Test Estoril: Rossi sulla nuova M1
Valentino ha provato la Yamaha con un 4 cilindri evoluzione. I nuovi scarichi consentono un'erogazione molto più dolce. In pista anche Checa, Gibernau, Edwards, Nakano, Hofmann e Aoki
di Marco Masetti
Rossi sulla M1 evoluzione durante i test di Estoril dopo la gara
Nella giornata extra dell’Estoril, con test riguardanti soprattutto Rossi e Gibernau, si è vista in azione la M1 evoluzione con la quale Rossi affronterà l’ultima parte della stagione.
Il miglior tempo fatto segnare nel corso degli ottanta giri percorsi dal pilota motivato dalla vittoria di domenica non è male (1’38”31) anche se non avvicina il fantastica 1’37”63 fatto segnare da Gibernau, a conferma che lo spagnolo domenica si è presentato al via con un setting non centrato. Ma lunedì è tardi…
La nuova uscita degli scarichi sotto la pancia della M1 evoluzione
Rossi ha dichiarato che non si tratta di una moto nuova, ma della “solita” M1 con nuove mappature. Probabilmente si tratta di una dichiarazione soft, visto che altrimenti non si spiegherebbe il complesso scarico che non è più con il singolo terminale, ma con un sistema piuttosto complesso in cui i collettori confluiscono in un’unica struttura posta sotto al motore e poi si riaprono in quattro terminali che escono ai lati della moto.
Il nuovo sistema di scarico sottintende una generale evoluzione del motore alla ricerca di una migliore erogazione
La moto che ha debuttato in pista nel corso di test segreti effettuati la scorsa settimana, guidata dal test rider Wataru Yoshikawa, è stata concepita per ovviare a qualche difetto storico della Yamaha. I tecnici Yamaha hanno lavorato soprattutto sul motore e non solo alla ricerca di qualche cavallo in più…
Quello che si nota a prima vista è l’impianto di scarico di nuova concezione che si sviluppa nella parte bassa della moto. Termina quindi l’era del quattro in uno, classico Yamaha e inizia quella di un sistema più sofisticato che ha però costretto i tecnici a schermare le pedane del pilota e che come si nota dall’immagine, tende anche a brunire il forcellone.
La prima uscita della M1 evoluzione è avvenuta a Motegi ( foto di Motorsprint)
Ma sotto la carena c’è di più: oltre ad un ovvio lavoro sugli organi in movimento della distribuzione (alberi motore, assi a camme) e sulla testata, si è lavorato anche sull’elettronica. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la qualità dell’erogazione che vuol dire miglior comportamento sull’acqua e minor usura di gomme.
In pratica, non si tratta di una moto nuova, ma di una evoluzione del motore che potrebbe permettere a Rossi di contrastare con minori problemi di guida e di ricerca di setting, l’attacco Honda nella parte finale di stagione. Il pilota non ha ancora deciso se la userà a Motegi, ma l’eventualità è molto probabile.
I tempi dei test
1. Gibernau (Honda) 1'37"63
2. Edwards (Honda) 1'38"08
3. Rossi (Yamaha) 1'38"31
4. Checa (Yamaha) 1'38"90
5. Nakano (Kawasaki 1'39"63
6. Hofmann (Kawasaki) 1'39"97
7. Aoki (Proton) 1'41"59 (Proton -KTM) 1'43"18
da mol