre 2009 12:24
In bocca al lupo, spero che tu riesca a fare chiarezza nella tua situazione.

Ti posso mettere a parte della mia esperienza: sono una donna, mi piacciono gli uomini, ma non vado in visibilio quando vedo un bambino (anche perché tante volte quelle moine mi sembrano poco sincere e fanno tanto "poser") e infatti non ho figli nonostante il mio apparato riproduttivo funzioni benissimo.

Cerca di fare il possibile per "scomporre" il tuo sentirti donna (o non sentirti tale) dai comportamenti "imposti" a una donna o alle scelte obbligate (tipo i martellamenti che subisci quando fai scelte alternative) per essere socialmente accettata.

Shizue Asahi
00lunedì 21 settembre 2009 21:38
Secondo me è un argomento abbastanza delicato e complicato. Sinceramente anche io nn mi sento così "femminile" xD nel senso che nn mi comporto come una ragazza, è anche una questione di carattere. Cmq secondo me ti ocnviene fare quello che meglio credi infischiandotene del giudizio degli altri... [SM=g7574]
++Chris++
00lunedì 21 settembre 2009 23:04
Re:
nisi corvonero, 21/09/2009 12.24:



Cerca di fare il possibile per "scomporre" il tuo sentirti donna (o non sentirti tale) dai comportamenti "imposti" a una donna o alle scelte obbligate (tipo i martellamenti che subisci quando fai scelte alternative) per essere socialmente accettata.




Quoto con ammirazione, non avrei saputo dirlo meglio.
Non voglio entrare in merito alla tua delicata questione personale né permettermi di giudicarla, sopratutto perché non ho ben capito se tu rifiuti il tuo essere donna perché senti istintivamente di essere uomo pur provando attrazione per gli uomini stessi, o rifiuti quei comportamenti imposti alle donne dalla società e dai luoghi comuni e preferiresti essere uomo per questo. Se il caso è il primo, come ho detto, è una questione delicata e non sono la persona più adatta a darti consigli, ma nell'ultimo caso non posso che ribadire le parole di Nisi e assicurarti che non esistono comportamenti innati della donna o dell'uomo, che si può essere donne - e donne etero, se la questione e anche questa- e saper montare con precisione ed abilità uno scaffale in abete (lo ha fatto oggi quel moscerino di mia sorella, uno scricciolo di un metro e un barattolo con una manualità degna di un carpentiere professionista); si può non avere un senso materno particolarmente sviluppato (io non l'ho), provare piacere nella violenza (che per carità, non è mai una bella cosa, che si tratti di uomini o di donne; però rientra sempre nel fastidioso stereotipo che vuole gli uomini più caciaroni ed esuberanti, pronti alle scazzottate, e le donne più dolci e controllate. Ma chi l'ha detto?) essere molto più razionali che sentimentali ( e potrei farti tonnellate di esempi)...insomma, se è vero che purtroppo a livello statistico ci sono ancora tanti luoghi comuni confermati (del resto, sono luoghi comuni proprio per quello) non è detto che le eccezioni debbano sempre restare tali. L'evoluzione esiste anche per questo ^_^


Reiko_Artemis
00martedì 22 settembre 2009 19:11
La situazione è complicata proprio perché una donna, in quanto spesso discriminata, e anche poiché le sono imposti comportamenti che spesso non le si addicono come individuo a sé, può desiderare di essere uomo.
Prendiamo Lady Oscar: le è sempre stato insegnato che essere uomini significa libertà e lei stessa amava la sua vita, perché non sopportava di avvolgersi in pizzi e volant per fare la dama.
Però, poi, scopre la sua femminilità, una femminilità "selvaggia e ribelle" forse. Insomma, è comunque una donna ed "ama" come una donna.
Io invece, posso anche amare di truccarmi e vestirmi da donna, ma vorrei citare le parole di un mio compagno di classe, dette senza scopo di offendermi ma crudelmente sincere "tu sei un gay nel corpo di una donna".
Immagino che siamo tutte d'accordo col fatto che i gay in genere non vogliono essere donne assolutamente, anzi, spesso sono anche uomini duri e puri e fra i più virili (xD). Anzi, magari se qualcuno chiedesse loro se vogliono essere donne, risponderebbero anche di no.
Io posso dunque accettare senza storie il fatto di dovermi rendere bella (cosa che invece i maschi italiani sembrano ignorare, lasciando tutti i sacrifici alle donne...), anzi, posso anche godere nell'essere fischiata se metto la minigonna.
So di non essere l'unica donna a non provare senso materno.
Il fatto è che è tutta una cosa che mi viene da dentro, non ha motivazioni logiche tipo "non sono materna dunque sono uomo". Sono sensazioni. Come ad esempio non essere a mio agio a baciare un maschio, non poter accettare l'idea di fare sesso con lui senza essere la componente attiva e preferibilmente un maschio io stesso.
Invece, quando bacio delle donne, mi sento molto più donna.
Tuttavia, per quanto possa sentirmi in pace col mio sesso stando con una donna, ciò non toglie che provo molta più attrazione per i maschi.
Di Lady Oscar ho scritto che ama come donna.
Non intendevo che scrive il nome suo e del suo ragazzo sul diario, circondato da cuoricini: intendo che quando sta col suo uomo, si sente lei stessa donna.
è una cosa complicata da spiegare, ma ci tengo molto a spiegarmi bene, specie da quando la mia famiglia ha deciso di non ascoltarmi liquidando il mio non riconoscermi in una donna come "fisime" e "fissazioni". Fa abbastanza male, ecco, perché comunque, per quanto la mia idea possa sembrare balzana e forzata (so che se diventassi uomo sarei omosessuale, e sembra quasi di essere influenzati dalle yaoi, sebbene mi sentissi maschio fin da bambina), ci soffro.
Ha ragione Maki: è come essere monchi.
Guardo mio fratello, che per altro è fisicamente molto, molto bello, e mi trovo a provare cocente invidia perché lui è ciò che io sarei potuta essere, se fossi nata uomo. Addirittura mi trovo a chiedere le "misure" ai miei amici per puro scopo scientifico, come se volessi confrontarle con quelle di mio fratello e dunque con quelle che ipoteticamente avrei potuto avere io.
Credo che questo sia un buon esempio.
Armelle
00martedì 22 settembre 2009 19:45
Oh, be', allora la situazione è molto più complicata! ._.
Non saprei cosa dirti, perchè solo chi affronta una situazione come la tua sa cosa si provi veramente...
Tutto quello che posso dirti è di essere sempre te stessa e ti auguro di chiarire ogni dubbio ed essere serena.
++Chris++
00mercoledì 23 settembre 2009 01:39
Credo ti sia spiegata piuttosto bene, anche se non pretendo certo di capire appieno cosa tu stia provando; però davvero, penso che non dovresti sottovalutare l'aiuto che potrebbe darti qualcuno che abbia studiato queste situazioni...magari non ne hai parlato con la persona giusta o quando ne hai parlato non sei riuscita a spiegarti bene come hai fatto qui.
Correggimi se sbaglio, ma quello che ho afferrato è questo: il tuo dubbio è non capire se ti sentiresti meglio con un corpo maschile o femminile, visto che invidi il corpo maschile nonostante ti trovi bene nel tuo corpo femminile, da quanto dici. Quindi, non è tanto un problema di schemi mentali imposti dalla società: non sei donna perché la società ti dice come esserlo, ma sei donna in quanto individuo, a proprio agio nel corpo femminile. Mi rendo conto che non sarà facile distinguere quali di queste affermazioni ti rispecchia di più, ma spero che col tempo riuscirai a fare maggiore chiarezza. In bocca al lupo e non lasciarti abbattere da chi liquida il tuo problema con leggerezza.

Ora, spero la cosa non ti dispiaccia, ma vorrei passare la parola (o la tastiera XD) a mia sorella, quella famosa del post precedente che montava lo scaffale ^^, visto che il topic ha attirato la sua attenzione e vorrebbe esprimere la sua opinione anche lei:

Ciao, sono la sorellina minore di Chris.
Volevo scrivere pure io perchè pure io ho avuto dubbi un tempo, ma ora mi son passati e vivo tranquillamente nel mio corpo di donna, anche se molti continuano dirmi "sei un uomo"!XD
Mi si può chiamare uomo perchè ho una mente scientifica? Perchè vado in brodo di giuggiole dal ferramenta e mi piace il fai da te? Perchè mi paicciono gli sport? Perchè odio il rosa e le cose troppo melense? Perchè spesso mi trovo bene a scherzare con i miei amici uomini? Cavolate..
Allora mi si può pure chiamare donna perchè mi piace curarmi? Mi piace cucire? Mi piace cucinare? Mi piacciono le gonne? Perchè ho un senso materno? Perchè mi trovo bene pure a scherzare con le mie amiche donne? Cavolate...
Semplicemente ho un corpo femminile e mi piace, mi ci trovo bene, ho degli ormoni che mi spingono più verso gli uomini e li assecondo...per il resto ho il carattere che ho, quello fa parte della mia individualità e non della mia sessualità!^^
Penso che starei bene anche in un corpo maschile se l'avessi, e se i miei ormoni mi spingessero verso le donne li asseconderei pure in tal caso!
Penso che un bel corpo sia maschile che femminile sia sempre da invidiare e ammirare.
Quindi vedi di capire separatamente se stai bene nel tuo corpo e il tuo orientamento sessuale, che non prescinde il tuo essere uomo o donna. Il resto è solo la tua individualità.
Spero tu riesca a chiarirti presto! Io ho passato tutto il liceo nel dubbio sentendomi "strana" e solo all'università, circondata da persone più aperte e mature, ho smesso di preoccuparmi!!:)
ReaderNotViewer
00mercoledì 23 settembre 2009 10:19
Ho letto molto attentamente tutti gli interventi, ma non sapevo che cosa dire prima di aver letto il tuo ultimo intervento, Reiko_Artemis. In quell'ultimo intervento ti sei spiegata molto bene, e credo di capire che cosa provi, anche se faccio molto fatica a immedesimarmi in una situazione del genere. Infatti sono donna, etero, moglie e madre, e non ho mai nemmeno pensato che avrei preferito essere un uomo per essere in una posizione più vantaggiosa dal punto di vista sociale, ma ho semplicemente pensato che non fosse giusto essere discriminate in quanto donne, e mi sono espressa pubblicamente e privatamente in conseguenza. Capisco che ti trovi davvero in una situazione particolare, una cosa molto diversa dal sentirsi donne sì ma non abbastanza "femminili" rispetto ai canoni sociali o familiari.
L'unica cosa che ho da dirti, è che se tu ti senti in questa condizione, allora questa condizione esiste ed è una condizione naturale. Magari non ci sono tantissime persone come te, ma sicuramente ce ne sone altre. E anche se non ce ne fossero, tu esisti, ci sei e hai diritto di stare bene con te stessa e con gli altri. Insomma, io non so nemmeno se tu dovresti "fare" qualcosa. Forse devi semplicemente vivere, facendo quello che ti viene naturale fare giorno dopo giorno. Truccati e porta i tacchi oppure vestiti come un ragazzo, vivi la tua sessualità come ti viene spontaneo finché non troverai la persona giusta con cui ti completerai armoniosamente, segui i tuoi interessi, ragiona come ti pare, non forzarti se questo significa soffrire inutilmente e soprattutto non ti angosciare. Sei giovane, intelligente e in buona salute. Hai tantissimo tempo davanti a te per esplorare tutte le opportunità. Parlarne con qualche "esperto" può essere utile, purché sia una persona preparata e sensibile che non ti crei ulteriori pressioni, ma non so sia veramente necessario: io non credo che tu sia in nessun modo "malata", quindi non ritengo che tu abbia bisogno di cure.
herm88
00mercoledì 23 settembre 2009 12:56
Come il forum sa, sono omosessuale e ho fatto il mio 'coming out interno' (ovvero, prendere piena coscienza con me stessa di esserlo e conseguentemente accettarlo) ormai 4 anni fa.
Posso capire in parte le tue sensazioni, perchè da piccola ho avuto un momento di grande confusione anche io, pensando effettivamente di essere un uomo nato in corpo di donna.
Sin da piccola fino ai 14 anni circa, mi vestivo da maschio, cercavo di non mettere in evidenza le mie forme, avevo solo amici maschi e una certa 'timidezza' con le ragazze, ma anche nella vita.
Pensai seriamente di parlarne con i miei, ma quando incontrai Lei... tutto cambiò! Mi innamorai di una donna, mettendo fine a tutti i miei dubbi. Lei mi aiutò a capire la mia sessualità e a fare luce dentro di me, scacciando via ogni dubbio.
Sono sicura di essere lesbica = D è una cosa che sento dentro, come tu senti ciò che ci hai scritto (e per ciò ti ammiro molto, visto che sono questioni piuttosto personali).

Consigli è difficile darne... sembrerebbero banalità.
Ma direi che quoto ciò che ti ha detto Reader:


L'unica cosa che ho da dirti, è che se tu ti senti in questa condizione, allora questa condizione esiste ed è una condizione naturale. Magari non ci sono tantissime persone come te, ma sicuramente ce ne sone altre. E anche se non ce ne fossero, tu esisti, ci sei e hai diritto di stare bene con te stessa e con gli altri. Insomma, io non so nemmeno se tu dovresti "fare" qualcosa. Forse devi semplicemente vivere, facendo quello che ti viene naturale fare giorno dopo giorno. Truccati e porta i tacchi oppure vestiti come un ragazzo, vivi la tua sessualità come ti viene spontaneo finché non troverai la persona giusta con cui ti completerai armoniosamente, segui i tuoi interessi, ragiona come ti pare, non forzarti se questo significa soffrire inutilmente e soprattutto non ti angosciare.



...che rappresenta in parole ideali ed esatte, il mio pensiero a riguardo.

Sono con te. \é_é
Evil Lady Nanto
00mercoledì 23 settembre 2009 20:30
C'è una cosa su cui vorrei focalizzare l'attenzione, che mi ha fatto riflettere dal discorso di Reiko: che vuol dire in questa società essere donne?
Vuol dire essere individui con la propria unicità (io per esempio sono donna, ma per alcuni versi ho un carattere molto maschile e anche i miei modi... beh)oppure sottomettersi ad un modello millenario e ancestrale, che ancora non si schioda?

Armelle
00mercoledì 23 settembre 2009 20:53

C'è una cosa su cui vorrei focalizzare l'attenzione, che mi ha fatto riflettere dal discorso di Reiko: che vuol dire in questa società essere donne?
Vuol dire essere individui con la propria unicità (io per esempio sono donna, ma per alcuni versi ho un carattere molto maschile e anche i miei modi... beh)oppure sottomettersi ad un modello millenario e ancestrale, che ancora non si schioda?



Basta fregarsene! Per quello lo dicevo a Reiko. Anch'io sono donna e so essere femminile, eppure in genere vado più d'accordo con i ragazzi piuttosto che con le donne, mi piacciono i videogames e odio le telenovele e con il mio carattere abbatto tanti altri stereotipi sul genere femminile. Se sperano di impormi qualcosa stanno freschi.
Reiko_Artemis
00mercoledì 23 settembre 2009 22:15
Ribadendo che io mi sento uomo anche dal punto di vista fisico, per dirla in modo da sdrammatizzare, "vorrei avere il becco ma un po' più giù", e dunque anche nei miei rapporti con gli uomini e in tutto ciò che riguarda la sessualità, mi aggrego alla conversazione.
Secondo me gli uomini e le donne non sono così diversi se non dal punto di vista fisico: è la società che diversifica i comportamenti. Un esperimento ha dimostrato che di fronte ad un film strappalacrime uomini e donne provavano la stessa commozione, ma le donne piangevano e gli uomini no, perché il pianto è più tollerato nelle donne che negli uomini.
Però credo che alcune differenze ci siano, forse nel modo con cui si affrontano i problemi, ma non ne sono sicura.
Il punto è che pur essendo convintissima di questo al cento per cento, ciò non toglie che desideri essere uomo, e dunque significa che è proprio un fatto fisico.
Essere donna in questa società significa amare il rosa, stare zitte ed essere belle. Eppure conoscendomi sarei felice di essere donna solo per ribaltare queste assurde tradizioni^^ ed invece...
Ti Malice
00venerdì 25 settembre 2009 20:01
Re:
Evil Lady Nanto, 23/09/2009 20.30:

che vuol dire in questa società essere donne?
Vuol dire essere individui con la propria unicità (io per esempio sono donna, ma per alcuni versi ho un carattere molto maschile e anche i miei modi... beh)oppure sottomettersi ad un modello millenario e ancestrale, che ancora non si schioda?


La prima che hai detto. Cominciamo noi per prime a percepirci individui con la propria unicità, che magari così è più facile che i nostri figli/nipoti/caricongiunti comincino a perceprci (e percepirsi) tali.



Essere donna in questa società significa amare il rosa, stare zitte ed essere belle.


No, dai, non mi dire ciò!
Guarda che io sono donna al 100%, me lo dicono tutti i miei amici, lo dice perfino il test di feisbùk. E non amo il rosa, parlo quanto mi pare e non sono una velina. Vado d'accordo con chi ha un carattere che mi piace indipendentemente dal sesso, e non me ne frega niente ne' di abbattere stereotipi ne' di confermarli.
Cosa posso dirti? Portati dietro le tue "fisse" con tranquillità: se sono tali passeranno, se, come credo, non lo sono, continua a interrogarti ma senza paura del giudizio degli altri. Se lo psicologo ti aiuta continua a frequentarlo, se no cambia psicologo (va da se' che non sei malata, spero che questo sia pacifico); desideri essere uomo? Sii uomo, che magari ci riuscirai meglio di molti altri (stoccata velenosa da zitella acida)!
rekichan
00sabato 3 ottobre 2009 01:45
Non è facile come situazione, ma penso di capirti un po', visto che io stessa mi trovo immersa in una confusione di genere non indifferente.
Mi spiego: sono omosessuale, vivo con una ragazza ormai da due meravigliosi anni e ho fatto coming out con tutti i miei amici, eccezion fatta per mia madre, causa la sua profonda omofobia.
Ho attraversato una fase in cui vomitavo ogni volta che mi guardavo allo specchio; giravo con le bende attorno al seno e sono arrivata a chiedere alle mie amiche di rivolgersi a me col maschile. Sono arrivata anche a non farmi più toccare dalla mia ragazza perché mi disgustava quello che c'era. Altresì, mi infastidiva non poco l'idea di avere un pene, quindi l'idea di diventare uomo non poteva essere messa totalmente in pratica.
Alla fine, ho deciso di restare così come sono. COntinuo a vestirmi da uomo, a comportarmi da uomo e a farmi chiamare al maschile, ma ho imparato ad accettare l'idea che sotto quei vestiti sono - non donna - femmina, termine che indica solo l'appartenenza biologica al genere.
Non vorrei essere biologicamente uomo, né donna. Se dovessi dire a che "genere" appartengo, mi definirei intimamente ermafrodita, ma l'importante è aver trovato un equilibrio con me stessa.
E' questo che ti consiglio: cerca di star bene tu. Se dici che


è tutta una cosa che mi viene da dentro, non ha motivazioni logiche tipo "non sono materna dunque sono uomo". Sono sensazioni. Come ad esempio non essere a mio agio a baciare un maschio, non poter accettare l'idea di fare sesso con lui senza essere la componente attiva e preferibilmente un maschio io stesso.



allora forse devi prendere seriamente in considerazione l'idea di documentarti su un possibile cambio di sesso. Bisogna fidarsi delle proprie sensazioni. In ogni caso, la prima cosa che ti consiglio se ti senti propensa a scegliere questa strada è uno psicologo. Li detesto, ma in certi casi - se ne trovi uno bravo - aiutano parecchio.
Anche perché la via del transgender FtM (Female trans Male) non è facile. Anche le operazioni non sono risolutive come quelle per il processo uomo-donna (MtF). Molte volte rischi di non poter più avere un'attività sessuale stimolante e i tumori sono lì dietro l'angolo.
Insomma, qualsiasi decisione prenderai, cerca di rifletterci parecchio e di assicurarti che sia quella giusta^^. L'importante è che tu sia felice di essere quella che sei o che diventerai.
DevilJina
00sabato 3 ottobre 2009 18:50
Re:
Mi rendo conto che la situazione sia un delicata e che i consigli in questi casi servono poco.
Posso dirti che però fino ad un paio di mesi fa io vivevo in una situazione simile. Ora mi spiego meglio.
Tutte le maglie che adoravo non le potevo indossare. Motivo? Erano "maschili"; e così mi sono ritrovata ad invidiare mio fratello perchè lui, al contrario di me, poteva indossarle. Ho sempre vestito in modo poco femmile, ma questo non mi ha mai casusato problemi, almeno finchè non ho iniziato ad andare alle superiori e a notare che tutte le mie amiche cercavano di mettere in risalto il seno, lo stesso che io, per vergogna, nascondevo sotto vestiti larghi; notavo come loro cercavano vestiti firmati, tacchi che le facessero sembrare più alte, mentre io mettevo la prima cosa che mi capitava sotto mano e sempre delle scarpe da ginnastica, fregandome del fatto di non essere molto alta; vedevo poi come parlavano di ragazzi, le sentivo parlare dei loro amori, mentre io i ragazzi non li guardavo neppure e non mi ero mai innamorato.
E allora ho cominciato a chiedermi se ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Ci sono stata molto male per questo: mi sentivo fuori luogo, ne femmina ne maschio, e il fatto di avere una voce non proprio delicata che i miei mi rimproveravano in continuazione unita ad un seno non proprio piccolo non ha di fatto migliorato la situazione. Mi chiudevo in me stessa, parlando con pochi eletti.
Poi, piano piano, ho capito che io sono io. Punto. Discorso concluso. Se mi sento a mio agio con i jeans, allora vuol dire che li metterò, al diavolo quello che la gente può pensare. Solo perchè io non mi trucco o non passo ore e ore davanti ad uno specchio per vedere quali vestiti devo mettere, non vuol dire che non sono una ragazza. Ho iniziato a mettere i tacchi più per necessità dettate da una schiena dolorante che per una vera voglia, ma l'iniziativa è sempre partita da me e per questo non mi sono mai sentita a disagio. La costante di relativa inadeguatezza si è prolungata ancora per qualche tempo, fiano a quando, una paio di mesi fa, non ho fatto una lunga chiacchierata con una mia amica. Abbiamo parlato, ci siamo confrontate senza mai giudicarci. E forse, se sono qui a parlare di tutto questo, lo devo proprio a lei e ad un'altra mia amica, che mi hanno tirato fuori dal bozzolo di vergogna e di estrema timidezza in cui mi ero rinchiusa per troppi anni.
Ora mi sento molto più leggera e spenzierata: i miei continuano ancora a rimporverarmi di usare una voce più "delicata", ma io non li ascolto, perchè se la mia voce è così io non posso farci niente.
Io sono io. Vivo secondo il mio stile e i miei gusti. E se ancora non mi sono innamorata ne ho dato il mio primo bacio, bhè...se non a me non importa, perchè dovrebbe essere un problema?

;eclaire;
00martedì 6 ottobre 2009 21:37
Ho deciso di risponderti perché fino ad un po' di tempo fa ero in una situazione simile alla tua.
Infatti io sono una donna ma, come hai detto tu stessa, neanche io mi sentivo bene con il mio corpo.
Anzi, odiavo proprio essere una donna.
Ero invidiosa di tutti i maschi perché erano ciò che io non potevo essere.
Naturalmente ho sempre pensato che mi piacevano i maschi ma dopo un po' cominciai a provare "curiosità" [lasciatemela buona xD] verso le donne.
Ho detto ero perché ormai non lo sono più.
Adesso mi sento orgogliosa di essere nata donna.
Tutto per colpa di un fatto accaduto qualche mese fa.
Una mia amica era incinta e, quando le si sono rotte le acque, mi chiese di accompagnarla all'ospedale dato che suo marito lavorava.
Assistere al suo parto [bè..non in sala operativa ma fuori xD]per me fu un esperienza davvero significativa.
Vedere poi la bimba così piccola e tenera mi riempi di senso materno, e pensare che fino ad allora non credevo neanche d'averlo xD
Comunque questo fatto, che a molti potrebbe sembrare insignificante, per me è stato davvero rappresentativo.
Ed ora, come ho già detto, mi sento orgogliosa e fiera di essere donna.

Concludo la mia dichiarazione dicendoti di leggere questo testo

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L'ho trovato navigando e, secondo me, esprime tutto il concetto dell'essere donna.

Spero d'esserti stata d'aiuto xD in caso contrario mi dispiace d'averti fatto perdere tempo. ù_u

See you, eclaire
Verelia
00sabato 9 gennaio 2010 16:46
Non so il tuo caso specifico in quanto ogni persona è diversa, ma da come parli non credo che le tue siano solo fisime.
Non credo di poter mai essere in grado di comprendere una tale situazione ma certamente in parte la conosco in quanto la mia migliore amica (o dovrei dire amico?) è nella stessa identica situazione.
Tante volte ho visto un celato ma dolorosissimo senso di inadeguatezza nei suoi occhi e so bene anche se non direttamente il dolore che si prova e certamente non è frutto di semplici fisime...

;eclaire;, 06/10/2009 21.37:

Ho deciso di risponderti perché fino ad un po' di tempo fa ero in una situazione simile alla tua.
Infatti io sono una donna ma, come hai detto tu stessa, neanche io mi sentivo bene con il mio corpo.
Anzi, odiavo proprio essere una donna.
Ero invidiosa di tutti i maschi perché erano ciò che io non potevo essere.
Naturalmente ho sempre pensato che mi piacevano i maschi ma dopo un po' cominciai a provare "curiosità" [lasciatemela buona xD] verso le donne.
Ho detto ero perché ormai non lo sono più.
Adesso mi sento orgogliosa di essere nata donna.
Tutto per colpa di un fatto accaduto qualche mese fa.
Una mia amica era incinta e, quando le si sono rotte le acque, mi chiese di accompagnarla all'ospedale dato che suo marito lavorava.
Assistere al suo parto [bè..non in sala operativa ma fuori xD]per me fu un esperienza davvero significativa.
Vedere poi la bimba così piccola e tenera mi riempi di senso materno, e pensare che fino ad allora non credevo neanche d'averlo xD
Comunque questo fatto, che a molti potrebbe sembrare insignificante, per me è stato davvero rappresentativo.
Ed ora, come ho già detto, mi sento orgogliosa e fiera di essere donna.



Sinceramente non capisco questo discorso... Per carità sono felicissima che sei tornata in pace con te stessa... solo che forse tu non eri veramente un uomo dentro, semplicemente eri una donna "maschilista" e per ciò eri divisa... naturalmente non lo so e non lo posso sapere ma questa è l'idea che il tuo discorso mi ha dato, eclaire. Non credo che chi soffra di distrofia di genere non sia fiero del suo sesso, semplicemente quello del suo corpo non è quello della sua psiche. Come una mela e una pera hanno esattamente la stessa dignità, ma un mela nella buccia di una pera non c'entra, e viceversa, così per il sesso delle persone.
Il che non vuol dire che è una situazione irrisolvibile, ma cambiare il sesso della propria psiche o in alternativa quello del proprio corpo è tutt'altro che semplice e mai comunque si sarà perfetti
Reiko_Artemis
00sabato 9 gennaio 2010 23:54
Penso che Verelia abbia capito esattamente quel che intendevo.
Anche perché io non sono affatto "non-fiera" (passatemi il termine, è tardi e il mio cervello dorme) del mio sesso fisico. Del resto mi considero una veterofemminista, mi sarò letta centoventi volte "ancora dalla parte delle bambine" della Lipperini, ogni volta che una donna viene considerata diversa dall'uomo mi inalbero e rimango triste nel vedere le donne autosegregarsi in un mondo domestico tutto rosa a cui al 90% dei casi, se non fossero socialmente plagiate, non terrebbero affatto.
D'altra parte il mio problema col mio sesso non scaturisce affatto dall'essere una donna con idee troppo ambiziose per la società prettamente maschilista che mi ospita, anzi, conoscendomi trovo divertentissima l'idea di sfidare l'intera gamma di stereotipi e pregiudizi realizzandomi interamente anche come donna.
Il problema non è neanche nei miei genitori, che da piccola m'impedivano di menare le mani perché "sono una signorina", ciò mi suscitava sì indignazione e sofferenza, ma di certo ogni volta che venivo provocata non davo ascolto ai loro insegnamenti sessisti e rispondevo dandone il doppio! Non sarà una proibizione di un genitore o di un professore ad impedirmi di fare quel che voglio.
No, viene tutto da dentro, da una sensazione tutta mia di inadeguatezza. Un pesce fuor d'acqua. Quasi ogni felicità sembra offuscata dalla mia consapevolezza di appartenere al sesso sbagliato.
Dico quasi perché, non a caso, le uniche volte in cui sono del tutto felice è riguardo momenti in cui raggiungo mete oppure succedono cose belle completamente distaccate dal mio sesso. Per esempio, che io prenda un bel voto a scuola non è influenzato dal fatto che sia un maschio o una femmina, semplicemente ho studiato.
è nella parte sentimentale che iniziano i problemi. Finché sto con le amiche e gli amici (guardacaso, sempre compagnie che non si scandalizzano per i miei gusti non femminili in fatto di divertimento) va benissimo, ma quando trovo un ragazzo, per esempio, per quanto possa volergli bene manca sempre qualcosa. Quel qualcosa che manca sono io.
Attenzione: sotto spoiler un'argomentazione sessuale che a non tutti potrebbe interessare xD

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Lo so che sembra abbastanza stupido sbandierare quelli che sono fatti miei, anche se sotto nickname. Solo che conosco e stimo le persone che frequentano questo forum e vorrei anche mettere su una testimonianza diretta di quel che prova una persona ad essere in un corpo sbagliato, dato che la maggioranza delle persone (e non mi rivolgo a coloro che finora hanno risposto al topic) sembra convinta che si tratti soltanto di "checcaggini" e sminuisca una condizione psicologica difficile.
Penso spesso all'operazione, solo che dovrei forse aspettare che i miei genitori... beh, loro non accetterebbero mai la cosa, tutto qui.
Verelia
00domenica 10 gennaio 2010 01:32
Già, probabilmente è un tema oltre che di per sé difficile anche circondato da ignoranza. Poco si sa sui transessuali e ancor meno se sono FtoM (o aspiranti tali). Se posso, anche se solo teoricamente, capire un po' la tua situazione è perché come dicevo sono da anni la spalla di una ragazza che ne vive una analoga e che ha condiviso con me i suoi turbamenti e i suoi pensieri da quando con l'iniziare della pubertà ha cominciato ad avvertire più distintamente i disagi causati da questo spinoso e nient'altro che superficiale problema. Problema che come giustamente sottolinei non riguarda l'altro, il partner, ma se stessi, il proprio rapporto col proprio corpo, che non funziona, non c'è corrispondenza.
rekichan
00domenica 17 gennaio 2010 01:15

vorrei anche mettere su una testimonianza diretta di quel che prova una persona ad essere in un corpo sbagliato, dato che la maggioranza delle persone (e non mi rivolgo a coloro che finora hanno risposto al topic) sembra convinta che si tratti soltanto di "checcaggini" e sminuisca una condizione psicologica difficile.
Penso spesso all'operazione, solo che dovrei forse aspettare che i miei genitori... beh, loro non accetterebbero mai la cosa, tutto qui.



Io avevo provato a spiegarlo così, in una risposta a un commento ad una fanfiction in cui appariva un personaggio transgender e mi avevano chiesto come si potesse desiderare una cosa simile:


Non so come spiegartelo, ma immagina di indossare un vestito – anche bellissimo magari – che però ti stringe tantissimo e non puoi toglierlo perché te l’hanno incollato addosso. Inizialmente provi solo disagio, poi crescendo comincia a stringere sempre di più, fino a soffocarti, ma non ucciderti. Ci puoi fare l’abitudine, puoi adattarti a tenerlo addosso, ma ti sembrerà sempre di soffocare, tanto che vorresti poterlo strappare di dosso. Poi un giorno vedi un paio di forbici che potrebbero liberarti da quel vestito, ma dovrai faticare tantissimo per ottenerle. Però è una speranza (...)



E per i genitori non preoccuparti. Anche se non approvano o accettano è la tua vita. Magari sei anche fortunata e si dimostrano comprensivi.
Verelia
00lunedì 18 gennaio 2010 18:40
La cosa più importante secondo me per chiarirti dentro di te fino in fondo, anche se mi sembra che nn sia poi tanto confusa, è capire la totale scissione che c'è tra gusti sessuali e identità sessuale. I primi sono il sesso in cui cerchiamo possibili partner, la seconda è il sesso a cui apparteniamo, e non c'è minimamente legame trai due fattori: una volta ho letto che un percentuale sorprendentemente alta di transessuali è attratta principalmente dal sesso opposto a quello in cui è nata e quindi dopo l'operazione si trovano omosessuali.

Detto questo sono stata incaricata di darti il contatto di quella mia amica che come ti dicevo si trova in una situazione molto simile alla tua. Gli ho parlato per caso di questa discussione e mi ha pregato di farlo, poi tu puoi farci quello che vuoi di questo indirizzo mail:
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In ogni caso nn so quanti anni tu abbia, ma nn puoi farti condizionare la vita dalle idee dei tuoi genitori, se ti senti di farti l'operazione fallo, certo è un passo impegnativo... devi essere convinta certo, ma nn ti consiglio di inserire il parere dei tuoi come fattore rilevante nel ponderare questa scelta: i genitori sono fondamentali quando si è piccoli ma crescendo, pur restando ovviamente legami importanti, passano, o almeno dovrebbero, in secondo piano rispetto ai rapporti con le persone che si scelgono, dell'amore e della realizzazione di se stessi.
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