Teatro: "Il sogno di Ipazia" di Massimo Vincenzi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Hatshepsut76
00lunedì 2 agosto 2010 00:17
millo, 01/08/2010 20.35:

c'è un bellissimo spettacolo teatrale in giro per l'Italia. IL SOGNO DI IPAZIA di Massimo Vincenzi. Il testo è stato pubblicato e c'è molto materiale sulla rete.
Credo abbia una visione interessante della vicenda e del personaggio



Purtroppo a Roma lo hanno già fatto, ma comunque penso sia interessante inserire notizie a riguardo:




Lo spettacolo racconta l'ultimo giorno di Ipazia. Dal suo risveglio al mattino, seguito dall'uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all'aggressione e alla morte.
La narrazione è intervallata dal ricordo di una delle imprese "disperate" tentate dalla protagonista: salvare la biblioteca di Alessandria.
Impresa che abbiamo preso come simbolo della sua intera vita
A questo ricordo si alterna la voce sempre più veemente, e progressivamente più violenta, dell'autorità politica e religiosa. Partendo dal primo editto di Teodosio del 380 d.c. per arrivare ai veri e propri anatemi del vescovo Cirillo.
Per la parte relativa ad Ipazia la narrazione, pur fedele alla documentazione storica, è stata in gran parte liberamente reinventata. Per la parte relativa all'autorità politica i testi sono tratti dai quattro editti teodosiani. Per la parte relativa al vescovo Cirillo sono stati utilizzati frammenti dei suoi discorsi liberamente riadattati, tenendo come guida le testimonianze storiche che ci sono arrivate.
Lo spettacolo torna in scena dopo il debutto nella prestigiosa cornice del Castello Odescalchi di Bracciano nell'ambito di Opere Festival 2009 che lo ha coprodotto e dopo il successo ottenuto nelle repliche effettuate al Teatro Belli.




Millo, sai in quali altre città si svolgerà?
-Kiya-
00lunedì 2 agosto 2010 00:38
Per chi è iscritto a FaceBook, segnalo la pagina dedicata:

Il sogno di Ipazia

E per tutti coloro che no sono registrati al suddetto e quindi non possono commentare liberamente, riporto qui


La storia.
Se ragione e fede costituiscono i due binari paralleli lungo i quali si è mossa la storia dell’Occidente negli ultimi duemila anni, l’episodio più emblematico della contrapposizione fra queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l'assassinio di Ipazia (Alessandria d'Egitto circa 370 – 415 d.c.) detta “la musa” o “la filosofa”.
Il contesto storico in cui l’avvenimento ebbe luogo è il periodo in cui il cristianesimo effettuò una mutazione genetica, cessando di essere perseguitato con l’editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l’editto di Teodosio nel 380, e iniziando a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri “pagani”.
Gli avvenimenti ad Alessandria precipitarono a partire dal 412, quando divenne patriarca il fondamentalista Cirillo (proclamato Santo e Dottore della Chiesa nel 1882). In soli tre anni, servendosi di un braccio armato costituito da monaci combattenti, sparse il terrore nella città.
Ma la sua vera vittima sacrificale fu Ipazia, il personaggio culturale più noto della città.
Figlia di Teone, rettore dell’università di Alessandria e famoso matematico egli stesso, Ipazia e suo padre sono passati alla storia scientifica per i loro commenti ai classici greci: si devono a loro le edizioni delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto.
In un mondo che ancora oggi è quasi esclusivamente maschile, Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia: l’analogo di Saffo per la poesia, o Aspasia per la filosofia. Anzi, fu la sola matematica per più di un millennio: per trovarne altre bisognerà attendere il Settecento. Ma Ipazia fu anche l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica.
Le sue opere sono andate perdute.
Le uniche notizie su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l’allievo prediletto.
Il razionalismo di Ipazia, che non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già «sposata alla verità», costituiva un controaltare troppo evidente al fanatismo di Cirillo. Uno dei due doveva soccombere e non poteva che essere Ipazia.
Aggredita per strada, Ipazia fu scarnificata con conchiglie affilate, smembrata e bruciata. Il governatore Oreste denunciò il fatto a Roma, ma Cirillo dichiarò che Ipazia era sana e salva ad Atene. Dopo un’inchiesta, il caso venne archiviato «per mancanza di testimoni».
La figura di Ipazia, dopo secoli di colpevole silenzio, sta tornando prepotentemente allo scoperto in questi ultimi anni. Sono usciti numerosi libri di successo, soprattutto all'estero. A Cannes è stato presentato un colossal spagnolo che incredibilmente non ha ancora trovato una distribuzione in Italia. Esiste un progetto dell'UNESCO intitolato a Ipazia che intende favorire piani scientifici al femminile nati dall’unione delle donne di tutte le nazionalità.


-Kiya-
00lunedì 2 agosto 2010 00:42
Un bellissimo frammento dal testo teatrale:


Strano Dio che ha paura delle parole. Che odia i libri. Strano dio davvero. Ma è il Dio che loro vogliono dipingere quello che fa paura. La protezione delle loro paure. Non è Dio. Perché Dio o gli Dei li puoi chiamare in mille modi, ma se sono davvero lassù, dietro le stelle, e sono loro che regolano tutto, perché dovrebbero avere paura? E di cosa? Di noi? La paura e la violenza appartengono all’uomo; a Dio, se c’è, appartiene l’amore”.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:36.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com