Testimoni di Geova: la Corte UE sancisce gli obblighi per la legge sulla privacy

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BRAUNSCHWEIG
00domenica 29 luglio 2018 17:16
IO PENSO CHE STANNO VERAMENTE ESAGERANDO: [SM=g7393]

Alloro, via gli elenchi telefonici, non mettere il proprio cognome e nome sui citofoni di casa , non mettere il nome e cogneme e strada sulle lettere postali, ecc ecc ecc




22 luglio 2018 - I testimoni di Geova devono rispettare le norme Ue in materia di protezione dei dati personali, disciplinate dalla direttiva 46 del 1995.

Lo ha detto la Corte di giustizia dell’Unione Europea, che ha sancito che “l’attività di predicazione porta a porta dei membri della comunità dei testimoni di Geova non rientra tra le eccezioni previste dal diritto dell’Unione in materia di protezione dei dati personali”. Attraverso l’attività di predicazione infatti, i membri della comunità entrerebbero in possesso di informazioni sensibili dei cittadini, che le Istituzioni devono tutelare.



quifinanza.it/info-utili/testimoni-geova-corte-ue-sancisce-obblighi-legge-privacy...
Il dubbio in merito alla questione era stato sollevato dalla Corte amministrativa suprema della Finlandia, per accertare se i membri delle comunità religiose dovessero rispettare le regole europee in tema privacy. La Commissione Finlandese per la protezione dei dati aveva vietato nel 2013 alla comunità locale dei Testimoni di Geova di raccogliere dati personali durante l’attività porta a porta.

Secondo la sentenza della Corte europea, i predicatori prenderebbero “appunti sulle visite effettuate a persone che né essi, né la comunità conoscono”. Gli appunti sarebbero in gran parte dati sensibili: “Possono comprendere il nome e l’indirizzo delle persone contattate porta a porta e informazioni sul loro credo religioso e sulla loro situazione familiare” e vengono raccolte come promemoria per una futura visita “senza che le persone interessate vi abbiano acconsentito o ne siano state informate”. Grazie alla raccolta dei dati, i testimoni di Geova sono in grado di organizzare l’attività porta a porta, creando “mappe sulla cui base sarebbe realizzata una ripartizione in zone tra i membri predicatori e tenendo schedari sui predicatori e sul numero di pubblicazioni della comunità diffuse da questi ultimi”.

Nel caso in cui i cittadini non accettino la visita, vengono inseriti “in un elenco delle persone che hanno espresso la volontà di non ricevere più visite da parte dei membri predicatori; i dati personali che figurano in tale elenco sarebbero utilizzati dai membri della comunità”.

Paolo Mengozzi, avvocato generale della Corte, ha definito tre principi. L’attività di predicazione porta a porta rientra nelle regole Ue. L’attività è soggetta alle norme Ue in quanto “non costituisce un’attività esclusivamente personale o domestica”, come invece ritenevano i Testimoni di Geova finlandesi. Inoltre, si può considerare come “archivio” l’elenco dei dati raccolti durante le visite, perché la comunità crea “un insieme di dati personali raccolti nell’ambito di un’attività di predicazione porta a porta e contenente nomi, indirizzi e altre informazioni riguardanti le persone contattate porta a porta”. I dati sono strutturati e ordinati in modo da poter essere recuperati facilmente. Infine, il diritto Ue permette di considerare anche una comunità religiosa come responsabile del trattamento dei dati personali, “anche qualora essa non abbia direttamente accesso ai dati personali rilevati dai suoi membri”. Per ritenere una comunità responsabile, basta che si “eserciti un’influenza effettiva sull’attività di raccolta e di trattamento dei dati personali”.
Giandujotta.50
00domenica 29 luglio 2018 18:16
Angelo Serafino53
00mercoledì 23 ottobre 2019 23:14


"Se paziente è testimone di Geova e medico lo dice su Facebook viola la privacy"



Permettetemi di dire CHE LA privacy VALE PURE PER NOI TDG


l'articolo prosegue dicendo:

Omettendo di riportare il nome, forse il Dott. Gianfausto Iarrobino ha pensato che ciò bastasse a mantenere l'anonimato

della persona a cui faceva riferimento nel suo post, ma quando si tratta di tutelare la privacy non sempre vale la regola di "dire il peccato ma non il peccatore",
ed egli non ha probabilmente tenuto conto che ai sensi dell'art.4 del Gdpr i dati personali tutelati dalla legge sono

"qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile...direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all'ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale".


Nicola Bernardi, Presidente di Federprivacy

bit.ly/2qESaTA






johnny01
00venerdì 29 novembre 2019 23:40
Fare un annuncio di dissociazione in caso venga richiesto di non farlo significa violare i diritti di privacy della persona?
barnabino
00sabato 30 novembre 2019 00:36
Non mi pare che l'annuncio contenga dati sensibili. Si dice solo che la persona tal dei tali non si associa più alla congregazione cristiana.

Shalom
(SimonLeBon)
00sabato 30 novembre 2019 08:33
Re:
Un conto è se si fanno annunci su FeissBukk, al mondo intero. Un altro se succede all'interno del gruppo ristretto della congregazione.
Se si chiede di non fare l'annuncio, ho saputo di recente, alcune volte non viene fatto.

Simon
johnny01
00sabato 30 novembre 2019 10:52
Re: Re:
(SimonLeBon), 30/11/2019 08.33:

Un conto è se si fanno annunci su FeissBukk, al mondo intero. Un altro se succede all'interno del gruppo ristretto della congregazione.
Se si chiede di non fare l'annuncio, ho saputo di recente, alcune volte non viene fatto.

Simon

Alcune volte? Perché non tutte? Cosa va preso in considerazione?
Hal.9000
00sabato 30 novembre 2019 12:14
Caro Johnny,

qual è il tuo problema esattamente? si deve annunciare la disassociazione tua o di qualche tuo caro?
johnny01
00sabato 30 novembre 2019 12:46
Hal.9000, 30/11/2019 12.14:

Caro Johnny,

qual è il tuo problema esattamente? si deve annunciare la disassociazione tua o di qualche tuo caro?

No.. Ma alcuni accusano di reato gli anziani perché non hanno seguito l'indicazione di non informare la congregazione della propria disassociazione. È realmente così che stanno le cose?
barnabino
00sabato 30 novembre 2019 12:58

No.. Ma alcuni accusano di reato gli anziani perché non hanno seguito l'indicazione di non informare la congregazione della propria disassociazione. È realmente così che stanno le cose?



A me non è mai capitato di sentirlo, può darsi che ci sia qualcuno che cerca un pretesto per accusare gli anziani che forse non gli stanno molto simpatico, il mondo è bello perché è vario d'altronde. La prassi è di fare un annuncio, se la persona non desidera che sia fatto suppongo che basti che lo metta per iscritto o qualcosa del genere. L?annuncio in sé è solo formale.

Shalom
johnny01
00sabato 30 novembre 2019 13:04
barnabino, 30/11/2019 12.58:


No.. Ma alcuni accusano di reato gli anziani perché non hanno seguito l'indicazione di non informare la congregazione della propria disassociazione. È realmente così che stanno le cose?



A me non è mai capitato di sentirlo, può darsi che ci sia qualcuno che cerca un pretesto per accusare gli anziani che forse non gli stanno molto simpatico, il mondo è bello perché è vario d'altronde. La prassi è di fare un annuncio, se la persona non desidera che sia fatto suppongo che basti che lo metta per iscritto o qualcosa del genere. L?annuncio in sé è solo formale.

Shalom

È proprio ciò che sto chiedendo. Se gli anziani ignorando la richiesta sono denunciabili per violazione della privacy?
Seabiscuit
10sabato 30 novembre 2019 13:09
Re:
johnny01, 30.11.2019 13:04:

È proprio ciò che sto chiedendo. Se gli anziani ignorando la richiesta sono denunciabili per violazione della privacy?




Ma no

La CCR quando scomunica un vescovo o prete lo dicono persino in TV altroché solo ai parrocchiani dove serviva come prete
barnabino
10sabato 30 novembre 2019 13:36

Se gli anziani ignorando la richiesta sono denunciabili per violazione della privacy?



Non conosco le leggi in merito, dovresti rivolgerti al reparto legale della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova anche se ad occhio e croce annunciare che la persona X "non è più testimoni di Geova" non mi pare che contenga dati sensibili, non dice se è diventato cattolico o perché non lo è più.

Shalom
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