Tom Waits ... il poeta maledetto

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abarat
00domenica 6 agosto 2006 11:44

C'è un signore in America che da anni denuncia la illusioni del sogno americano, le solitudini delle metropoli tentacolari, la fatica di vivere dell'uomo contemporaneo che, se troppo debole, rischia di cadere vittima dell'alcool, della droga e in genere di tutti i prodotti destinati a "distrarlo". Questo signore si chiama Thomas Alan Waits ed è uno dei più grandi esponenti di una musica lacerata ed indefinibile, forgiata attraverso la sua consumata gola, proprietaria di corde vocali capaci di raccontare con un solo vocalizzo un intero vissuto.

Genio anticonformista e ribelle ma, sorprendentemente, senza l'infanzia tormentata di rito (anzi, ha sempre avuto un buon rapporto col padre), Tom Waits, pur essendo nato in California (7 dicembre 1949), non ha mai assecondato la deriva di plastica a cui pareva destinato il suo paese. Fin da ragazzo la sua è stata una vita di continuo pellegrinaggio, un'esperienza che probabilmente ha poi segnato il suo percorso di cantore senza meta. San Diego, Laverne, Pomona, Silver Lake, North Hollywood, Whittier sono tutti luoghi che ha conosciuto e in cui ha vissuto.

Amante viscerale della musica (soprattutto dei grandi autori di inizio secolo, Porte e Gershwin compresi), ha cominciato a lavorare a soli quattordici anni in qualità di lavapiatti, per poi passare come cuoco direttamente alla gestione di pentole, intingoli e condimenti vari. Più tardi riesce a farsi assumere come portiere in un Folk Club di Los Angeles, l'"Eritage Club", in cui per la prima volta sale sul palcoscenico per cantare alcune delle sue canzoni.

Herb Cohen, produttore in erba, ne rimane impressionato e nel 1972 lo ingaggia per l'allora nascente etichetta Asylum. Tom Waits si applica e dà alle stampe "Closing time" un eccellente LP con alcune delle sue composizioni migliori, già contrassegnate da quel sound fumoso e jazzy che rappresenta una delle sue caratteristiche. I brani sono apprezzati anche da molti cantanti di giro, che contribuiscono a diffonderne il nome.

Con l'album successivo, "The heart of saturday night", Waits prosegue il suo viaggio fra l'umanità dei perdenti d'America, fatta di frequentatori (troppo) assidui di bar, prostitute e loro poco sensibili clienti. Il suo è un calarsi di matrice quasi biblica fra le sofferenze degli esseri umani dimenticati, spesso in dissidio fra di loro, incapaci di venirsi incontro pur nella reciproca sfortuna.

Il terzo disco invece è già un "live", il criticato "Nighthawks at the diner", seguito però dall'ottimo "Small change". E' un momento d'oro per il singer californiano, la creatività non manca. Mette a punto la sua voce sempre più grattata e sforna uno dietro l'altro capolavori come "Foreign affairs", "Blue Valentine" e "Heartattack and wine", realizzazioni che contengono "ballad" eseguite tutt'oggi con frequenza da vari cantanti di tutto il mondo.

La rotta di Tom Waits si modifica bruscamente con l'album "Swordfishtrombones", nel quale fanno la loro comparsa strumenti esotici, tessiture armoniche e melodiche inusuali per la scrittura fino a quel momento relativamente lineare dell'artista.

Talento eclettico, Waits è sempre stato affascinato anche dal cinema, un universo in cui il suo volto scavato ed espressivo emerge al meglio. Ha infatti partecipato a film come "Rumble fish", "Ironweed" e il celebre "Down by law" con il nostro Roberto Benigni.

Gli album successivi sono tutti di ottimo livello e confermano il talento inquieto di Waits. "Rain dogs" (che vede nel brano "Big Mariah" la partecipazione del chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards), "Franks wild years", "Big time", la colonna sonora "Night on earth", "Bone machine" e "The black rider", sono le realizzazioni che, pur con una certa discontinuità dettata da momenti di crisi, hanno visto la luce fra gli anni '80 e gli anni '90.

Nel 1999, dopo quasi sette anni di silenzio, esce a sorpresa un nuovo album, intitolato "Mule variations", titolo che ha attirato l'attenzione della stampa come raramente è successo per un album di Waits.
Seguono nel 2002 ben due album: "Alice" e "Blood money", entrambi frutto della collaborazione con il drammaturgo Robert Wilson (che aveva già dato vita a "The black rider").
Le canzoni di "Alice" risalgono all'omonima messa in scena dei primi anni '90, mentre quelle di "Blood money" sono la colonna sonora del più recente "Woyzeck".


Biografia tratta da Leonardo
weallneedlove
00venerdì 11 agosto 2006 21:57
ah terribile, mi era sfuggito questo topic.
le mie + sentite scuse ad abarat e naturalmente a Tom Waits.
una delle voci + affascinanti del panorama musicale mondiale.
una voce che è frutto di quella vita da Rain Dog ( nome che a L.A. viene dato agli sbandati). una cura di alcol e sigarette che lo hanno reso inconfondibile. qualcuno l'ha definito il Frank Sinatra della Wrong Side ( la parte sbagliata)
Negli anni è molto cambiato come disse a sua moglie che lo accusava di essere un mulo e proprio da questo scambio di battute nasce il titolo di uno dei suoi album migliori, almeno per me, The mule variation un album forse un po' meno graffiante e provocatorio dei precedenti, ma + maturo, non mancano quelli che lo hanno definito + commerciale, ma pazienza, ascoltatelo e giudicate da soli.
Fra le 16 canzoni che lo compongono a me piace questa:
Chocolate Jesus

Don't go to church on Sunday
Don't get on my knees to pray
Don't memorize the books of the Bible
I got my own special way
Bit I know Jesus loves me
Maybe just a little bit more

I fall on my knees every Sunday
At Zerelda Lee's candy store

Well it's got to be a chocolate Jesus
Make me feel good inside
Got to be a chocolate Jesus
Keep me satisfied

Well I don't want no Anna Zabba
Don't want no Almond Joy
There ain't nothing better
Suitable for this boy
Well it's the only thing
That can pick me up
Better than a cup of gold
See only a chocolate Jesus
Can satisfy my soul

(Solo)
When the weather gets rough
And it's whiskey in the shade
It's best to wrap your savior
Up in cellophane
He flows like the big muddy
But that's ok
Pour him over ice cream
For a nice parfait

Well it's got to be a chocolate Jesus
Good enough for me
Got to be a chocolate Jesus
Good enough for me

Well it's got to be a chocolate Jesus
Make me feel good inside
Got to be a chocolate Jesus
Keep me satisfied


ecco la sua discografia completa:

• Closing time (1973)
• The heart of saturday night (1974)
• Nighthawks at the diner (1975)
• Small change (1976)
• Foreign affairs (1977)
• Blue Valentine (197[SM=g27989]
• Heartattack and wine (1980)
• Swordfishtrombones (1983)
• Rain dogs (1985)
• Anthology of Tom Waits (1985)
• Frank's wild years (1987)
• Big time (198[SM=g27989]
• The early years (1991)
• Red hot and blue (1991)
• Night on Earth (1992)
• Bone machine (1992)
• The early years, vol. 2 (1993)
• The black rider (1993)
• Beautiful maladies (anthology, 199[SM=g27989]
• Mule variations (1999)
• Alice (2002)
• Blood Money (2002)
• Real Gone (2004)
per saperne di + consiglio di visitare questo sito

veramente interessante
luposolit@rio
00sabato 12 agosto 2006 00:06
graaaaaaaaaaaaaaaande Tom Waits
io preferisco swordfishtrombon
[SM=x875413] [SM=x875413] [SM=x875413]
bibba
00sabato 12 agosto 2006 01:56
w tom
Il mio album preferito è Swordfishtrombones, come il ben ritrovato Luposolitario!
[SM=x875413]
abarat
00sabato 12 agosto 2006 17:39

Io adoro Tom ho tutto e di più da brani inediti a libri a filmati di concerti; è il mio artista preferito .
In assoluto amo: RAIN DOGS SWORDFISHTROMBONES E FRANCK WILD YEARS ...

Adoro pure l'ultimo album .......


CLAP HANDS

Sane, sane they're all insane
The fireman's blind, the conductors lame
A Cincinatti jacket and a sad luck dame
Hanging out the window with a bottle full of rain
Clap hands, Clap hands
Clap hands, Clap hands

Said roar, roar the thunder and the roar
Son of a bitch is never comin' back here no more
Moon in the window; a bird on the pole
Can always find a millionaire to shovel all the coal

Clap hands, Clap hands
Clap hands, Clap hands

Steam, steam a hundred bad dreams
Goin' up to Harlem with a pistol in his jeans
A fifty dollar bill inside in Palladin's hat
And nobody's sure where Mr. Knickerbocker's at

Repeat Second Verse

Shine, shine a Roosevelt dime
All the way to Baltimore and runnin' out of time
Salvation Army seemed to wind up in the hole
They all went to Heaven in the little row boat

Clap hands, Clap hands
Clap hands, Clap hands
clopat
00giovedì 23 novembre 2006 10:26
Non ho mai amato tantissimo Tom Waits,pero' ho acquistato l'ultimo triplo cd"Orphans "(54 canzoni ,di cui 30 inedite)e l'ho trovato veramente coinvolgente,ogni cd ha un titolo"Brawlers,"Bawlers"e"Bastards",si passa dal blues,alle ballads e a vera e propria sperimentazione vocale.
C'e' una canzone,"Road to peace",che parla della guerra fra Israeliani e Palestinesi e critica molto duramente la politica di George Bush
luposolit@rio
00giovedì 23 novembre 2006 21:44
Re:

Scritto da: clopat 23/11/2006 10.26
Non ho mai amato tantissimo Tom Waits,pero' ho acquistato l'ultimo triplo cd"Orphans "(54 canzoni ,di cui 30 inedite)e l'ho trovato veramente coinvolgente,ogni cd ha un titolo"Brawlers,"Bawlers"e"Bastards",si passa dal blues,alle ballads e a vera e propria sperimentazione vocale.
C'e' una canzone,"Road to peace",che parla della guerra fra Israeliani e Palestinesi e critica molto duramente la politica di George Bush


Come al solito grande Waits. grande musica, mai scontata, mai prevedibile. storie assurde cantate come sa fare solo lui
abarat
00lunedì 4 dicembre 2006 12:12
abarat
00lunedì 4 dicembre 2006 12:19






weallneedlove
00sabato 17 marzo 2007 23:45
della serie " ora che lo so , sto meglio":

Da repubblica

Tom Waits assolto da Civiltà Cattolica

Padre Antonio Spadaro ha firmato un articolo del giornale Civiltà Cattolica in cui elogia uno dei musicisti maledetti per antonomasia: Tom Waits. “Si sente fratello di emarginati e incompresi, ma non certo di vittime senza speranza”, scrive Padre Spadaro. “Nella sua opera ha sempre cantato, con voce catramosa e rauca, la vita come tensione, movimento e bisogno di approdo autentico, al di là di ogni vanità e futile illusione”.
ugo.p
00mercoledì 13 aprile 2016 05:22
Biografia da Wikipedia
Tom Alan Waits (Pomona, 7 dicembre 1949) è un cantautore e attore statunitense.

Ha esercitato una notevole influenza su molti cantautori delle generazioni successive alla sua, ed è ampiamente considerato dalla critica musicale come uno dei massimi autori del Novecento.

Artista poliedrico, ha lavorato anche nel teatro e nel cinema. In quest'ultimo, in particolare, si riscontrano diverse collaborazioni con i registi Francis Ford Coppola e Jim Jarmusch.

Ha ricevuto numerose candidature per premi e riconoscimenti in campo musicale, e ha vinto il Grammy Awards per due album, Bone Machine e Mule Variations.

Il critico musicale Daniel Durchholz descrisse la voce di Waits: come se fosse stata immersa in un tino di whiskey, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese e infine portata fuori e investita con una macchina

Nato a Pomona, in California, il 7 dicembre del 1949, unico figlio maschio di una famiglia di origini scozzesi, irlandesi e norvegesi. Con la famiglia, visse, anche, a San Diego, a Laverne, a Silver Lake e a North Hollywood. I suoi genitori divorziarono quando aveva 11 anni e lui rimase con la madre e le due sorelle. Sin da adolescente, coltivò la passione per la musica, soprattutto per il jazz degli anni trenta, imparando a suonare il pianoforte. Contemporaneamente, si appassionò alla letteratura beat, cimentandosi, pure, nella scrittura di poesie.

A 14 anni, cominciò a lavorare, prima nel ristorante "Napoleone Pizza House", poi in un Club di San Diego, l'"Heritage Coffeehouse", dove ebbe occasione di esibirsi sul palco. Visto il successo riscosso, intensificò l'attività musicale.

Il suo stile univa spunti melodici a ritmi sincopati jazz, affrontando tematiche care ai beatnik, nei quali egli si riconosceva.

Nel 1971, durante un concerto in un nightclub di Los Angeles, il Troubadour, frequentato, all'epoca, da artisti come Tim Buckley, Bruce Springsteen e Rickie Lee Jones, suscitò entusiasmo nel noto produttore Herb Cohen, che lo ingaggiò per produrre un album.

Il primo disco, Closing Time, uscì nel 1973, seguito da The Heart of Saturday Night nel 1974 e da Nighthawks at the Diner, registrato dal vivo in un locale nel 1975. Questi primi lavori, caratterizzati da atmosfere notturne, fumose e romantiche, riscossero un buon successo di critica, ma non commerciale.

Small Change, del 1976, fu il suo primo notevole successo commerciale, seguito da Foreign Affairs nel 1977, Blue Valentine nel 1978, altro buon successo, e Heartattack and Vine nel 1980. È in questo periodo che la voce di Tom assume definitivamente quel particolare tono rauco che la renderà inconfondibile.

Nel 1977, intanto, aveva conosciuto la giovane cantautrice Rickie Lee Jones, presto divenuta musa per la sua musica, con la quale aveva cominciato una relazione amorosa conclusasi nel 1980

Nei primi anni ottanta, si sposò con la musicista Kathleen Brennan, con la quale ebbe tre figli: Kellesimone (1983), Casey Xavier (1985) e Sullivan (1993).

In questi anni, cominciò a interessarsi al cinema, scrivendo la colonna sonora per One from the Heart di Francis Ford Coppola.

Firmò, quindi, con la Island Records, per cui produsse tre nuovi album, noti anche come "La trilogia di Frank": Swordfishtrombones nel 1983, Rain Dogs nel 1985, e Franks Wild Years nel 1987 (progettata come opera teatrale). Questi tre album sono ampiamente considerati dalla critica i suoi lavori più distintivi, soprattutto per la varietà di generi citati (che rielaborano il suo retroterra jazz e blues in una bizzarra musica sperimentale influenzata da artisti come Harry Partch, Kurt Weill e Captain Beefheart, con ampio uso di arrangiamenti insoliti e strumenti autocostruiti) e per i testi molto ricercati e surreali

Negli anni novanta pubblicò nuovi album: Bone Machine nel 1992 e Mule Variations nel 1999, entrambi vincitori di un Grammy, nonché la colonna sonora del film di Jim Jarmusch Night on Earth, nel 1993.

In quel periodo instaurò una profonda amicizia col regista teatrale Robert Wilson, con cui collaborò alla pubblicazione di The Black Rider, nel 1993 (a cui partecipò anche lo scrittore William S. Burroughs) e dell'accoppiata Blood Money/Alice, del 2002.

Nel 2004 uscì Real Gone, disco molto sperimentale in cui per la prima volta Tom decide di non servirsi del suo strumento-simbolo, il pianoforte, portando avanti invece la sua ricerca sui campionamenti e il vocal beat box.

Nel 2005, Waits apparve nel film italiano La tigre e la neve, diretto da Roberto Benigni con cui aveva già lavorato anni prima in Down by Law, in cui canta il suo pezzo You Can Never Hold Back Spring tratto dal suo ultimo triplo album Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards, una raccolta di pezzi inediti e rari, questi ultimi ripresi da colonne sonore di film e da live.

Nel 2009 recitò la parte di "Mr. Nick" nel film Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo, di Terry Gilliam.

Nel 2011 venne introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame, con cerimonia ufficiale del cantautore canadese Neil Young, già presente nel cosiddetto Museo del Rock di Cleveland.

Il 24 ottobre 2011 è uscito il suo nuovo album dal titolo Bad as Me, il primo album in studio composto interamente di brani inediti sin dall'uscita di Real Gone.
ugo.p
00mercoledì 13 aprile 2016 05:22
Discografia (fonte wikipedia)
1973 - Closing Time (Asylum Records)
1974 - The Heart of Saturday Night (Asylum Records)
1975 - Nighthawks at the Diner (Asylum Records)
1976 - Small Change (Asylum Records)
1977 - Foreign Affairs (Asylum Records)
1978 - Blue Valentine (Asylum Records)
1980 - Heartattack and Vine (Asylum Records)
1982 - One from the Heart (Columbia Records)
1983 - Swordfishtrombones (Island Records)
1985 - Rain Dogs (Island Records)
1987 - Franks Wild Years (Island Records)
1988 - Big Time (Island Records)
1992 - Night on Earth (Island Records)
1992 - Bone Machine (Island Records)
1993 - The Black Rider (Island Records)
1999 - Mule Variations (ANTI- Records)
2002 - Blood Money (ANTI- Records)
2002 - Alice (ANTI- Records)
2004 - Real Gone (ANTI- Records)
2006 - Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards (ANTI- Records)
2009 - Glitter and Doom Live (ANTI- Records)
2011 - Bad as Me (ANTI- Records)
ugo.p
00mercoledì 13 aprile 2016 05:26
Re:
weallneedlove, 2006/08/11 21:57:

..... a me piace questa:
Chocolate Jesus

Don't go to church on Sunday
Don't get on my knees to pray
Don't memorize the books of the Bible
I got my own special way
Bit I know Jesus loves me
Maybe just a little bit more

I fall on my knees every Sunday
At Zerelda Lee's candy store

Well it's got to be a chocolate Jesus
Make me feel good inside
Got to be a chocolate Jesus
Keep me satisfied

Well I don't want no Anna Zabba
Don't want no Almond Joy
There ain't nothing better
Suitable for this boy
Well it's the only thing
That can pick me up
Better than a cup of gold
See only a chocolate Jesus
Can satisfy my soul

(Solo)
When the weather gets rough
And it's whiskey in the shade
It's best to wrap your savior
Up in cellophane
He flows like the big muddy
But that's ok
Pour him over ice cream
For a nice parfait

Well it's got to be a chocolate Jesus
Good enough for me
Got to be a chocolate Jesus
Good enough for me

Well it's got to be a chocolate Jesus
Make me feel good inside
Got to be a chocolate Jesus
Keep me satisfied
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