Torna il Festivaletteratura di Mantova: arrivano Coe, Pamuk e il campione di scacchi Spassky

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liama
00giovedì 23 agosto 2007 11:33
MILANO (21 agosto) - Una passeggiata con David Grossman, una partita simultanea di scacchi tra l'ex campione del mondo Boris Spassky e venti scrittori, un "pronto soccorso grammatical" gestito dall'Accademia della Crusca. Ci sarà questo e molto altro all'undicesimo Festivaletteratura di Mantova, in programma dal 5 al 9 settembre, con ospiti come il premio Nobel turco Orhan Pamuk.

Una manifestazione, dicono gli organizzatori, "all'insegna del divertimento culturale": cinque giorni di incontri con autori, reading, spettacoli, concerti diventati ormai da molti anni un appuntamento fisso, affollato da chi ama la lettura e vuole incontrare incontrare scrittori, musicisti e attori. Una formula importata dai paesi anglosassoni - Mantova si ispira al festival di Hay-on-Wye nel Galles - che si è rivelata ideale nella città dei Gonzaga

Quest'anno al centro del festival ci sarà il rapporto tra mondo islamico e cultura occidentale. Ne parleranno ospiti illustri come il premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Oltre allo scrittore turco, minacciato di morte nel suo paese, a Manotva sono attesi big della letteratura come Chuck Palahniuk, Frank Mc Court, Erri De Luca, Alberto Arbasino, il premio Nobel Wole Soyinka, Jonathan Coe, l'indiano Vikram Chandra e la vincitrice del Booker Prize Kiran Desai. Da non perdere anche il confronto tra quattro interpreti noir come Michael Connelly, Robert Crais, Dennis Lehane e Georges Pelecanos, intervistati da Paolo Zaccagnini.

Il primo ad affrontare il tema dello scontro di civiltà sarà l'autore di "Fuoco persiano" Tom Holland, che lo fa risalire a 2500 anni fa, quando una lega di città greche si oppose alla Persia di Serse. Sul fronte contemporaneo, invece, si confronteranno Robert Fisk dell'Independent con le sue "Cronache mediorientali" e Amira Hass del quotidiano israeliano Haaretz, ma anche Giuliana Morandini che, in "Notte a Samarcanda", racconta l'Islam nei territori dell'ex Urss.

La Londra dei giovani immigrati è invece al centro del caso editoriale "Londonistani", dell'angloindiano Gautam Malkani. Simile per ispirazione, ma di ambientazione italiana il nuovo romanzo di Randa Ghazy, nata a Milano da genitori egiziani, autrice a 15 anni di "Sognando Palestina" e oggi alla sua secondaprova, con "Oggi forse non ammazzo nessuno". Storie minime di una giovane musulmana non terrorista.

Un giovane pachistano trapiantato a New York è invece protagonista di "Il fondamentalista riluttante" di Mohsin Hamid, convinto che solo la letteratura possa «mostrare a cosa possono portare in un giovane uomo la combinazione di insicurezza, invidia, confusione mentale e senso di impotenza». In chiusura, Tariq Ramadan con il suo "Maometto", dove sottolinea la necessità di dar vita a un nuovo Islam europeo e spinge per un maggior coinvolgimento dei musulmani nella società del vecchio continente, senza però che questo li porti a rinnegare le proprie radici.

Tra le novità di Mantova, "Wikiafrica", con la partecipazione di alcuni autori africani che arricchiranno in diretta la libera banca dati web con nuove voci sul continente nero. Il clima, infine, sarà un altro degli argomenti al centro della festival, arricchita da focus come quello dedicato a don Lorenzo Milani e da spettacoli come il concerto di Diamanda Galas e la pubblica lettura delle "Bucoliche di Virgilio, forse il più celebre dei mantovani.

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