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Sound72
00mercoledì 23 marzo 2011 10:32
nn è proprio il mio topic ma mi devo cominciare ad aggiornare pure io..



Apple conferma: dal 25 marzo l'iPad 2 in Italia



Contrariamente a quanto si temeva, stavolta Steve Jobs è riuscito a tener fede alla sua parola: Apple ha annunciato oggi che iPad 2 sarà in vendita in 25 nazioni, tra cui l'Italia, questo venerdì, 25 Marzo. iPad 2 sarà disponibile presso i retail store Apple e presso rivenditori autorizzati Apple selezionati alle 17 ora locale, e online attraverso l’Apple Store a partire dall’1 del mattino. La seconda versione del tablet Apple è stata lanciata negli Usa due settimane fa, e ancora ci sono lunghe code di acquirenti in attesa nei principali negozi Apple.

“Mentre la concorrenza sta ancora cercando di raggiungere il nostro primo iPad, abbiamo nuovamente cambiato le regole del gioco con iPad 2,” ha affermato Steve Jobs, CEO di Apple. “Stiamo riscontrando un'incredibile domanda di iPad 2 negli Stat Uniti, e i clienti in tutto il mondo ci dicono di non vedere l’ora di averlo fra le mani. Apprezziamo la pazienza di tutti e stiamo lavorando duro per produrre abbastanza iPad per tutti”.

iPad 2 presenta un design rinnovato, più sottile del 33 percento e fino al 15 percento più leggero rispetto all’iPad originale, pur conservando lo stesso strepitoso schermo LCD retroilluminato LED da 9,7 pollici. iPad 2 include il nuovo processore dual-core A5 di Apple per prestazioni ultraveloci e grafica eccezionale, e integra ora due videocamere, una VGA anteriore per FaceTime e Photo Booth e una posteriore per girare video a 720p: per la prima volta anche gli utenti iPad potranno godere dell’innovativa funzione FaceTime. Pur essendo più sottile, leggero, veloce e ricco di nuove funzioni, iPad 2 continua a garantire l’autonomia della batteria fino a 10 ore che gli utenti si aspettano da questo dispositivo.

Prezzi e disponibilità
iPad 2 con Wi-Fi sarà in vendita a un prezzo suggerito di €479,00 IVA e tasse incluse per il modello 16GB, €579,00 IVA per il modello 32GB, €679,00 per il modello 64GB. iPad 2 con Wi-Fi + 3G sarà disponibile ad un prezzo suggerito di €599,00 IVA e tasse incluse per il modello 16GB, €699,00 per il modello 32GB e €799,00 per il modello 64GB. Prezzi, come si vede, leggermente inferiori a quelli del modello precedente, visto il tasso di cambio euro-dollaro più favorevole rispetto allo scorso anno.

La Smart Cover per iPad è disponibile in un’ampia gamma di colori, in poliuretano a €39 IVA inclusa o in pelle a €69 IVA inclusa.

giove(R)
00mercoledì 23 marzo 2011 12:59
io non ho capito ancora perchè uno si deve comprare sto Ipad invece di farsi un polifunzionale notebook, con cui oltre a leggermi il giornale e i libri, posso fare molte più cose.
per carità è un bel gingillo ma...

è solo per via del peso?
Sound72
00lunedì 11 aprile 2011 16:20
Dagli Anni '80 con furore
Ritorna il Commodore 64: forma storica ma tecnologia moderna
.


Il marchio Commodore 64 è stato acquistato dall’imprenditore Barry Altman che ha deciso di rilanciare la celebre console in salsa moderna, con il case originale ma con le caratteristiche dei pc attuali..


A volte ritornano. Anche a 18 anni dalla fine della commercializzazione - 29 dal lancio sul mercato. Che per l’informatica corrispondono a tre ere geologiche. Dal cinque aprile il mitico Commodore 64 è di nuovo in commercio, in prevendita, identico nell’estetica ma con un motore sotto al cofano adatto a correre per le autostrade informatiche del terzo millennio.
I NOSTALGICI DEGLI ANNI '80. Commodore 64. Basta il nome a evocare schermi blu di antica memoria, la scrittura in basic, derivazione di un linguaggio sviluppato da una giovanissima Microsoft. E decine di giochi oggi diventati di culto per i geek. Presto (forse) gli appassionati di tecnologia potranno avere di nuovo sotto le dita il computer-tastiera più famoso degli anni ’80.
Ma chi c’è dietro quello che appare come un azzardo imprenditoriale, una rischiosa operazione nostalgia?
UN'IMPRESA NATA UN ANNO FA. La Commodore Usa, un’azienda di Fort Lauderdale, in Florida, creata solo un anno fa, nell’aprile del 2010. L’impresa che riporterà sul mercato il C64 non ha niente a che vedere con l’originale, fondata nel 1954 da un accanito fumatore di sigari, Jack Tramiel, e fallita nel 1994.
Presidente e amministratore delegato della Commodore Usa è Barry S. Altman, un passato nel settore dell’elettronica e nell’industria delle telecomunicazioni satellitari e tante ambizioni per il futuro. Altman, che si è anche assicurato i diritti del brand Amiga (il modello più evoluto della Commodore, primo pc multimediale), in futuro ha intenzione di lanciare sul mercato computer all-in-one, desktop, notebook e tablet marchiati Commodore. Partendo dal C64.

Tra amarcord e nuove potenzialità
Il commodore 64 ha reso l’informatica negli Anni '80, soprattutto grazie alla sua estrema semplicità d’uso..Ma come sarà fatto il C64 del terzo millennio? A un primo sguardo il computer appare identico a quello di trent’anni fa. Le differenze però ci sono. E si notano, anche. Un lettore dvd (Blue-ray opzionale) sul lato sinistro.
BLUE-RAY E PORTA USB. Su quello destro un lettore di schede di memoria, una presa Usb, uno slot mini Pci. E sul retro, tra le altre cose, un uscita video Hdmi, una porta Ethernet, presa per microfono e cuffie, e altre quattro Usb. La tastiera, del tutto simile all’originale nell’aspetto, è migliorata nella meccanica. E il classico led rosso in alto a destra è stato trasformato nel tasto d’accensione.
ABILITATO PER IL WIFI. Per quanto riguarda l’hardware, Commodore Usa ha in cantiere diverse versioni. Che però condividono la stessa architettura: chipset Intel NM10, processore Dual Core 525 Atom da 1,80GHz e scheda grafica Nvidia Ion2, adatta anche a video in Full Hd. La memoria interna è di 2 GB, espandibile a quattro. Gli hard-disk vanno da 160 GB a 1 TB. Non manca una scheda wifi.
Per il software si punta tutto sull’open source, sistemi operativi e programmi non proprietari. In attesa che venga sviluppata (quando?) una versione di Linux apposita - il Commodore OS -, il C64 sarà commercializzato con il sistema operativo Ubuntu 10.04.
COMPATIBILE CON WINDOWS. Ma sul pc potranno essere installati anche i sistemi Windows, compreso 7. Per i clienti, autentici nostalgici, sarà inoltre disponibile un emulatore che permetterà di riutilizzare i vecchi giochi a 8bit scritti per Pet, Vic20, C16, C64, C128 e Amiga. Il tutto costerà tra i 595 e gli 895 dollari. Non proprio a buon mercato.
SOLO PER AFFEZIONATI? Il C64 è stato una pietra miliare nello sviluppo degli home personal computer. Negli anni ’80 ha avuto fette di mercato pari al 30-40% e con più di 17 milioni di esemplari è ancora il pc più venduto della storia. E se oggi si può escludere con una certa sicurezza che la Commodore Usa possa ripetere il successo di quei tempi, rimane invece difficile predire l’interesse che il nuovo C64 desterà sul mercato.
L’immagine che per ora Commodore Usa dà di sé lascia pensare a un ambizioso progetto a cui manca solidità industriale. Ma le apparenze possono ingannare. Solo una cosa è certa: il mondo dei geek è capace di entusiasmi che noi umani non possiamo immaginare.

lucaDM82
00lunedì 11 aprile 2011 16:48
[SM=g8914]

Io ce l'ho ancora da qualche parte.Con qualche gioco,sia in cassetta che in floppy disk.
Era traumatico quando si compravano giochi che non si caricavano o saltavano quasi sempre.Cmq bei ricordi.
Sound72
00martedì 12 aprile 2011 10:10
Re:
lucaDM82, 11/04/2011 16.48:

[SM=g8914]

Io ce l'ho ancora da qualche parte.Con qualche gioco,sia in cassetta che in floppy disk.
Era traumatico quando si compravano giochi che non si caricavano o saltavano quasi sempre.Cmq bei ricordi.








la preistoria dei videogiochi [SM=g7557]
lucaDM82
00domenica 17 aprile 2011 04:03
non avevo quello.Di preistorico tipo quello avevo calcio replay...




Io stavo in fissa con golden axe.


Mi piaceva la versione sala giochi,quella del c64 non era di qualità...e poi spesso non si caricava.O ci metteva una vita.
Sound72
00mercoledì 27 aprile 2011 10:00
Hacker ruba 77 milioni di dati
di utenti della rete Playstation




Non è escluso che i pirati informatici si siano impadroniti anche degli estremi delle carte di credito


C’è l’opera di un hacker capace di rubare i dati personali di 77 milioni di clienti, dietro la sospensione dei servizi offerti dal Playstation Network della Sony. Lo rende noto la stessa casa produttrice della console più famosa al mondo, che ha appena diffuso un comunicato raggelante.

Un pirata informatico, definito dall’azienda giapponese come «persona non autorizzata», è riuscito a impossessarsi dei dati personali, nomi, indirizzi, codici di avviamento postale, password, e-mail, storia dei pagamenti delle bollette, e perfino delle date di nascita dei 77 milioni di persone, tanti sono i clienti registrati a questa piattaforma. Da qui la scelta dello spegnimento la scorsa settimana di ogni attività. Secondo il comunicato, sinora non ci sarebbe la prova evidente che l’hacker abbia già ’rubato' anche tutti i dati riferibili alle carte di credito.

Ma si tratta di una evenienza che per ora non si può escludere del tutto. «Al momento - si legge nella nota della Sony - la prudenza è d’obbligo, per cui dobbiamo avvertire tutti che è possibile che l’hacker abbia ottenuto i numeri delle carte di credito e la data di scadenza, ma non il codice di sicurezza». La casa giapponese, informa il Wall Street Journal, ha già incaricato una grande azienda che si occupa di sicurezza informatica di mettersi al lavoro per avviare le indagini su quanto è accaduto. Sempre la Sony ritiene che si possa riprendere il servizio di queste console entro la settimana. Si tratta di un vero network che connette 77 milioni di utenti, i quali grazie a internet possono giocare assieme, ma anche affittare film in tv o ’chattare' tra di loro.

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è un pò che nn ci gioco ma un 2-3 anni fa Adriano alla playstation era immarcabile, un mostro di potenza e tecnica.. [SM=g7557]
lucolas999
00venerdì 29 aprile 2011 11:42
AREZZO - Un principio d'incendio in una stanza dove sono stati montati i gruppi di continuità ha danneggiato, la notte scorsa, una 'server farm' di Aruba.it, azienda che ha sede in via delle Biole ad Arezzo. Le fiamme hanno coinvolto la zona delle «ups» ovvero le periferiche, senza intaccare la sala dati, creando disagi ai server internet di aziende che fanno capo ad Aruba.it. Disagi si stanno verificando soprattutto con l'uso della posta certificata di molte aziende.

Secondo i vigili del fuoco, che sono stati impegnati per circa tre ore, il principio del rogo sarebbe stato causato da un surriscaldamento. I tecnici di Aruba.it stanno lavorando per ripristinare la situazione. Non sono stati definiti i tempi in cui la funzionalità tornerà alla normalità.
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quindi se non accedete ad alcuni siti non prendete a calci il pc come ho fatto io [SM=g27995]
Sound72
00martedì 3 maggio 2011 19:26
Colpiti 100 milioni di clienti Sony
Il cyber-furto fa tremare il gruppo


Il colosso giapponese: «Altri 25 milioni di casi». Pronta una class-action:«Le scuse non bastano». Si va verso un risarcimento da un miliardo e mezzo

Nuovo attacco hacker contro Sony, stata costretta a sospendere Sony Online Entertainment in seguito al furto di dati di 24,6 milioni di clienti: nelle ultime settimane gli hacker hanno rubato a Sony dati su 100 milioni di clienti.

La seconda intrusione, che Sony preferisce non definire attacco, non dovrebbe aver compromesso i dati sulle carte di credito dei clienti: gli hacker potrebbero aver rubato i dati delle carte di credito di 12.700 clienti non americani e di 10.700 conti correnti da un «database datato del 2007».

«Abbiamo temporaneamente sospeso i servizi di Sony Online Entertainment in seguito alle indagini in corso per l’intrusione di aprile» spiega Michele Sturdivan, portavoce di Sony, riferendosi al precedente attacco alla Playstation Network, costato il furto di dati, forse anche le carte di credito, di 77 milioni di clienti. Un furto che ha costretto i vertici di Sony a scusarsi pubblicamente e a correre ai ripari annunciando un rafforzamento delle misure di sicurezza. Sony ripristinerà gradualmente il servizio Playstation Network nelle prossime settimane con misure aggiuntive per la tutela dei dati e software per meglio identificare possibili falle.

Sony smentisce però le indiscrezioni secondo le quali sarebbe stata minacciata dagli hacker per la vendita di milioni di dati di carte di credito rubate. «Non c’è alcuna verità sull’esistenza di una lista» di numeri di carte di credito «nè dell’offerta a Sony di acquistare la lista». La perdita di dati di oltre 100 milioni di clienti ha spinto il Congresso americano a chiedere un’audizione di Sony, la società si è però rifiutata. Sony fornirà una testimonianza scritta in risposta alle domande del Congresso. «La società sta attraversando - osserva Ken Johnson, protavoce del repubblicano Mary Bono Mack della commissione energia e commercio del Congresso, che la scorsa settimana ha scritto a Sony - un periodo difficile ma milioni di americani sono in balia e siamo determinati ad avere risposte».

I videogame online rappresentano un’importante fetta di mercato, con una popolarità in crescita offrono milioni di dollari di potenziali ricavi per un’industria che si sta ancora riprendendo dalla recessione.

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bye bye acquisti on line di questo passo...
Sound72
00mercoledì 1 giugno 2011 12:27
Oms, verdetto su cellulari e wireless

"Potrebbero causare il cancro"
L'Agenzia internazionale per la ricerca
sui tumori mette sotto accusa campi magnetici e radiofrequenze in quanto fattori di rischio per il glioma al cervello. Ma avverte: "E' il risultato degli studi portati avanti finora, servono ancora accertamenti"



ROMA - L'uso dei telefoni cellulari e di altri apparati di comunicazioni wireless "potrebbe causare il cancro negli essere umani". E' il "verdetto" annunciato oggi dall'Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori, organismo di consulenza specializzato dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il rischio accertato, a parere dell'Agenzia, riguarda in generale i campi elettromagnetici di radiofrequenza e include i telefoni portatili. Il team, composto da 31 esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), si è incontrato nei giorni scorsi a Lione e, ha spiegato Jonathan Samet, presidente del gruppo di lavoro, "ha raggiunto questa conclusione basandosi sull'analisi degli studi epidemiologici effettuati sugli esseri umani", ma anche su test sugli animali.

"In entrambi i casi - ha spiegato Samet - le evidenze sono state giudicate 'limitate' per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo, ndr), mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti". Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive: "La nostra classificazione implica che ci può essere qualche rischio - ha aggiunto l'esperto - e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l'esposizione, come l'uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile".


Un annuncio che inevitabilmente riapre il dibattito lungo 20 anni sulla sicurezza della telefonia mobile per la salute umana. Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari. dal canto suo, il Codacons ha annunciato una class action: "Già da tempo il nostro ufficio
legale, sulla base delle conoscenze finora acquisite ha avviato un studio sulla fattibilità di un class action in favore di tutti coloro che utilizzano telefonini cellulari in relazione ai danni alla salute da questi prodotti. Dopo l'allarme lanciato dall'Oms la nostra azione collettiva prende sempre più forma ed è destinata ad approdare a breve in tribunale", afferma il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi. "Dopo la notizia diffusa oggi - prosegue Rienzi - chiediamo al Ministero della Salute di obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sui cellulari avvertenze circa possibili pericoli per la salute al pari di quanto già avviene per i pacchetti di sigarette".

Nella lunga polemica sulla tesi della pericolosità delle radiofrequenze, che l'industria ha sempre contestato, il verdetto odierno dell'Agenzia, che sarà sottoposto all'Oms, non mette dunque un punto fermo, ma si limita a rilanciare l'allarme: "Le prove, che continuano ad accumularsi - ha aggiunto Samet - , sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b", uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica, nella fattispecie, il principio di pericolosità dovuto all'abuso, cioé ad un utilizzo intensivo - in questo caso - del telefono cellulare o del wi-fi in ambienti ristretti. Per fare un esempio, nella classificazione 2b c'è anche il caffè, il cui abuso può provocare danni fisici all'essere umano.

I produttori, che assicurano il finanziamento di studi indipendenti per conoscere l'effettivo rischio, sottolineano che la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello su una scala di 5 livelli, un livello che "contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti".

E anche dall'Istituto Superiore di Sanità si sottolinea la necessità di studi ulteriori: "Quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250 mila persone in tutta Europa - conferma Susanna Lagorio epidemiologa dell'Istituto scientifico del Ministero della Salute - e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l'uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perchè solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze".

Quello che è certo è che sul rapporto tra cellulari e tumori la scienza in questi anni si è divisa: alcuni studi hanno ritenuti i telefonini potenzialmente cancerogeni, altri li hanno assolti e altri ancora, come la ricerca Interphone, finanziata dall'Organizzazione mondiale della sanità e i cui risultati erano stati diffusi lo scorso dicembre, non erano arrivati ad alcuna certezza che l'utilizzo dei cellulari, anche prolungato, potesse aumentare il rischio di tumori al cervello.

Ma oggi l'Oms, grazie al suo gruppo di 34 esperti che ha definito i campi elettromagnetici come 'possibly carcinogenic', cerca di aggiungere un tassello alle attuali conoscenze.

Rimangono perplessità che lo studio Interphone, il più grande mai effettuato sulla pericolosità dei telefoni cellulari, non era riuscito a dissipare nonostante 10 anni di lavoro, più di 19 milioni di euro e 10mila interviste condotte in 13 Paesi. Le cifre uscite dalla ricerca parlavano di un'assenza di rischio per gli utilizzatori, fatta eccezione per i più assidui, anche se erano gli stessi autori a mettere le mani avanti. "I risultati non ci permettono di dire che c'è qualche rischio associato all'uso dei telefonini - affermava Christopher Wild, direttore dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) dell'Oms, che ha finanziato lo studio - ma è anche prematuro affermare che il rischio non c'è". I risultati dello studio avevano mostrato una minore probabilità di sviluppare i tumori in chi utilizzava poco il telefonino rispetto anche ai soggetti sani, mentre per gli utilizzatori più assidui, che comunque non superavano la mezz'ora al giorno, è risultato un maggior rischio per il glioma pari quasi a un terzo.

In questi ultimi mesi non sono mancati altri studi sull'argomento, spesso con risultati contraddittori. Secondo una ricerca pubblicata lo scorso febbraio le telefonate lunghe modificano l'attività del cervello nelle zone limitrofe alla posizione dell'antenna, ma non è chiaro se questo cambiamento di attività abbia dei significati dal punto di vista della salute, e anzi per un'altra ricerca l'uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un'altro studio aveva messo in luce invece alcuni effetti negativi sulla fertilità. Tuttavia, nonostante le poche certezze, lo scorso 27 maggio il Consiglio d'Europa ha deciso di dire no ai telefonini nelle scuole e far utilizzare nelle classi i collegamenti fissi per internet invece del wi-fi per ridurre i pericoli derivanti dell'esposizione ai campi elettromagnetici, sulla base del principio di precauzione
Sound72
00martedì 14 giugno 2011 16:27
Airbus presenta l'aereo trasparente
Operativo nel 205o: una fusoliera composta da materiali speciali diventerà trasparente una volta in quota

MILANO - Un aereo senza finestrini. Perché la fusoliera sarà tutta trasparente. Sembra fantascienza, ma il gruppo Airbus intende fare sul serio. E dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, a Londra ha presentato il suo progetto al grande pubblico. Si chiama «Concept Plane» e, già nel 2050, per chi vola potrebbe diventare la normalità. In altre parole è un aereo che, in movimento, diventa totalmente trasparente, consentendo così ai passeggeri di viaggiare sospesi e ammirare il panorama durante il volo: dalle montagne al mare, dai fiumi ai laghi, fino alle grandi metropoli illuminate.

COME SARA' - L'Airbus, con una cabina «intelligente» formata da una struttura «bionica», sarà un bireattore con ali e timoni aerodinamici, riferisce il quotidiano britannico «Daily Mail». Obiettivo del costruttore è contenere i consumi al di sotto di quelli della concorrenza a un'altezza di 12.000 metri. Proprio a questo punto, il suo corpo composto da materiali speciali che reagiscono all'elettricità, si trasformeranno come d'incanto. E il velivolo diventerà trasparente. Ovviamente, l'aereo avrà tutto quanto è necessario per rendere il viaggio piacevole e divertente: zona relax, luci soffuse, aromatherapy, tra le altre cose, senza dimenticare l'area interattiva e la zona tech. In particolare, le cabine di Prima classe, business ed economia verranno sostituite nella parte anteriore dalle zone per il relax, nella parte posteriore per il lavoro. Ci sarà anche un bar ben fornito per aiutare i passeggeri a socializzare. La zona «smart tech» avrà invece il compito di soddisfare le più svariate esigenze dei singoli viaggiatori, in modo da fornire tutte le comodità che si trovano a terra. Ci sarà, per finire, anche un'area «vitalizzante», che aiuterà a rilassare i passeggeri più apprensivi, anche con emissione di aria arricchita con vitamine e antiossidanti.

corriere.it


io un giretto spero de fammelo..
Sound72
00giovedì 7 luglio 2011 11:50
«Risparmia soldi, abolisci il PowerPoint»
In Svizzera nasce un partito che chiede l'abolizione nelle aziende dell'uso del programma di casa Microsoft

«

MILANO – Danno economico, noia, pochi stimoli alla creatività. Gli svizzeri mettono sotto accusa PowerPoint, diffusissimo software per fare presentazioni. E per far sul serio, fondano anche un partito politico. L’Anti PowerPoint Party è un movimento internazionale, nato nel maggio del 2011, contro il programma più usato al mondo nelle università e negli uffici per presentare progetti di lavoro. La sua dichiarazione d’intenti è chiara: «Frenare il fenomeno del tempo perso nella economia, nell’industria, nella ricerca e nelle università». Con particolare attenzione al danno economico causato dalle presentazioni con il famoso programma di casa Microsoft.

NOIA - Secondo l’APPP sono oltre 250milioni le persone nel mondo che ogni giorno sono costrette a ricorrere a presentazioni in PowerPoint. In alcuni paesi, gli studenti che non espongono con l’apposito programma del pacchetto Office, ricevono dei brutti voti: «Ma le presentazioni in PowerPoint sono noiose», sentenziano dal partito. Di conseguenza, le motivazioni invece di crescere, vanno scemando. Il ppt (sigla che caratterizza l’estensione del file) inoltre non è solo una perdita di tempo. Le cifre parlano chiaro: 110.000 milioni di euro buttati al vento ogni anno in Europa.

ALTERNATIVA - Eppure secondo gli svizzeri un’alternativa economica e divertente ci sarebbe: il flip-chart. La vecchia e cara lavagnetta con grossi fogli bianchi permette di esprimere con maggiore convinzione e creatività le proprie idee, senza annoiare il pubblico e senza perdere preziose ore di lavoro per prepararsi. Il ritorno al sistema «analogico», insieme a una buona capacità oratoria, potrebbe essere risolutivo nel 95% dei casi, assicurano dal partito. «Il nostro partito si basa sulla convinzione che il lavoro, in tutti i suoi aspetti, debba essere divertente, compreso il tempo speso per una presentazione da esporre in pubblico», si legge nel manifesto.

REFERENDUM - Il partito, che conta di diventare la quarta forza politica della Svizzera, si presenterà con una propria lista alle prossime elezioni del 23 di ottobre con l’obiettivo di proporre un referendum per l’abolizione del’uso del PowerPoint nelle presentazioni, a favore di altri metodi. Il leader è Matthias Poehm, un ex ingegnere informatico esperto di comunicazione. Poehm sostiene che le spiegazioni correlate da una presentazione elettronica sono molto meno efficaci di quelle che ne fanno a meno. L’ingegnere è anche autore di un libro, best seller, dal titolo «The PowerPoint Fallacy» (L’errore del PowerPoint). Ma non si tratterà, per caso, solo di una trovata pubblicitaria?

corriere.it
Sound72
00sabato 27 agosto 2011 12:28
E' di Stanley Kubrick
il brevetto dell'iPad





Lo immaginò in 2001: Odissea nello spazio. Almeno così sostengono gli avvocati di Samsung nella causa contro Apple


CLAUDIO LEONARDI

Il regista Stanley Kubrick, purtroppo scomparso, non testimonierà al processo tra Apple e Samsung, ma tra le prove esibite dagli avvocati ci sarà uno dei suoi film più celebri: 2001 Odissea nello Spazio. Conoscendo il cineasta, c'è da dubitare che avrebbe comunque deciso di partecipare a questa causa sui brevetti, una delle tante in corso che stanno dissanguando le casse delle aziende tecnologiche e convincendo moderati osservatori statunitensi a parlare di vera e propria follia legale.

L'azienda di Cupertino e quella di Apple sono ai ferri corti a causa del Samsung Galaxy, un tablet che secondo gli avvocati di Cupertino somiglia troppo all'iPad, di cui avrebbe adottato specifiche brevettate senza pagare il dovuto. Fin qui nulla di nuovo né di divertente. Ma gli avvocati di parte opposta sembra abbiano deciso di fondare parte della loro difesa su uno dei capolavori del citato Kubrick. Il film di fantascienza del 1968 anticipò e spiegò al mondo molte cose che avremmo visto dopo, tra cui, a quanto pare, i tablet.

Samsung afferma infatti esistere un cosiddetto "prior art", cioè una produzione precedente che annulla la caratteristica di totale novità necessaria per accedere a un brevetto, e si troverebbe in una scena di Odissea nello spazio.

I due astronauti in missione alla ricerca del monolite stanno mangiando insieme. Ognuno, accanto al suo vassoio, ha una sottile tavoletta che usa come display. Poiché il film è uscito molto prima che Apple progettasse il suo iPad, secondo Samsung questa rappresentazione invalida uno dei brevetti della Mela.

"Come per la progettazione rivendicata dal brevetto 889 D, la tavoletta mostrata in video ha una forma rettangolare con uno schermo che copre l'intera superficie, bordi stretti, una superficie frontale prevalentemente piatta, e una posteriore del tutto piatta” hanno spiegato e scritto i legali di Samsung.

Il blogger Florian Mueller ha per primo notato questa ingegnosa linea di difesa, commentando che: "Sarebbe sorprendente se il giudice convenisse con Samsung che si tratta di prior art per i brevetti di design di quel particolare iPad".

A ben guardare, in nessun punto del film si può vedere uno degli astronauti interagire con i propri schermi. Le cosiddette tavolette sembrerebbe abbiano un'esclusiva funzione di monitor portatile, e non di computer touchscreen. D'altra parte, come noto, né la lungimirante inventiva di Kubrick, né quella del romanziere Arthur C. Clarke, autore del racconto che ispirò il film, avevano scommesso su calcolatori che stessero in palmo di mano. Il cattivissimo computer HAL 9000, che guida l'astronave, occupa un enorme locale con tutte le sue celle di memoria.

Di certo, la macelleria legale sui brevetti che sta coinvolgendo le aziende tecnologiche non sembra temere il ridicolo, anche se a ben guardare c'è poco da ridere. L'osservatore Bill Snyder, di Infoworld, ha valutato in sei milardi dollari l'investimento attuale di Google nell'acquisizione di brevetti (una delle ragioni che ha convinto il motore di ricerca a comprare Motorola per quasi 13 miliardi dollari). Anche volendo rifuggire da facile demagogia e da approssimativi e indistinti attacchi all'intero sistema di tutela del diritto d'autore, non si può fare a meno di chiedersi, con Snyder, quanti posti di lavoro si potrebbero creare con quella cifra. In Italia farebbe comodo, coprendo più di un nono della manovra finanziaria in discussione in questi giorni.
Sound72
00martedì 13 settembre 2011 17:40
10 anni di eBay.it: festa
con super sconti e nuovo sito



Il decano dell'e-commerce italiano annuncia, da ottobre, le Offerte del giorno per moda e hi-tech. E da novembre una nuova interfaccia


Compleanno importante per eBay.it, che in occasione dei suoi dieci anni di attività presenta bilanci positivi e nuove iniziative. Nel corso di un incontro con la stampa a Milano, il sito di e-commerce ha annunciato alcune novità, tra cui l'esordio il 6 ottobre, anche in Italia, delle “Offerte del giorno”, la risposta al fenomeno crescente delle cosiddette vendite private (Groupon e soci, per intenderci) con super sconti limitati nel tempo.

Non si tratta di una strategia di difesa ma di attacco, fa capire Marco Ottonello, responsabile del settore strategia e sviluppo: “eBay è pronta a inserirsi in questo successo” spiega, e presenta dati che sembrano mettere al riparo eBay.it dalla concorrenza degli emergenti. Con 7,3 milioni di visitatori unici, il grafico proiettato dal manager mostra un sito che vola molto più in alto della concorrenza e il confronto è ormai solamente con il siti di e-commerce: “Continuano a chiamarci sito d'aste, ma quello è ormai il 4% del nostro business”. Gli utenti hanno progressivamente abbandonato la formula della gara al rilancio, per concentrarsi sulle proposte a prezzo fisso.

E' questa la principale trasformazione nei dieci anni di vita della declinazione italiana di eBay. Gli americani iniziarono nel 1995 in California, e qui sbracarono nel 2001. Il primo prodotto venduto (degli oltre 100 mila venduti fino a oggi) fu una scheda telefonica di Pikachoo, personaggio della fortunata serie Tv Pokemon, assegnata per 5000 lire. Oggi, invece, sono tecnologia e moda i più richiesti.

Le Offerte del giorno, visibili su deals.ebay.it, riguarderanno soprattutto queste categorie merceologiche: prodotti di marche a prezzi vantaggiosissimi in quantità limitata,con spedizione gratuita, proposti dai cosiddetti top sellers o dalle aziende stesse. Ebay ha intenzione di coccolarli per bene i suoi migliori venditori, così classificati non solo sulla base dei volumi di vendita, spiega Ottonello, ma su una serie di parametri che misurano la qualità del servizio offerto agli utenti, prima e dopo la vendita. Ai più virtuosi (altra novità) il sito assegnerà una coccarda che garantisce la massima affidabilità, da esporre nella propria pagina, e una corsia preferenziale per essere individuati dai clienti. Secondo i dati di Germania e USA, che già sperimentano queste pagelle, i meritevoli riescono a migliorare del 20% le loro vendite. In più, potranno usufruire di tariffe speciali, che prevedono una “tassa” percentuale solamente sul venduto, con sconti fino al 20%. Al contrario, chi sarà maltrattato dalle valutazioni degli utenti rischia di perdere diritto di vendita e vetrina.

Se lo può permettere eBay.it, stando ai dati presentati dall'azienda: 12 mila negozi che coprono circa 6 mila categorie di prodotti. Complessivamente, 13 milioni di inserzioni sempre visibili. Il ruolo dell'e-commerce cresce in tutto il mondo, anche se in Italia per ora pesa ancora solamente per l'1% del totale. Ma i ritmi di sviluppo sono doppi rispetto ai vicini europei (20% contro una media del 10 in Francia, Germania, Regno Unito). E gran parte di questo sviluppo si deve alle transazioni che avvengono con telefono cellulare. Nel nostro Paese, spiega Ottonello, sul sito di eBay.it si compra ogni 55 secondi da uno smartphone. Non troppo lontani dalla media totale del gito di affari di eBay, che calcola un acquisto mobile ogni secondo. Un giro d'affari che vale, nel 2010, complessivamente 2 miliardi dollari, una cifra triplicata rispetto al 2009 e che l'azienda prevede duplicherà nell'anno in corso.

Forse anche per via di questo mutamento di abitudini, eBay.it ha annunciato una rinfrescata della home page, riorganizzando i contenuti e ottimizzando i sistemi di ricerca all'interno del sito. Un annuncio che fa il paio con l'altro colosso mondiale del commercio elettronico, Amazon, che ha annunciato un restyling nei promissimi mesi per adeguare le proprie pagine alle esigenze degli utenti di iPad e cellulari. Per vedere la nuova faccia di eBay.it si dovrà aspettare novembre, proprio alle soglie dei giorni in cui le vendite si impennano trainate dalle feste natalizie.


lastampa.it


Sarà ora che ce compro qualcosa pure io..
faberhood
00giovedì 6 ottobre 2011 09:43
LUTTO Addio a Steve Jobs, il genio della Apple
[SM=g8290] R.I.P.

Addio a Steve Jobs, il genio della Apple
L'annuncio sul sito della società: «Abbiamo perso
un uomo creativo, visionario e formidabile»


MILANO - È morto Steve Jobs, il patron e fondatore della Apple e figura di primo piano dell'hi-tech internazionale. Aveva 56 anni ed era da tempo malato di un tumore al pancreas. L'annuncio è stato dato dalla stessa società di informatica. «Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano»: è quanto si legge sulla home page della Apple dove campeggia una foto in bianco e nero di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011. «Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple». «Nessuna parola - ha datto Tim Cook, amministratore delegato di Apple dopo l'addio di Jobs l'estate scorsa - può adeguatamente esprimere la nostra tristezza per la morte di Steve o la nostra gratitudine per l'opportunità di aver lavorato con lui. Onoreremo la sua memoria dedicandoci a continuare il lavoro che lui amava così tanto».


In suo onore

Discorso di Steve Jobs ai neo-laureati di Stanford
Il 12 giugno 2005, una giornata speciale per i laureandi di Stanford, una delle più famose università al mondo con sede nel cuore della Silicony Valley, è stata anche la giornata speciale di Steve Jobs, invitato a tenere il commencement address, il discorso augurale per i neo-laureati. Sul sito di Stanford è disponibile anche la versione originale e un breve video in streaming della parte finale dei discorso.

So' che è una cosa conosciuta da molti ed ormai passata, ma resta sempre attuale ed interessante. Ecco il testo integrale del discorso (in italiano):


Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull'unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato?

E' cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all'ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina. Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?" Loro risposero: "Certamente". Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l'adozione. Poi accetto di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione e i corsi. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all'epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti.

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E' stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all'epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della perdita

Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un'azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione - il Macintosh - e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato. Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa.

Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore.

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi "addio".

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po' più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.

Grazie a tutti
faberhood
00giovedì 6 ottobre 2011 14:10
Re: LUTTO Addio a Steve Jobs, il genio della Apple
Dai videogames all’iPad: le tappe della vita di Steve Jobs e le sue invenzioni più importanti

Ecco le tappe della vita e le principali invenzioni di Steve Jobs, il co-fondatore della Apple scomparso all’età di 56 anni.

24 febbraio 1955: Steven Paul Jobs nasce il California. Cresce in una zona che molti anni dopo si chiamerà Silicon Valley.

1974: lavora come tecnico alla fabrica di videogames Atari, qui comincia a risparmiare soldi per fare un viaggio in India che contribuirà alla sua ispirazione spirituale.

1 aprile 1976: Jobs e Steve Wozniak fondano la Apple Computer, dopo aver messo a punto il progetto del primo computer nel garage della casa di Steve. Assieme creano Apple I.

24 gennaio 1984: Apple lancia Macintosh, una macchina con una tastiera, tutto in uno, riconosciuto come il prodotto che rivoluziona l’industria dei personal computer.

Settembre 1985: Jobs lascia Apple, dopo una lunga disputa con gli altri dirigenti dell’azienda.

1986: Jobs crea una nuova azienda che si chiama NeXT, Inc. e compra gli studi di animazione del creatore di Guerre Stellari, il regista George Lucas. Nasce Pixar, che crea alcune delle più famose pellicole d’animazione, totalmente prodotte al computer, come Toy Story, A Bug’s Life, Monsters Inc. e Finding Nemo (Alla ricerca di Nemo).

1997: NeXT ha problemi finanziari e viene comprata da Apple, che navigava anche lei in cattive acque. Jobs rientra a casa madre come amministratore delegato.

1998: sotto la sua direzione Apple lancia l’iMac.

Ottobre 2001: Apple crea l’iPod, promuovendo l’idea delle “1.000 canzoni nella tua tasca”.

28 aprile 2003: Apple lancia il negozio di musica on-line iTunes Music Store, che vende 200.000 canzoni per 99 centesimi l’una.

Agosto 2004: a Jobs viene diagnosticato un cancro al pancreas e si opera.

Dicembre 2004: Le vendite di iPod raggiungono i 10 milioni di pezzi. Il numero di canzoni scaricate su iTunes supera i 200 milioni.

Ottobre 2005: Apple presenta il nuovo iPod, iTunes vende 1 milione di video in meno di tre settimane.

Gennaio 2007: Apple presenta l’iPhone.

Settembre de 2007: Apple presenta l’iPod Touch

Giugno 2008: Apple introduce un aggiornamento del iPhone, capace di usare applicazione dei programmi, le apps, disegnati per altri computer crando una nuova industria.

Giugno 2008: Apple crea l’App Store. Il nuovo iPhone 3G esce in vendita con 10 milioni di apps scaricate nel primi 10 giorni in cui era in commercio.

Febbraio 2009: Jobs chiede un periodo di pausa di sei mesi e si sottopone a un trapianto di fegato.

Gennaio 2010: Apple lancia il primo computer tablet con schermo tattile, l’iPad.

Gennaio 2011: Jobs si prende altri sei mesi ma annuncia che rimarrà coinvolto nelle decisioni del gruppo.

Marzo 2011: Jobs si presenta al lancio del iPad 2. Le azioni di Apple salgono del 2% nei minuti dopo la fine del suo discorso.

10 agosto 2011: Apple supera per qualche momento l’azienda petroliera ExxonMobil come l’azienda di maggior valore al mondo.

24 agosto 2011: Jobs emoziona il mondo annunciando il suo passo indietro dalla guida di Apple. Tim Cook prende il suo posto.

5 ottobre 2011: il mondo intero è sconvolto dalla notizia della sua morte. A soli 56 anni. Obama addolorato lo ricorda così: “Il mondo ha perso un visionario”.

faberhood
00lunedì 7 novembre 2011 11:29
e se non si riaccende nulla.......che famo?
IL CASOStati Uniti, prove di "apocalisse"
ma si teme l'effetto Orson WellesMercoledì il governo federale sperimenterà per la prima volta l'Emergency Alert System: un avviso interromperà trasmissioni radio e tv simulando un'emergenza nazionale. Solo un test, ma qualcuno potrebbe fraintendere scatenando un'ondata di panico
dal nostro inviato ANGELO AQUARO

NEW YORK - Il terrore corre sul filo: del telefono e della tv. Alle due del pomeriggio di mercoledì prossimo l'intera America si fermerà tutta insieme: sperando di non doversi fermare mai più. "Questo è un test del Sistema di Allarme d'Emergenza! Questo è soltanto un test!". La voce interromperà la radio che trasmette la canzone di Lady Gaga. Le immagini lampeggeranno sull'ennesima puntata di "Casalinghe disperate". Dalle due del pomeriggio di Washington alle 11 del mattino delle Hawaii - nello splendore dei dei diversi fusi orari d'America - gli States si fermeranno tutti insieme per la prima volta.

Saranno soltanto trenta secondi. E sarà - appunto - soltanto un test. Ma pensate che cosa potrebbe accadere se milioni di americani venissero sorpresi all'improvviso dallo stesso annuncio che rimbalza contemporaneamente nei mezzi di comunicazione di tutto il paese: chi crederebbe che è davvero un test? Così, per non generare ulteriore panico, le autorità hanno deciso di informare la popolazione della simulazione in arrivo: annunciando in anticipo che tutti dovranno tenersi pronti, mercoledì, all'annuncio.

Sembra uno scherzo ma è così. Del resto è la prima volta che si tenta un esperimento del genere su scala nazionale. Questi tipi di test vengono lanciati spesso a livello locale, cittadino e statale. Ma per collaudare la funzionalità del meccanismo, occorreva una sorta di prova generale. Solo il presidente degli Stati
Uniti può dare l'ordine di un allarme a livello federale. E la Casa Bianca ha deciso che i tempi erano maturi per rispondere alle richieste della Fema, la protezione civile di qui, responsabile del lancio.

Ma perché proprio mercoledì prossimo? E perché a quell'ora? Mercoledì 9 - spiegano gli esperti della Fema - è stato scelto come giorno "cerniera" tra la fine della stagione degli uragani e l'inizio della stagione invernale. La Casa Bianca vuole che gli americani si preparino a rispondere al peggio: come per esempio hanno dimostrato di saper fare a New York quando questa estate è scattato l'allarme per l'uragano Irene. E le 2 del pomeriggio è un'ora scelta per non creare particolare disagio in un'ora di traffico (pensate alla gente sorpresa dall'annuncio in auto) e in modo da riverberarsi nell'orario di ufficio per tutta l'America.

Resta da chiedersi se radio e tv siano ancora i mezzi nei quali fare passare l'allarme-fine-di-mondo. L'Emergency Broadcast System fu lanciato per la prima volta nel 1963. Un secolo fa, in termini di comunicazione. E non è un caso che la stessa Fema stia già sperimentando l'allarme da spedire sui telefonini: che stanno velocemente diventando il mezzo su cui tutti spendiamo più tempo. Gli esperti giurano che sarebbe sicuramente più efficace. "Questo è un test del Sistema d'Allarme d'Emergenza! Questo è soltanto un test!". Così il super-allarme suonerà presto sull'iPhone: sempre che regga la batteria.
(07 novembre 2011)
BeautifulLoser
00sabato 1 dicembre 2012 22:01
per chi utilizza uno smartphone con android c'è da segnalare sopcast for android 0.8.8.

http://www.sopcast.com/download/android.html

il pacchetto apk è scaricabile qui:



oppure qui:



sopcast è una tecnologia p2ptv sviluppata per trasmettere flussi video televisivi che, paragonata a piattaforme analoghe, offre una buonissima qualità.

l'installazione è semplice: scaricare l'apk, eseguire l'app, inserire un canale e via.

liste di canali sopcast si trovano sia su http://www.rojadirecta.me/ che su http://www.wiziwig.tv. scelto l'evento da seguire, bisogna guardarsi bene l'url relativo allo streaming sopcast e memorizzare l'id del canale per inserirlo nell'app.

eccovi un esempio.
sop://broker.sopcast.com:3912/136666
sul computer questo url fa partire il client sopcast per windows (o mac), ovviamente premesso che esso sia installato.
l'id da utilizzare è in questo caso "136666".

sul mio samsung galaxy siii connesso ad una rete wireless fastweb ho un qualità superiore a quella offerta da sky attraverso la piattaforma skygo.

seguono alcune schermate (che ovviamente sul display da 4,8 pollici del samsung sono molto più nitide).






BeautifulLoser
00martedì 11 dicembre 2012 22:46
nel frattempo ho testato sia l'app di sky(go) che quella della rai per android su un samsung galaxy siii con jelly bean (android 4.1.1 per essere precisi).

www.sky.it/offerta-sky/decoder-hd/sky-go.html
www.samsungapps.com/venus/topApps/topAppsDetail.as?categoryId=0000000116&productId=0000...

play.google.com/store/apps/details?id=it.rainet

entrambi danno risultati e qualità soddisfacenti.
ecco qualche screenshot.
non fatevi ingannare dalla bassa qualità delle schermate. è dovuta alla loro dimensione di 1280 per 720 pixel che (per così dire) sfuma i pixel riprodotti nelle app di streaming. sul display dello smartphone le immagini sono nitidissime.



Sound72
00mercoledì 12 dicembre 2012 10:40
come fai a caricare lo screenshot sul sito? è come inserire un'immagine dal pc o dal web?
BeautifulLoser
00mercoledì 12 dicembre 2012 10:50
Re:
Sound72, 12/12/2012 10:40 AM:

come fai a caricare lo screenshot sul sito? è come inserire un'immagine dal pc o dal web?




la seconda che hai detto, ennio.
nel mio caso la cosa funziona così:
a) il samsung galaxy ha la funzionalità di fare degli screenshot (scorrendo con la mano sul display)
b) poi li carica automaticamente tramite l'apposita app su dropbox.com dove ho un account (e causa la sincronizzazione anche in una cartella sul mio portatile)
c) dal portatile li carico sul servizio gratuito di image hosting imgur.com (preferisco fare così perché su dropbox.com dovrei impostare autorizzazioni per l'accesso pubblico sulla cartella che contiene le immagini)
d) l'url generato dal servizio poi lo inserisco nel tag img del post
il tutto dura tipo 30 secondi.

Sound72
00mercoledì 12 dicembre 2012 11:21
ah ok grazie, ma teoricamente lo screenshot si può passare come immagine col bluetooth dal cellulare al pc?
BeautifulLoser
00mercoledì 12 dicembre 2012 11:40
Re:
Sound72, 12/12/2012 11:21 AM:

ah ok grazie, ma teoricamente lo screenshot si può passare come immagine col bluetooth dal cellulare al pc?




ma certo, non solo teoricamente bensì anche praticamente: bluetooth, wifi, cavo usb, quello che hai. solo che dura di più e richiede più interazione. bluetooth in realtà lo uso raramente perché consuma troppo la batteria.
per quanto riguarda immagini sullo smartphone preferisco veramente il caricamento automatico (nel cloud, come dicono quelli furbi al giorno d'oggi). oltre a dropbox uso picasa nell'account google+ e le ho sempre disponibili.
BeautifulLoser
00mercoledì 26 dicembre 2012 12:39
Scaricare video da Youtube
invece di usare plugin di dubbia provenienza, componenti aggiuntivi, siti con miriadi di popup e di banner pubblicitari ecc. ecc. ecc., è raccomandabile installare il browser torch. si tratta di una variante di google chrome.
www.torchbrowser.com/

oltre ad avere tutte le funzionalità di chrome, con torch è possibile scaricare torrent e appunto video da youtube ed alcuni altri siti di hosting video.

per scaricare un video basta aprire l'url, scegliere la qualità di riproduzione e cliccare sull'apposita icona video nella barra degli indirizzi.
that's it.
Sound72
00venerdì 4 gennaio 2013 20:11
ho scaricato CDBurnerXP per masterizzare cd in mp3..

ci sono in giro programmi ( gratuiti ) migliori o questo può andare?

ho fatto una prova disco-dati alla velocità quasi minima x2..
BeautifulLoser
00venerdì 4 gennaio 2013 21:33
Re:
Sound72, 1/4/2013 8:11 PM:

ho scaricato CDBurnerXP per masterizzare cd in mp3..

ci sono in giro programmi ( gratuiti ) migliori o questo può andare?

ho fatto una prova disco-dati alla velocità quasi minima x2..




imgburn è un programma migliore.
www.imgburn.com/
è più affidabile e al contrario di cdburnerxp ti avverte in caso di "overburning", cioè se superi la capienza del supporto.

poi devi essere un po' più chiaro su cosa intendi per masterizzare cd in mp3.
fai una crocetta davanti all'opzione giusta [SM=g27988]

1. fare una copia (di backup) degli mp3 che hai sul disco fisso su un cd (o un dvd), ad esempio per liberare un po' di spazio sul pc.
2. creare dei cd audio partendo dagli mp3 che hai sul disco fisso e utilizzare questi cd audio con un normale player cd.
3. creare un cd o dvd per un dispositivo che è in grado di riprodurre mp3.
4. trasformare i tuoi cd audio in file mp3.

la velocità dipende da tre fattori:
1. velocità (e qualità) del lettore/masterizzatore (70%)
2. velocità (e configurazione) del tuo sistema (15%)
3. qualità del software che usi, nel senso di come riesce ad interagire con il lettore/masterizzatore e il cd/dvd vergine
Sound72
00venerdì 4 gennaio 2013 21:39
Re: Re:
BeautifulLoser, 04/01/2013 21:33:






1. fare una copia (di backup) degli mp3 che hai sul disco fisso su un cd (o un dvd), ad esempio per liberare un po' di spazio sul pc.
2. creare dei cd audio partendo dagli mp3 che hai sul disco fisso e utilizzare questi cd audio con un normale player cd.
X 3. creare un cd o dvd per un dispositivo che è in grado di riprodurre mp3.
4. trasformare i tuoi cd audio in file mp3.





decisamente la 3 [SM=x2478856]
in particolare per lettore auto.

La prova che ho fatto fallita miseramente perchè me lo dà come dvd-..al pc lo legge chiaramente, in macchina no.
Ora vedo imgburn
BeautifulLoser
00venerdì 4 gennaio 2013 21:53
Re: Re: Re:
Sound72, 1/4/2013 9:39 PM:



decisamente la 3 [SM=x2478856]
in particolare per lettore auto.

La prova che ho fatto fallita miseramente perchè me lo dà come dvd-..al pc lo legge chiaramente, in macchina no.
Ora vedo imgburn




bene.
allora un paio di consigli.
1. prendi cd vergini che abbiano una qualità almeno discreta, non proprio dei "no name" iper-economici.
2. cerca di capire le specifiche del lettore che hai in macchina: legge solo cd, o anche dvd? se sì, quale tipo di dvd? poi capita che questi lettori richiedano che i file mp3 siano organizzati in un determinato modo (ad esempio in cartelle, ma non in sottocartelle), oppure che i nomi dei file e delle cartelle non superino una determinata lunghezza. i modelli più vecchi vogliono addirittura che tutti i file siano nella "radice" del supporto, cioè non li puoi organizzare in cartelle. altri modelli ancora vogliono il cd sigillato, cioè alla fine del processo di masterizzazione il cd viene "chiuso", il che rende impossibile aggiungere ulteriori dati in una seconda sessione di masterizzazione.

se mi fai avere il modello del tuo lettore, do un'occhiata veloce io.
Sound72
00venerdì 4 gennaio 2013 21:59
grazie del supporto [SM=x2478842]

l'autoradio è quella classica di serie:

forum.clubalfa.it/elettronica/67179-montare-autoradio-di-serie-dell-alfa-mito-147-1-6-twinsp...


gli mp su cd me li ha letti in passato,questo di prova cdburnerxp me lo fa in dvd e sicneramente non ho ancora trovato la spunta per farlo rimanere cd.

per le prove ho dei sony da 700mb
BeautifulLoser
00venerdì 4 gennaio 2013 22:22
Re:
Sound72, 1/4/2013 9:59 PM:

grazie del supporto [SM=x2478842]

l'autoradio è quella classica di serie:

forum.clubalfa.it/elettronica/67179-montare-autoradio-di-serie-dell-alfa-mito-147-1-6-twinsp...


gli mp su cd me li ha letti in passato,questo di prova cdburnerxp me lo fa in dvd e sicneramente non ho ancora trovato la spunta per farlo rimanere cd.

per le prove ho dei sony da 700mb




i sony vanno benissimo.
teoricamente cdburnerxp dovrebbe riconoscere esattamente il tipo di supporto. se non ci riesce, interagisce male con il tuo masterizzatore.
puoi settare manualmente il tipo di supporto cliccando sull'iconcina sulla sinistra della barra inferiore.



curiosità al margine: il pc usa windows xp?
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