Tarantino e l'horror che ci circonda

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milietra
00giovedì 12 gennaio 2006 21:14

Dal violento Grind house, film a episodi, a Hostel di cui è produttore esecutivo: il 2006 di Quentin. Tra fiumi di sangue e zom


Si annuncia un inizio 2006 nel segno di film e romanzi violenti che faranno discutere ancora una volta sull'opportunità di rappresentare esplicitamente l'orrore. Dopo aver rinviato ancora Inglorious bastards, Quentin Tarantino sta lavorando a Grind house, suo prossimo film a episodi che firmerà insieme a Robert Rodriguez. Il titolo indica quei cinema ormai scomparsi dove cinefili accaniti potevano vedere a buon mercato proiezioni non stop dei cosiddetti exploitation, un genere a base di sesso e violenza.
L'episodio tarantiniano s'intitola Death proof e si annuncia violento come pure quello di Rodriguez Planet terror in cui ci sono scene con zombie. Ma prima del suo nuovo film come co-autore, che uscirà in primavera prodotto dalla Weinstein Co., la nuova società dei fratelli Weinstein, Tarantino, uomo di cinema a tutto, tondo sarà produttore esecutivo di Hostel. Diretto dal suo pupillo Eli Roth (Cabin Fever), il film rappresenta con fiumi di sangue, ben seicento litri, l'orrore che accade nel mondo.

E le zone franche dell'orrore sono il luogo di accoglienza che compare nel titolo, dove arrivano due studenti americani in vacanza nell'Europa dell'Est in cerca di trasgressioni. È un film ai limiti del porno e della violenza estrema, come si vede in alcuni spezzoni di lancio. L'uscita è prevista nelle sale statunitensi a partire dal 5 gennaio e alla fine del prossimo mese in Italia.

All'anteprima di Los Angeles, un Tarantino aristotelico riprendendo la nota tesi dell’arte come purificazione ha dichiarato che "anche in questa città accadono i soprusi e le pulsioni peggiori della natura umana, affrontati dal film come antidoto contro l'horror che ci circonda e ci disgusta. Infatti, solo un'estrema e reale cine-violenza può fare da monito per esorcizzare il male". Per Tarantino le scene di tortura del film sono le stesse di quelle che di nascosto avvengono "in Thailandia, come in molte cantine di Los Angeles e del mondo, in prigioni legali o illegali, dove le torture sono realtà e procurano piacere ai carnefici". Eli Roth ha aggiunto che il film è anche una metafora di "quello che l'esercito americano sta combinando in Iraq, torture ai prigionieri incluse, a riprova che alla cattiveria umana non c'è limite".

E il 24 gennaio nelle librerie statunitensi uscirà Cell, il nuovo libro di Stephen King che lui stesso, in sede di presentazione, ha detto sarà "un romanzo violento" che ha per protagonisti zombie sanguinari e brutali, attivati da impulsi telefonici.
:Bacco:
00giovedì 12 gennaio 2006 23:07

CAPOLAVORI ASSOLUTI
(attendo col canino assetato)
ongii
00venerdì 13 gennaio 2006 01:40

Tarantino sia il benvenuto. E' vero quello che lui stesso afferma, la violenza pulp che viaggia dentro la comicita'(perche' secondo me tarantino fa film molto ironici)e' uno dei modi migliori per esorcizzarla.
Detto questo, il re della sex-exploitation e' indubbiamente Russ Meyer, l'uomo delle SuperVixens, della valle delle SuperVixens, della violenza morbida, e femminile, che sfonda la provincia bigotta americana, fanculo ai cowboys di nome adolf e al loro nazismo.
Il film che mi ha sbalordito e'

FASTER, PUSSYCAT, KILL KILL!!!!!
La cui protagonista e' senza dubbio Tura Satana (accento sulla seconda a)





e ancora, nello stesso film, insieme a Haji e a Lori Williams

:Bacco:
00venerdì 13 gennaio 2006 10:47
ari- CAPOLAVORO.

la mia avventura cinefila, incredibilmente,
iniziò con russ mayer
rinoMagnifici4
00venerdì 13 gennaio 2006 13:44
a braccia aperte.....
aspetto tatantino a braccia aperte
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