Tenzon delle tenzoni (again)

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Wago
00domenica 9 dicembre 2007 14:41
Agili versi, esili rime,
Ripulirete del foro il marcime?
Fatevi sotto, l'eremo nostro
Venga rigato da fiumi d'inchiostro.

Forse i lasciti - siamo reduci!
Di tempi floridi pien di codici
Vietan esiti, seppur pallidi
Almeno validi, non antipodi?

Forza coi tasti, fiato alle trombe
Chi oggi non scrive domani soccombe.
Lunga è la foglia, stretta la via
Dite la vostra: ho detto la mia.
rensel
00domenica 9 dicembre 2007 19:22
Segue la sua vanità, il Wago dal ciuffo di paglia:
Cerca nei versi quassù, col gioco d'incastri e di rime,
Solo una formalità perfetta, ma vuota, e qui sbaglia.
Deh: lui vuole così; almeno finché non redime
Dico, m'adeguo, tant'è: lo sfido sul suo stesso campo.
Scelgo del Vergìl il metro, l'esametro fiero,
L'epico numero che d'Achille piede di lampo
D'Ilio l'ira cantò nei versi immortali d'Omero.
Già sarà pallido qual dicon essere il cencio che copre
Corpo esanime d'om, sia tratto già morto dall'acque,
Gonfio dei suoi vapor; così di fronte a quest'opre
Wago dovrebbe far: come il bimbo che àfono nacque.


[rensel rispetta le specifiche di accessibilità]
Wago
00lunedì 10 dicembre 2007 02:02
Poveri slavi senza casa
Unice sperano doman tornino giorni
Popoli insavi in terra rasa
Vivano placidi lontan d'alteri scorni.

Vomita quella cui va 'l canto:
Spastico sdrucciolo piove questo mio metro
Tipico della terra accanto
Bulgaro dispari, nove tredici impétro.

Scomodo getto, pochi verbi
Termini icastici trovar logici devo
Candide ammetto con voi serbi:
Gli esiti è inutile salvar, tossico bevo.
rensel
00lunedì 10 dicembre 2007 19:12
Nunc est bibendum, nunc pede libero
pulsanda tellus

(Orazio, Odi I, 37)

Beviamo, adesso, accendi lo stereo,
La terra prema il passo tuo aereo,
È tempo adesso, festa sia,
Bacco ogni cruccio ti scacci via.

Fatale evento è questo a cui dèstino
I canti alti in cielo, ché déstino
Pikappa chat dall'uso svago
Contro tirannide: contro wago.

Col turpe gregge d'òmini morbidi,
Malata schiera androgina, torbidi
Progetti inquieto ad ogni istante
Medita, qual Israelita Errante.

Visioni folli, folle d'invidia,
In mente scorre: 'l re della Lidia,
Fra tutti illustre il ricco Creso,
Vede giacer a' suo' piedi, arreso.

Pedoni e regi, polvere e cenere
In sorte abbiamo: candida Venere
Divina, al nero re - riscatto! -
Gioca, perlacea, scacco matto.

E grida a Bèrghem sordida s'odono
Straziare l'aere, orride: rodono
I versi già quell'Ego immenso;
Scrisseli al modo d'Alceo il Renso.
Wago
00lunedì 10 dicembre 2007 22:30
Ridere sempre lenisce le pene:
Leggere epiteti detiene bene-
Fici che resi espliciti, benché
Ebeti, rendegli certi perché.

Pensare bene rastrema la meta:
L'arabe gesta dell'anàlfabeta
Rapper né celan l'assente, né fan
Arte da che n'è che blablabla van.

Bloccala, ora, 'sta moda sbattosa
Zoccola ostacola la nostra posa.
Rapsodo stanco prova sanza, posala,
Solo conformala al canon, po' pròsala!
gourrypk
00martedì 11 dicembre 2007 00:13
Codeste son per me di senso oscuro,
il verso vostro da capir m'è duro.
Sarà per via del metro:
ma se ci penso indietro,
che lo facciate apposta son sicuro.
Wago
00mercoledì 12 dicembre 2007 17:25
Beh? Pezzi di falliti, spermatociti,
Vi siete ammutoliti?
Son già finiti i vostri guaiti forbiti,
Le squallide liti, i quindici versi eruditi
Che han forse stupito
Per qualche secondo i più stupidi?
gourrypk
00venerdì 21 dicembre 2007 00:27
Questa tenzone
sembra si sia bloccata:
colpa di Wago.
manfroze
00venerdì 21 dicembre 2007 19:11
Siete proprio molto stronzi
Uno fa poesie nel blog
E voi subito a copiare
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