Time Machine - Act II: Galileo

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Darkbard
00domenica 26 settembre 2004 14:55


Titolo: Act II: Galileo
Genere: Melodic/Progressive Metal




I - A NEW WORLD
New frontiers
Stargazer
II - GUILT
Rage
I hold the key (into the void)
III - REGRETS
Colours of the night
Mother
Let me cry
IV - THE HOLY OFFICE
Justice
Fear
Burning in the wind
V - THE OLD WORLD
Aperite!
VI - A NIGHTMARE
Dungeons of vatican
VII - NIGHTLY VISION
Cold flames of faith
Suspicions
VIII - THE TRIAL
White collars
Prisioner of dreams (condemned)
Black rose
IX - PAIN
I can't smile
Silent cry

Lorenzo Dehò: Bass and Keyboard
Folco Orlandini: Vocals
Joe Taccone: Guitars
Ivan Oggioni: Guitars
Antonio Rotta: Drums


Capolavoro artistico di uno dei pochi gruppi della scena metal italiana che non ha ancora sfondato come si merita. Concept basato sulla storia del nostro scienziato nazionale più importante, Galileo Galilei, l'album riassume la condanna e l'incredibile ingiustizia commessa dallo Stato della Chiesa nel 1633.
Articolato in 9 Capitoli e 19 tracce, tra cui vari intermezzi in cui è possibile "risentire" l'infausta decisione del Tribunale della Santa Inquisizione e le grida dei soldati pronti ad arrestare il povero scienziato, è possibile immedesimarsi nei panni dello stesso Galileo grazie alle melodie forti e allo stesso tempo malinconiche del gruppo del Nord Italia.
Una grande nota di merito va ai testi, tutti scritti da Dehò e Taccone, molto profondi e appropiati, i quali raggiungono il massimo in pezzi quali "Burning In The Wind", "Prisoner Of Dreams (Condemned)" e "White Collars" in cui è possibile trovare addirittura frasi "pronunciate" (evidentemente ritrovate su manoscritti) dallo scienziato punito di aver scoperto troppo.
La linea melodica è ottima e in quanto progressive, il suono risulta molto eterogeneo (con tanto di utilizzo di sax e altri strumenti), evitando ripetizioni inutili che spesso dimostrano una scarsa varietà artistica dei gruppi.

Voto: [SM=x125595] [SM=x125595] [SM=x125595] [SM=x125595]

Considerando che si tratta del terzo album di questa band dalle mille sorprese, il sound non è affatto male e, come ancora siano sconosciuti da gran parte dei metallers italiani, rimane un mistero. Consigliato solo perchè si tratta di un buon lavoro del nostro paese che non ricalca le orme dei gruppi più famosi.
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