Nunc est bibendum, nunc pede libero
pulsanda tellus
(Orazio, Odi I, 37)
Beviamo, adesso, accendi lo stereo,
La terra prema il passo tuo aereo,
È tempo adesso, festa sia,
Bacco ogni cruccio ti scacci via.
Fatale evento è questo a cui dèstino
I canti alti in cielo, ché déstino
Pikappa chat dall'uso svago
Contro tirannide: contro wago.
Col turpe gregge d'òmini morbidi,
Malata schiera androgina, torbidi
Progetti inquieto ad ogni istante
Medita, qual Israelita Errante.
Visioni folli, folle d'invidia,
In mente scorre: 'l re della Lidia,
Fra tutti illustre il ricco Creso,
Vede giacer a' suo' piedi, arreso.
Pedoni e regi, polvere e cenere
In sorte abbiamo: candida Venere
Divina, al nero re - riscatto! -
Gioca, perlacea, scacco matto.
E grida a Bèrghem sordida s'odono
Straziare l'aere, orride: rodono
I versi già quell'Ego immenso;
Scrisseli al modo d'Alceo il Renso.