Hou Hsiao-Hsien
Una donna in bianco comanda, una donna in nero esegue. Chi sono? Il mandato è quello uccidere chi ha il potere, a vantaggio di altri che lo vogliono. Nel merito non ci è dato di prendere posizione, la trama è esile e confusa, nessun personaggio suscita empatia, se non la donna in nero, il sicario, di cui nulla sappiamo della vita passata e delle motivazioni, che siano di carattere religioso, politico, venale o sentimentale. Né gli altri personaggi sono in qualche modo caratterizzati, sembrano parte dell'ambiente in cui si svolge la vicenda, dalla quale mano a mano che il film procede ci disinteressiamo e ci distacchiamo e siamo più coinvolti dal dalle immagini e dai paesaggi, dagli sguardi e dai silenzi, riponendo in essi le nostre aspettative di soluzione, di cui restiamo in attesa passiva, del mistero di questa ineffabile fanciulla cavaliere errante, senza zen e senza eros, benché interpretata dalla bellissima ed affascinante Shu Qi.
La donna in nero si aggira come un' ombra, anche quando non si vede se ne sente la presenza inquietante ed ambigua. Raramente passa all'azione e quando lo fa sono dei almpi per dimostrare che c'è, che può colpire quando vuole e contro di lei non c'è difesa. Ma non vuole e torna a casa. E come in millennium mambo, Hou Hsiao-Hsien tira fuori dal cilindro un finale bellissimo.