felpato resuscitato
00sabato 24 settembre 2005 14:37
Tales of Symphonia
Il JRPG per eccellenza di Namco sbarca in Europa
23/11/04
Il genere più squisitamente giapponese, dopo il simulatore di appuntamento, conquista la ribalta sulle lande cubiche. Baten Kaitos, Paper Mario e Tale of Symphonia giungono in soccorso al popolo della grande N per dar manforte a noi giocatori e chiudere una falla da troppo tempo lasciata aperta: l'ammiraglia Nintendo, di fatti, non ha mai avuto grandi titoli ruolistici (Skies of Arcadia a parte)... ma, in differita dal Giappone e dall’america, è giunto il momento anche per noi europei, ultima ruota del carro della macchina dei sogni ludica, di gustarci questi nuovi JRPG... anche per lenire la mancanza di doppia effe che molti utenti storici di Nintendo soffrono. Ma in questa recensione non parleremo della mancanza di JRPG di spessore della square-enix, ne' del titolo mariano ne' tantomeno di Baiten Katos. In questa sede è della creatura made in Namco che ci interesseremo: Tale of Symphonia, JRPG d'eccellenza per l'appunto.
Ad una rapida occhiata gli ingredienti giusti per il gioco ci sono tutti: cast variegato e colorato, grafica pulita e vivace, animazioni convincenti e sistema di progressione dei personaggi, seppur non evolutissimo, comunque tale da rendere l'esperienza di gioco interessante... uno strappo però se lo concede la Namco all'impianto classico: il sistema di combattimento, slegato alla concezione tradizionalistica divisa in turni, di cui discuteremo in seguito. A parte questo, però, il gioco rivela un'anima classica, l'anima dei titoli dei tempi del 2d. Certo, non avrete a che fare con sprite pixellosi, e le mappe e gli interni non saranno modellati a blocchi, ma l'aria che si respira è quella. Non nascondo che il titolo, in più di una occasione, mi ha richiamato alla memoria i pomeriggi persi con titoli come Chrono Trigger. All'epoca però il vostro Giobbe era adolescente. Oggi che è cresciuto e ingrassato, un po' si meraviglia del fatto che il gioco non sia cresciuto insieme a lui...
AAA: cercasi gruppo di adolescenti in stile manga per salvare il mondo...
Il titolo infatti palesa sin dal principio un orientamento piuttosto adolescenziale e scanzonato, riproponendo una serie di clichè cari al nippo-giocatore di ruolo: quattordicenne impulsivo ma buono dal passato misterioso, ragazzina innocente su cui verte il destino del mondo, elfetto mago amico del cuore del quattordicenne di cui sopra, mercenario adulto scostante che cela chissà quale storia... il tutto condito da amicizia e buoni sentimenti, all'interno del solito mondo techno-fantasy, dove magia e tecnologia si fondono e confondono. Nulla di nuovo all'orizzonte. Questo per avvertirvi: se il vostro obiettivo è quello di portarvi a casa un gioco dalle tematiche adulte e complesse, rimarrete delusi. Se vi hanno stancato i luoghi comuni riproposti dai JRPG quasi ciclicamente negli ultimi anni, se le tematiche del viaggio, dell'amicizia e del sacrificio vi hanno tediato, allora non prendetevi la briga di tenere in considerazione questo gioco. Se invece in questo genere di narrativa ci sguazzate, o se non vi importa più di tanto e badate più al gioco in se, allora ToS fa al caso vostro. Ma anche in questo caso forse potreste non godere appieno del titolo: i toni infatti saranno sempre piuttosto leggeri, e la mancanza di pathos potrebbe rovinarvi il gusto del gioco. Non che gli intrecci manchino, e la caratterizzazione dei personaggi, nella sua semplicità, è comunque egregia: caratterizzazione rafforzata anche dagli sketch, momenti nei quali i personaggi rappresentati da icone fumettose intraprendono i dialoghi più disparati (dal serio al faceto)... E' che ormai, almeno per il sottoscritto, fanno fatica a fare presa. Emerge talvolta però in soccorso del giocatore più cinico, come il sottoscritto, un umorismo auto ironico che stempera le tonalità rosa pastello del titolo: un po' ci si rivede nel personaggio principale quando, all'ennesima volta che il proprio amico ripete il motto sull'amore e sulla giustizia, questo si dimostra seccato... se delle volte però di fronte alle gag proposte dal gioco vi scapperà da ridere di gusto, altre volte però l'umorismo di fondo si dimostra piatto e un po' insipido.
Il gioco ci scaraventa in un mondo travagliato: Sylvarant. Poche righe per informarci che dopo una lunga guerra fra umani e Desiani l'albero del mana, fonte di energia della terra intera, si prosciugò. Per farlo rigenerare un eroe decise di sacrificarsi: così facendo l'albero ricrebbe rigoglioso, ma la dea Martel amareggiata da questa perdita decise di abbandonare il mondo lasciandolo in mano ai proprio servitori: gli angeli. A questi lasciò il compito di guidare il mondo verso una nuova era, portando la prescelta a compiere il proprio destino. Solo allora la Dea sarebbe tornata, a porre fine alle ingiustizie e ai mali del mondo. Il mondo adesso è di nuovo in pericolo: i Desiani prosciugano il mana con la loro tecnologia, l'albero sfiorisce portando carestie e fame. Alla prescelta il compito di risanare l'equilibrio del mondo rigenerandolo. Inutile dire che la prescelta sarà uno dei personaggi del gioco, corrispondente al nome Colette, la quale incarna lo stereotipo di fanciulla pronta al sacrificio per la salvezza del mondo cui gli sviluppatori nipponici ci hanno abituato. Costei dovrà accettare il proprio compito rompendo i sigilli elementali in un lungo pellegrinaggio per tutti gli angoli del mondo, per poi recarsi alla torre della speranza per risollevare le sorti del mondo. Colette non sarà però sola in questo compito: l'amico Lloyd, l'elfo Genis, la sorella Raine ed il mercenario Kratos sono alcuni dei personaggi che l'accompagneranno nell'impresa, ognuno con la propria storia, ognuno con i propri drammi ed il proprio destino. Nonostante la protagonista della storia sembrerebbe Colette, è Lloyd, giovane spadaccino di rosso vestito, ad incarnare il ruolo di personaggio principale... e come personaggio principale, ovviamente, rispetta la tradizione: non sa chi sia il padre, la madre è morta in un agguato dei Desiani ed è stato allevato da un nano.
...con buone propensioni al combattimento...
Come in ogni RPG che si rispetti, l'esperienza si guadagna combattendo e l'esperienza aumenta il livello. Se quindi abbiamo per il momento ammesso con riserva l'aspetto puramente narrativo, rimangono da esaminare gli ultimi due elementi fondamentali di gioco: sistema di combattimento e sistema di esperienza. Per quel che riguarda il sistema di combattimento, abbiamo già detto che si presenta abbastanza atipico. Si abbandona la struttura a turni per un sistema in tempo reale: oltre a questo anche la posizione ed il movimento acquisteranno un importanza solitamente ignota ai titoli di matrice nipponica. I personaggi si muovono, saltano, scappano dai nemici o si allontanano a distanza di sicurezza in modo da poterli colpire con attacchi a distanza. Ovviamente però alla Namco hanno avuto pietà di noi, e ci hanno dato il compito di controllare un solo personaggio per volta, con la possibilità di mettere in pausa il gioco per dare direttive più o meno generali agli altri membri del gruppo: con i vari parametri pre-impostabili potremmo plasmare alle nostre esigenze la IA dei pg, rivelandosi affidabile ma non sempre troppo efficace. In alternativa, volendo tagliare la testa al toro, possiamo invitare degli amici e sfruttare le quattro porte pad del nostro cubo (esperienza in multi limitata però alle semplici sessioni di combattimento). Se però mancate di qualsiasi perizia o non vi sentite all’altezza della sfida, potrete decidere anche l’impostazione semi-automatica o del tutto automatica: ma così facendo vi togliereste gran parte del gusto del gioco, anche perché settando il gioco su livelli di difficoltà basso questo rimane comunque giocabile (ma, comunque, non sempre semplicissimo). Al contrario, se vi sentite pronti per sfide ancor più impegnative, al termine del gioco è possibile sbloccare un terzo livello di difficoltà.
I controlli sono semplici ed intuivi: con un dorsale sceglieremo il nemico da lockare, con lo stick analogico sceglieremo se avanzare, saltare o indietreggiare, mentre il tasto x sarà deputato alla parata. Al tasto A, al tasto B e allo stick direzionale sinistro il compito di gestire le proprie mosse: il primo deputato agli attacchi ordinari, il secondo (combinato con l'inclinazione della levetta analogica sinistra) agli attacchi speciali, devastanti rispetto ai primi seppur costosi in termini di punti tecnica (i classici SP, per intenderci). Con lo stick sinistro invece, oltre a poter essere assegnato ad una vostra tecnica, potrà essere deputato all’uso di una tecnica di un altro personaggio: cosa molto utile quando vi renderete conto che la combinazione successiva e contemporanea di attacchi sono assai efficaci. Come avrete notato non c'è possibilità di cambiare piano di gioco, essendo i movimenti limitati all'asse intercorrente fra PG e nemico lockato, cosa che può anche essere fastidiosa dato che l'altezza del personaggio è assai influente nel corso del combattimento (sopratutto quando si vuole colpire, con una tecnica lineare o ad area sferica più avversari contemporaneamente), ma in fin dei conti il sistema funziona e si rivela efficace e divertente. Scesi in combattimento, quindi, il gioco è un action a tutti gli effetti. La cosa non deve però trarre in inganno: non vi troverete a schiacciare convulsamente i pulsanti dei vostri pad. Dovrete entrare nel ritmo di gioco, sopratutto dovrete entrare nel ritmo dei vostri alleati (per eseguire lunghe combo), cosa che non richiede mai grande abilità ma che necessita sempre attenzione. Anche padroneggiato questo elemento, la cosa non vi garantirà sempre la vittoria: strategia di combattimento, scelta dei personaggi, uso di incantesimi elementali piuttosto che altri, gestione dei personaggi di supporto sono elementi tattici che dovrete ben presto imparare. Quanto meno, se volete andare avanti nel gioco. Chiude il cerchio l'elemento stylish... a seconda del nostro comportamento in combattimento, infatti, avremo esperienza aggiuntiva e acquisteremo grado. I fattori che vengono considerati per lo stile sono i più disparati: uccisione in volo, uccisione con colpo speciale, numero alto di colpi inanellati, tempo di durata del combattimento, l'essere rimasto illeso durante questo, la concatenazione di uccisioni garantiranno sempre buoni risultati di stile.
...e ottima conoscenza delle exosfere…
Elemento fondamentale per la crescita dei personaggi e la loro efficacia in battaglia sono le exosfere: queste influenzeranno le statistiche di base così come le tecniche che utilizzeremo in battaglia. Le exosfere garantiscono due tipi di abilità: di tipo V (volontà) e di tipo T (talento). A seconda della prevalenza di un tipo o dell'altro di abilità, il vostro personaggio acquisirà tecniche diverse: l'acquisizione di queste tecniche inoltre è anche dovuto alla frequenza di utilizzo di altre tecniche (risultandone solitamente in una fusione di tecniche diverse o in un potenziamento di una di queste). Entrambe le tipologie di tecniche sono utili: quelle T solitamente prevedono un numero maggiore di colpi portati a segno, quelle V prevedono invece provocano danni massicci in una unico colpo. Ciò non bastasse, con il progredire degli eventi, i personaggi possono anche cambiare classe, in modo da garantire anche uno sviluppo delle caratteristiche di base più completo. A discapito delle variabili fino ad adesso descritte, il sistema non è affatto complesso. La gestione delle exosfere è abbastanza semplice, così come l'acquisizione delle prime exosfere speciali (anche queste si ottengono attraverso l'utilizzo combinato di più sfere). Quanto alla tipologia delle abilità, nulla che non si sia già visto: attacchi speciali, incantesimi di attacco elementali, di cura o di supporto e via discorrendo. Elemento gradito è la possibilità di compiere mosse in contemporanea attraverso le abilità di "unisono". Una volta riempita la barra di unisono, potrete far partire l'attacco: questo potrà essere una sequenza di più attacchi da parte dei quattro componenti del party oppure una tecnica speciale dovuta alla combinazioni di più attacchi.
Gli scontri saranno numerosi: delle tipologie di locazioni visitabili, solo una sarà relativamente sicura. Di Dungeon/templi, città e world map solo le seconde saranno raramente teatro di scontri, sebbene i centri abitati non ne siano certo immuni. Nelle altre ad ogni svolta d'angolo è in agguato la minaccia nemica. Fortunatamente, al contrario della maggior parte dei titoli dello stesso genere, gli scontri casuali sono stati praticamente eliminati. Non c'è continuità fra sezioni di movimento e di combattimento, e quando ingaggeremo uno scontro la locazione cambierà: ma comunque i nemici saranno sempre visualizzabili e più o meno evitabili, seppur rappresentati da icone tridimensionali (come fra l'altro il nostro numeroso gruppo sarà rappresentato da uno solo degli elementi). La qualità di realizzazione degli stage è notevole, non tanto per le sessioni di combattimento quanto per le città e i dungeon. Questi risulteranno sempre curati e pieni di particolari, e comunque sempre piacevoli da vedere.
I dungeon, inoltre, aggiungono ulteriore spessore al gioco proponendo molto spesso sfide di tipo logico, con enigmi in piena regola: agli immancabili blocchi semovibili ad elementari enigmi interpretativi, ove dovrete per esempio da iscrizioni sparse per un tempio individuare il modo per accedere a sezioni successive di questo. Nulla di particolarmente impegnativo, comunque.
L'impostazione della world map è anch’essa classica, ma la visuale a volo d'uccello lascia il posto per una telecamera posta più in basso ruotabile a piacimento, in modo da limitare la visuale del mondo: cosa oltremodo seccante, dato che per i primi tempi farete assai fatica ad orientarvi. Oltre a questo gli spostamenti da fare saranno spesso lunghi e potrebbero annoiare, almeno fin quando non troverete mezzi alternativi per il movimento. Ma anche attivando la modalità a lungo raggio, montando in groppa alla vostra cavalcatura, la velocità del personaggio non cambia mentre rallenta quella dei nemici: decisione che lascia alquanto interdetti, risultando poco logica e, anche volendo accettare l'astrazione ludica, poco comoda. Quanto meno però gli spostamenti saranno liberi nella world, così in maniera libera potremo decidere in certi momenti quale missione voler compiere per prima: cosa che in realtà non rende il gioco meno lineare nella struttura, ma che comunque garantisce un senso di libertà maggiore rispetto a titoli maggiormente guidati. Inoltre, sebbene certi eventi siano sicuri, il diverso ordine con cui affronterete gli eventi potranno cambiare le scene d'intermezzo e, marginalmente, la dinamica della storia.
…richiesta bella presenza….
La grafica è splendida. L'uso del cel-shading e dei modelli deformed, oltre alla visuale che indugerà quasi sempre dall'alto verso il basso, rende il gioco l'esatta trasposizione tridimensionale delle atmosfere bidimensionali, ma non solo: il gioco sembrerà uno spettacolare cartone animato interattivo, anche grazie ad animazioni praticamente perfette. Solo la strana aderenza in corsa che talvolta avranno i pg (in certe cut scene i personaggi sembrano correre praticamente sul posto), qualche spigolo che occasionalmente spunta dalle superfici curve e fumettose dei modelli altrimenti perfetti, o le sgranature che le texture esibiscono quando viste troppo da vicino (ma succederò di rado) rivelano la natura digitale del titolo. Stile che, come ovvio, si ripercuote anche nei filmati: sebbene la stragrande maggioranze delle cut scene sarà impostata con il motore del gioco, alcune scene, come l'introduzione del titolo, saranno riproposte in FMV. Non si tratterà però di scene in 3d pre-renderizzato, ma cartoni animati a tutti gli effetti: di ottima fattura, d'altronde. La continuità di stile fra le sequenze di gioco e quelle animate rendono onore alla realizzazione del design e del motore grafico in-game. Alla maestosità grafica si affianca una colonna sonora più che discreta: la maggior parte dei temi sarà eseguita dal chip sonoro del nostro cubo e le sequenze campionate provengono comunque da strumentazioni digitali (le quali talvolta potranno risultare un po' finte e artefatte). Nota dolente che però non inficia la qualità compositiva, sempre su buoni livelli (sebbene il rischio di trance da motivetto ad libitum può colpire in questo gioco così come in qualsiasi titolo del genere). Per quel che riguarda invece il parlato, questo sarà solamente in inglese e non tutte le sequenze saranno doppiate. La qualità di questo risulta decente, e come sempre aiuta a dare una nota in più alla caratterizzazione dei personaggi. Si rimane però delusi dal fatto che, al contrario della versione giapponese, gli sketch non risultino doppiati: fatto ancor più seccante in relazione al fatto che le battute dei dialoghi in queste circostanze non siano skippabili e che abbiano un tempo di persistenza su schermo al limite della sopportazione.
…astenersi perditempo.
Il gioco risulta quindi estremamente godibile, divertente e tutto sommato completo. Di grandi difetti riscontrabili non ve ne sono, sopratutto dal lato tecnico. Gli scontri, invece, soffrono di una mala calibrazione, e molto spesso il grado di sfida supererà la soglia della frustrazione. Nulla di insuperabile, ma il susseguirsi delle minacce mal gestito potrebbe scoraggiare il giocatore poco motivato. Ultimo neo dolente, le atmosfere: cosa già riportata che mi sento di dover ribadire: la caratterizzazione dei personaggi è assai stereotipata, i toni e i contenuti eccessivamente adolescenziali. Gli elementi di trama sono molto spesso telefonati, togliendo molto al pathos e all'atmosfera già abbastanza smorzata dalla spensieratezza dei dialoghi. Eppure, nonostante questo, Tale of Symphonia è un titolo che merita di essere giocato.
Pro Contro
+ Comprato grafico d'effetto - Spostamenti a volte noiosi
+ Sistema di combattimento inusuale ma divertente - Tenore narrativo un po’ abusato
+ Gran longevità
By Giobbe
Presentazione
96
Tutto, dai filmati alla manualistica, è perfettamente curato. L'impostazione dei menù è quella classica degli RPG, quindi maneggevoli e completi.
Grafica
97
Stile e design impeccabile, colori vivaci, realizzazione tecnica d'alto livello. Sotto l'aspetto grafico difficilmente si sarebbe potuto fare di meglio: forse eliminando l’effetto sfocatura il risultato sarebbe stato perfetto. Questo è infatti un po’ fastidioso e, soprattutto, non molto in linea con lo stile del gioco.
Sonoro
92
Belle le musiche, ma non sempre la qualità di riproduzione delle stesse. Il comparto sonoro del Cubo funziona egregiamente, ma una maggiore presenza di temi digitalizzati (e non a loro volta sintetici) avrebbe dato una marcia in più alle musiche backgorund. Doppiaggio decente, seppur in inglese.
Longevità
98
Il gioco è pieno di sfide e sopratutto, lungo.
Giocabilità
92
Il sottoscritto, seppur amando il genere, ha sempre pensato che i JRPG fossero sempre poco "giocabili". E per via della linearità della trama e per il fatto che il sistema di combattimenti a turni non fosse del tutto appagante dal punto di vista puramente ludico. Di conseguenza trovo che il combattimento in tempo reale, sebbene non sia scoperta nuova, doni uno spessore maggiore alla giocabilità del titolo: soprattutto nel caso di specie.
Animazioni
90
Fluide e fumettose. Non esistono animazioni facciali, i sentimenti dei protagonisti saranno espressi attraverso fumetti, ma il recensore tende a considerare il fatto come una scelta di stile più che una mancanza. La presenza di non troppi elementi su schermo contemporaneamente nelle battaglie rende il pericolo di rallentamento remoto, e fino a questo momento il gioco è filato liscio.
TOTALE
95
Il gioco pare avere tutto al posto giusto, eventuali difetti riscontrabili non sono tali da inficiare la qualità del titolo... se non fosse per la storia poco incisiva. Intendiamoci, non è da considerare uno scempio, ma visto il contesto una sceneggiatura con più spessore avrebbe dato al titolo una marcia in più. In poche parole, accontentatevi di questo gran bel gioco.