Tokyo Magnitude 8.0

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manuenghel
00domenica 11 dicembre 2011 10:10
Mirai ha tredici anni e vive in un appartamento insieme ai suoi genitori ed al fratellino di nove anni Yuki, la sua vita sembra bloccata, ferma, oppressa dalla monotonia della scuola e delle faccende di casa. Frequenta una prestigiosa scuola ed invidia le sue compagne che possono permettersi una vacanza con la propria famiglia, mentre lei invece non ha la possibilità per causa degli impegni frenetici dei propri genitori. In più deve badare al fratellino, che a volte non riesce a sopportare perché parla troppo e fa tante domande in continuazione. In pratica Mirai sta entrando nella fase turbolenta e intensa dell’adolescenza. Dopo un’essima litigata dei genitori, stanchi dal lavoro, Yuki riesce a convincere Mirai ad andare insieme a lui alla fiera dei robot, in pieno centro di Tokyo, visto che la sorellina non ha più la scuola e i genitori non possono prendersi delle giornate di riposo. Mirai non è proprio contenta, ma viene un pò costretta e così l’indomani parte con Yuki alla noiosissima fiera. La giornata passa lentamente, Mirai non ne può più, ma ormai è quasi ora di andare. Al momento di tornare a casa Yuki si allontana per andare al bagno e prendere qualcosa da bere e mentre Yuki scrive una specie di diario sul suo cellulare, lamentandosi del mondo e sperando che tutto svanisca in un attimo, una forte scossa di terremoto colpisce la città. I vetri delle finestre si infrangono, i ponti e le strade diventano come gomma, ondeggiano in maniera impressionante. I secondi passano, ma la scossa sembra non avere fine e quando il terreno si ferma il paesaggio davanti agli occhi di Mirai è costellato di distruzione e urla di gente disperata. La prima cosa che gli viene in mente è se Yuki sta bene ed inizia a cercarlo, disperata, confusa, non ancora cosciente di quello che è successo. Il fratellino non si trova, ma per fortuna incontra una donna che aveva visto in un negozio di souvenir all’interno della fiera. Mari accorta che la ragazza è in panico decide di aiutarla a cercare il bambino all’interno dell’edificio della fiera, anche se è molto pericoloso perché iniziano anche le scosse, anch’esse forti, di assestamento. Per fortuna Yuki sta bene, nonostante sia rimasto sotto le macerie, e presi un pò dalla paura rimangono con Mari in attesa sul da farsi. I due bambini iniziano a pensare alla salute dei propri genitori e su come fare a tornare a casa, visto che dista parecchi chilomentri di distanza, non sanno proprio cosa fare e così Mari, nonostante abbia una bambina piccola rimasta a casa con la nonna, decide di accompagnare tra le strade distrutte di Tokyo Mirai e Yuki, riportandoli a casa, nella speranza che non succeda niente ai propri cari.



Devo dire che questo anime lascia una strana sensazione in corpo, visto che dopo poco più di un anno dalla realizzazione di questo anime il Giappone è stato colpito da una forte scossa di terremoto con conseguente tsunami che ha causato ventimila vittime. Questa serie animata cerca di ricostruire gli attimi successivi ad un evento catastrofico quale può essere un terremoto di magnitudo 8.0 con epicentro proprio una città popolosa come Tokyo. La ricostruzione è molto fedele alla realtà, sia nello scenario che nella reazione delle persone, in particolare per i personaggi principali. La caraterizzazione è precisa, Mirai che si comporta in modo molto infatile, tipica dell’inizio dell’adolescenza e Yuki che dai suoi nove anni è quasi sempre allegro e fa mille domande a volte molto inutili che infastidiscono l’annoiata Mirai. Il personaggio di Mari è stupendo, lei è una donna che ha una bambina molto piccola da accudire e che vive insieme alla madre. Per il suo lavoro si era recata alla fiera dei robots prima che succedesse il caos del terremoto. Nonostante le sue preoccupazioni per la propria figlia, umilmente e pazientemente aiuta Mirai e Yuki a tornare a cas, proteggendoli e cercando di confortarli. Tokyo Magnitude 8.0 è proprio un bellissimo anime, dura solo undici puntate e quindi la trama non si dipana troppo in lunghe osservazioni, va dritta alla situazione, senza fronzoli e lasciando lo spettatore a volte a bocca aperta, senza essere né ripetitiva e né prevedibile. Personalmente mi è piaciuto moltissimo nel suo insieme, una bella ricostruzione.
Una preghiera va alle vittime del terremoto-tsunami che ha colpito il giappone il 11 marzo 2011.

FONTE: PROJECTMANU
Raphaela79
00domenica 11 dicembre 2011 11:49
Bellissimo ma molto strappa lacrime!!!
CoyoteStarrk
00domenica 22 gennaio 2012 19:51
è bellissimo l'ho iniziato a vedere =) però .. non c'è piu megavideo T_T
manuenghel
00lunedì 23 gennaio 2012 17:37
Ho letto la notizia, Megaupload è stato chiuso dalle autorità americane!!
CoyoteStarrk
00lunedì 23 gennaio 2012 18:09
gia. . . questa sopa sta facendo moltissimi danni. speriamo che gli anonymous facciano qualcosa.
darllenwr
00venerdì 21 dicembre 2012 14:25
Io l'ho visto su RAI Gulp quest'astate, anzi, si può dire che sia stato l'anime delle vacanze.
A me tutto sommato è piaciuto, perché, se all'inizio poteva essere scambiato per una "guida anime alla sopravvivenza in caso di terremoto" (e ad ogno episoidio un cartello avvertiva che era stato realizzato sulla base di rigorosi studi) o per una speie di versione giapponese dei film del ciclo "Alta tensione" in realtà è qualcosa di diverso, con i dovuti distinguo, fa pensare alla Divina Commedia, qui abbiamo due piccoli "Dante" che nell'inferno della città distrutta dal terremoto e tsunami e con la minaccia delel scosse d'asestamento riescono a trovare una sorta di "Virgilio" (Mari) che riesce a guidarli, "girone" dopo "girone" (ovvero da un quartiere all'altro delle metropoli martoriata) fino a riveder le stelle (ovvero nelle rispettive abitazioni; da dire che anche se onnipresente, il tema dela morte è trattato con discrezione, niente corpi maciullati o membra sparse, tutti sono ordinatamente posti sotto le lenzuola, e non vi sono nemmeno molte scene di gente che si lascia prendere dalla disperazione (ma questo forse rientra nel carattere giapponese, lo si è visto dal vivo dopo i fatti di Fukushima).
Alla fine la protagonista riesce a superare i turbamenti che l'affliggevano all'inizio della storia e ad aquisire una nuova consapevolezza di sè(si potrebbe dire malignamente che c'è chi riesce a far questo anche senza un terremoto, ma non mi sento di essere così severo con lei).
L'unica cosa che non ho capito è stata quella parte "paranormale" verso la fine, a mio parere poteva essere tolta.
manuenghel
00mercoledì 26 dicembre 2012 12:27
Senza quella parte però avrebbe perso della sua magia.
darllenwr
00venerdì 28 dicembre 2012 11:41
E' vero, ma purtroppo (sarà un mio limite) l'ho trovata tremendamente incongrua con il resto della storia, che si prefiggeva il più assoluto realismo.
manuenghel
00sabato 29 dicembre 2012 09:43
Bè in effetti è molto realista. Il finale è stato reso più coinvolgente.

Però ogni volta che penso a questo anime mi viene in mente che dopo è successo il "Grande Terremoto".

Che coincidenza!
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