Syndrom Ufo

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Tony Amoroso.
00mercoledì 27 ottobre 2010 18:42
Cervello..bambini.. arte.. ufologia..
Come promesso ecco la traduzione di un passo che ci ha colpito del libro in questione, una via di mezzo tra scienza, filosofia e ufologia, spero che la traduzione sia comprensibile:

Ciò che differenziava i Neanderthal dall'uomo sapiens era lo spiccato senso creativo.
E' la creatività che ci porta a trovare soluzioni intelligenti come andare sulla Luna con tecnologie ora ritenute ridicole e a fantasticare immaginando asini che volano e altre favole da raccontare ai bambini.
Appunto sin da bambini impariamo a creare, inventare partendo da pochi elementi, è il nostro cervello con le sue connessioni neuronali abilissimo nel ritrovare le varie informazioni immagazzinate per rielaborarle con associazioni di idee sorprendenti.
Solo crescendo con l' esperienza piano piano impariamo a decidere cosa sia la realtà e cosa sia invece l'immaginazione, decisione soggettiva visto che, tra le altre cose, siamo tutti nati per sognare.
Non è un caso se l'apertura mentale di chi crede al fenomeno ufo sia la stessa che spesso porta a credere a fenomeni come la telepatia, la psicocinesi ed il paranormale in generale.
Capita di imbattersi in ufologi che in nome della (loro) scienza affermano di non credere al paranormale distinguendolo completamente dal fenomeno ufo, ma anche in questo caso è la stessa apertura mentale che porta ad accomunare fenomenologie diverse al fenomeno ufo: dai cerchi nel grano alle piramidi, dai rapimenti alieni agli animali mutilati, dai dischi volanti schiantati sulla Terra ai complotti tra alieni e governi del nostro pianeta.
Il vecchio oggetto volante non identificato passa decisamente in secondo piano dinnanzi alla miriade di pseudo certezze scientifiche di origine aliena.
Connessioni neuronali che pescando i vari concetti nel nostro cervello ed elaborandoli ne danno una forma bella e comprensibile degna comunque più della fantascienza che della scienza.
La scienza è creativa, ma solo tra mille errori si trova la strada giusta al progresso, il resto rimarrà pseudo scienza o più semplicemente arte e quindi interpretabile in mille modi diversi, è anche per questo che molti ufologi in quadri e statuette del passato vedono alieni e dischi volanti.
Solo crescendo e studiando ma prima ancora sperimentando e confrontandoci riusciamo a separare il vero dal falso.
Ovvio che non esistono concetti assoluti come appunto il vero ed il falso.
La via più semplice e gratificante resterà sempre quella di rinunciare al senso critico ed abbandonarsi alla possibilità dell'improbabile.
E' la motivazione che ci permette di avere uno scopo nella vita.
Essere motivati significa credere in qualcosa, ed è la fede che ciecamente non si accorge del vero e del falso mischiandoli armoniosamente.
Questo accade a tutti noi, religiosi e atei, laureati e non, e nelle nostre convinzioni personali difficile andare tutti d'accordo.
Ammettiamo tranquillamente che tutto è discutibile, anche la scienza basata su rigorosi protocolli sperimentali, l'ufologia non è in grado di studiare fenomeni riproducibili in laboratorio, questo è un dato di fatto, ammettiamo quindi che l'ufologia è più opinabile della scienza ufficiale, ma anche qui, nella fede del proprio credo, si può arrivare a smentire la scienza ufficiale a favore dell'ufologia.
E' il bello del nostro mondo e dei suoi abitanti, esseri pensanti in cerca di risposte anche quando non ce ne sono o semplicemente non è ancora giunto il tempo per averle.
Ma è anche la nostra vita, relativamente troppo breve difronte all'assoluto, ad avere la presunzione di ottenere tutto e subito come il desiderio di voler conoscere presunti abitanti di altri mondi lontani miliardi e miliardi di chilometri da noi.
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