Tagli i baffi, e la tua vita va in pezzi. E' l'inferno dell'"Amore sospetto"

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vanni-merlin
00lunedì 19 giugno 2006 19:36
In arrivo nelle sale un insolito film francese, diretto da Emmanuel Carrere
interpretato da Vincent Lindon e dalla misteriosa e sensuale Emmanuelle Devos


Tagli i baffi, e la tua vita va in pezzi
E' l'inferno dell'"Amore sospetto"

Lui decide di radersi, lei e i suoi amici non se ne accorgono neppure
Inizia così un viaggio nel dubbio e nella follia, senza risposte finali

di CLAUDIA MORGOGLIONE


ROMA - Un gesto banale, un episodio insignificante: ed ecco che la tua vita cambia, deraglia, impazzisce. Si frantuma, va in mille pezzi. Tra inquietudine, incertezza, crisi coniugale, fuga, follia. E tutto a causa di un paio di baffi... Almeno, questo è ciò che accade in un film francese dalle atmosfere decisamente insolite: si chiama L'amore sospetto, esce il 23 giugno con distribuzione Nexo, è interpretato da Vincent Lindon - volto icona del cinema d'Oltralpe - ed Emmanuelle Devos, enigmatica e sensuale come sempre.

Vincitrice, lo scorso anno, di una delle sezioni collaterali del Festival di Cannes (la Quinzaine des Réalisaterurs), la pellicola - diretta da Emmanuel Carrere - ha un titolo originale ben più asciutto e diretto: Le Moustache. Giusto per non lasciare dubbi allo spettatore, fin da subito, su cosa scatenerà l'imprevedibile. Nelle sequenze iniziali, infatti, vediamo una "normale", borghese coppia di coniugi, in una giornata qualsiasi, nella loro bella casa. Lei, Agnés, esce per commissioni, lui, Marc resta nell'appartamento e decide di tagliare, appunto, i baffi.

Ma quando la moglie torna a casa, non accade nulla. Non un commento sul volto glabro del marito, non la minima espressione di sorpresa. Il nostro eroe pensa prima che lei sia distratta, poi che voglia fargli uno scherzo. Quando però, al termine di una cena con amici (anche loro totalmente indifferenti alla novità sul volto di Marc), lui comincia a entrare in paranoia. E affronta il problema con Agnés. Che però cade dalle nuvole, sostenendo che i baffi non li ha mai avuti.

Da qui comincia la discesa negli inferi del dubbio, da parte della coppia. Le loro certezze si sgretolano. Lui teme di essere pazzo, anche perché anche i colleghi di lavoro non hanno nessuna reazione al suo cambiamento estetico; poi però si consola, vedendo alcune fotografie di un paio d'anni prima. Lei sembra decisa a mandare il marito dallo psichiatra, sostiene che il padre di Marc è morto (mentre lui sente un suo messaggio in segreteria)...

Una situazione apparentemente senza uscita. E in cui anche lo spettatore non riesce mai a farsi un'idea precisa, sulla realtà, diciamo così, oggettiva. Solo nella seconda parte della pellicola, quando Marc per reagire a questa angoscia insopportabile decide di fuggire molto lontano, capiamo che una realtà oggettiva, forse, non esiste. E che a volte l'ambiguità porta anche a dei cambiamenti in positivo.

Insomma: chi si aspetta una vicenda a incastro, una di quelle storie in cui tutti i tasselli tornano a posto e trovano una loro giustificazione, stia lontano da questo film. Basta pensare che perfino il regista, interpellato sul tema, ammette di non poterne raccontare la trama: "Se mi si chiede di cosa parla L'amore sospetto nei fatti, non sono capace di dare una risposta. Il fatto singolare di questa vicenda è che il suo significato mi sfugge, come al lettore del mio romanzo da cui è tratto (Baffi, edito in Italia da Bompiani, ndr). E' stato divertente durante le riprese, tutti erano convinti che io avessi la chiave della vicenda e che la stessi deliberatamente tenendo per me: è falso, ma mi sono comportato come se davvero sapessi quale direzione avrebbe preso la cosa".

E se nemmeno l'autore sa bene quale sia il significato preciso del film, a chi lo guarda nel buio della sala non resta che rassegnarsi alla mancanza di risposte e farsi prendere dalle atmosfere - suggestive, a tratti angosciose - del film. Come consiglia lo stesso Carrere: "Questa storia - sottolinea - è possibile solo adottando senza riserve e di buon grado il punto di vista di Marc". In quest'ottica, allora, possiamo anche pensare che l'opera si concluda con un happy end: "Finale lieto - conclude il regista - ma anche inquietante. Inspiegabile".


(19 giugno 2006)


da: www.repubblica.it/2006/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/amore-sospetto/amore-sospetto/amore-sospe...

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