Tassa italiana sui CD/DVD in diminuzione?

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Cyrano
00mercoledì 9 novembre 2005 15:03

Cd e Dvd tagliano i prezzi?
La nuova proposta dell'Asmi diventa un emendamento al Ddl Finanziaria 2006. Si attende la
conferma finale in Aula
L'Asmi, Associazione dei Produttori di Supporti Multimediali, dopo un anno di confronti con la
Siae, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Ministero delle Attività Produttive, ha
proposto una nuova fissazione dell’"equo compenso". L’Equo compenso su Cd e Dvd, istituito dal
decreto legislativo n. 68 del 2003, in questi anni ha aumentato il prezzo industriale dei supporti
vergini. La proposta dell'Asmi si traduce ora in un emendamento al Ddl Finanziaria 2006, e potrà
portare nei prossimi mesi a un abbassamento dei prezzi di supporti di archiviazione e registrazione.
L'Asmi lo scorso marzo aveva denunciato la Siae proprio a causa dell'Equo compenso.
L'emendamento, proposto dall'Asmi e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, apre
finalmente la strada a un taglio dei costi. Se l'emendamento verrà confermato, sarà il primo passo
per ridurre i prezzi di vendita di Cd e Dvd.

Tassa italiana sui CD/DVD in diminuzione?
Con un nuovo emendamento alla finanziaria la tassa sui CD e DVD registrabili dovrebbe
passare al 10% del costo stesso del supporto. Plaude all'iniziativa l'associazione dei produttori
ASMI mentre la SIAE è contraria. Ma i supporti poi costeranno meno sugli scaffali dei negozi?
Una tassa che riguarda da vicino gli utilizzatori di CD e DVD potrebbe diminuire in seguito ad un
emendamento sulla finanziaria in corso di approvazione in questi giorni.
A fronteggiarsi sono le esigenze di commercializza prodotti per la memorizzazione e i rappresentanti
di autori ed editori in un botta e risposta che coinvolge come spettatori gli utenti onesti costretti a
pagare un tributo che deve rimediare ai guai di chi copia software e musica.
Riportiamo il commento dell'ASMI che rappresenta in Italia produttori e distributori come Artec,
Computer Support Italcard, Datarex, Emtec, Emtec Distribuzione Professionale, Fuji Magnetics, HP,
Imation, Maxell, Memorex, Panasonic, Philips, Softeam, Sony, TDK, TX, Verbatim e Vivanco.
L'ASMI - Associazione Supporti Multimediali Italiana, esprime un giudizio positivo circa
l'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato alla legge finanziaria 2006 che
introduce modifiche sostanziali all'attuale sistema impositivo in materia di Equo Compenso
introdotto dal decreto legislativo N.68 del 29 aprile 2003.
Attualmente ogni CD o DVD venduto attraverso i canali ufficiali è gravato di un compenso fisso per
copia privata, che Produttori e Importatori devono versare alla SIAE, che in alcuni casi è pari al
doppio del prezzo di vendita al distributore. Con la modifica proposta, tale compenso per copia
privata passerebbe al 10% del prezzo di vendita al distributore.
Data l'entità del compenso, dal 2003 ad oggi, il mercato ufficiale di supporti ottici è crollato e sono
esplose le vendite dall'estero via internet e lo sviluppo del mercato nero con perdite, per IVA evasa,
che secondo nostre stime supererà nel 2005 gli introiti SIAE legati al compenso per copia privata.
A seguito della riduzione reale della tassazione, così come approvata dalla Commissione Bilancio,
si ristabilisce una condizione di mercato tale da rendere non più conveniente l'importazione illegale
di prodotti.
Inoltre, non è da sottovalutare, l'effetto positivo sui prezzi di vendita dei prodotti che subiranno una
sensibile riduzione con speciale riguardo a CD e DVD vergini a tutto vantaggio dei consumatori
finali.
Auspichiamo pertanto:
- che l'approvazione in Commissione Bilancio dell'emendamento sulla ridefinizione delle aliquote
contenute nell'art. 39 ex d.l. n.68 del 29 Aprile 2003 venga riconfermato durante l'esame dell'aula;
- che l'iter legislativo possa proseguire, senza modifiche sostanziali per riportare ad una situazione
di normalità il mercato dei supporti vergini che è stato, a dir poco, devastato dalla precedente
normativa.
Arriva subito la risposta della SIAE sulla questione.
E' opportuno e doveroso l'intento del Governo di cancellare l'emendamento della Finanziaria
riguardante la copia privata sui supporti CD e DVD, l'approvazione dell'emendamento riporterebbe
l'Italia fuori dall'Unione Europea.
La normativa vigente era stata introdotta nel 2003 in attuazione della Direttiva Europea sulla
società dell'informazione: in tutti i Paesi UE sono praticati livelli di compensi per diritto d'autore
simili o inferiori a quello praticato in Italia.
L'approvazione dell'emendamento proposto o di normative simili, riporterebbe l'Italia fuori dall'UE
offrendo il fianco ad una procedura di infrazione degli obblighi comunitari.
Il diritto d'autore non è una tassa, né un'imposta, ma un equo compenso per il lavoro degli autori e
degli operatori del mondo culturale, già colpiti dai tagli al FUS. Non si vede inoltre come una
disposizione di tal genere possa trovare spazio in un provvedimento fiscale che riguarda tutt'altra
materia.
Altro discorso è invece quello relativo all'evasione del pagamento di questo compenso da parte di
ditte produttrici o importatrici inadempienti, fenomeno che la SIAE, la magistratura e le forze
dell'Ordine stanno contrastando, a beneficio degli imprenditori onesti e dei consumatori.
Ecco ancora l'ASMI intervenire in risposta alla SIAE.
L'affermazione della SIAE secondo cui l'approvazione dell'emendamento porterebbe l'Italia fuori
dall'Europa, dal momento che la Direttiva Europea in questione, la n. 29/2001, non contiene alcuna
previsione o obbligo relativo all'entità del compenso per copia privata. L'eventuale modifica dello
stesso, pertanto, non potrebbe mai dare luogo ad alcuna "esclusione" dell'Italia dall'Europa.
ASMI critica inoltre l'affermazione della SIAE secondo cui l'approvazione dell'emendamento
proposto o di iniziative simili offrirebbe il fianco "ad una procedura di infrazione degli obblighi
comunitari", dal momento che non esiste alcun obbligo comunitario a carico dell'Italia (così come
di qualunque altro Paese UE) di mantenere l'entità del compenso per copia privata all'attuale
livello abnorme. Infine, "in tutti i Paesi UE sono praticati livelli di compenso per diritto d'autore
simili o inferiori a quelli oggi praticati in Italia"? E' vero il contrario: l'entità del compenso per
copia privata attualmente pagato in Italia è di gran lunga più alto della media Europea.
L'emendamento difende gli aventi diritto: con la modifica proposta infatti si introduce
l'assoggettamento ad Equo Compenso di prodotti quali memory flash e USB drive, prima esenti, che
risolve il grave problema della riduzione del gettito SIAE per copia privata che, a causa della crisi
del settore e del dilagare del mercato illegale su CD e DVD, sta costantemente diminuendo. ASMI
ritiene quindi che l'emendamento vada nella direzione giusta di risolvere in maniera equa e
condivisa i gravi problemi creati dalla precedente normativa.
Le discussioni tra le parti continuano ma o pare che la nuova direzione intrapresa sull'argomento sia
chiara: abbassamento della tassa al 10% con sperabili benefici anche per il consumatore finale che
però ora dovrà sopportare una nuova tassa su supporti come drive USB con memoria Flash.
Vi ricordiamo che sugli iPod da tempo grava la tassa altrove ritenuta illegale e quindi restituita.

CD e DVD costeranno meno
I consumatori e gli informatici potrebbero presto tirare un sospiro di sollievo: pare infatti che nei
prossimi mesi i supporti di archiviazione e registrazione e i relativi dispositivi costeranno meno.
Questa è la speranza dei produttori di supporti, riuniti nell'associazione ASMI, che ieri hanno
applaudito alle più recenti decisioni del Senato.
Nei giorni scorsi il Governo aveva paventato un aumento consistente del cosiddetto equo compenso,
che grava sui supporti e che è destinato ai detentori dei diritti, e che viene giustificato con il fatto che
possano essere utilizzati anche per l'archiviazione a scopo personale di materiali protetti dal diritto
d'autore.
Questo quid viene raccolto dalla SIAE a cui viene versato da produttori ed importatori, un importo che
oggi spesso raddoppia il prezzo del supporto stesso e proprio la SIAE era stata denunciata da ASMI lo
scorso marzo sulla questione dell'equo compenso.
Ma, vista la reazione degli utenti già in passato abbondantemente tartassati, il Governo ha poi
assicurato che gli aumenti non troveranno posto in Finanziaria e proprio per questo motivo, Ora al
Senato, con un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio, si aprono le prospettive di una
riduzione.
Secondo ASMI, per CD e DVD vergini i prezzi di vendita sono destinati a subire una sensibile riduzione,
e l'Associazione auspica che l'emendamento approvato dalla Commissione venga confermato in Aula e
trovi dunque la sua via nella Finanziaria di quest'anno.
Fonte Asmi.it


mah..sperem.



Ciaozzz
roob
00mercoledì 9 novembre 2005 21:29
Si son accorti del crollo del mercato interno dei CD/DVD.
In pratica il guadagno che fa la SIAE non riesce a coprire il mancato incasso di IVA da parte dello stato visto che ormai tutti comprano i CD/DVD all'estero e in particolare in Germania.

666
00mercoledì 9 novembre 2005 21:35
ASMI e SIAE, in revisione l'Equo Compenso

Alessandro Bordin

“La controversa tassa del cosiddetto Equo Compenso potrebbe diminuire, anche se non è da escludere che le nuove disposizioni non portino anche alcune amare sorprese”







Novità in vista per quanto riguarda la famigerata e contestatissima materia dell'equo compenso, introdotta dal decreto legislativo N.68 del 29 aprile 2003 e causa di una crisi di mercato decisamente grave, come abbiamo avuto modo di esporre in un precedente approfondimento.

Riassumiamo brevemente il problema, per chi non avesse avuto modo di seguire la vicenda. Attualmente ogni CD o DVD venduto attraverso i canali ufficiali è gravato di un compenso fisso per copia privata, che produttori e importatori devono versare alla SIAE. Tale balzello porta in alcuni casi al raddoppio del prezzo dei supporti all'utente finale, soprattutto ora che CD e DVD sono caratterizzati da un prezzo di produzione davvero esiguo.

Cosa c'entra la SIAE? La cosiddetta tassa sull'Equo Compenso va a riempire le casse della Società Italiana Autori ed Editori in maniera forfettaria, in quanto si ipotizza che parte dei supporti di memorizzazione ospiteranno materiale illegale, sui quali non è stato versato il compenso per i diritti d'autore. Se si acquistano supporti DVD o un disco rigido, per fare un esempio, per ospitare i propri dati come fotografie digitali, si pagherà comunque tale tassa. Questo perché secondo i legislatori qualcuno da qualche parte sta usando altri supporti per copiare o diffondere materiale illegale. Soluzione? Tassa per tutti, stop.

Sebbene il problema della pirateria sia molto diffuso e necessiti di una soluzione, non sembra essere questa la strada migliore. Data l’entità del compenso, dal 2003 ad oggi, il mercato ufficiale di supporti ottici è crollato e sono esplose le vendite dall’estero via internet e lo sviluppo del mercato nero con perdite, per IVA evasa, che secondo nostre stime supererà nel 2005 gli introiti SIAE legati al compenso per copia privata. Arriviamo dunque alla novità segnalata dall'ASMI.

Sembra che sia in programma una riduzione reale della tassazione, così come approvata dalla Commissione Bilancio, tendente a ristabilire una condizione di mercato tale da rendere non più conveniente l’importazione illegale di prodotti. La genesi di tale modifica appare travagliata, in quanto sembrava all'inizio andare in direzione opposta, ovvero verso un'inasprimento delle tariffe. Alla fine hanno prevalso il dialogo e il buonsenso, che hanno portato la trattativa alla situazione appena descritta: la modifica proposta porterebbe il compenso per copia privata al 10% del prezzo di vendita al distributore.

Lecito aspettarsi dunque un calo dei prezzi di tutti i supporti di memorizzazione, ottima notizia per l'utente finale.

Ovviamente, c'è chi dice no. La SIAE ha duramente criticato il nuovo corso (che deve ancora essere trasformato in legge, sia ben chiaro), osservando come tale provvedimento porterebbe l'Italia fuori dall'Europa. Pronta la replica dell'Asmi: la Direttiva Europea n. 29/2001 non contiene alcuna previsione o obbligo relativo all'entità del compenso per copia privata. L'eventuale modifica dello stesso, pertanto, non potrebbe mai dare luogo ad alcuna "esclusione" dell'Italia dall'Europa.

Se è vero che in Europa esistono leggi simili che regolano l'Equo Compenso, è anche vero che attualmente è l'Italia quella che detiene il valore di tassazione in assoluto più elevato. La riduzione proposta non farebbe altro che portare tale tassa, che rimane a nostro avviso ingiusta, a livello degli altri Stati membri.

Non sono tutte rose e fiori, in ogni caso. L'emendamento difende comunque in modo dubbio gli aventi diritto: con la modifica proposta infatti si introduce l'assoggettamento ad Equo Compenso di prodotti quali memory flash e USB drive, prima esenti e settori attualmente in crescita esponenziale. Tale gettito, ancora più illegittimo sempre a nostro parere, verrebbe incontro alla SIAE per compensare le "perdite" derivanti dalla diminuzione della tassazione sui supporti precedentemente iper-tassati. ASMI ritiene in ogni caso che l'emendamento vada nella direzione giusta di risolvere in maniera equa e condivisa i gravi problemi creati dalla precedente normativa.
Siamo certi in ogni caso che l'ASMI ha fatto tutto il possibile per evitare il peggio, ovvero l'aumento del balzello preesistente e l'aggiunta della tassa anche ad altre tipologie di supporto. Una conseguenza positiva si rifletterà nell'ipotetico abbassamento dei prezzi dei supporti di memorizzazione come CD e DVD, sempre che la legge diventi operativa.

Ovviamente è nostra convinzione che se tale intervento limiterà il fenomeno dell'acquisto all'estero di CD e DVD, molti utenti continueranno a rivolgersi all'estero per le nuove tipologie di prodotti tassati. Non ultimo il malessere generale creato nell'utenza potrebbe portare ad un effetto "ribellione", aumentando di fatto la pirateria quasi come ritorsione contro una tassazione per nulla condivisa e contro la quale nulla si può fare. Non a caso la pirateria in Italia negli ultimi due anni è aumentata.

Fonte: ASMI


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