Testamento spirituale di una mamma

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Conny1810
giovedì 25 giugno 2009 15:05
Nel nostro Paese la famiglia sta soffrendo una grave crisi. Diminuiscono i matrimoni, specialmente quelli religiosi, e anche le nascite sono sempre meno così l'intera società ne risente.
Eppure la famiglia è la principale risorsa per un paese e i giovani hanno la volontà di farsi una famiglia, desiderano proiettarsi verso il futuro cercando un legame stabile che possa far realizzare la loro ricerca di felicità.


Una donna rimasta vedova scrive ai suoi cari.E' una bella testimonianza di come il matrimonio e la famiglia possono resistere alle intemperie della vita!.



Testamento spirituale per i miei cari.


Miei cari,

non stupitevi se ho desiderato celebrare questo anniversario, anche se manca il papà, ma ho voluto farlo soprattutto per ricordare lui.
Mi sembrerebbe di fargli un torto se non lo facessi. In questi 50 anni è racchiusa la nostra vicenda umana e di conseguenza anche la vostra.
Come ricordo bene quel mattino di settembre, il 20, quando venne a prendermi, lui in elegante vestito scuro, io tutta vestita di bianco, per portarmi via insieme per cominciare la mia vita con lui, per realizzare la nostra vocazione.

Aveva vinto le mie incertezze e i miei tentennamenti, lui reduce da una lunga guerra, e da una lunga e dura prigionia. Era sempre stato molto deciso, chiaro, determinato come era il suo carattere.

E' stato molto bello, eravamo felici.

La nostra vita è stata interamente vissuta per i figli. Compreso l'angioletto che ci è scappato subito in Paradiso. Mi piace recitare i vostri nomi e vi abbiamo chiamato tutti Maria per mettervi sotto la protezione della Madonna. Ci hanno dato il motivo per riempire bene la nostra vita, che non è stata una passeggiata romantica, ma un grave impegno, che d'accordo - notate bene - d'accordo, ci siamo assunti e che abbiamo cercato di fare - con le nostre manchevolezze - di assolvere il meglio possibile.

E se volete dirmi che qualche volta abbiamo anche litigato, ditelo forse, è sempre stato per futili motivi; ma per le cose fondamentali, quelle che contano, siamo stati sempre d'accordo.

E voglio ricordarlo così, com'era: il suo carattere rude e sensibile, impulsivo e generoso, la sua dirittura morale, la sua lealtà, la sua onestà, la sua grande laboriosità, la sua tenacia.

Era il più bello e il più forte del paese. Così si diceva.

E non ringrazierò mai abbastanza la provvidenza di averlo messo sulla mia strada, di averlo sposato, perchè per conto mio avrei realizzato ben poco.

Invece oggi posso essere orgogliosa - dico bene? - di questa bella famiglia, la tribù di Davide.
E ora state attenti bene, perchè il sole tramonta: questo è il mio testamento.

Noi, il papà ed io, abbiamo fondato la nostra famiglia sul reciproco amore ma anche in proposte ben precise: la fede in Dio, l'osservanza della Sua legge, la vita cristiana vissuta e praticata.

Mai abbiamo perso la messa domenicale se non per gravi motivi, anche se il papà ultimamente poteva avere delle buone scuse.

Questo è stato per noi un punto fermo, dove abbiamo trovato forza e anche possibilità di inserimento in un contesto adatto alla nostra e vostra crescita, impegnati a far parte di una società, la Chiesa, che pure con i difetti dei suoi componenti - e ci siamo tra questi anche noi - resta sempre la fonte della grazia.

Non intendo a questo punto essere un modello per nessuno, ma quando sento che qualcuno trascura questo impegno fondamentale, la Messa, ne provo molto dispiacere anche perchè non ci si mette sulla strada del successo, ma su quella del fallimento, e si può fallire in tanti modi, anche se gli affari vanno bene, anche se si è pieni di soldi.

Un'altra cosa, cari amici e parenti: abbiamo sempre cercato di andare d'accordo e devo ringraziare quanti ci hanno aiutato. Ora termino: vogliatevi sempre bene, sappiate perdonarvi, scusarvi sempre, non perdetevi mai di vista.

Questo è il vantaggio di essere in tanti: dove non arriva uno, può arrivare un altro.

Avrete anche voi una vita piena di difficoltà, ma di altrettante soddisfazioni. Io sono sicura che lui, il papà, ci è vicino. E d'accordo lui che con la sola ricchezza delle sue forti braccia, ha tirato avanti la barca, lui che mi ha e ci ha tanto amati.

Per me, il più bel riconoscimento, il mio premio è quella letterina d'amore che mi ha scritto il giorno dell'ultimo anniversario passato insieme, accompagnato da un grosso mazzo di 48 rose: "dopo 48 anni tu sei ancora il primo Amore".

Che desiderare di più? Solo che possiate avere altrettanto e che ci possiamo ritrovare tutti insieme ancora dove il sola non tramonta mai.

Che Dio benedica tutti!

Mamma


crisspi
martedì 17 novembre 2009 20:54
bellissime parole
anch'io vorrei avere quei sentimenti dopo aver passato una vita....perchè significherebbe averla vissuta DAVVERO e intensamente.
La famiglia è tutto...
crisspi
Conny1810
mercoledì 18 novembre 2009 10:00
ce li avrai Crisspi stanne certa, perchè se si prega la famiglia rimane unita sempre, nonostante qualche volta debba affrontare delle dure prove. La preghiera ci rende capaci di vedere le cose nella giusta dimensione e ci aiuta anche a portare pazienza nell'attesa che ritorni il sereno sopportando per amore ogni difficoltà. Pregare è importantissimo, la preghiera ci mette in contatto col Cielo. [SM=g6500] [SM=g6500] [SM=g6500] [SM=g6500] [SM=x58970]
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